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Tre elementi: 1. Requisiti di validità del consenso; 2. La natura del bene giuridico; 3. Ulteriori limiti normativi apposti all'efficacia del consenso;

1) Il consenso, che cos'è?

A1) Il consenso è un atto giuridico in senso stretto "permesso con il quale il destinatario attribuisce ad altri un potere di agire e non si genera alcun vincolo obbligatorio". Il consenso è sempre revocabile generalmente.

B1) Negozio giuridici di tipo privatistico che hanno ricadute sul diritto penale;

C1) Categoria di negozi giuridici di diritto pubblico;

Il consenso è un mero atto giuridico attraverso il quale viene conferito al destinatario un potere di agire senza rapporto di obbligo. È sempre revocabile a meno che sia impossibile da irrevocare (colui che prende l'aereo). Il consenso deve provenire da un soggetto titolare del diritto, capace di intendere e di volere e si tratta di un soggetto che è legittimato a prestare il consenso.

Caratteristiche del consenso:

consentendo a un'azione senza avere una reale manifestazione di volontà da parte del titolare del bene. Il consenso deve essere libero, cioè non deve essere ottenuto tramite coercizione o inganno. Deve essere genuino, cioè deve essere dato in modo sincero e non manipolato. Deve essere consapevole, cioè il titolare del bene deve essere pienamente consapevole delle conseguenze della sua azione. Se il titolare del bene delega un altro soggetto a dare il consenso al suo posto, la delega deve essere convincente, chiara e consapevole. Il titolare del bene non deve essere stato ingannato o costretto e non deve esserci stata violenza iniziale. In caso contrario, il consenso non è considerato libero. Il consenso può essere esplicito o tacito. Il consenso esplicito è quando viene manifestato in modo chiaro e comprensibile all'esterno. Il consenso tacito è quando viene dedotto da fatti o comportamenti conclamanti. Il consenso presunto, invece, non è considerato valido. Si tratta di un'azione compiuta da un soggetto che agisce presumendo che il titolare del bene avrebbe dato il consenso se gli fosse stato chiesto. Tuttavia, la giurisprudenza ha stabilito che il consenso espresso e tacito sono accettabili, mentre quello presunto no, poiché non vi è una reale manifestazione di volontà da parte del titolare del bene.

Parlando di una delega da parte del titolare del bene. In alcune norme succede che il consenso non sempre può essere inquadrato come causa di giustificazione in quanto finisce per essere elemento costitutivo del fatto tipico. Spesso troviamo il dissenso e nel caso della violazione sul domicilio è insito nella norma stessa, come ad esempio lo stato di necessità nell'articolo 544 bis che punisce chi uccide non in stato di necessità.

Su quali diritti ricade il consenso?

Diritti disponibili che, come categoria ampia, sono quelli patrimoniali (non ci sono dubbi sul fatto che possa essere dato il consenso);

Diritti della personalità: dottrina e giurisprudenza concordano nel dire che il consenso non abbia efficacia quando abbia ad oggetto il sacrificio totale del bene e quando si ponga in contrasto con specifiche condizioni di legge come il buon costume. No al consenso per fatti che riguardano l'incolumità personale quando causano una menomazione.

permanente all'integrità fisica (articolo 5cc). Si può ammettere in caso di modificazione che migliora la condizione fisica di colui che presta il consenso.

Omicidio del consenziente: nell'articolo 579 Istigazione al suicidio, il legislatore sanziona colui che cagiona la morte con il consenso del titolare del bene (problema delle varie forma dell'eutanasia) perché, ai sensi dell'articolo 32, la vita viene tutelata non solo come diritto fondamentale, ma anche come interesse della collettività. Sotto questo profilo viene punito, perché la vita è un interesse della collettività.

ARTICOLO 51 ESERCIZIO DI UN DIRITTO E INADEMPIMENTO DEL DOVERE

L'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica Autorità, esclude la punibilità.

Se un fatto costituente reato è commesso per ordine dell'Autorità, del reato risponde

sempre il pubblico ufficiale che ha dato l'ordine. Risponde del reato altresì chi ha eseguito l'ordine, salvo che, per errore di fatto, abbia ritenuto di obbedire ad un ordine legittimo. Non è punibile chi esegue l'ordine illegittimo, quando la legge non gli consente alcun sindacato sulla legittimità dell'ordine.

La norma non dice quando si verifica l'esercizio di un diritto o adempimento del dovere, in quanto presenta una serie indefinita di diritti e doveri giuridici. L'articolo può essere definito come una norma penale in bianco in cui abbiamo la sanzione ma non il precetto e implica necessariamente il rinvio ad una fonte normativa diversa, per lo più extra-penale da cui il diritto e il dovere derivano.

Fonti: leggi ordinarie statuali, norma costituzionale, provvedimento giurisdizionale emanato dal giudice, o attraverso un atto con a monte una legge o contratto; non hanno rilievo consuetudini, leggi regionali né

regolamenti.Nei DIRITTI rientrano i poteri spettanti agli ordini pubblici, diritti soggettivi, diritti potestativi, facoltàgiuridiche previsti dall’ordinamento (arresto da parte dei privati).

1 Quali sono i limiti che incontra l’esercizio del diritto?

2 come bisogna comportarsi rispetto a determinati casi come ius corrigenti e offendibula?

  1. Diritto di cronaca giornalistica garantisce la copertura costituzionale dell’articolo 21 alle condottelesive dell’altrui reputazione, solo a certe condizioni: verità e verosimiglianza dei fatti, il fatto sia diinteresse pubblico, modalità di espressione.

  2. IUS CORRIGENTI: diritto dei genitori di compiere fatti invasivi dell’altrui aspetto fisico. Esempio: ilpadre che prende a schiaffi il figlio. Lo schiaffo è scriminato perché c’è una finalità corrigente, dieducare, ciò non significa che il padre debba massacrare di botte o che lo picchi sempre,

perché altrimenti sta commettendo un maltrattamento.

2) OFFENDIBULA: strumenti, accorgimenti, per salvaguardare la proprietà come i cocci di bottiglia messi sul muro di cinta per ledere l'incolumità fisica di colui che cerca di entrare nell'abitazione.

Limiti: problema di proporzione, non deve essere occultato e difficilmente visibile

Adempimento di dovere esclude la punibilità di un determinato fatto quando a monte vi è un dovere imposto dalla norma giuridica o pubblica autorità.

Dovere che scaturisce dalla norma giuridica: legge dello stato, norme di rango inferiore, norme che fanno riferimento ad ordinamento straniero quando questo viene acquisito nell'ordinamento interno articolo 10.

Ordine legittimo della pubblica autorità: viene in rilievo un rapporto di subordinazione di diritto pubblico, e proviene e dalla pubblica autorità, non solo pubblici ufficiali ma anche incaricati di un pubblico

servizio.legittimità dell’ordine: problema di esistenza dei presupposti dell’ordine gerarchico;

piano formale: che possono essere formalmente dettati da un soggetto che è legittimato a farlo;

piano sostanziale: la legittimità dell’ordine dipende dai presupposti di fatto o di diritto previsti dalla legge. L’ORDINE di custodia cautelare non può essere emanato solo in presenza di prove certe;

ordine illegittimo: non potrà mai giustificare il compimento del fatto tipico (comandante del plotone che ordina di sparare sulla gente);

ordine illegittimo vincolante: se non eseguivi l’ordine venivi ucciso tu.

LA COLPEVOLEZZA

COLPEVOLEZZA: atteggiamento interiore dell’agente rispetto alla commissione del fatto. Consiste nella verifica dei presupposti di ordine soggettivo che permettono di applicare una pena all’autore del fatto. Ascrizione di un fatto posto in essere da un soggetto capace di intendere e di volere. È

Il presupposto che racchiude una serie di elementi tra cui l'imputabilità. Dobbiamo stabilire se è stato commesso con dolo o con colpa e poi dobbiamo stabilire la SANZIONE. La una funzione garantistica della necessaria gerarchizzazione delle categorie sistematiche del reato può essere colta quando si considera che, se l'indagine sulla capacità di intendere e di valore dell'agente dovesse interferire con il giudizio di tipicità o di antigiuridicità del fatto- o addirittura precederli, si correrebbe il rischio di applicare una MISURA DI SICUREZZA a chi ha commesso un fatto non preveduto dalla legge come reato, o lo ha commesso in stato di legittima difesa. Abbiamo una netta separazione tra il fatto commesso con l'antigiuridicità e la colpevolezza. Al fatto tipico realmente verificatosi da sussumere nella fattispecie incriminatrice astratta, appartengono tutte le componenti sia oggettive che soggettive dell'illecito.

penale perché ineriscono alla descrizione del tipo previsto dal legislatore (perciò si dice che il dolo appartiene al fatto tipico in quanto consente di individuare il fatto tipico previsto dal legislatore). Con il giudizio di antigiuridicità invece, abbiamo una valutazione sugli elementi che compongono il fatto ma che vengono valutati sotto il profilo della loro contrarietà/conformità al diritto obiettivo. L'ACCERTAMENTO A VALUTAZIONE DELLA COLPEVOLEZZA risponde all'interrogativo "se l'autore del fatto tipico ed antigiuridico, possa essere ritenuto anche penalmente responsabile di quel determinato fatto tenendo presente dalla esigibilità in concreto della condotta posta in essere dall'agente e se questa condotta è conforme alle pretese dell'ordinamento. Nella valutazione del giudizio di colpevolezza il giudice deve stabilire se il comportamento posto in essere dall'agente era quello previsto.dall'ordinamento o se l'agente poteva agire diversamente. Si tratta di un giudizio che fa capo: 1) capacità di colpevolezza dell'agente (dunque alla sua imputabilità); 2) coscienza del carattere antigiuridico del fatto; 3) inesistenza di peculiari circostanze, incidenti sui processi motivazionali dell'autore, con l'effetto di annullare le sue possibilità di scelta; DAL PUNTO DI VISTA dell'elemento PSICOLOGICO: Una volta che si è verificato il fatto tipico antigiuridico, ai fini dell'ascrizione della responsabilità dell'agente e dunque ai fini della punibilità e indizione della sanzione penale, bisogna vedere se egli era personalmente responsabile di quel fatto tipico e antigiuridico. Da un punto di vista formale, la colpevolezza è da intendere come l'insieme dei requisiti di natura soggettiva che ci permettono di ritenere l'autore responsabile del fatto tipico ed antigiuridico. Da un puntoDi vista sostanziale, dobbiamo chiederci quali sono i limiti, qual è l'oggetto del requisito della colpevolezza: entrambi risentono dei scopi perseguiti dall'agente, di inf
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SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuri99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto penale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Lo Monte Elio.