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Presidente
(NB: LE SEZIONI SEMPLICI NON POSONO DISCOSTARSI DAI PRECEDENTI DELLE SEZIONI UNITE).
L'art 374 c.p.c prevede che la pronuncia a sezioni unite possa avvenire in 3 ipotesi: quando si decidono questioni di giurisdizione, tenendo presente peraltro che solo la sentenza delle sezioni unite è vincolante per il giudice di merito di cui è stata dichiarata la giurisdizione; quando si devono decidere questioni che sono state decise in modo difforme dalle sezioni semplici oppure se si tratta di una questione di diritto di massima importanza (x es interpretazione di una nuova legge); quando su una questione di diritto si è già avuta una decisione delle sezioni unite: in tal caso quando la stessa questione (in un successivo ricorso) si presenta alla decisione della corte, la sezione semplice alla quale è assegnata può ritenere corretto il principio di diritto e decidere applicando tale principio, oppure può ritenere che sia opportuno un
ripensamento e allora pronuncia un ordinanza di rimessione motivata con la quale rimette la decisione alle sezioni unite. Ciò consente un ordinata evoluzione della giurisprudenza in quanto le sezioni unite possono modificare i propri orientamenti quando si convincono della fondatezza delle critiche avanzate dalla sezione semplice con ordinanza di rimessione.-Sospensione dell'esecutività
È possibile ottenere la sospensione dell'esecutività delle sentenze di condanna impugnate in cassazione sulla base dell'art. 373 c.p.c. La stessa disciplina si applica anche per la sospensione dell'esecutività delle sentenze impugnate per revocazione e per opposizione di terzo.
La richiesta di sospensione deve essere fatta al giudice che ha emesso la sentenza impugnata (ma allora perché la norma è inserita nel capo dedicato al giudizio di cassazione? perché prima del 1950 la competenza a sospendere era della cassazione, ma tale previsione
si rivelò inopportuna). L'art 373 c.p.c stabilisce che il primo presupposto per ottenere la sospensione dell'esecuzione è l'avvenuta proposizione del ricorso in cassazione. Il secondo presupposto è che dalla esecuzione possa derivare grave e irreparabile danno (NB: in appello gravi e fondati motivi). Il danno è grave quando, nell'ottica di un annullamento della sentenza impugnata, il beneficio di chi ottiene l'esecuzione è sproporzionato rispetto al pregiudizio di chi subisce l'esecuzione. L'irreparabilità consiste nella impossibilità di ottenere un ripristino della situazione, sempre nell'ottica di un annullamento della sentenza impugnata. -Ordine di esame delle questioni La corte deve per prima cosa valutare i presupposti di decidibilità del ricorso, e quindi esaminare l'ammissibilità e la procedibilità. Una volta che l'impugnazione sia valutata decidibile, la corte affrontale questioni di rito generali (presupposti processuali), sia quelle rilevabili anche d'ufficio in ogni stato e grado del processo e rilevate per la prima volta in cassazione (dalle parti o d'ufficio), sia quelle già decise in appello e riproposte con gli atti introduttivi delle parti (altrimenti su di esse si forma il giudicato). La corte esamina infine le questioni di merito proposte con il ricorso principale o incidentale. L'art. 384.3 c.p.c stabilisce che ove la corte ritenga di porre a fondamento della sua decisione una questione rilevata d'ufficio, deve attivare il contraddittorio con le parti ed il PM, indicando loro la questione e assegnando un termine per il deposito di osservazioni sulla medesima questione (NB: negli altri gradi il contraddittorio non è instaurato nei confronti del PM, ma il giudice indica solo alle parti le questioni rilevabili d'ufficio di cui ritiene opportuna la trattazione). - Provvedimenti emessi dalla corte di cassazione. Innanzitutto lacambia e la decisione della corte diventa definitiva. Al contrario, se la corte ritiene fondate le censure al ricorso, può annullare la sentenza impugnata e decidere sul merito della controversia. In questo caso, la corte emette una sentenza che sostituisce quella impugnata e che diventa a sua volta soggetta a eventuali ricorsi. È importante sottolineare che la corte di cassazione non si pronuncia sulle questioni di fatto, ma solo sulle questioni di diritto. Pertanto, se il ricorso riguarda una questione di fatto, la corte può annullare la sentenza impugnata solo se la motivazione è illogica o contraddittoria. Infine, è possibile che la corte di cassazione rinvi la causa ad un altro giudice di merito per un nuovo esame. Questo avviene quando la corte ritiene che la sentenza impugnata sia affetta da vizi procedurali o che siano necessarie ulteriori indagini o accertamenti. In conclusione, la corte di cassazione ha il potere di decidere sulle questioni di diritto e di annullare o confermare le sentenze impugnate. La sua decisione è definitiva e vincolante per il giudice di merito.proviene però dalla sentenza della corte, ma dalla sentenza impugnata 114(differenza rispetto ai mezzi di gravame in cui la sentenza di impugnazione sostituisce del tutto quella impugnata ediviene fonte di regolamentazione della situazione sostanziale controversa). Esiste poi una zona intermedia in cui la cassazione, pur ritenendo fondate le lamentele del ricorrente, giunge ugualmente arigettare il ricorso. Il fenomeno è quello del rigetto con correzione dei motivi: in questo caso siamo in presenza di unerrore esistente ma non causale, che non ha cioè inciso sulla portata precettiva della sentenza. In particolare ciò accadequando la corte ritiene esistente l'errore del giudice, ma interpretando e applicando in modo corretto le norme giunge allamedesima conclusione, limitandosi quindi a correggere la motivazione. La corte può accogliere il ricorso e chiudere il processo in rito, in quanto accerta l'impossibilità di giungere ad
Unasentenza di merito. In questo caso si ha la cassazione senza rinvio, che può avvenire in 3 ipotesi:
- La prima ipotesi di cassazione senza rinvio si ha per difetto assoluto di giurisdizione, che sussiste quando la giurisdizione spetta ad un giudice straniero oppure quando il potere esercitato dal giudice in realtà spetta ad un altro organo non giurisdizionale dello stato. Se invece fossimo in presenza di un difetto relativo di giurisdizione allora la corte non cassa senza rinvio ma statuisce sulla giurisdizione.
- La seconda ipotesi di cassazione senza rinvio si ha quando la causa non poteva essere proposta per carenza di presupposti processuali oggettivi o soggettivi insanabili (ad esempio la tutela non può essere data perché non prevista dall'ordinamento, oppure presenza della litispendenza, oppure ne bis in idem, oppure non c'era interesse o legittimazione ad agire ecc). Se invece i presupposti processuali sono carenti ma sanabili con efficacia
La terza ipotesi di cassazione senza rinvio si ha quando il processo non poteva essere proseguito: i presupposti processuali sono presenti ma poi si è verificato un ostacolo alla prosecuzione del processo (ad esempio, si è verificata una fattispecie estintiva non rilevata in primo grado o in appello, oppure in appello si è verificata un'inammissibilità o improcedibilità non rilevata dal giudice d'appello).
Quando la corte accoglie il ricorso, una volta esclusa la presenza di vizi dei presupposti processuali (e in presenza di un errore causale), le situazioni che si possono verificare sono due: o sono necessari ulteriori accertamenti di fatto, oppure la corte ha a disposizione tutti gli elementi per emettere una pronuncia definitiva.
Nel primo caso si ha la cassazione con rinvio ad un altro giudice: la sentenza dellacassazione è solo di rito in quanto annulla la sentenza impugnata ma non la sostituisce (compito che appartiene alla fase rescissoria). Il rinvio è effettuato nei confronti di un giudice di pari grado a quello che ha pronunciato la sentenza cassata (stesso ufficio giudiziario, ma persona fisica diversa). L'unica eccezione si ha nel caso di ricorso per saltum: in tal caso la corte può rinviare a sua scelta o allo stesso giudice di primo grado o al giudice che sarebbe stato competente per l'appello. Nei casi in cui il giudice d'appello doveva annullare la sentenza impugnata e rinviare al giudice di primo grado (ipotesi degli art 353 e 354 c.p.c) e non l'ha fatto, allora il rinvio non avviene nei confronti del giudice di pari grado a quello che ha pronunciato la sentenza cassata, bensì si ha rinvio al giudice di primo grado. Nel secondo caso invece la sentenza della cassazione, oltre ad annullare quella impugnata, disciplina lasituazionesostanziale controversa: abbiamo quindi una sentenza di merito che sostituisce quella annullata. La decisione nel meritosi può avere solo se non sono necessari ulteriori accertamenti in fatto: sono necessari ulteriori accertamenti quando la cassazione afferma che le prove devono essere assunte o ripetute, oppure quando la norma di diritto applicata dalla corte prende in considerazione fatti diversi da quelli accertati dal giudice di merito, oppure quando vi siano state questioni assorbite dal giudice d'appello. La ratio è di evitare un giudizio di rinvio del tutto inutile, che dovrebbe limitarsi ad assemblare la quaestio facti della sentenza cassata con la quaestio iuris della sentenza della cassazione. Principio di diritto L'art 384 c.p.c prevede che, quando la corte deve decidere di ricorsi per violazione o falsa applicazione delle norme di diritto e in ogni altro caso in cui decidendo del ricorso risolve questioni di diritto di particolare importanza.
L'enunciazione del principio di diritto in origine era funzionale unicamente al giudizio di rinvio, ma col tempo ha perso un po' il suo scopo originario e ha assunto un ruolo più esterno al processo in cui è pronunciato: uno scopo di "precedente", in virtù della funzione nomofilattica della corte. A tal fine esiste un particolare ufficio presso la sede della corte che si chiama ufficio del massimario, incaricato di ricavare dalle sentenze della cassazione le massime, cioè i principi di diritto delle varie sentenze, tutte le volte in cui il principio non è espressamente enunciato dalla corte.
Il principio di diritto enunciato dalla cassazione è vincolante solo nella causa in cui è stato pronunciato, e quindi rileva in sede di rinvio. Esso può invece essere disatteso nelle altre cause, pur avendo ovviamente una notevole efficacia persuasiva in virtù della posizione di organo di
'efficacia, della validità o dell'interpretazione di un contratto collettivo nazionale può fare riferimento alla sentenza della Corte di Cassazione come precedente giurisprudenziale. La Corte di Cassazione è il massimo organo giudiziario italiano ed è responsabile di garantire l'uniformità dell'interpretazione e dell'applicazione delle leggi. La sua funzione principale è quella di assicurare la corretta applicazione del diritto e di garantire la tutela dei diritti dei cittadini. La Corte di Cassazione svolge anche una funzione nomofilattica, cioè di controllo sulla corretta applicazione delle leggi da parte degli altri organi giudiziari.