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DIRITTO INTERNAZIONALE E DIRITTO INTERNO
L'ordinamento nazionale è influenzato e condizionato oltre che dal diritto europeo anche dal diritto internazionale: Lo prevedono alcune clausole costituzionali che comportano livelli crescenti di apertura e di integrazione tra sistema giuridico domestico e fonti di diritto internazionale.
Attraverso la tecnica del rinvio la norma interna sulla produzione giuridica nazionale assimila la norma di diritto internazionale richiamata, cioè produce una norma interna di contenuto uguale a quella prodotta dalla fonte internazionale.
Il rinvio può essere di due tipi:
- Rinvio fisso (o materiale/recettivo): la norma di diritto interno richiama un determinato atto proveniente da un ordinamento esterno. L'operatore giuridico dovrà applicare le norme ricavabili dall'atto a cui si fa rinvio come se si trattasse di norme interne, creando così una duplice conseguenza:
- Ogni successiva vicenda
della norma nell'ordinamento di provenienza (come l'abrogazione o la modifica) è indifferente
I criteri interpretativi applicabili al testo sono quelli dell'ordinamento richiamante, cioè dell'ordinamento italiano
2- Rinvio mobile (o formale/non recettizio) viene richiamata una fonte esterna, consentendo così l'adattamento automatico dell'ordinamento interno a tutte le norme che da questa fonte derivano. L'ordinamento recepisce la norma come essa "vive" nell'ordinamento di provenienza, creando così una duplice conseguenza:
a) Tutte le vicende modificative che la norma subisce si ripercuotono nell'ordinamento richiamante
b) La norma dev'essere interpretata alla stregua dei criteri propri dell'ordinamento di provenienza
L'apertura dell'ordinamento nazionale al diritto internazionale si è realizzata tramite due clausole costituzionali:
- La prima è
quella secondo cui l'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute si tratta di un rinvio mobile alle norme del diritto internazionale generale. La seconda è la previsione secondo cui la potestà legislativa dello Stato e delle regioni è esercitata nel rispetto dei vincoli derivanti dall'ordinamento dell'Unione Europea e dagli obblighi internazionali, preminenza del diritto internazionale sul diritto interno. Altro fenomeno da prendere in considerazione tradizionalmente il diritto internazionale si riferiva agli Stati; oggi invece molte regole internazionali si riferiscono direttamente agli individui senza l'intermediazione dei sistemi giuridici nazionali. Gli individui sembrano aver acquisito soggettività internazionale ed hanno spesso interesse a che sia applicata una norma di fonte internazionale, possono essere gli stessi soggetti privati a.promuovereàl’attuazione dell’ordinamento nazionale di norme di origine internazionale.Art.10.1 Cost. Adattamento automatico dell’ordinamento nazionale alle norme delàdiritto internazionale generalmente riconosciute; esso riguarda le sole norme generalidell’ordinamento internazionale, cioè le consuetudini universali e i principi generali deldiritto internazionale. Affinché operi l’adattamento bisogna accertare che si tratti di normegeneralmente accettate, e per fare ciò vengo usati diversi criteri.
Talvolta, per smentire la sussistenza di una consuetudine è stato impiegato l’argomento acontrario dell’esistenza di accordi bilaterali in materia.
Attraverso il meccanismo dell’adattamento automatico si realizza la produzionenell’ordinamento interno di norme di contenuto analogo a quelle delle normeinternazionali richiamate.
La soluzione delle antinomie tra norme interne di rango primario e norme
generali dell'ordinamento internazionale vede prevalere le seconde; Le leggi in contrasto con il diritto internazionale generale violano l'art. 10.1 Cost e pertanto la corte le può annullare (tuttavia raramente la corte ha utilizzato questo potere). I giudici preferiscono utilizzare la tecnica dell'interpretazione adeguatrice, per cui le leggi devono essere interpretate nel modo più conforme possibile al diritto internazionale, in modo tale da evitare che sorga conflitto tra diritto interno e diritto internazionale. Un altro problema riguarda la soluzione dell'eventuale contrasto tra norme internazionali generalmente riconosciute e norme costituzionali. La corte costituzionale ha fatto espresso riferimento al "principio di specialità" per armonizzare la norma internazionale sull'immunità dell'agente diplomatico dalla giurisdizione civile con le norme costituzionali sulla giurisdizione, dichiarando che il.conflitto è solo apparente. Diritto internazionale privato è una branca del diritto nazionale che regola l'applicazione della legge nei rapporti tra privati quando i soggetti o i beni coinvolti sono collegati ad ordinamenti statali diversi; il diritto internazionale privato in tali casi sceglie l'ordinamento le cui norme dovranno trovare applicazione alla fattispecie, utilizzando la tecnica del rinvio mobile. Le norme di diritto internazionale convenzionale, una volta adottato l'ordine di esecuzione del trattato, acquistano efficacia nell'ordinamento italiano: esse prevalgono sulle norme interne, con modalità diverse da quelle proprie del diritto dell'unione europea. La giurisprudenza costituzionale ha affermato principi destinati a regolare il processo di osmosi tra ordinamento interno e ordinamento internazionale: a) Il principio di legalità internazionale comporta la prevalenza delle norme internazionali sulle leggi interne b) Ilprincipio di supremazia costituzionale subordina l'efficacia vincolante delle norme internazionali al rispetto della costituzione
Nel caso di conflitto tra diritto ultra statale e diritto domestico non opera il meccanismo della disapplicazione della norma nazionale da parte del singolo giudice, Ma sarà la corte costituzionale a dichiarare l'illegittimità costituzionale della norma interna per violazione dell'art. 117.1 Cost. Viene assicurata la prevalenza della norma internazionale pattizia sulla legge interna il giudice comune è tenuto ad interpretare la norma interna in modo conforme alla disposizione internazionale, entro i limiti nei quali ciò sia permesso dei testi normativi.
Sui giudici dunque grava l'obbligo di procedere ad una interpretazione conforme al diritto internazionale convenzionale e, solo ove tale interpretazione sia preclusa dal testo normativo ed il giudice dubita della compatibilità della
Le norme convenzionali andrebbero qualificate come norme interposte, Tra la costituzionee la legge ordinaria, le quali integrano il parametro costituzionale, ma rimangono ad unlivello sub-costituzionale. Ciò implica che la norma CEDU sia conforme alla costituzione.
La principale novità introdotta dalla giurisprudenza costituzionale del 2007 è lariconosciuta prevalenza del diritto internazionale pattizio sul diritto domestico.
La corte ha affermato che l’efficacia in tema delle norme internazionali non è subordinataalla loro riproduzione attraverso un atto normativo di diritto interno, essendo a tal finesufficiente l’ordine di esecuzione. Successivamente la corte ha sostenuto che le norme didiritto internazionale, una volta eseguite, possono essere
direttamente applicabili, se produttive di obblighi a contenuto individuale E ha precisato che la portata delle norme internazionali va definita in rapporto ai parametri propri dell'ordinamento di origine. È il diritto internazionale deve essere applicato nell'ordinamento interno, secondo l'interpretazione fornita dal giudice internazionale competente. I giudici devono interpretare il diritto interno in modo conforme al diritto internazionale al fine di evitare l'inadempimento dello Stato. Già da tempo la corte ha affermato l'esistenza di un vero e proprio obbligo di interpretazione conforme al diritto dell'Unione Europea, ma a partire dal 2007 tale obbligo di interpretazione conforme viene esteso alle norme della CEDU. Nel sistema delle fonti, le norme internazionali Patrizia sono qualificate come norme di rango costituzionale, sottoponendo nel limite del rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento. Con la giurisprudenza del 2007 la corte,da una parte ha negato la possibilità di fondare la supremazia del diritto CEDU su altre disposizioni costituzionali, dall'altra parte, ha utilizzato l'art. 117.1 Cost. per fondare la preminenza del diritto internazionale pattizio, affidando però esclusivamente alla corte costituzionale il potere di annullare la norma domestica incompatibile. Il cammino internazionalistico della corte costituzionale ha portato al progressivo affievolimento dell'impostazione dualista dei rapporti tra ordinamento interno ed ordinamento internazionale. Il diritto internazionale non esiste come tale nell'ordinamento interno; anche in caso di recepimento, la legge successiva potrebbe derogare e contrastare rispetto alle norme di origine internazionale pattizia. È garantita quindi la preminenza delle norme internazionali sulle norme domestiche, assicurando così l'operatività del principio di legalità internazionale. Grazie alla lettura.ò essere presentato solo dopo che sono state esaurite tutte le vie di ricorso interne disponibili. La corte costituzionale italiana ha il compito di verificare la conformità delle leggi nazionali alla Costituzione italiana. Inoltre, ha anche il potere di verificare la conformità delle leggi nazionali alla Convenzione europea per i diritti dell'uomo (CEDU), di cui l'Italia è parte. Quando un giudice comune si trova di fronte a una norma nazionale che potrebbe essere in contrasto con la CEDU, deve prima cercare di interpretare la norma nazionale in modo conforme alla CEDU. Solo se non è possibile una interpretazione conforme, il giudice può sollevare la questione di costituzionalità davanti alla corte costituzionale. La corte EDU può essere chiamata in causa direttamente da uno Stato membro contro un altro Stato membro, oppure da persone fisiche, organizzazioni non governative o gruppi di individui che affermano di essere vittime di una violazione da parte di uno degli Stati contraenti della convenzione. Tuttavia, il ricorso alla corte EDU può essere presentato solo dopo che sono state esaurite tutte le vie di ricorso interne disponibili.