Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 1 Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame diritto privato, prof Bianca, libro consigliato Istituzioni di diritto privato Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

rapporti obbligatori (FATTI O ATTI DAI QUALI L’OBBLIGAZIONE TRAE ORIGINE).

Nel codice le fonti tipiche dell’obbligazioni sono il contratto, l’atto illecito in

conformità dell’ordinamento giuridico (Art. 1173)

Il rapporto obbligatorio del contratto non è da confondere con il rapporto

contrattuale, poiché l’obbligazione indica il vincolo per cui una prestazione è

dovuta, mentre il rapporto contrattuale è il complesso unitario delle posizioni

attive e passive scaturenti dal contratto.

L’atto illecito è fonte di obbligazione di risarcimento del danno, in cui ogni

fatto doloso o colposo che cagioni ad altri danno ingiusto, obbliga colui che ha

commesso il fatto a risarcire il danno. Art 2043 c.c.

Dall’articolo 1173 che rinvia all’idoneità di produzione di obbligazioni da

qualsiasi fatto o atto in conformità dell’ordinamento giuridico, vanno distinte

fonti diverse come le promesse unilaterali, e quindi i diritti di credito e la

promessa al pubblico, la gestione di affari altrui, il pagamento

dell’indebito e l’ingiustificato arricchimento. A queste si aggiungono le altre

fattispecie desumibili dal codice, come la collazione, o dalle leggi speciali.

La promessa unilaterale è il negozio unilaterale mediante il quale il soggetto

si impegna ad eseguire una determinata prestazione. Essa non produce effetti

obbligatori salvo nei casi previsti dalla legge. La promessa unilaterale è sancita

quindi dal principio di tipicità, quale conferma di esclusività del contratto. Tra

i casi ammessi dalla legge sono compresi la promessa di pagamento, la

ricognizione di debito, la promessa al pubblico e i titoli di credito.

La promessa di pagamento differisce dalla promessa unilaterale, per

quest’ultima si intende un soggetto che assume un debito prima inesistente,

mentre per promessa di pagamento di intende un soggetto che si assume un

debito che ritiene già esistente, al quale si assume un valore sostanziale ma

meramente processuale. Inoltre la promessa di pagamento dispensa colui a

favore del quale è stata fatta l’onere di provare il rapporto fondamentale.

La promessa al pubblico è il negozio mediante il quale un soggetto

s’impegna pubblicamente ad eseguire una prestazione a favore di chi si trovi in

una determinata azione. Essa è un atto gratuito, che può avere scopo

pubblicitario, di ricompensa per un’azione, o un fine altruistico. Quest’ultimo

non va confuso con la donazione, quale atto di liberalità volto all’arricchimento

di un determinato beneficiario. La promessa è vincolante nel momento in cui

viene resa pubblica e può essere revocata solo per giusta causa, o comunque

non dopo che si sia verificata l’azione. L’effetto obbligatorio della promessa al

pubblico è condizionato al compimento dell’atto previsto, mentre se la

promessa concerne eventi futuri ma certi, è immediatamente obbligatoria. Se

l’azione viene compiuta da più persone separatamente, la prestazione

promessa spetta a colui che per prima ne ha dato la notizia. La promessa al

pubblico è un atto unilaterale, diversa dall’offerta al pubblico, quale proposta

contrattuale che dà luogo alla formazione di un contratto a seguito

dell’accettazione altrui.

Si ha gestione di affari altrui quando il soggetto assume consapevolmente e

senza esservi obbligato la cura dell’interesse di chi non è in grado di

provvedervi. Le obbligazioni principali che nascono da tale gestione sono

l’obbligazione del gestore di continuare la gestione intrapresa e quella

dell’interessato di adempiere alle obbligazioni assunte in suo nome.

L’oggetto della gestione è una qualsiasi attività giuridica o materiale. La

disciplina della gestione di fonda sul principio di solidarietà sociale. La legge

richiede la capacità di agire del gestore, in quanto la gestione è un fatto

giuridico volontario che comporta il sorgere di obbligazioni. I presupposti per la

gestione di affari altrui sono l’impedimento dell’interessato, la consapevolezza

del gestore di curare un interesse altrui, la spontaneità dell’intervento e l’utilità

iniziale della gestione. L’impedimento dell’interessato (absentia domini) a

provvedere al proprio interesse è un requisito della gestione di affari altrui, in

mancanza dell’incarico conferito dall’interessato la gestione costituisce

un’ingerenza della sfera giuridica altrui. È sufficiente che l’interessato si trovi in

una situazione oggettiva o soggettiva che gli precluda il curare del proprio

interesse. La consapevolezza del gestore di curare un interesse altrui è un

fondamento solidaristico. La spontaneità significa che il gestore non deve

essere obbligato alla cura dell’interessato. Per l’utilità iniziale della gestione si

intende che la gestione sia utilmente iniziata, in quanto il risultato finale

negativo non toglie che l’intervento del gestore fosse giustificato. L’utilità

sussiste se l’intervento è idoneo ad incrementare il valore di un bene o ad

evitarne il pregiudizio. Il gestore è obbligato a continuare la gestione dell’affare

intrapreso fino a quando l’affare sia stato espletato. Infine l’interessato è tenuto

a rimborsare al gestore le spese sostenute.

Pagamento d’indebito è l’esecuzione di una prestazione non dovuta, la

lesione è causata dallo stesso danneggiato. L’indebito è oggettivo quando

l’adempiente esegue una prestazione in base ad un titolo inesistente o

inefficace. L’indebito è soggettivo quando l’adempiente esegue un debito altrui

nell’erronea credenza di essere egli il debitore. Chi riceve un pagamento non

dovuto è tenuto alla restituzione. Il pagamento d’indebito produce quindi

obbligazioni. Gli elementi dell’indebito oggettivo sono il pagamento e la

mancanza del titolo, differentemente dall’indebito soggettivo dove non è

richiesto l’errore dell’adempiente. Per pagamento non si intende solamente

denaro ma anche il conferimento di beni. Una delimitazione comprende le

prestazioni materiali, escludendone gli atti giuridici. Le prestazioni consistenti

in atti giuridici non sono suscettibili di ripetizione, ma vanno valutate sul piano

della validità. La mancanza del titolo indica l’assenza dell’obbligo di eseguire la

prestazione che pertanto non è dovuta. Da questo può derivare l’invalidità, la

risoluzione o la revoca del contratto. Può derivare inoltre dalla già avvenuta

estinzione di un’obbligazione. Titolare del diritto di ripetizione è l’adempiente. I

presupposti specifici dell’indebito soggettivo sono l’esistenza del credito in

capo a chi riceve la prestazione e l’errore scusabile dell’adempiente di essere

tenuto al pagamento. L’errore scusabile deve essere provato dall’adempiente

mentre la perdita in buona fede del titolo o delle garanzie dev’essere provata

dall’accipiente (colui che riceve un oggetto, un bene e simili). Fatto impeditivo

del diritto alla restituzione è la circostanza che il creditore si sia privato in

buona fede del titolo o delle garanzie di credito. La buona fede

dell’accipiente consiste nell’ignoranza dell’errore scusabile dell’adempiente,

e quindi del diritto di quest’ultimo di ripetere la prestazione. La ripetizione è

disciplinata alla stregua dell’indebito oggettivo che impone all’accipiente di

restituire frutti o interessi dal giorno della domanda o del pagamento a seconda

che sia di buona o mala fede. L’incapace che ha ricevuto l’indebito è

responsabile solo nei limiti in cui la prestazione è rivolta a suo vantaggio. Il

vantaggio è da definirsi nella sua ragionevole utilizzazione, tenuto conto

dell’interesse e dell’autonomia dell’incapace. La pubblica amministrazione è

assoggettata alla disciplina comune dell’indebito e le relative azioni sono

competenza del giudice ordinario.

L’ingiustificato arricchimento esprime la regola secondo la quale chi si

arricchisce senza una giusta causa a danno di un altro, è obbligato, nei limiti

dell’arricchimento, a indennizzare chi ha subito la correlativa diminuzione

patrimoniale. L’ingiustificato arricchimento rientra tra le fonti legali delle

obbligazioni, poiché principio che sta a fondamento delle varie fonti legali di

diritto privato. I presupposti dell’azione legale di arricchimento sono

l’arricchimento di un soggetto, il correlativo impoverimento di altro soggetto, la

mancanza di una giusta causa. L’arricchimento consiste in qualsiasi vantaggio

suscettibile di valutazione economica, come un incremento patrimoniale o un

mancato detrimento patrimoniale. Anche l’utilizzazione temporanea di

un bene o di un servizio dà luogo ad un arricchimento. Il correlativo

impoverimento di altro soggetto consiste nel pregiudizio economico, in

particolare della perdita o mancata utilizzazione di un bene. Esso condiziona e

delimita il diritto di indennizzo, determinato in ragione della diminuzione

patrimoniale dell’impoverito. La mancanza di una giusta causa è il presupposto

fondamentale, e sussiste quando il vantaggio economico è correlato ad un

impoverimento altrui non remunerato. L’indennizzo è determinato nella minor

misura tra il valore del bene perduto dall’impoverito e il valore del vantaggio

conseguito dall’arricchito. L’obbligo della restituzione è subordinato alla

sussistenza della cosa al tempo della domanda. L’azione di arricchimento ha

carattere sussidiario in quanto esse è improponibile quando l’impoverito può

esercitare altre azioni per farsi indennizzare. L’azione di arricchimento è

esperibile anche nei confronti dello stato e degli enti pubblici.

IL CONTRATTO E L’AUTONOMIA PRIVATA – CAP. 34

Il contratto è l’accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere

tra loro un rapporto giuridico patrimoniale. Il codice civile prevede una

disciplina contrattuale generale e una più specifica di singoli tipi di contratto. I

due momenti essenziali del contratto sono il momento soggettivo e il momento

oggettivo. Il momento soggettivo identifica il contratto quale atto decisionale

delle parti, più precisamente come un accordo, ovvero una manifestazione di

volontà. Il momento oggettivo identifica il contratto come autoregolamento

di rapporti giuridici patrimoniali, ovvero la disposizione, la regola che le due

parti pongono in essere mediante il loro accordo. Il co

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
43 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher basileaas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Bianca Mirzia.