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DEMOCRATICO E SOCIALE DELLADIVISIONE DEI POTERI
Come abbiamo detto in precedenza, il principio della divisione liberale dei poteri nasce, intorno al XVIII e XIX secolo, con l'avvento dello Stato Liberale. Ovvero, con Stato assenteista che pone solo in essere gli istituti di libertà l'avvento di uno tramite i quali la società civile può da sé organizzare la produzione e la distribuzione delle ricchezze, e più in generale la propria vita interna. Ma con XX secolo, l'avvento, nel corso di tutto il di uno Stato interventista la divisione dei il nuovo Stato interventista poteri non può più rimanere la stessa. Di fatto, non parla più solo di diritti di libertà dell'uomo, ma anche di diritti politici e sociali. Ma, in particolar, esso diviene uno Stato normatore in quanto produce norme che si adeguano alla diversità e alla mutevolezza delle circostanze/uno Stato finanziatore poiché pone in essere.interventi finanziari a sostegno del popolo/uno Stato imprenditore poiché gestisce direttamente da sé le imprese/uno Stato prestatore di servizi poiché garantisce diversi servizi sociali. In queste circostanze, quindi, il principio di divisione dei poteri cambia sia a livello orizzontale che verticale. La divisione verticale dei poteri si riferisce al trasferimento di poteri normativi ad organi legislativi periferici, come le Regioni in Italia, e persino a vantaggio di unioni sovranazionali, come la Comunità Europea. La divisione orizzontale dei poteri si riferisce al fatto che alcuni poteri che prima erano in mano di determinati organi adesso sono detenuti anche da altri organi. Ad esempio, il potere di legiferare non è più una prerogativa del solo Parlamento, ma anche dell'Esecutivo e degli organi amministrativi divengono in grado di.emanare leggi, grazie ad una legge delega da parte del Legislativo. O ancora, la funzione del giudicare, che nel modello liberale era assegnata ai giudici, ora viene assegnata anche ad organi amministrativi. Ad esempio, ai Tribunali della Gran Bretagna, i quali sono organi amministrativi, sono stati conferiti poteri di decisione in affari contenziosi che coinvolgono i diritti dei privati. Vi sono stati però dei limiti a questa nuova funzione degli organi amministrativi, infatti questi non possono mai imporre sanzioni restrittive della libertà personale a seguito di un giudizio, ed inoltre contro il giudizio di un organo amministrativo vi è sempre la possibilità di presentare un ricorso dinanzi all'autorità giudiziaria. Vengono, quindi, individuate in questo nuovo Stato interventista, il quale può prendere il nome di socialdemocratico se l'intervento statale è molto forte oppure dinuove funzioni neoliberale se invece l'intervento statale è più moderato, fondamentali al funzionamento dello Stato che accompagnano le altre tre, la funzione di indirizzo politico e di guida e la funzione di garanzia o giurisdizionale della Costituzione. Le quali, quindi, giustificano un nuovo principio di divisione dei poteri. I LINEAMENTI DELLA NUOVA DIVISIONE DEI POTERI divisione social democratico dei poteri, Il nuovo principio di a differenza del modello "classico", non prevede l'attribuzione, agli organi di uno Stato, di sole tre o cinque funzioni fondamentali per il funzionamento dello Stato. Analizziamo quindi nel dettaglio questi organi e le loro funzioni. Esecutivo. In vari ordinamenti il Governo, o esecutivo, è rappresentato da un solo individuo, come ad esempio il Presidente nella forma di governo presidenziale o ancora il Primo Ministro.o il Cancelliere in alcune forme di governo parlamentare, il quale nomina e revoca i suoi diretti collaboratori, ovvero i ministri. In ogni caso, il Governo ha la funzione di indirizzo politico, ovvero determina le linee fondamentali di sviluppo dell'ordinamento e della politica interna ed estera dello Stato, e cura inoltre la piena attuazione di queste linee di sviluppo. È importante, però, sottolineare che l'indirizzo politico scelto dal Governo può a volte essere corretto, integrato o addirittura bloccato dal legislativo. Il Parlamento, o legislativo, continua ad essere di regola bicamerale, anche se si abbandona progressivamente il bicameralismo perfetto. Nel quale, quindi, le due Camere non hanno uguale funzioni, ma dove comunque rimane la Camera rappresentativa del popolo a decidere. La vera funzione del Parlamento possiamo quindi affermare essere la funzione disolenne convalidazione, dell’eventuale integrazione edell’eccezionale reiezione dell’indirizzo polito stabilito dall’Esecutivo delloStato. Se questa funzione non fosse possibile, non si potrebbe più parlare divera e propria divisione dei poteri.
Il Parlamento esercita tale funzione tramiteinterpellanze/mozioni/indagini/inchieste/etc.Pubblica Amministrazione. A differenza di quanto accadeva in epoca liberale, nella quale la pubblica amministrazione aveva dimensioni moto ridottee rientrava nell’esecutivo, al giorno d’oggi questa deve essere consideratacome un potere a sé ben distinto dal potere governate. Infatti, la pubblicaamministrazione al giorno d’oggi è una reta completa di organi autonomi. Lasua funzione oggi non si realizza solamente nel mero compimento di attipuntuali, realizzati al fine di eseguire le leggi e i legittimi comandi delGoverno, bensì comprende anche a realizzazione di interessi pubblici.
mediante atti normativi/amministrativi puntuali/quasi giudiziari, realizzati come risultato di scelte discrezionali autonome.
Giudiziario. Il modello di divisione social democratico dei poteri ha ereditato, per quanto riguarda il potere giudiziario, due principi cardini, ovvero quello relativo all'indipendenza dei giudizi e quello relativo al controllo di legittimità degli atti della pubblica amministrazione. Ma, dall'altra parte, non è più vero che tutte le controversie debbano essere risolte ai giudici, infatti al giorno d'oggi molti sono i casi nei quali le Corti decidono solo dopo che la lite sia stata già giudicata da un organo amministrativo. Inoltre, l'opera del giudice non si riduce più a un mero esercizio di giurisprudenza meccanica.
Corte garante della Costituzione. Infine, la funzione di questo organo è quella di garantire che la Costituzione venga rispettata dalle fonti dell'intero ordinamento giuridico.
Tale compito può essere affidato ad un organo ad hoc, che prende il nome di regola di Corte Costituzione, oppure può essere svolto dalle Corti che stanno ai vertici del sistema giudiziario.
LA NUOVA DIVISIONE DEI POTERI E LA CENTRALITÀ DEL POTERE GOVERNANTE
Abbiamo in precedenza affermato che la divisione liberale dei poteri colloca al centro del sistema il Parlamento, quindi l'essenza di tale divisione sta appunto nella centralità del legislativo. Discorso diverso, invece, per la divisione social democratica, l'essenza del infatti qui della stessa la si può ritrovare nella formula "Centralità Governo". Questo poiché ad attivare la grande e complessa macchina che è lo Stato sono le attività, poste in essere appunto dall'esecutivo, che concretizzano la funzione di indirizzo politico. Il Governo è in grado di prendere decisioni in autonomia, tener
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Nancy Di Rollo
DIRITTO PUBBLICO COMPARATO
di come attuare le politiche stabilite dal governo. La magistratura, invece,garantisce l'applicazione delle leggi e può intervenire nel caso in cui si verifichinoabusi o violazioni. Inoltre, anche i cittadini possono influenzare l'azione delgoverno attraverso il loro voto, le proteste o la partecipazione attiva alla vita politica. Inquesto contesto, il ruolo del governo è quello di coordinare e guidare l'azione degliorgani dello Stato, cercando di realizzare gli obiettivi politici stabiliti. Tuttavia, èimportante sottolineare che il governo non agisce in modo isolato, ma è soggetto acontrolli e limiti che derivano dalla divisione dei poteri e dalla necessità di rispettare ilprincipio di legalità.nelle aree che la Costituzione e le leggi le affidano sottraendole alla sorveglianza del governo/il giudiziario con la sua giurisprudenza creativa contribuisce all'evoluzione del sistema normativo/la Corte Costituzionale con le sue pronunce a volte individua e protegge nuovi valori che l'indirizzo del governo ha lasciato scoperti.
ALCUNI ESEMPIO DI FORME DI GOVERNO INCORPORANTI LA NUOVA DIVISIONE DEI POTERI
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Nancy Di Rollo
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Analizziamo ora nel dettaglio alcuni ordinamenti giuridici occidentali che hanno accolto il nuovo principio di divisione dei poteri, cosiddetto sociale. Ma prima di fare ciò, è interessante fare una piccola premessa. Come potremo notare, le strade battute per realizzare il sistema della centralità del "Potere Governante" sono diversissime tra loro, questo a causa delle diverse condizioni sociali o politiche proprie degli ordinamenti in questione.
Regno Unito. Il passaggio dallo schema vittoriano,
che faceva del Parlamento il fulcro della macchina statale, allo schema attuale che invece colloca al centro di tutto il Primo Ministro è avvenuto senza drammatiche rotture, a seguito di poche modifiche. La forma di governo cosiddetta "del primo ministro", che si è venuta a porre in essere con tale passaggio, realizza in maniera esemplare il nuovo modello di divisione dei poteri, e di conseguenza il nuovo modello di centralità del "Potere Governante". La caratteristica principale di tale forma di governo, e da qui prende la sua denominazione, consiste per intero nella funzione di indirizzo politico alla figura istituzionale del Primo Ministro, ovvero alla figura del Capo di Governo. Egli viene eletto formalmente dal Sovrano, ma in realtà