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Indici di concentrazione nel settore delle imprese
L'indice coglie, invece, il numero delle imprese necessario per realizzare una percentuale del valore della produzione del settore. Quindi, un settore sarà ad alta concentrazione se l'80% del valore della produzione complessiva viene realizzata da due imprese.
L'utilizzo di tale criterio ha il limite di trascurare la distribuzione complessiva delle imprese, e per ovviare a tale problema si fa ricorso a:
Indici di carattere complessivo: se ne utilizzano due in particolare:
b) Indice di Gini: per ogni impresa, dato il parametro - misura scelto per il calcolo della concentrazione, si esprime la quota di mercato e sulla base di questa si costruisce una distribuzione ordinata dall'impresa più piccola a quella più grande. Questa distribuzione ottenuta, spesso indicata con la curva di Lorenz, viene confrontata con una distribuzione ipotetica nel caso di equi-distribuzione, ottenendo così un indice che varia tra 0 ed 1.
quando è pari a 0, le imprese avrebbero tutte la stessa dimensione, dunque la concentrazione sarebbe nulla e la competizione massima, mentre quando è pari ad 1 si ha il caso monopolistico, dunque la concentrazione è massima è la concorrenza minima.
Indice di Hirshmann – Herfindahal: si calcola andando a considerare un coefficiente di variabilità delle imprese presenti in un settore ed è espresso come:
H = ∑(Si)^2
L'indice di concentrazione viene poi determinato aggiungendo uno alla somma dei quadrati e dividendo il risultato per il numero di imprese presenti nel settore, ottenendo anche qui un indice compreso tra 0 ed 1: quando è pari a 0, il coefficiente di variabilità risulta minimo e quindi la concentrazione stessa sarà nulla e la competizione massima, mentre quando è pari a 1 il coefficiente di variabilità sarà massimo, così come la concentrazione e dunque la competizione sarà
nulla.-DIFFERENZIAZIONE DELL'OFFERTA: qualifica la presenza di caratteristiche nei beni talida creare, nella mente del consumatore, delle differenze tra i prodotti offerti da un'impresarispetto a quelli offerti da un'altra impresa del settore. La presenza di caratteristiche tangibili,intangibili e di relazioni con i clienti di un bene rispetto ad altri sono condizioni necessarie manon sufficienti per la differenziazione del prodotto, che diventa tale solo quando lecaratteristiche distintive dei beni sono percepite come tali dai consumatori.Considerando le preferenze dei consumatori si distingue:
Differenziazione orizzontale: i consumatori hanno preferenze diverse, in quanto, supponendo gli stessi prezzi, alcuni preferiscono sempre una tipologia di prodotto mentre altritendono a preferire sempre prodotti alternativi ad essi.
Differenziazione verticale: i consumatori sono in grado di ordinare i prodotti su una scala univoca di valutazione. In questo caso, se iprodotti hanno prezzi uguali, i consumatori tenderanno tutti a concentrarsi su quei prodotti che hanno la migliore qualità percepita. La differenziazione dei prodotti influenza sia l'intensità che le modalità attraverso le quali la competizione si manifesta: assente ogni forma di differenziazione, i prodotti offerti dalle diverse imprese in un settore sono in forte competizione tra loro per soddisfare le esigenze della clientela. Inoltre, in questo caso, l'omogeneità dei prodotti offerti porterà ad avere lo stesso valore percepito per tutti i consumatori; la competizione si esplica attraverso la leva dei prezzi: gli acquisti dei consumatori si spostano verso quei prodotti che sono offerti al prezzo più basso. In presenza di differenziazione dei prodotti, la concorrenza si manifesta in maniera più intensa in riferimento ai beni che il consumatore percepisce come similari e meno rispetto ai beni che sono percepiti come sostanzialmente differenti.
differenti: la competizione assume un carattere locale tra i prodotti che sono percepiti come sostanzialmente diversi. In questo caso, le scelte dei consumatori si basano sia sul prezzo che sulle caratteristiche del prodotto stesso, quindi la competizione tra le imprese potrà basarsi più su leve commerciali e marketing e meno sul prezzo.
L'altezza dei triangoli rappresenta il valore percepito associato dai consumatori ai prodotti A, B e C, e quindi la punta di quel triangolo rappresenta il massimo valore percepito dato da una definita combinazione di attributi. Si suppone per semplicità che i prodotti siano inizialmente offerti ad un prezzo pari a 0 e che i consumatori siano ugualmente distribuiti lungo l'asse orizzontale. Da qui è possibile distinguere le due situazioni:
Settore ad alta differenziazione: la domanda si suddivide in tre parti, con i consumatori che si orientano verso i prodotti che meglio soddisfano le proprie
preferenze. Dunque da sinistra verso destra i consumatori saranno divisi tra chi acquista il bene A, quello B ed infine C. Nel caso dell'aumento del prezzo del prodotto, l'unico effetto sarà ridurre solo marginalmente il numero di consumatori serviti perché restano comunque indifferenti. Settore a basse differenziazione: i concorrenti percepiscono i prodotti concorrenti tra loro. I consumatori di sinistra tenderanno a preferire, in relazione alla specifica posizione, tra A e B, quelli di destra tra B e C e quelli centro tra A, B e C. Nel caso di un aumento del prezzo del prodotto B, ci sarà come effetto un sostanziale spostamento di clienti ai prodotti A e C. - BARRIERE ALL'ENTRATA: mentre la concentrazione qualifica la concorrenza effettiva, la differenziazione qualifica le modalità attraverso le quali essa si manifesta, le barriere all'entrata riguardano la cosiddetta concorrenza potenziale, ovvero la concorrenza esercitata sulle imprese.settore. Differenziazione del prodotto: se le imprese già presenti nel settore hanno sviluppato un prodotto unico o con caratteristiche distintive, diventa difficile per i potenziali entranti competere con successo. Accesso alle risorse: alcune industrie richiedono l'accesso a risorse limitate o controllate da imprese già presenti nel settore, rendendo difficile per i nuovi concorrenti ottenere tali risorse. Regolamentazione governativa: alcune industrie sono soggette a regolamentazioni governative che possono creare barriere all'entrata per i potenziali entranti. Reputazione e fiducia dei clienti: le imprese già presenti nel settore possono godere di una reputazione consolidata e della fiducia dei clienti, rendendo difficile per i nuovi concorrenti conquistare una quota di mercato significativa. Tutte queste barriere all'entrata contribuiscono a proteggere il settore dalle minacce dei nuovi entranti e a mantenere la profittabilità potenziale per le imprese già presenti.settore.In tal caso, se la scala produttiva necessaria per operare in condizioni di costo minimo è elevata e la domanda del settore è già soddisfatta da quelle presenti, i nuovi entranti saranno costretti ad operare nel settore con livelli di costi unitario rispetto a quelli tipici dell'impresa.
D'altra parte, l'ingresso dei nuovi entranti potrebbe comportare una espansione dell'offerta complessiva e dunque, data la domanda, esercitare una pressione verso il basso dei prezzi, con conseguente riduzione del profitto atteso da parte delle imprese entranti.
A tali osservazioni va aggiunta la possibilità che le imprese esistenti fissino prezzi di vendita ad un livello < rispetto ai costi unitari medi dei nuovi entranti i quali, qualora decidessero di entrare comunque nel settore, sarebbero così indotti a subire perdite di esercizio.
Economie di scopo: si manifestano in presenza di possibilità di utilizzare i medesimi
Nella produzione di due o più beni, dunque lo svantaggio delle nuove entranti consiste nelladifficoltà di entrare nel settore con un'adeguata gamma di prodotti e produrre con gli stessi costi unitari.
Economie di esperienza: riguardano la possibilità di migliorare l'efficacia e l'efficienza dell'attività operativa mediante un processo di apprendimento continuo, dal quale scaturisce una costante riduzione dei costi. Lo svantaggio dei potenziali concorrenti risiede proprio nel fatto che non hanno ancora sviluppato un certo percorso di miglioramento continuo e di apprendimento nell'ambito dei processi di produzione e di distribuzione del bene.
Vantaggi assoluti di costo: innanzitutto gli oneri sostenuti per l'acquisizione di input tendono ad essere inversamente correlati all'affidabilità di un'impresa e alla sua notorietà, dunque le imprese già esistenti sosterranno costi minori.
Inoltre, un tipico vantaggio di costo assoluto attiene alla formazione della conoscenza: le imprese già presenti nel settore, essendo già in possesso di persone, realizzano investimenti (volti all’acquisizione di nuove persone ed alla formazione di quelli già presenti) minori rispetto a quelli di un potenziale concorrente. Un’altra forma di barriera all’entrata è rappresentata dalle possibili ritorsioni azionabili dalle imprese presenti nel settore quali, ad esempio, l’intensificazione degli investimenti pubblicitari o la riduzione dei prezzi se considerati troppo consistenti: tali ritorsioni agiscono negativamente sulla profittabilità del settore perché accrescono le difficoltà di ordine economico-finanziario per le unità entranti. La stessa differenziazione può rappresentare una barriera all’entrata quando si associa a comportamenti persistenti dei consumatori verso prodotti associati ad