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Il Trattato di Lisbona e le sue caratteristiche
Il Trattato di Lisbona, introdotto nel 2007 a Lisbona, consiste in una modifica ultimata del vecchio trattato di Roma del 1957, tant'è vero che nel suo preambolo figurano attualmente ancora i 6 Stati membri fondatori, e inoltre esso contiene delle disposizioni di principio, nonostante esso sia un trattato tecnico, perché il Trattato di Roma nasceva come "IL TRATTATO" dell'organizzazione unico e completo.
La CGUE ha definito le fonti scritte come la "Costituzione dell'Unione europea", ciò è essenziale per poter distinguere il rango sopraelevato di esse rispetto alle fonti secondarie.
-Carta dei diritti fondamentali. Il Trattato di Roma non faceva menzione dei diritti fondamentali, questo perché la CEE nasceva con la finalità della cooperazione economica tra gli Stati. Il problema dei diritti umani non era centrale e specifico nella Comunità economica europea. Tant'è vero che in
quell'epoca si era creata un'altra organizzazione internazionale europea che si occupava specificamente di diritti umani, ossia il Consiglio d'Europa. Poi però ci si è resi conto che anche le norme in ambito di economia e commercio potevano avere un impatto sui diritti fondamentali (es. diritto di proprietà, libertà di associazione ecc.), quindi negli anni la CGUE è andata riconoscendo che i diritti fondamentali dovevano essere tutelati dal diritto comunitario. Così nel corso degli anni l'obbligo di rispettare i diritti fondamentali è stato positivizzato, fino ad arrivare all'art. 6 TUE: 1. L'Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. La Carta dei diritti fondamentali è stata scritta all'inizio degli anni 2000 ed è diventata vincolante con il Trattato di Lisbona (la Carta è stata proclamata ufficiale a).Nizza nel dicembre 2000 dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione. È diventata giuridicamente vincolante nell'UE con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona, a dicembre 2009, ed ora ha lo stesso effetto giuridico dei trattati dell'Unione.). Il suo contenuto è molto simile a quello della CEDU. Essa si applica sempre in relazione all'UE ed alle sue istituzioni. Il problema è relativo alla sua applicazione agli Stati membri: gli Stati membri sono vincolati dalla Carta esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione (Carta Le Ambito applicazione Carta: Art. 51 disposizioni della presente Carta si applicano alle istituzioni, organi e organismi dell'Unione nel rispetto del principio di sussidiarietà, come pure agli Stati membri esclusivamente nell'attuazione del diritto dell'Unione. Pertanto, i suddetti soggetti rispettano i diritti, osservano i principi e ne promuovono l'applicazione secondo.le rispettive competenze e nel rispetto dei limiti delle competenze conferite all'Unione nei trattati. La presente Carta non estende l'ambito di applicazione del diritto dell'Unione al di là delle competenze dell'Unione, né introduce competenze nuove o compiti nuovi per l'Unione, né modifica le competenze e i compiti).
Il caso Åkerberg Fransson: Le autorità svedesi definite nei trattati accusano Åkerberg Fransson, un pescatore, di frode fiscale. Dapprima, le autorità impongono una sanzione amministrativa ('sovrattassa'). Poi iniziano un procedimento penale, sulla base della legge nazionale sui reati tributari. Davanti al giudice svedese, il signor Åkerberg Fransson sostiene che in questo caso è stato violato un suo diritto garantito dalla Carta dei diritti fondamentali, ne bis in idem, l'articolo 50, diritto al perché lui si trova ad essere soggetto ad un procedimento penale dopo
Avere pagato già una sanzione economica. La frode fiscale in questo caso riguardava l'IVA, che in parte è imposta di livello europeo. In materia di IVA, risulta ... [dalla] direttiva 2006/112/CE ... che ogni Stato membro ha l'obbligo di adottare tutte le misure legislative e amministrative al fine di garantire che l'IVA sia interamente riscossa nel suo territorio e a lottare contro la frode. Ne deriva che una sanzione amministrativa relativa a frode fiscale riguardo l'IVA è una misura che applica il diritto europeo, quindi in questo caso la Carta è perfettamente invocabile. Quindi la Carta è invocabile da uno Stato membro laddove questo stia operando nell'ambito del diritto dell'Unione.
L'Unione aderisce alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Originariamente non aveva aderito alla CEDU, da un lato perché era un'unione economica,
dovrebbe essere formattato come segue:dall'altro perché la CEDU consentiva l'adesione solo agli Stati. Questo secondo ostacolo negli anni recenti è stato superato, adesso la CEDU concede all'UE di esserne parte. Poi l'Unione ha negoziato un accordo di adesione alla CEDU. La CGUE però si è espressa in negativo su tale accordo, dicendo che esso non è compatibile con il diritto dell'Unione perché c'è il rischio che la Corte EDU si pronunci sull'interpretazione del diritto dell'UE, in contrasto con il principio di autonomia dell'ordinamento dell'Unione, e questo la CGUE non lo tollera. Ad oggi l'Unione europea non ha ancora aderito alla CEDU e non si sa se lo farà.
I diritti fondamentali, garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, fanno parte del...
Il diritto dell'Unione è vincolato a rispettare i diritti fondamentali in quanto fanno parte dei principi generali del suo ordinamento. La giurisprudenza della CGUE ha affermato che tali diritti fondamentali derivano in particolare dalla CEDU, anche se l'UE non è parte della CEDU. Tuttavia, la CGUE può applicare la CEDU e fare riferimento alla giurisprudenza della Corte EDU, mantenendo la propria autonomia interpretativa.
La revisione dei Trattati può avvenire solo mediante una revisione ai sensi dell'art. 48 TUE.
48 TUE 1.procedura di revisione ordinaria. Possono inoltre essere modificatisemplificate. Sono possibiliconformemente a procedure di revisioneinoltre le cc.dd. revisioni ad hoc, riconosciute da varie disposizionidisseminate nel Trattato.
-Revisione ordinaria
Iniziativa: compete alla Commissione europea, al Parlamentoeuropeo (esso rappresenta i cittadini e potrebbe farsi portatore diistanze di cambiamento) ed ad ogni singolo Stato membro (la ratioè quella di non attribuire troppi poteri esclusivi alla Commissione).
La proposta di revisione è rivolta al Consiglio europeo (massimoorgano solenne, con capi di Stato e di Governo). Il Consiglio europeodecide a maggioranza semplice se mettere in moto la procedura direvisione. Il Consiglio europeo può decidere in due sensi:convocare una convenzione o meno. Se esso decide che lemodifiche ai trattati proposte sono importanti, convocherà unaconvenzione che discuterà delle modifiche. Una convenzione èuna
Grande riunione che dura mesi, cui partecipano rappresentanti dei Parlamenti nazionali, del Parlamento europeo, della Commissione, il Consiglio europeo stesso. Ciò è successo l'ultima volta quando si è discussa la modifica dei trattati con la costituzione europea. Se invece il Consiglio europeo ritiene che la modifica da compiere sia piccola e semplice, non convoca una convenzione, ma passa direttamente alla fase della Conferenza dei rappresentanti dei governi degli Stati membri. Essi decidono sul progetto di modifica. In caso di decisione positiva, il progetto diventa un accordo tra gli Stati membri. L'accordo deve essere ratificato da tutti. Il Trattato di Lisbona è nato con queste modalità. Invece, la costituzione europea non è mai stata ratificata (da Francia ed Olanda). - Revisione semplificata Art. 48 TUE 6. e 7. Consiglio europeo può decidere che: il Consiglio voti a maggioranza qualificata, in casi dove prima votava a maggioranza semplice.
all'unanimità;Procedura legislativa ordinaria si applichi al posto di legislativaspeciale.Procedura che serve per rendere più efficace la presa di decisioni in determinati settori. Tale revisione semplificata prevede una decisione all'unanimità del Consiglio europeo, che deve precedentemente essere approvata dal Parlamento europeo e nessun Parlamento nazionale deve esercitare il diritto di veto. Tale procedura non è mai stata applicata. 6. • Solo per parte III TFUE (politiche e azioni interne) ◦ Mercato interno ◦ Cooperazione penale ◦ Ambiente, Trasporti etc. . Non si possono estendere le competenze dell'Unione (l'estensione delle competenze dell'Unione corrisponde ad una compressione delle competenze degli Stati, per la quale è richiesta una procedura solenne onerosa, ossia la procedura di revisione ordinaria). Iniziativa: compete alla Commissione europea, al Parlamento europeo ed ad ogni singolo Stato membro. La proposta digrafo seguente:La revisione è rivolta al Consiglio europeo. In questo caso il Consiglio europeo delibera all'unanimità. Esso non convoca una Convenzione, né una Conferenza intergovernativa decide esso stesso i cambiamenti che andranno fatti alla parte III del TFUE. Quindi è necessario che tutti gli Stati membri tramite i loro rappresentanti al Consiglio europeo, partecipino e diano la loro approvazione. Basta che il Consiglio europeo approvi e gli Stati membri ratifichino. Questa procedura è stata usata per modificare una disposizione importante dei trattati e per creare il MES (meccanismo di stabilità, utile a fornire assistenza finanziaria ad uno Stato membro che si trovi in difficoltà). Revisione del 2011: All'articolo 136 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea è aggiunto il paragrafo seguente: