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Forma di governo presidenziale
Il 17 settembre del 1787 è stata approvata la Costituzione degli Stati Uniti d'America. Questa è formata da 7 articoli suddivisi in sezioni e commi. La stringatezza delle disposizioni costituzionali è data dal fatto che il testo della Costituzione si occupa solo o prevalentemente della questione dello Stato federale. Una costituzione consta di due grandi capitoli: istituzioni e diritti, ma qui non abbiamo diritti: la Costituzione non è altro che il patto tra le colonie che hanno stipulato un accordo per liberarsi dal giogo della madrepatria stabilendo i principi del loro autogoverno. Gli Stati Uniti sono quindi la somma di Stati sovrani: si tratta di un federalismo per associazione, quindi dal pluralismo si arriva ad una forma di stato federale che detta regole di unicità per gli Stati che vi fanno parte. Nel federalismo per associazione serve l'adesione degli Stati che rinunciano alla propria sovranità e deveAvere la sanzione della forma scritta. Nell'ordinamento federale l'esito è quello di un accordo che quindi può solo essere nella forma scritta. L'America ha sottoscritto questa Costituzione. Il patto non è reversibile: non si può modificare, dunque le 13 colonie originarie hanno rinunciato alla propria natura giuridica statale sovrana e hanno conferito la totalità della loro sovranità alla federazione. Non hanno diritto alla secessione. Questa rinuncia di sovranità che inizialmente è consensuale può subire delle menomazioni per effetto di principi procedimento diche prevalgono anche sui dissenzienti. Trattatosi di ordinamento federale la revisione costituzionale è iper-aggravato: occorre una volontà per la modifica e la manifestazione della volontà deve comprendere i 2/3 dei componenti delle camere o i 2/3 dei governi degli Stati della federazione: deve dunque raggiungere una maggioranza altissima.
C'è un primo voto chea erma quello che è il testo e occorre una maggioranza dei 2/3, e un secondo voto per la rati cae occorrono i 3/4 dei due rami del Parlamento o dei singoli Stati. Essendoci stata questaadesione unanime con la rinuncia della sovranità, nella modica del patto originario è previsto ilraggiungimento di elevate maggioranze per far si che vi sia il minor numero possibile di scontenti.Sono stati approvati una serie di emendamenti che hanno trattato delle libertà fondamentali. Ildissenso di qualche Stato membro dipende dalla natura giuridica della federazione. Gli Statimembri esercitano le loro prerogative all'interno del loro territorio. Nello stabilire come ilParlamento deve essere composto vi sono state controversie: i grandi Stati proponevano unsistema proporzionale, gli Stati piccoli proponevano di apportare 2 rappresentanti per ciascunoStato indi erentemente dalla grandezza dello stesso. La soluzione fu quella diaccontentarecompromesso delentrambe le istanze creando due Camere. Questo accordo venne denominato Connecticut. Ci si domandava poi quanti seggi spettassero ad un determinato stato: per ladeterminazione di questi gli schiavi venivano conteggiati nella popolazione solo per i 3/5 (cd.compromesso dei 3/5). Il discorso degli schiavi non è più applicabile oramai, ma è ancora presente in Costituzione per attestare l'origine storica di questo fenomeno.Il Presidente da la garanzia dell'unicità della guida del governo in tutta la federazionestatunitense. Mentre nell'immaginario collettivo il Presidente ha più potere, nella testa deiff ff fi fi fi ff ficostituenti il centro decisionale deliberativo è il Congresso con la sua rappresentatività estesa.Molti dei poteri del Presidente sono condivisi con il Congresso, in particolare il Senato coadiuva ilPresidente nell'attività di governo. La caratteristica essenziale diQuesta forma di governo è quella di avere dei poteri divisi, le istituzioni sono divise: il Presidente non ha bisogno della fiducia del Parlamento per l'esercizio delle sue funzioni e al tempo stesso il Presidente non può sciogliere le camere. La Camera dei Rappresentanti ogni 2 anni va alle elezioni e il Presidente resta in carica 4 anni, per cui è possibile che cambi la maggioranza parlamentare: se non ha la maggioranza parlamentare non cade in quanto è un potere diviso, la sua permanenza in carica prescinde dall'esistenza di una maggioranza parlamentare. La democraticità la troviamo nell'elezione diretta del Presidente. Un candidato presidenziale può prendere più voti, ma perdere le elezioni come nel caso britannico.
Questa divisione non è assoluta: il Presidente è molto condizionato dal Congresso e il Presidente può egli stesso condizionare il Congresso (in particolare: politica estera; trattati).
internazionali che il Presidente stipula, ma devono essere ratificati dai 2/3 del Senato, rappresentativo degli Stati; tutte le nomine del Presidente devono avere il consenso del Senato, ivi compresi i segretari di Stato della sua stessa amministrazione, senza responsabilità proprie a differenza dei ministri che conosciamo nel nostro sistema, sono meri coadiutori). In merito all'attività legislativa se ne occupa il Congresso e le leggi devono avere una copia approvazione da parte del Senato e da parte della Camera dei rappresentanti (come l'Italia): ciò crea problematiche in quanto gli Stati inviano 2 rappresentanti per Stato con necessità diverse. Il Presidente ha il veto sulle leggi: blocca il processo legislativo, non è definitivo, ma ha un grande peso. Il veto si può superare con una maggioranza dei 2/3 tale da ribadire la volontà del Parlamento. Quando il Parlamento non è riunito, il veto lo può porre entro 10 giorni: inQuesti giorni il Congresso non è in sessione e il semplice fatto di inerzia del Presidente nello schierarsi a favore o contro la legge è anch'esso un veto, il cd. pocket veto (lascia la legge nella "tasca"). Non è ammesso il cd. veto parziale: molti Paesi dell'America latina che hanno imitato il sistema statunitense si sono lasciati invece questa libertà che indebolisce le prerogative parlamentari. Se viene proposta una legge con temi graditi al Presidente e altre da lui non gradite lo vincola alla firma, cd. tecnica dei riders.
Il Presidente non ha iniziativa legislativa. Gli orientamenti legislativi del Presidente vengono esternati annualmente alla federazione, nelle Camere, mostrando le proprie esigenze di supporto legislativo al Parlamento, indica le leggi di cui ha bisogno (ma non può metterle all'ordine del giorno).
Gli ambasciatori degli Stati Uniti sono importanti: molte volte accade che il Presidente attua uno scambio di
nomine per ottenere consenso anche dove non lo ha. Il Senato è un luogo dove non ci si divide per partiti, questi sono importanti per la nomina del Presidente. Il Senato non è solo assemblea parlamentare, ma ha anche funzioni di governo. L'amministrazione statunitense è fatta di molte agenzie indipendenti (cd. indipendent agencies): a capo di queste vi sono soggetti nominati dal Presidente su accettazione da parte del Senato. Le agenzie indipendenti sono organismi con rilevanza strategica.
Come è eletto il Presidente? Egli è il prodotto sostanziale di una elezione indiretta: anche se formalmente, a livello costituzionale, si ha una elezione diretta. Da parte dei costituenti statunitensi c'è una certa sfiducia nella capacità di scelta del corpo elettorale e c'è la predilezione di individuare personalità, i cd. grandi elettori, di una certa competenza che sono i veri elettori del Presidente. I costituenti hanno
È previsto che a novembre di ogni 4 anni il corpo elettorale elegge un grande elettore: questi ultimi hanno però già affermato la loro preferenza, sicché l'elettore vota per un candidato piuttosto che un altro. I grandi elettori si riuniscono per affermare la loro appartenenza ciascuno nei propri Stati e il Presidente sale in carica a gennaio.
Chi sceglie i candidati presidenziali? Si adotta la tecnica delle cd. consultazioni primarie: c'è un interpello del corpo elettorale, non per scegliere la carica istituzionale, bensì il candidato alla competizione per la carica stessa. Le elezioni primarie possono essere aperte (ogni cittadino dello Stato membro va alle elezioni e vota il candidato del partito prescelto, indipendentemente dal partito di appartenenza) e chiuse (il cittadino fa una previa dichiarazione di scelta del suo partito di appartenenza). Una volta che ho i candidati occorre riunire i delegati dei partiti scelti con le primarie.
E qui verrà fuori il candidato allo scontro presidenziale di uno schieramento e dell'altro. Ogni Stato membro esprime un certo numero di grandi elettori: ogni Stato membro elegge, il giorno di novembre ogni quadriennio, un numero di grandi elettori pari ai deputati assegnati allo Stato più i due senatori (es. California 53; Florida 29; Alaska 3). Per diventare Presidente occorre ottenere la maggioranza semplice Stato per Stato: sommando il numero dei grandi elettori ottenuti, occorre contare un voto in più, superiore, rispetto al numero ottenuto dall'avversario. Vi sono Stati tradizionalmente assegnati ad un partito piuttosto che ad un altro, ma esistono anche Stati in bilico tra uno e l'altro schieramento. Con questo meccanismo così discriminatorio verso le minoranze, può capitare che un partito presidenziale che ottenga un grande numero di voti non riesca a vincere le elezioni. Non esistono negli Stati Uniti solo il partito democratico e il
partito repubblicano, questi vengono in gioco solo per l'elezione del Presidente: all'interno del Senato non ci si divide per partiti, ma per interessi. Quando si elegge il presidente in realtà si elegge il cd. ticket presidenziale, che consiste nella coppia Presidente e Vice-Presidente. Il Vice-Presidente degli Stati Uniti presiede il Senato. Sicuramente la compagine di governo non ha il Consiglio dei ministri: in Italia la funzione di governo è esercitata da un organo collegiale (e la stessa ducia viene data all'organo collegiale e non al Presidente del Consiglio in sé). Le responsabilità del Presidente sono diverse: non risponde politicamente del proprio operato dinanzi al Parlamento (il Parlamento non lo s ducia), ma ha una responsabilità politica nei confronti del corpo elettorale che lo ha eletto (il corpo elettorale ogni 4 anni decide se ricandidarlo o meno, non c'è in corso di legislatura una verifica politica). La Camera deiRappresentanti, rappresentativa del popolo, viene rinnovata ogni due anni: è possibile che cambi la maggioranza e il Presidente si trovi a dover venire a patti con l'opposizione con un sistema di attribuzion