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9. LA SITUAZIONE DELLE PERSONE IN CERCA DI OCCUPAZIONE

L’art 45 TFUE afferma che la libertà di circolazione dei lavoratori implica il diritto di rispondere a

offerte di lavoro effettive. Questa espressione sembra voler permettere l’ingresso solo a coloro

che sono già in possesso di un’offerta di lavoro; invece, la normativa derivata lo ha inteso come

comprensivo del diritto di spostarsi per cercare un’occupazione. caso Antonissen

Anche la giurisprudenza ha dato un’interpretazione estensiva, infatti nel la

CGU si è fondata sul criterio dell’effetto utile e ha affermato che un’interpretazione restrittiva

comprometterebbe le effettive possibilità di un cittadino di uno SM che è in cerca di

un’occupazione, di trovarla negli SM e priverebbe quindi tale disposizione del suo effetto utile.

La direttiva 2004/38/CE riconosce il diritto di soggiorno al cittadino UE che dopo aver esercitato

un’attività lavorativa si trova in stato di disoccupazione involontaria ed è iscritto all’ufficio di

collocamento.

Pqr invece coloro che cercano una prima occupazione, la direttiva vieta l’allontanamento di

cittadini Ue che sono entrati nel territorio dello SM per cercare un impiego fino a quando

possono dimostrare di essere alla ricerca di un posto di lavoro e di avere buone possibilità di

trovarlo. Questa disposizione lascia aperte alcune questioni interpretative che sono state in

parte chiarite dalla CGU.

Antonissen,

Nella sentenza la CGU ha affermato che un termine di 6 mesi previsto da una

normativa nazionale per la ricerca di un impiego non è “in via di principio insufficiente”, perché

non pregiudica l’effetto utile del principio di libera circolazione; ma se, trascorso quel termine,

effettive possibilità

l’interessato dà la prova di continuare a cercare un impiego e di avere delle

di essere assunto, non potrà essere costretto a lasciare il territorio dello SM in cui si trova.

Tsiotras

L’espressione “buone possibilità” lascia un’ampia discrezionalità agli stati; nella sent. la

CGU ha affermato che il diritto di soggiorno al fine di ricercare un’occupazione viene

sicuramente meno quando sia dimostrato che l’interessato si trovi nell’impossibilità oggettiva

di ottenere un posto di lavoro (Es. una malattia).

Inoltre, la CGU ha chiarito che la buona possibilità di trovare un’occupazione concerne non solo

la situazione soggettiva del cittadino, ma anche la situazione del mercato del lavoro nazionale

nel settore corrispondente alle qualifiche personali del richiedente lavoro.

Infine, sono possibili deroghe al divieto di discriminazione sulla base della nazionalità verso chi

cerca un’occupazione: lo SM ospitante non è tenuto ad attribuire il diritto a prestazioni

d’assistenza sociale ai disoccupati per tutto il periodo di tempo in cui essi hanno il diritto di

soggiornarvi.

È permesso inoltre a uno SM attribuire una prestazione di natura finanziaria volta a facilitare

l’accesso all’occupazione sul mercato del lavoro solo previo accertamento dell’esistenza di un

legame reale tra chi è alla ricerca di un lavoro e il mercato del lavoro dello stesso stato. Ad es.

si ha questo legame quando la persona ha effettivamente e concretamente cercato un lavoro

nello SM in questione per un periodo di una durata ragionevole.

12

10. I LIMITI ALL’ACCESSO AL LAVORO: L’ECCEZIONE DEGLI IMPIEGHI NELLA PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE

Gli impieghi nella pubblica amministrazione vanno esclusi dall’applicazione delle

norme UE sulla circolazione dei lavoratori. Si vuole permettere agli SM di evitare che

l’attività della PA sia condotta da stranieri.

La CGU ha anzitutto chiarito che la nozione di “pa” deve essere interpretata in modo uniforme

in tutta l’Ue, e ha perciò enunciato i criteri che devono essere a tal fine seguiti. Ha affermato

che affinché un’attività lavorativa rientri in questa deroga, occorre stabilire se essa è

caratteristica delle attività specifiche della PA in quanto incaricata dell’esercizio di pubblici

poteri e responsabile della tutela degli interessi generali dello stato.

Ovviamente la disposizione va intesa in modo restrittivo, poiché non deve essere riferita, come

la formulazione letterale lascerebbe intendere, alla totalità degli impieghi nella pa, ma solo

quelle attività per le quali lo stato ha specifico interesse a che vengano esercitate solo da

cittadini.

Ad es la CGU ha escluso dall’ambito della deroga i lavori di tirocinio della professione di

insegnante, ricerca presso il CNR, lettore di lingua straniera nell’Università, infermiere, impieghi

esecutivi presso amministrazioni comunali, insegnamento nella scuola superiore sia pubblica

che privata, guardia giurata.

Poi ha ulteriormente ristretto il criterio prevedendo che certi posti possono essere riservati ai

cittadini solo a condizione che i poteri d’imperio attribuiti vengano effettivamente esercitati in

modo abituale e non rappresentino una parte molto ridotta delle loro attività.

Sono inclusi nella deroga: forze armate, polizia e altre forze dell’ordine, magistratura,

amministrazione finanziaria, diplomazia. In settori diversi, solo l’esercizio di particolari funzioni

può giustificare il ricorso alla deroga.

Può essere preclusa la progressione di carriera allo straniero se le funzioni di livello più elevato

che egli dovrebbe svolgere implichino l’esercizio di pubblici poteri.

Il requisito delle conoscenze linguistiche

L’art. 3 del regolamento 492/2011 prevede che il principio di parità nell’accesso al lavoro non

riguarda le condizioni relative alle conoscenze linguistiche richieste, in relazione alla natura

dell’impiego offerto. Tuttavia, la formulazione generica della disposizione potrebbe consentire

agli SM di ostacolare in modo significativo la libera circolazione dei lavoratori.

Caso Groener

Il pose la questione della compatibilità con il Trattato di una normativa irlandese

che richiedeva un certo grado di conoscenza della lingua ufficiale ai fini dell’insegnamento

negli istituti di formazione professionale. La CGU ha considerato sia la natura dell’impiego, sia

le finalità perseguite dalla normativa nazionale:

a. Sotto il profilo della natura dell’impiego, il requisito della conoscenza linguistica era

giustificato;

b. Sotto il profilo delle finalità perseguite dalla normativa nazionale, la politica del governo

irlandese si è posta lo scopo di promuovere l’uso della lingua gaelica come mezzo di

espressione dell’identità e della cultura nazionale.

11. IL TRATTAMENTO DEI LAVORATORI

L’art. 45 sancisce l’abolizione di qualsiasi discriminazione fondata sulla nazionalità anche per

quanto riguarda la retribuzione e le altre condizioni di lavoro. Ciò in funzione di tutela del

mercato nazionale del lavoro, dato che diventerebbe più conveniente l’assunzione dei migranti

a scapito dei nazionali.

Pqr la Retribuzione: la CGU ha richiesto che uno SM tenga conto, per il calcolo della

retribuzione o della pensione di anzianità, dei periodi di servizio che un pubblico dipendente ha

compiuto nell’amministrazione di un altro SM quindi i periodi di lavoro in SM diversi devono

essere considerati nello stesso modo di quelli svolti nello Stato nel quale lo straniero è

occupato, al fine di non ostacolare la libertà di circolazione. Per lo stesso motivo al lavoratore

migrante che abbia dovuto interrompere la propria attività per prestare il servizio militare nello

Stato di cui è cittadino, è riconosciuto il diritto di far includere il periodo trascorso sotto le armi

nel calcolo dell’anzianità aziendale, qualora anche il servizio militare compiuto nel Paese in cui

è occupato preveda l’anzianità aziendale quando si è fatto il servizio militare.

Pqr i Licenziamenti: ai lavoratori migranti deve essere garantita la stessa tutela accordata ai

lavoratori nazionali, anche se il Trattato non prevede espressamente questa ipotesi.

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Pqr la Durata del rapporto di lavoro: non deve essere posto un limite nella durata dei contratti,

se non in via generale. In questo ambito, la normativa UE prevede una “discriminazione a

rovescio”: impone di modificare la durata dei contratti concernenti i cittadini di altri SM, ma non

richiede di modificare la normativa interna che stabilisce una limitazione di durata nei confronti

dei lettori di cittadinanza italiana o degli stati terzi. Perciò deriva l’esigenza di accordare un

trattamento più favorevole ai cittadini di altri SM rispetto a quello riservato ai nazionali e ai

cittadini di stati terzi.

Esercizio dei diritti sindacali: viene affermato il principio della parità di trattamento sia per

l’iscrizione alle organizzazioni sindacali e l’esercizio dei diritti sindacali, tra cui il diritto di voto,

sia per l’eleggibilità negli organi di rappresentanza dei lavoratori nell’impresa, oltre all’accesso

ai posti amministrativi o direttivi di un’organizzazione sindacale, con il limite che lo straniero

può essere escluso dalla partecipazione alla gestione di organismi di diritto pubblico e

dall’esercizio di una funzione di diritto pubblico.

Vantaggi sociali e fiscali: il lavoratore gode degli stessi vantaggi dei lavoratori nazionali,

compresi l’accesso all’alloggio e alla formazione professionale.

Il complesso di vantaggi che uno SM attribuisce ai propri

Cosa si intende per vantaggio sociale?

cittadini; sono tutte quelle misure, connesse o meno all’esistenza di un rapporto di lavoro, di

cui i cittadini dello stato ospitante risultano i destinatari in virtù della loro condizione generale

di lavoratori o della semplice residenza sul territorio nazionale (sentenza Ugliola)

.

Es: agevolazione concessa per la nascita di un figlio, sussidio di disoccupazione, salario minimo

garantito… Collins,

Nella sentenza però, la CGU ha precisato che coloro che sono in cerca di prima

occupazione in uno SM diverso da quello al quale appartengono non hanno diritto di beneficiare

degli stessi vantaggi sociali previsti per coloro che hanno già esercitato un’attività lavorativa.

L’indennità di disoccupazione prevista per i nazionali deve quindi essere concessa al cittadino

di un altro SM che sia in cerca di prima occupazione solo dopo che è stato accertato che il

soggetto stia effettivamente cercando lavoro e ci siano buone possibilità che lo trovi. Pertanto,

lo SM può subordinare il beneficio dell’indennità di disoccupazione ad un periodo di residenza

che però non deve andare ol

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Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuseppecommisso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Baratta Roberto.
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