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GERRYMANDERING

La corte suprema ha identificato tre categorie: il G. razziale, il G. Collusivo bipartitico e il G. Razziale a fini promozionali. Per quanto concerne la prima tipologia, la corte ha sanzionato la legge che aveva portato al ridisegnamento della circoscrizione elettorale della città, in quanto si era in presenza di una segregazione razziale.

Il secondo tipo è finalizzato alla massimizzazione dei suffragi per il proprio partito ed è stato sanzionato dalla corte che ha condannato il frazionamento delle circoscrizioni al fine di ridurre la forza di un partito.

Ma è sul terzo tipo di Gerrymandering che la corte ha posto la sua attenzione: si tratta qui di valutare la legittimità della legge che crea una mappa circoscrizionale affinché una identificata minoranza razziale possa più facilmente eleggere un proprio candidato.

2) Il diritto di voto delle minoranze

Il diritto di voto per i gruppi di minoranza negli Stati Uniti è tutelato a

  1. livello federale

    dal Voting Rights Act che si pone l'obiettivo di impedire i fatti che possono limitare la libera espressione del voto delle minoranze

  2. nella storia costituzionale degli Stati Uniti d'America il tredicesimo emendamento abolisce la schiavitù, il quattordicesimo garantisce la cittadinanza a tutti coloro erano nati negli Stati Uniti.
  3. Ma fu solo con il XV emendamento che fu previsto specificatamente il diritto di voto alla popolazione nera; quest'emendamento attribuiva copertura costituzionale diritto di voto di ciascun cittadino a prescindere dal colore dalla razza e da una qualsiasi precedente condizione di schiavitù
  4. Il voting rights act Del 1965

    questo rilevante atto legislativo contribuiva in maniera significativa l'attuazione al rafforzamento del XV emendamento

    l'articolo 2 della legge esplicitamente disponeva che né uno Stato né i partiti politici potranno imporre o applicare qualificazioni di voto o prerequisiti per

L'esercizio del suffragio o standard o procedure in modo che si verifichi un divieto una limitazione del diritto di voto di ogni cittadino di Stati Uniti a causa dalla sua razza o colore. L'aspetto maggiormente innovativo era comunque rappresentato dall'articolo 5 in cui viene che alcuni stati dovessero sottoporre a giudizio dell'Attorney General qualsiasi legge in materia elettorale che potesse intaccare in qualche modo il diritto di voto delle minoranze razziali.

In tal modo risultano proibite le pratiche di "vote dilution" con cui leggi o pratiche elettorali riescono a costituire un blocco di votanti di un gruppo di maggioranza per diminuire o cancellare la forza elettorale di almeno un gruppo di minoranza.

Un'altra pronuncia significativa riguarda la questione avente come oggetto l'obbligo meno dell'autorizzazione nel caso di mutamenti della legislazione elettorale che diluisce semplicemente il voto senza giungere a privare l'elettorato nero.

del proprio diritto. La corte rispose affermativamente argomentando che il diritto di voto include ogni azione necessaria a rendere effettivo. Un'altra sentenza è costituita da Thornburg v. Gingles in cui la corte tenta di fornire dei requisiti utili per l'individuazione del fenomeno di diluizione dei voti: la popolazione della minoranza deve essere sufficientemente larga geograficamente, compatta in modo sufficiente per costituire una maggioranza in un collegio uninominale; gli elettori della minoranza devono essere politicamente coesi e la maggioranza bianca deve votare sostanzialmente in blocco per sconfiggere i candidati della minoranza. 3) la legittimità di interventi positivi nella legislazione elettorale Il Voting rights act sanziona fenomeni di diluizione dei voti. Il dubbio rimane se possa legittimare interventi specifici per incrementare le elezioni dei candidati dei gruppi di minoranza. Ha fatto scuola la sentenza UJO del 1977. Lo Stato di New York aveva predisposto.sul piano della definizione, delle circoscrizioni elettorali; L'Attorney General concluse che lo Stato aveva l'onere di provare che tale progetto non aveva nell'intento l'effetto di limitare il diritto di voto a causa della razza e del colore; lo Stato di New York ripropose un nuovo piano a causa del quale un distretto con una maggioranza di ebrei veniva diviso in due. I ricorrenti sostenevano che si era voluto diminuire il valore dei suffragi ebraici contravvenendo al XV emendamento. I giudici della corte suprema non accolsero questa impostazione ritenendo che uno Stato potesse usare il criterio della razza per stabilire i confini delle circoscrizioni elettorali. La corte sottolineava che era stata l'appartenenza razziale il criterio guida ma la sua costituzionalità derivava dal fatto che siffatto utilizzo aveva il fine di riequilibrare la rappresentanza in favore di minoranze storicamente oppresse. Concludendo la sentenza UJO del 1977 assicura l'entrata.istituzioni politiche. Inoltre, la Corte ha stabilito che il principio di rappresentanza proporzionale delle minoranze non può essere raggiunto solo attraverso la creazione di circoscrizioni in cui le minoranze sono la maggioranza degli elettori, ma deve essere bilanciato con altri fattori, come ad esempio la geografia e la coesione sociale. In conclusione, la sentenza UJO rappresenta un punto di svolta nella giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti riguardo all'ordinamento statunitense di interventi statali per garantire una rappresentanza più equilibrata tra bianchi e neri nelle istituzioni politiche. Tuttavia, successivamente altre sentenze hanno modificato la portata di questa decisione, stabilendo che la razza non può essere l'unico criterio per la creazione delle circoscrizioni elettorali.

SESTOREGIONALISMO ED ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLO STATO

VI. 1 Lo sviluppo del regionalismo ed il principio di autonomia nei nuovi sistemi costituzionali.

  1. 1) dal federalismo al regionalismo

    Storicamente gli stati federali sono nati per soddisfare un’esigenza di maggiore unità. Diversi territori hanno rinunciato a parte della propria originaria sovranità per meglio affrontare insieme problemi comuni. I motivi che hanno venduto ordinamenti originariamente sovrani a familiarizzare si sono stati diversi:

    1. la creazione di un mercato comune
    2. l'eguaglianza nel godimento dei diritti sociali ed economici
    3. l'adesione a medesimi principi politici o ideologia

    L’obiettivo di dar vita ad un mercato economico unito sta alla base della nascita del Canada e degli Stati Uniti d'America. In altri continenti il federalismo servì ad unificare territori ed ordinamenti differenti attorno a una comune ideologia: nascita dell'unione

sovietica. Il nuovo costituzionalismo oggi presenta uno scenario differente: alla tendenza centripeta del federalismo originario si contrappone una tendenza centrifuga favorevole a meglio differenziare le specificità locali. Innanzitutto, in opposizione al tradizionale federalismo di tipo associativo si contrappone un federalismo dissociativo. Tuttavia, la dinamica principale dei sistemi costituzionali esprime una finalità diversa: non tanto una volontà di dissociazione quanto piuttosto di autonomia. Il costituzionalismo a più livelli si regge sull'accettazione di due principi istituzionali: a) in primo luogo, unità del sistema e autonomia delle comunità territoriali devono essere considerati valori complementari e non antitetici. Infatti, ogni organizzazione territoriale fornita di autonomia è pur sempre parte di un tutto, cioè lo Stato. b) in secondo luogo, deve essere riconosciuta a tutti i livelli istituzionali la paridignità istituzionale. Il riconoscimento dell'autonomia delle comunità territoriali: gli elementi caratterizzanti la nozione di autonomia. Tre ragioni di fondo: 1) Si instaura una stretta relazione tra autonomia e riconoscimento delle differenze culturali e, in effetti, la forma di Stato federale o regionale sembrava la più idonea a valorizzare le diversità culturali, etniche e linguistiche. È storicamente evidente come si sia ricorso ai principi di autonomia per affrontare problemi e conflitti di identità etnica, sia in realtà democratiche consolidate (Spagna, Svizzera, Belgio, Spagna, Italia) sia in situazioni di grave crisi (Israele, Bosnia, Kosovo). 2) L'autonomia esprime la capacità che una comunità territoriale ha di autodeterminarsi e evidenzia la sua soggettività istituzionale. La Carta europea dell'autonomia locale afferma che per autonomia locale si intende il diritto e la capacità delle comunità territoriali di gestire una parte dei propri affari pubblici in modo libero e indipendente. 3) L'autonomia è anche un mezzo per garantire una migliore rappresentanza e partecipazione dei cittadini nella gestione degli affari pubblici. Attraverso l'autonomia, le comunità territoriali possono adattare le decisioni politiche alle specificità locali e promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. In conclusione, l'autonomia delle comunità territoriali è un principio fondamentale per garantire la diversità culturale, la partecipazione democratica e la gestione efficiente degli affari pubblici.collettività locali di regolamentare e amministrare nell'ambito della legge e sotto la loro responsabilità e a favore delle popolazioni, una parte importante degli affari pubblici 3) l'autonomia come criterio di organizzazione è quello che sembra riuscire a favorire la vicinanza tra i poteri decisionali e cittadini con la loro capacità di controllo e di partecipazione Secondo questa prospettiva, l'autonomia risulta un principio organizzativo idoneo a realizzare il criterio di sussidiarietà, secondo il quale le decisioni debbono essere assunte dal livello istituzionale più decentrato possibile, qualora ciò sia giustificato e compatibile con l'esigenza di assicurare l'efficienza ed efficacia all'azione dei pubblici poteri. La sussidiarietà rappresenta quindi il principale criterio di distribuzione delle competenze all'interno del multilevel constitutionalism. La fonte del diritto che meglio esprime tale potere

è rappresentata dagli statuti di autonomia 96. A sua volta, il principio partecipativo si organizza coinvolgendo le comunità territoriali in alcuni importanti processi decisionali suscettibili di qualificare e condizionare la loro autonomia. La partecipazione è importante al momento di fissare in costituzione i caratteri dell'autonomia o di procedere a una loro revisione. Inoltre, al principio partecipativo occorre fare riferimento quando si devono individuare le materie da decentrare e quelle da riservare allo Stato centrale.

Gli strumenti principali che contraddistinguono il principio partecipativo sono essenzialmente gli organi e le procedure di collaborazione tra i livelli istituzionali. Inoltre, è indubbio che l'autonomia finanziaria appare complementare all'autonomia politica. La tutela costituzionale dell'autonomia è in genere perseguita percorrendo due vie: la giurisdizione costituzionale o la mediazione istituzionale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
127 pagine
3 download
SSD Scienze giuridiche IUS/21 Diritto pubblico comparato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico comparato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Rolla Giancarlo.