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Ora il limite limite di cinquant’anni aumenta a settanta’anni ed è esteso anche a

privati con scopo di lucro. Se il privato vuole far uscire l’opera dall’Italia basta

una dichiarazione sostitutiva in cui si autocertifica che l’opera ha meno di

settant’anni. Si può dichiarare bene culturale anche se ha tra i 50 ai

settant’anni, se presenta un interesse eccezionale. Anche senza autorizzazione

può esserci diniego, se hanno un legame storico politico militare scientifico

eccetera.

Disciplina del diritto d’autore: riguarda opere di artista vivente, defunto ma

con meno di settant’anni, opere creative come letteratura o musica. I diritti

morali sono intangibili e personali e garantiscono protezione rispetto

dell’integrità dell’opera e quindi tutelano la persona dell’autore. Il diritto di

paternità viene riconosciuto il creatore dell’opera mentre il diritto di integrità

implica che nessuno può modificare l’opera senza consenso e questi diritti sono

eterni. C’è poi il diritto di utilizzazione economica cioè sfruttare

economicamente l’opera. Vengono fatti dei controlli sulla pubblicazione e la

riproduzione e la distribuzione e la comunicazione al pubblico e l’esecuzione e

la rappresentazione. Questi diritti valgono per tutta la vita dell’autore più

settant’anni dopo la sua morte, dopodiché diventa di dominio pubblico e viene

usata liberamente. L’autore mantiene i diritti d’autore anche in caso di

alienazione dell’opera a terzi. I diritti economici possono essere venduti e

concessi il licenza ad altri soggetti in cambio di pagamento.

attestati di autenticità e provenienza: la tutela dei beni culturali impone

restrizioni sulla vendita e sull’esportazione per preservarli ma le opere

moderne contemporanee non rientrano in questa tutela. Chi vende deve fornire

un documento di autenticità e se non ci sono questi documenti il venditore

rilascia una dichiarazione con informazioni per proteggere gli acquirenti e

garantire una vendita trasparente. L’autentificazione: si può chiedere un parere

tecnico che certifica l’opera, diversamente c’è l’accreditamento che conferma

che esistano fonti che provano l’autenticità ma non certifica l’opera. Se il

venditore non fornisce certificati l’acquirente può annullare il contratto. Per

quanto riguarda le conseguenze della contraffazione vengono punite tre

tipologie di condotte, ovvero la creazione di falsi la vendita o la distribuzione

di falsi e autenticare opere false. L’acquirente scopre di aver acquistato un

falso: può annullare il contratto per errore o dolo con una prescrizione di

cinque anni; può chiedere la risoluzione del contratto; e può chiedere il

risarcimento dei danni.

Aliud Pro Alio: se l’opera venduta è diversa da quella concordata, vi è una

risoluzione del contratto e un rimborso e si hanno 10 anni per fare causa.

Tutela dei Beni Culturali

L’articolo 42 della costituzione e l’articolo 832 del codice civile ci dicono

che la proprietà privata deve avere funzione sociale e può essere espropriata

per motivi di interesse generale e con indennizzo.

Le misure di tutela si distinguono in misure di protezione, prescrizioni di tutela

indiretta, misure di conservazione, espropriazione e occupazione, tutela degli

archivi.

Misure di protezione: gli interventi radicalmente vietati sono la distruzione, il

danneggiamento e il deterioramento e l’uso non compatibile anche se non

viene specificato qual è l’uso consono: è la sovrintendenza a stabilire caso per

caso qual è è l’uso consono. Le sanzioni riguardanti questi interventi

radicalmente vietati sono la reclusione da 2 a 6 anni e una multa per chi

distrugge o la reclusione da sei mesi a tre anni + multa per chi deturpa. Questi

sono reati dolosi quindi è previsto evoluto il danneggiamento. Nel caso di reati

colposi (negligenza o distrazione) vi è l’arresto fino a un anno o un’ammenda

non inferiore ai 2065 €. Anche l’ipotesi di sanzione amministrativa di natura

ripristinato, quindi l’obbligo di ripristinare i beni danneggiato a proprie spese e

una multa proporzionata al valore del bene.

Interventi soggetti ad autorizzazione invece sono una serie di interventi

espressamente indicati come ad esempio: la rimozione e la demolizione, lo

smembramento di raccolte, serie, raccolte, lo scarto di documenti d’archivio e

il trasferimento dei documenti d’archivio, lavori o interventi di qualsiasi genere

sui beni culturali e lo spostamento di beni culturali. Nel primo caso, la

distruzione è vietata in modo assoluto ma la rimozione o la demolizione può

essere ammessa solo con autorizzazione. Se un bene rischia gravi danni si

possono fare interventi provvisori senza autorizzazione per metterlo in

sicurezza. Ci sono situazioni in cui non è necessaria l’autorizzazione bisogna

soltanto informare la soprintendenza che ha 30 giorni per imporre eventuali

precauzioni. Procedimento di rilascio dell’autorizzazione: il proprietario o

l’ente interessato presentano richiesta al ministero o alla soprintendenza con

allegato un progetto dettagliato dell’intervento o la descrizione tecnica. La

durata è di 120 giorni per i beni immobili e di 30 giorni negli altri casi. Se

l’amministrazione non si pronuncia entro i termini si parla di silenzio

amministrativo che si divide in tre tipi di silenzio: silenzio assenso, cioè

l’accoglimento tacito dell’istanza; silenzio diniego, cioè il rigetto dell’istanza;

e il silenzio inadempimento, cioè ne accoglimento nel rigetto. Se

l’amministrazione non si pronuncia nel caso dei beni culturali è sempre in

silenzio inadempimento. L’esito negativo vuol dire che l’intervento non si può

fare mentre l’esito positivo si può procedere. In alcuni casi l’amministrazione

può approvare con prescrizione imponendo delle condizioni da rispettare. Il

richiedente comunque può attendere una risposta tardiva oppure il ricorrere a

giudizio amministrativo. Gli altri interventi sono l’autorizzazione per il prestito

di beni per mostre di disposizioni: la richiesta deve essere presentata almeno

quattro mesi prima. L’autorizzazione al collocamento o all’affissione di

manifesti cartelli sui beni culturali: bisogna ottenere un’autorizzazione dalla

soprintendenza. Il cartello non deve rovinare e compromettere il decoro del

bene ostacolarne la fruizione pubblica. + Autorizzazione al distacco.

Poteri di Vigilanza e Ispezione: il ministero vigila sui beni culturali e le aree

soggette a tutela indiretta.il soprintendente effettua ispezioni per verificare lo

stato dei beni culturali e che le norme siano rispettate.

Prescrizione di Tutela Indiretta: la prescrizione di tutela indiretta non

riguarda direttamente il bene ma le aree adiacenti. Il ministero impone delle

regole specifiche per proteggere i beni culturali come ad esempio: imporre una

distanza minima per le nuove costruzioni; limitare l’altezza degli edifici vicini;

vietare la piantumazione di alberi da frutto; dichiarare inedificabilità la

zona.tutto ciò dipende dal singolo caso si dice infatti a geometria variabile.

Non vi è indennizzo perché protegge l’interesse pubblico. Il procedimento di

tutela indiretta è avviato d’ufficio dal soprintendente o su richiesta della

regione o di altri enti; viene comunicato l’avvio al proprietario al Comune o

alla città; scattano le misure cautelari dell’area interessata che non può essere

modificata. Il provvedimento di tutela diretta viene adottato dalla commissione

regionale per il patrimonio culturale e deve essere trascritto nei registri

immobiliari.

Misure di Conservazione: sono volte a proteggere il bene da danni causati da

fattori naturali o col passare del tempo. La prevenzione è lo svolgimento di

attività idonee a limitare le situazioni di rischio. La manutenzione è l’insieme

di attività e interventi destinati al controllo delle condizioni dei bene culturale.

Il restauro è l’intervento indiretto teso a ripristinare il bene se la manutenzione

non è sufficiente. Gli interventi conservativi possono essere volontari o

imposti. Interventi conservativi volontari riguardano il proprietario, detentore o

possessore che l’intraprende di sua fonte e sono assoggettati a un regime

autorizzatorio. Gli interventi conservativi imposti invece vengono imposti dal

ministero che fa una relazione tecnica redatta dal soprintendente che indica gli

interventi conservativi necessari e viene inviata al possessore detentore o

proprietario del bene culturale. Gli interventi verranno eseguiti dal proprietario

che deve presentare un progetto esecutivo oppure verranno eseguiti dallo Stato.

Se un bene culturale viene restaurato con soldi pubblici deve essere fruibile al

pubblico. Gli altri misure sono la custodia coattiva cioè se un bene culturale

mobile è in pericolo lo Stato può trasferirlo temporaneamente altrove.

Comodato e deposito, cioè riguardo ai beni culturali mobili, proprietari privati

possono prestare gratuitamente i beni culturali agli archivi e ai musei pubblici

per almeno 5 anni il rinnovo automatico, se questo accordo non viene disdetto

e le spese di conservazione sono a carico dello Stato. Gli enti pubblici possono

affidare i loro beni culturali a istituzioni specializzate e lo Stato può

contribuire.

Espropriazione: l’espropriazione è diversa dall’occupazione temporanea.

L’espropriazione è il trasferimento definitivo. Ci sono 3 ipotesi di esportazione:

1) esportazione di beni culturali è permessa per causa di pubblica utilità e

riconosce l’indennizzo a favore dell’espropriato; può essere richiesta anche da

regioni o enti pubblici o privati senza scopo di lucro, ma deve avere delle

autorizzazioni.

2) esportazione per fini strumentali: ha per oggetto edifici aree in prossimità di

beni culturali, cioè costruire infrastrutture necessarie, come ad esempio

parcheggi o bookshop.

Quali sono le differenze col vincolo indiretto? Il vincolo indiretto impone

limiti di uso della proprietà e non trasferisce la proprietà mentre

l’espropriazione per fini strumentali è lo Stato che prende il controllo del bene

e modifica direttamente il territorio.

3) espropriazione per interesse archeologico, cioè i terreni dove si sospetta la

presenza di reperti archeologici: lo Stato può espropriare il terreno per

effettuare delle ricerche se basta un’indagine temporanea si chiama

occupazione temporanea e il propr

Dettagli
A.A. 2024-2025
18 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara.Cernuschi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione dei beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Gaffuri Federico.