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Estratto del documento

UE.9.3 Diritto di voto attivo e passivo alle elezioni comunali

Art. 40 della Carta ogni cittadino ha il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali nello Stato membro in cui risiede, alle stesse condizioni dei cittadini dello Stato stesso.

Il diritto in esame realizza, insieme all'art. 39, l'esercizio della libertà di circolazione e di soggiorno; inoltre, mira a favorire il pieno inserimento di un cittadino nello Stato membro ospitante.

Ancor prima dell'istituzione della cittadinanza UE, alcuni Stati membri avevano contemplato la possibilità di riconoscere diritti elettorali ai cittadini di un altro Stato residenti nei propri territori. Convenzione sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale, non ratificata però da tutti gli Stati membri.

Infatti, poiché la concessione dell'elettorato attivo e passivo alle elezioni comunali ha visto la

Contrapposizione di più di uno Stato membro, essa costituisce una delle novità più significative del T. di Maastricht. Il cittadino UE residente nello Stato membro ospitante, per esercitare il diritto in questione, dovrà soltanto iscriversi alle liste elettorali del comune di residenza.

9.4 Diritto a una buona amministrazione

Gli artt. 41, 42 e 43 della Carta sono strettamente collegati tra loro e attribuiscono al singolo alcuni diritti di carattere amministrativo.

Art. 41:

  1. Ogni individuo ha diritto a che le questioni che lo riguardano siano trattate in modo imparziale, equo ed entro un termine ragionevole dalle istituzioni e dagli organi dell'Unione.
  2. Tale diritto comprende in particolare:
    • il diritto di ogni individuo di essere ascoltato prima che nei suoi confronti venga adottato un provvedimento individuale che gli rechi pregiudizio;
    • il diritto di ogni individuo di accedere al fascicolo che lo riguarda, nel rispetto dei legittimi interessi della

riservatezza e del segreto professionale e commerciale;

c. l'obbligo per l'amministrazione di motivare le proprie decisioni.

3. Ogni individuo ha diritto al risarcimento da parte della Comunità dei danni cagionati dalle sue istituzioni o dai suoi agenti nell'esercizio delle loro funzioni […].

4. Ogni individuo può rivolgersi alle istituzioni dell'Unione in una delle lingue del trattato e deve ricevere una risposta nella stessa lingua.

L'art. 41 eleva i principi generali di buona amministrazione, legalità e parità di trattamento al rango di DF, e codifica un consolidato insieme di regole disciplinanti il rapporto tra le Istituzioni UE e gli amministrati.

Il diritto ad una buona amministrazione costituisce un principio di diritto generale dell'ordinamento giuridico dell'UE già tutelato dalla CG prima dell'entrata in vigore della Carta.

Il Trattato di Lisbona ha introdotto un preciso modello amministrativo

ispirato al principio di buona amministrazione. L'art. 41 è applicabile non solo ai casi di amministrazione dell'UE, ma anche nei casi di amministrazione indiretta e mista, a patto che rientrino nei campi di applicazione del diritto UE. Il diritto a una buona amministrazione trova corrispondenza con l'art. 13 della Cedu, anche se non ha significato e portata identici, e con gli artt. 2 e 3 del Patto Onu sui diritti civili e politici. Il par. 1 dell'articolo 41 specifica che il diritto in esame riguarda ogni persona e codifica i principi di imparzialità, equità e ragionevolezza nell'amministrazione. Il principio di equità include due dimensioni: l'equità procedurale e l'equità proporzionale. Il suddetto articolo fa riferimento alla dimensione proporzionale della Carta, dato che intende che la decisione deve essere idonea, necessaria e adeguata sia rispetto alle esigenze di interesse pubblico sia in relazione al

pregiudizio arrecato al privato. La portata del diritto riconosciuto obbliga le Istituzioni, gli organi e gli organismi UE, includendo così tutti i livelli di amministrazione dell'UE.

Il par. 2, nello specifico, prescrive i diritti della difesa o procedimentali:

  1. diritto della persona ad essere ascoltata prima che venga preso un provvedimento che le rechi un pregiudizio;
  2. diritto ad accedere al fascicolo nei procedimenti individuali;
  3. diritto alla motivazione delle decisioni amministrative.

La disposizione in esame assicura il diritto al contraddittorio ad ogni persona, in quanto DF. Diritto al contraddittorio nessuno può subire gli effetti di una sentenza, senza avere avuto la possibilità di essere parte del processo da cui la stessa proviene, ossia senza aver avuto la possibilità di un'effettiva partecipazione alla formazione del provvedimento giurisdizionale (diritto di difesa).

a) Il diritto ad essere ascoltati è esteso anche ai soggetti

che riguarda il diritto di essere informati, questo è un diritto fondamentale che garantisce alle persone coinvolte nel procedimento di essere informate in modo completo e tempestivo su tutti gli atti e le decisioni che li riguardano. Tale diritto è essenziale per consentire alle parti di esercitare in modo efficace il loro diritto di difesa. d) Infine, per quanto concerne il diritto di partecipazione, questo diritto consente alle persone interessate di partecipare attivamente al procedimento, esprimendo le proprie opinioni, presentando prove e argomentazioni e partecipando alle udienze e alle discussioni. La partecipazione delle persone interessate è fondamentale per garantire un processo equo e imparziale. In conclusione, i diritti procedurali sono fondamentali per garantire un processo giusto ed equo. Essi includono il diritto di essere ascoltati, il diritto di accesso al fascicolo di causa, il diritto di essere informati e il diritto di partecipazione. La violazione di questi diritti può comportare l'annullamento dell'atto adottato o la nullità della decisione finale, a meno che tale violazione non abbia pregiudicato in modo significativo l'efficace difesa della parte interessata.

Riguarda il diritto alla motivazione di una decisione, la motivazione di un atto deve essere logica e priva di contraddizioni interne. La mancanza di motivazione determina un'ipotesi di violazione delle forme sostanziali del documento atta a renderlo legittimo. L'assenza di una motivazione qualifica una violazione delle forme sostanziali della decisione. Qualora la decisione contenga un provvedimento favorevole, essa deve fornire al destinatario le indicazioni necessarie a stabilire se sia fondata o meno, in modo da permettere al destinatario di avere gli elementi necessari per avanzare un ricorso per annullamento. Qualora un atto riguardi più soggetti, esso dovrà essere motivato rispetto a ognuno di essi.

Il par. 3 dell'art. 41 della Carta sancisce il diritto fondamentale al risarcimento dei danni cagionati dalle Istituzioni o agenti dell'UE nell'esercizio delle loro funzioni. Il par. 4 riafferma il diritto di comunicare nella propria lingua (diritto

9.5 Diritto di accesso ai documenti

Art. 42: "Qualsiasi cittadino dell'Unione o qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di accedere ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, a prescindere dal loro supporto."

Nella Carta, il diritto di accesso ai documenti è riconosciuto come DF relativo alla cittadinanza, quindi è riconosciuto ai cittadini dell'UE e ai soggetti residenti o aventi sede sociale in uno Stato membro.

L'espressione "a prescindere dal loro supporto" indica che viene considerato documento qualsiasi informazione contenuta in qualsiasi mezzo, su carta o su supporto elettronico, attraverso la registrazione del suono, visiva o audiovisiva.

Le domande di accesso ai documenti devono essere trattate entro 15 giorni dalla ricezione. L'istituzione deve concedere l'accesso al documento richiesto, o motivare il rifiuto parziale o

totale con risposta scritta. In tal caso il richiedente potrà richiedere con una "domanda di conferma" di rivedere la propria posizione. Se la domanda di conferma viene respinta, il richiedente può denunciare l'accaduto al Mediatore. Il diritto di accesso ai documenti può essere soggetto a limitazioni qualora la divulgazione del documento possa arrecare un pregiudizio alla tutela dell'interesse pubblico, alla tutela della vita privata e dell'integrità dell'individuo, o danneggiare gli interessi commerciali di una persona fisica o giuridica. 9.6 Mediatore europeo L'art. 43 della Carta riafferma il diritto del cittadino di denunciare al Mediatore casi di cattiva amministrazione da parte delle Istituzioni, organi o organismi dell'UE. Tale diritto è previsto in diversi ordinamenti degli Stati membri, seppure la denominazione di tale figura varia da ordinamento in ordinamento. In Italia la figura del Mediatore corrisponde.

a quella del Difensore Civico.

9.7 Diritto di petizione

L'art. 44 della Carta disciplina il diritto di petizione al Parlamento europeo. "Qualsiasi cittadino dell'Unione o qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di presentare una petizione al Parlamento europeo". L'istituto della petizione è riconosciuto in molte delle Costituzioni degli Stati membri, seppur con diverse declinazioni.

9.8 Libertà di circolazione e di soggiorno

Il diritto di circolare liberamente e di soggiornare in un altro Stato è codificato nell'art. 45 della Carta. Tale diritto ha costituito, sin dalla creazione delle comunità europee, uno degli obiettivi fondamentali per il raggiungimento dell'integrazione europea. Di fatto, lo stesso Preambolo della Carta cita la libertà di circolazione e di soggiorno come una delle libertà fondamentali.

Art. 45:1. Ogni cittadino dell'Unione ha

Il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.

La libertà di circolazione e di soggiorno può essere accordata, conformemente ai Trattati, ai cittadini dei paesi terzi che risiedono legalmente nel territorio di uno Stato membro.

Il par. 1 conferma l'evoluzione del principio di libera circolazione, dato che all'inizio i Trattati la assicuravano ai soli soggetti economicamente attivi. La CG ha poi ampliato tale libertà anche agli studenti, a coloro che cercano lavoro o formazione professionale in un altro Stato membro, e ha riconosciuto anche la possibilità di recarsi in un altro Stato membro per fare acquisti.

Il diritto derivato adottato nel corso degli anni ha riconosciuto in misura sempre più ampia il diritto di soggiorno e di circolazione anche in assenza di attività lavorativa.

Con il T. di Maastricht la libera circolazione è diventata un diritto che de

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Publisher
A.A. 2018-2019
31 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maria.lc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Allegri Maria Romana.