Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La cooperazione e l'intervento dei privati nel sistema dei beni culturali
Gli art. 102 e 112 Cod. precisano le modalità di cooperazione con riguardo alla fruizione e alla valorizzazione dei beni culturali di apparenza pubblica o alla valorizzazione di beni culturali a iniziativa pubblica. 3. I privati: ruoli e interventi Anche i privati rientrano tra i soggetti scelti a far parte del sistema dei beni culturali. I soggetti privati sono chiamati o legittimari a effettuare numerosi interventi. Le discipline applicabili sono diverse, tanto che nel Codice non è rintracciabile un'unica disposizione, anche di carattere generale, capace di descrivere quali siano i titoli, le condizioni e le modalità delle loro azioni. Con il termine privati ci si può riferire a persone fisiche, persone giuridiche (complessi organizzati di persone riconosciute dallo Stato) e enti o associazioni non riconosciute. I privati possono qualificarsi come persone fisiche o giuridiche: profit, no profit e terzo settore. Il principio enunciato nell'art. 1 Cod.privati, singoli o associati”. Inoltre, l'art. 112 Cod. stabilisce che “i privati possono esercitareattività di valorizzazione dei beni culturali, anche attraverso la stipula di convenzioni con glienti pubblici”. In sintesi, la normativa stabilisce che i privati sono tenuti a garantire la conservazione dei beni culturali e che la Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati alla valorizzazione del patrimonio culturale. I privati possono quindi concorrere, cooperare o partecipare alle attività di valorizzazione dei beni culturali, anche attraverso la stipula di convenzioni con gli enti pubblici.privati” e che “la valorizzazione è a iniziativa pubblica o privata”. In questo modo il legislatore precisa che la valorizzazione dei beni culturali non è un compito riservato ai soggetti pubblici, tanto che la valorizzazione a iniziativa privata è considerata “un’attività socialmente utile e ne è riconosciuta la finalità di solidarietà sociale”. Altre indicazioni su quale ruolo può essere assolto dai privati sono fornite dagli artt. 112, 113 e 115 Cod. Quanto alla valorizzazione dei beni culturali di proprietà, e a iniziativa privata, è l’art. 113 Cod. a occuparsene, definendo quale forma di collaborazione può essere resa dai soggetti pubblici. La disposizione si occupa degli interventi a supporto, definiti “sostegno pubblico”, quindi aiuti economici tipo sovvenzioni, agevolazioni fiscali, accordi o altre tipologie di convenzioni. L’art. 113 Cod. precisa chequesto "sostegno" può provenire sia dallo Stato, che dalle Regioni o altrienti pubblici territoriali; inoltre "le misure di sostegno sono adottate tenendo conto della rilevanza dei beni culturali ai quali si riferiscono". L'art. 113 definisce anche le modalità di valorizzazione: "sono stabilite con accordo da stipularsi con il proprietario, possessore o detentore del bene in sede di adozione della misura di sostegno". Quindi la scelta pubblica di sostenere gli interventi di valorizzazione, autorizza i soggetti pubblici a concordare con i privati le modalità della valorizzazione, altrimenti esclusa da interferenze pubbliche. 4. L'organizzazione statale: il Ministero dei Beni Culturali e delle Attività Culturali e del Turismo L'istituzione di un apparato ministeriale dedicato al patrimonio culturale, fu voluto da Giovanni Spadolini e fu istituito con la legge 5/1975. La nascita di questo apparato ministeriale nonfu esente dalle critiche, ma si aveva l'urgenza di "affidare unitariamente alla specifica competenza di un ministero appositamente costituito, la gestione del patrimonio culturale e dell'ambiente, al fine di assicurare l'organica tutela di interessi di estrema rilevanza sul piano interno e internazionale".
Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, sostituì il precedente ufficio ministeriale senza portafoglio, e fu individuato come la struttura scelta a provvedere "alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale del paese" e a promuovere "la diffusione dell'arte e della cultura".
Il nuovo Ministero ha subito ripetute modifiche, sino al riordino più rilevante disposto con il d.lgs. 20 ottobre 1998, n. 368, che istituì il Ministero per i Beni e le Attività culturali (Mibac), il quale andava a sostituirsi al precedente apparato ministeriale con un nuovo assetto organizzativo, nuove
/1999, che stabilisce l'organizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact). Il Mibact ha il compito di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale italiano, garantendo la tutela, la conservazione e la fruizione dei beni culturali. Inoltre, si occupa anche della promozione e dello sviluppo del turismo, al fine di valorizzare le risorse turistiche del paese. La struttura organizzativa del Mibact prevede la presenza di diverse direzioni generali, ognuna delle quali si occupa di specifici settori. Ad esempio, la Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l'Architettura e l'Arte contemporanea si occupa della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico, mentre la Direzione Generale per il Cinema si occupa della promozione e dello sviluppo dell'industria cinematografica. Il Mibact svolge anche un ruolo importante nella definizione delle politiche culturali a livello nazionale e internazionale. Collabora con altre istituzioni e organismi nazionali e internazionali per la promozione e la diffusione della cultura italiana nel mondo. In conclusione, il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo ha il compito di promuovere, tutelare e valorizzare il patrimonio culturale italiano, nonché di sviluppare e promuovere il turismo nel paese. La sua struttura organizzativa e le modalità di esercizio delle sue attribuzioni sono regolate dal d.p.c.m. 29/1999.agosto 2014 n.171, recante il regolamento di organizzazione del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Il d.p.c.m. 171/2014 riordinava il Ministero, contenendo la spesa pubblica, riorganizzando l'amministrazione ministeriale, sia a livello centrale che periferico, ridefinendo le modalità di intervento. Quanto alle attribuzioni del Mibact, l'ambito della sua azione appare molto ampio, provvede infatti "alla tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali e ambientali e alla promozione delle attività culturali". A queste competenze si sono aggiunte quelle in materia di Turismo con il mutamento del nome dal Mibac a Mibact. 5. Il Ministro e gli uffici di diretta collaborazione Il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo è l'organo di direzione politica del ministero ed esercita le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, determinando gli obiettivi e i programmi del Ministero.Assolvere questo ruolo il Ministro si avvale di uno o più sottosegretari, i quali "esercitano i compiti a essi delegati con decreto ministeriale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale". I Sottosegretari vengono nominati con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri.
I Dirigenti rappresentano il vertice amministrativo, finanziario e tecnico; persegue gli obiettivi scelti dal Ministro.
Il Ministro, per l'esercizio delle funzioni di indirizzo politico-amministrativo, si avvale del supporto di Uffici di Diretta Collaborazione, costituiti da personale scelto e nominato dal ministro. L'atto che disciplina il funzionamento degli uffici di diretta collaborazione del Mibact è il d.p.c.m. 171/2014, ossia il regolamento generale di organizzazione del ministero.
In particolare, l'art. 3 stabilisce che "gli uffici di diretta collaborazione esercitano le competenze di supporto dell'organo di direzione."
politica e di raccordo tra questo e l’amministrazione”. Sempre anorma dell’art.3 fanno parte degli uffici di diretta collaborazione:
- L’Ufficio di gabinetto;
- La Segreteria del ministero;
- L’Ufficio legislativo (provvede allo studio e alla definizione dell’attività normativa nellematerie di competenza del ministero);
- L’Ufficio stampa;
- Le segreterie dei sottosegretari di Stato.
Tra gli Uffici di diretta collaborazione rientra anche l’Organismo indipendente di valutazione dellaperformance (Oiv). Fra le sue attività rientrano il monitoraggio del sistema complessivo dellavalutazione, della trasparenza e integrità dei controlli interni, la tempestiva comunicazione dellecriticità riscontrare ai competenti organi di governo.
Tra gli Uffici di diretta collaborazione rientra anche il Comando carabinieri per la tutela delpatrimonio culturale, che si colloca in una posizione di dipendenza funzionale dal ministro, al qualerispondere.
L'amministrazione centrale del MIBACT si articola in un'amministrazione centrale, con sede a Roma, e in un'amministrazione periferica, con uffici dislocati sul territorio nazionale.
L'amministrazione centrale del MIBACT si fonda sulle direzioni generali quali strutture di primo livello, poste sotto il coordinamento di un segretario generale.
L'art. 2 del d.p.c.m. 171/2014 stabiliva che il ministero si articola in dodici uffici di livello dirigenziale centrale. A seguito delle modifiche apportate all'art. 12 del d.p.c.m. 171/2014 con le quali si accorpavano la soprintendenza Archeologia e la soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, le direzioni generali sono diventate undici:
- Direzione generale Educazione e Ricerca (colmare la distanza tra il settore dei beni culturali dall'istruzione e dall'università.)
- Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (tutela dei beni di interesse archeologico, subacquei, beni storici, artistici.
- Direzione generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (promuove la riqualificazione e il recupero delle periferie urbane, oltre a promuovere l'arte e l'architettura contemporanee.)
- Direzione generale Spettacolo
- Direzione generale Cinema
- Direzione generale Turismo
- Direzione generale Musei (rinnovare l'assetto organizzativo pensato per le attività di valorizzazione del patrimonio culturale di competenza statale. Si occupa di curare le collezioni dei musei e dei luoghi della cultura statali, con riferimento alle politiche di acquisizione, prestito, catalogazione, fruizione e valorizzazione.)
- Direzione generale Archivi
- Direzione generale Biblioteche e Istituti culturali
- Direzione generale Organizzazione
- Direzione generale Bilancio