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Passaggio dalla giurisprudenza arcaica alla giurisprudenza pre-classica - Fase intermedia
La nuova giurisprudenza rompe la segretezza della giurisprudenza arcaica. Ci sono varie tappe che favoriscono questo processo di rottura di questo monopolio segreto che introducono un nuovo modo di essere giurista.
Plebiscito —> la plebe si era ritirata sul monte Aventino e si era data una sua organizzazione con propri provvedimenti normativi: mentre i comizi centuriati, organizzati dai patrizi, votavano per le leggi generali, la plebe votava propri plebisciti. Il plebiscito non viene riconosciuto dai patrizi dal punto di vista giuridico all’inizio, dunque non si sentono vincolati al rispetto di questi e restano solo una manifestazione di volontà della plebe. Il tribuno della plebe difende le istanze plebee presso i patrizi dunque difese anche i plebisciti: piano piano i plebisciti penetrano nella società romana e vengono percepiti.
come sempre più vincolanti, no a quando nel 3° secolo a.C., con la Lex Hortensia la quale dichiarò ufficialmente l'equivalenza tra leggi pubbliche e plebisciti. L'unica differenza sta nel fatto che il plebiscito è ancora proposto soprattutto dalla parte plebea, ma una volta approvate da tutto il popolo diventava una legge vincolante per tutti. Segna una svolta radicale. Nel 300 a.C. viene emanato un plebiscito importante, il plebiscito Ogulnio, dal nome di colui che lo propose: si stabilirà che i pontefici potessero anche essere dei plebei. Internamente accade che questa situazione porta al fatto che sempre più persone si interessano al diritto. A lungo, anche dopo l'emanazione delle 12 tavole, la giurisprudenza rimase a lungo pontificale anche se con il tempo questa situazione si è evoluta. Un giurista del 2° secolo a.C. chiamato Pomponio viene ricordato per un'opera chiamata Enchiridion (deriva dal greco: "en" vale a dire“in” e “chiridion” che deriva da “cheir” che significa “mano” = dunque “manuale”). Il manuale è un nome che si riferisce all’agilità di questo libro, si può tenere nelle mani: al tempo stesso questo libro agile aveva la funzione di dare le linee fondamentali di un certo argomento. Pomponio ripercorre tutta la storia di Roma sia dal punto di vista pubblico-costituzionale. Seguendo Pomponio egli dice che importante fu un’opera di un primo giurista di straordinaria importanza che è il giurista Sesto Elio appartenente alla famiglia degli Elii. L’opera è chiamata Trepartita, in punto divisa in 3 parti:
- blocco della legge delle 12 tavole: la legge delle 12 tavole non verrà mai abrogata, i romani la ricorderanno per secoli, ha una sacralità molto forte. Andando avanti nel tempo viene interpretata dai giuristi. Es.: il giurista Gaio scrive un manuale di istituzioni di
diritto romano - egli a erma che con il tempo la mancipatio non è più compravendita dell'età arcaica, ma diventa una sorta di vendita immaginaria, la si poteva fare anche senza che le parti fossero fisicamente al cospetto l'una dell'altra. Si possono impegnare per una vendita futura o possono consegnare dei simboli della cosa se si tratta di beni immobili. Si ha una evoluzione della mancipatio, ma non è stata mai eliminata per la sua sacralità;
2) blocco della giurisprudenza ponti cale: costituisce un corpus normativo e si tratta dell'arielaborazione delle regole dalla legge delle 12 tavole;
3) blocco delle legis actiones: si tratta della prima forma di processo a Roma disciplinata dalla legge delle 12 tavole. Troviamo qui 5 schemi di azioni processuali che non potevano essere mai aumentate per la loro sacralità. La legge delle 12 tavole le aveva disciplinate anche se erano preesistenti ad essa.
La finalità del processo sono diverse,
possiamo avere 3 tipologie di processo: - processo dichiarativo; - processo esecutivo; - processo cautelare. Il processo dichiarativo o di accertamento è un processo che tende all'accertamento dell'esistenza di una situazione giuridica vantata dall'attore. Si dichiara l'esistenza del diritto e il processo si ferma qui. Fatto ciò il più delle volte occorre agire in via esecutiva per portare a esecuzione un diritto già accertato. L'esecuzione segue non solo temporalmente, ma anche logicamente, il processo di accertamento. Il titolo esecutivo è quasi sempre una sentenza di accertamento. Il processo esecutivo quindi presuppone un'accertamento e dunque un titolo esecutivo. Il processo cautelare è caratterizzato dalle procedure di urgenza per evitare un danno imminente, cd. interdicta, che sono un rimedio complementare alla procedura formulare del pretore. Il processo per legis actiones nonconosce la procedura cautelare: vi sono 3 azioni di accertamento e 2 azioni esecutive. Le azioni di accertamento sono: - legis actio sacramenti in rem (a tutela di rapporti giuridici assoluti) e legis actio sacramenti in personam (a tutela dei rapporti giuridici relativi); - legis actio per iudicis arbitrive postulationem: occorre per la richiesta di un giudice o di un arbitro. Il convenuto si rivolgeva al magistrato per nominare, di li a 30 giorni, un giudice o un arbitro nel caso di un bene in comune per la sua divisione. Inoltre si chiedeva nomina giudice in caso di esistenza di debito o credito per la finalità di una dilazione del debito concedendo del tempo di in più al debitore, solitamente di 30 giorni, per procurarsi la cosa, poi eventualmente viserà una sentenza di condanna nei propri confronti; - legis actio per condictionem: la "condicio" implica un appuntamento, si tratta di un'azione ancora più moderna rispetto alla precedente, la qualecasa delgiurista: vi erano sale dove le persone venivano accolte le quali venivano servite dagli schiavi.C'era l'idea che la casa del ricco dovesse essere frequentata da persone, vi erano anche le terme, c'era un grande ozio da parte dell'aristocrazia. La casa del giurista era adibita a ricevere cittadini bisognosi in una sala, il giurista era al centro della sala e veniva accompagnato dai discepoli. Da qui si creano le scuole: la parte si recava dal giurista portando regalie. Il giurista parla con i discepoli per risolvere la questione giuridica e il discepolo cresce come in una scuola facendo si che divieteranno poi giuristi. Si creavano gruppi di allievi che alla morte del giurista avrebbero preso il suo posto. I discepoli prendono appunti, scrivono e questo favorisce la nascita delle opere da parte dei giuristi. Si formano delle opere di diverse materie e vengono reciprocamente commentate. Questo patrimonio di opere venne poi raccolto
dell'imperatore dell'Oriente Giustiniano I che li incluse nel Digesto diviso in 50 libri, ulteriormente divisi in rubriche, titoli e frammenti numerati. Proprio nel periodo in cui la g