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Chi vigila su strumenti di comunicazione sociale?

Il Romano Pontefice, direttamente o indirettamente per il tramite del:

  • Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali
  • Segreteria di stato

Nell'ambito delle chiese particolari i soggetti che vigilano sugli strumenti di comunicazione sociale sono:

  • Conferenze episcopali
  • Concili plenari di tutte le chiese particolari che sono convocati quando ciò risulti utile o necessario alla conferenza episcopale stessa, previa approvazione della santa sede
  • I concili provinciali per le diverse chiese particolari della medesima provincia ecclesiastica

Nelle singole chiese particolari i soggetti che vigilano sugli strumenti di comunicazione sociale sono:

  • Gli ordinari del luogo
  • Superiori maggiori (negli istituti di vita consacrata e nelle società di vita apostolica)

Gli strumenti della comunicazione sociale, nel diritto della Chiesa, prima del Concilio Ecumenico Vaticano II furono usati dai:

Pontefice Pio XI fu il primo a sfruttare i mezzi della comunicazione sociale, in particolare la radio vaticana con il radiomessaggio del 12 febbraio del 1931 nel 9° anniversario della sua elezione a pontefice e in occasione dell'inaugurazione della radio vaticana progettata da Guglielmo Marconi.

Rivolgendosi al mondo intero parlò di ideali come fraternità, uguaglianza e giustizia, non solo ai fedeli ma anche ai non credenti.

Successivamente nella Lettera Enciclica dello stesso Pio IX sul cinema, Vigilanti Cura, pubblicata il 29 giugno 1936, il pontefice evidenziava la capacità del cinema di essere mezzo o strumento di diffusione, se ben sfruttato, dei principi e di grande utilità all'istruzione e all'educazione.

Da un lato il pontefice acclarava anche la pericolosità del cinema che, se avvinghiato all'avidità di denaro, può essere uno strumento

gravemente diseducativo e deviante. Per tale ragione il pontefice con la Vigilanti cura ha posto come suprema necessità quella di vigilare e lavorare perché il cinema non sia scuola di corruzione ma anzi si trasformi in prezioso strumento di educazione e di elevazione dell'umanità. La chiesa e per essa i pastori, scrive il pontefice, sono chiamati a ricordare all'industria cinematografica che anche lo svago deve essere impiegato di sana moralità. Dopo la morte di papa pio ix succedette Papa Pio XII che sfrutto l'idea del suo predecessore, diffondendo alcuni radiomessaggi: Rerum Novarum quello del 50 anniversario del di Leone XIII sulla questione sociale avvenuto il 1 giugno 1941 e quello del 24 dic 1941 sulla questione del nuovo ordine internazionale che invitava alla realizzazione di una nuova equa distribuzione delle risorse e al rispetto delle minoranze etniche e linguistiche, in un contesto storico assai particolare. Miranda Prosus Pio XII

scrisse anche una lettera enciclica su cinema, radio, tv,• pubblicata l’8 sett 1957 dopo appena 3 anni dalle prime trasmissioni della rai. In questa enciclica sottolinea che la radio e la tv entrano nelle case e per tale ragione possono essere per i genitori un valido supporto all’educazione dei giovani. Anche papa Pio XII, come il suo predecessore, conferma la necessità di porre alcuni limiti alla diffusione o visione di film o spettacoli, soprattutto quando sono immorali e pericolosi per la visione dei giovani. Le trasmissioni ammesse quindi sono solo quelle portatrici di verità e di bene. È vietato dalla legge di Dio ascoltare trasmissioni dannose alla fede e alla vita morale. I DOCUMENTI DEL MAGISTERO DELLA CHIESA SULLE COMUNIC.SOC. : IL DECRETO “INTER MIRIFICA” DEL CONCILIO ECUMENTICO VATICANO, SUGLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE SOCIALE, DEL 4 DIC 1963 Concilio Vaticano II, indetto da Papi Giovanni XXIII: concilio più importante nella storia della Chiesa Cattolica.

chiesa.

  • 11 ottobre 1962- 8 dicembre 1965 (si è concluso nel pontificato di papa Paolo VI)
  • Vennero elaborati 16 documenti (4 costituzioni, 9 decreti e 3 dichiarazioni)
  • 4 dicembre 1963 il Concilio Vaticano II ha promulgato un documento sugli strumenti della comunicazione chiamato DECRETO INTER MIRIFICA (= tra le cose meravigliose). Esso contiene norme e principi a cui tutti i fedeli e la chiesa stessa devono attenersi.

Nel preambolo del documento, il concilio ha definito le comunicazioni sociali "una delle tante meraviglie che l'ingegno umano è riuscito a trarre dal creato, grazie all'aiuto di Dio e di cui la Chiesa è chiamata a disciplinare e adeguatamente sfruttare per il bene comune".

Il decreto INTER MIRIFICA parla quindi dell'importanza dei mass media - le comunicazioni sociali sono state ritenute dal concilio una importante invenzione perché, strumento o mezzo attraverso il quale

È possibile raggiungere l'intera umanità. Il concilio ha individuato gli strumenti della comunicazione sociale: stampa, cinema, stadio, televisione e simili (simili conferma la consapevolezza che i mezzi di comunicazione sono in continua evoluzione). I conciliari sapevano che questi strumenti se adoperati bene potevano essere una risorsa vantaggiosa, mentre se adoperati male potevano essere pericolosi quindi ritennero opportuno indicare i criteri di riferimento a cui la chiesa stessa doveva adeguarsi. I padri conciliari hanno ritenuto che la Chiesa ha il diritto nativo di usare e possedere gli strumenti di comunicazione sociale in quanto utili e necessari per la formazione cristiana, e nel contempo hanno sancito il dovere di istruire i fedeli per un uso corretto di tali strumenti. Hanno altresì indicato che per un uso corretto di tali strumenti è indispensabile la conoscenza di una legge morale, la quale è inscritta nella coscienze degli uomini (ovvero nel

DNA) Questo per non significa che non bisogna parlare del male morale: è scandaloso se dalla trattazione del male morale si diffonde e si consolida il male stesso. Invece sarà proficuo trattare il male morale se da quel male è possibile ricavare ed esaltare il bene, tutto dipenderà dalle culture, dalle persone, dai tempi e luoghi in cui la notizia verrà diffusa. Esempio: Se la notizia diffusa è la testimonianza di una persona pentita dopo aver praticato l'eutanasia sul figlio è evidente che: il male morale -> morte dopo aver praticato l'eutanasia • Bene morale -> esaltazione della vita dal concepito alla morte naturale, e la • sofferenza psicologica e psicologica e spirituale di chi ha praticato l'eutanasia edunque ha violato la legge morale della vita. Se la stessa notizia fosse stata diffusa all'interno di una società in cui l'eutanasia è già aborrita, potrebbe creare

grave scandalo nella comunità e un'emarginazione sociale nei confronti di chi l'ha praticata, pur sinceramente pentita. I Padri conciliari ritengono che per formare le coscienze è necessario che sia rispettato il diritto dell'informazione (la coscienza di ciascuno dipende dall'informazione che egli ha ricevuto, proprio perché egli ormai di essere informatore è un recettore). "Il retto esercizio di questo diritto (all'informazione) sia sempre verace e, I padri scrivono: salve la giustizia e la carità, integra; deve rispettare le leggi morali, i diritti e la dignità dell'uomo, sia nella ricerca delle notizie, si nella loro divulgazione". "La notizia deve essere sempre verace e comunque rigorosamente rispettosa dei diritti e della dignità dell'uomo e della stessa legge morale". Gli strumenti di comunicazione sociale hanno lo scopo unico e primario la realizzazione del bene comune per il

Progresso sociale e nel contempo getteranno le basi per una retta formazione delle coscienze.

Diffondere notizie contrarie alla legge morale, è ostacolo al bene comune e al progresso e condiziona negativamente anche gli stessi recettori che si adegueranno agli insegnamenti offerti dagli strumenti di comunicazione sociale in quanto ritenuti autorevoli.

I Padri Conciliari ritengono che gli scrittori, gli attori, registi, editori, produttori... e quanti altri in qualsiasi modo partecipano alla preparazione e trasmissione delle comunicazioni, hanno speciali responsabilità morali.

Essi dovranno regolare i propri interessi politici e economici e dunque conciliarli nel rigoroso rispetto della legge morale, dei diritti umani e della dignità umana. Gli informatori devono sapere che, se gran parte dei lettori o spettatori è costituita da giovani, è fondamentale che spettacoli e la stampa offrano un sano orientamento alla diffusione degli ideali.

costituiti dalla legge morale. Le autorità civili secondo i Padri conciliari devono intervenire a difesa dei giovani creando leggi a tutela dell'informazione e a tutela dei diritti della personalità. Nelle comunicazioni sociali però è indiscusso che coloro che fanno uso dei mass-media, non sempre, non diffondono affatto i valori fondati sulla dignità dell'uomo, sui diritti umani e in genere sulla legge morale, nonostante la vigenza della legge.

L'ISTRUZIONE PASTORALE DELLA PONTIFICIA COMMISSIONE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI "COMMUNIO ET PROGRESSIO" SUGLI STRUMENTI DI COMUNICAZIONE SOCIALE DEL 23 MARZO 1971, PUBBLICATA PER DISPOSIZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II

Communio et Progressio = la comunione e il progresso. Riferiti alla società umana, costituiscono lo scopo primario a cui gli strumenti della comunicazione sociale sono chiamati a realizzare.

Communio et Progressio L'istituzione pastorale altro non è

che un approfondimento è espressamente voluto dai padri conciliari per rendere chiari e inequivocabili i principi e le norme contenute nel Decreto Inter Mirifica del Concilio Vaticano II. Communio et Progressio è stata realizzata dalla Pontificia Commissione per le comunicazioni sociali (la quale durante il pontificato di Giovanni XXIII si chiamava Commissione Permanente ed era aggregata alla Segreteria di Stato). Le funzioni della commissione sono state affinate e amplificate da Papa Giovanni XXIII con il Motu Proprio, con la lettera "In Fructibus Multis" pubblicata il 22 febbraio 1959, le veniva dato un nuovo assetto e affidato l'incarico di esaminare le varie attività relative al cinema, alla radio, alla tv, di incrementarle e dirigerle. Tuttavia, l'incarico di redigere l'istruzione pastorale è del Papa Paolo VI, che con la lettera "Communio et Progressio" ha voluto dare un ulteriore impulso alla comunicazione sociale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
73 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CriUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Brunetta Nevio.