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Estratto del documento
Persone e famiglia
1)La soggettività giuridica del concepito.
Corte di Cassazione, sezione III, 11 maggio 2009, n. 10741
Fatti e svolgimento del processo.
Una donna non riesce a rimanere incinta. Per questo motivo decide di rivolgersi a un centro
specialistico dove le prescrivono dei farmaci per favorire la gravidanza.
Dopo un certo periodo di tempo insorge la gravidanza e alla donna vengono prescritti altri
farmaci che sostituiscono i precedenti. Il dosaggio/ciclo dei farmaci risulta essere erroneo
per motivi non accertati, e questo causa malformazioni gravi al nascituro.
La donna chiede il risarcimento del danno alla salute del concepito.
Premessa. La situazione giuridica del concepito all’interno dell’ordinamento italiano.
La situazione giuridica del concepito, quindi del non nato, va presa in considerazione sulla
base dei principi fondamentali.
Innanzitutto, è necessario riflettere sulla questione dell’idoneità del concepito ad essere
destinatario della tutela costituzionale, questione posta dal Codice civile (art. 1) che
stabilisce l’acquisizione della capacità giuridica dal momento della nascita) e dalla
Costituzione repubblicana che considera centro di imputazione delle situazioni giuridiche
“l’uomo”. All’affermazione di tale idoneità concorrono:
1. La dottrina→ pone il concepito come destinatario della tutela costituzionale in
quanto partecipe della dignità, in quanto qualità che accomuna tutti gli appartenenti
alla specie umana;
2. Articolo 32, Cost. → il concepito sarebbe essere umano perché tutelato nella salute
grazie alla scelta del termine “individuo” (termine che comprenderebbe il concepito
sin dal momento del concepimento);
3. Articolo 2, Cost. → diritto alla vita dell’uomo (uomo inteso come soggetto dotato di
dignitá umana, quindi vi si fa rientrare il nascituro);
La decisione della Corte.
La massima→ La Corte legittima il risarcimento del danno alla salute nei confronti del
medico poiché il concepito, pur non avendo capacità giuridica, è comunque un soggetto di
diritto, e per questo titolare del diritto alla vita, alla salute, all’onore, all’identità personale, a
nascere sano.
Le motivazioni→ La Corte afferma la titolarità di un vero e proprio diritto a nascere sano, in
virtù degli artt. 2 e 32 Cost.
Brevi note esplicative.
Riconoscere il concepito soggetto di diritto permette di considerare la sua situazione, con
riferimento ad ogni situazione in cui sia rilevante un suo diritto personale, in maniera piena.
Sorge però una questione in merito a tale riconoscimento, che riguarda la possibilità della
tutela preventiva della sua salute in contrasto con la libertà e l’autodeterminazione della
madre che tenga certi comportamenti rischiosi per la salute del concepito.
La soluzione non e per niente scontata poiché sarà necessario analizzare dettagliatamente
gli interessi in gioco, operando un delicato bilanciamento caso per caso. Per una migliore
soluzione del problema, è op
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SSD
Scienze giuridiche
IUS/01 Diritto privato
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anniemarie di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Pasquino Teresa.