Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 18
Riassunto esame Diritto Costituzionale, Prof Ruotolo, libro consigliato Interpretare nel segno della Costituzione Pag. 1 Riassunto esame Diritto Costituzionale, Prof Ruotolo, libro consigliato Interpretare nel segno della Costituzione Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto Costituzionale, Prof Ruotolo, libro consigliato Interpretare nel segno della Costituzione Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto Costituzionale, Prof Ruotolo, libro consigliato Interpretare nel segno della Costituzione Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 18.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Diritto Costituzionale, Prof Ruotolo, libro consigliato Interpretare nel segno della Costituzione Pag. 16
1 su 18
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La preferenza per le sentenze interpretative di accoglimento

Parte della dottrina ha manifestato spesso la sua preferenza per le sentenze interpretative di accoglimento, specialmente a fronte di disposizioni tecnicamente ambigue. Le disposizioni dovrebbero dirsi legittime anche se è incostituzionale una sola delle norme astrattamente deducibili dal testo: non ogni norma può implicare l'incostituzionalità della disposizione ma solo quella che possa dirti frutto di un'interpretazione giuridicamente possibile. Sembrano ancora attuali problemi posti, specie ove si evidenziano i pericoli insiti nell'uso eccessivo delle sentenze interpretative di rigetto, il rischio di sacrificare sull'altare della collaborazione l'esigenza di certezza del diritto che dovrebbero indurre molti casi la Corte a preferire il ricorso alla decisione di accoglimento. Ci si deve chiedere se è sempre possibile invertire lo schema delle decisioni interpretative di rigetto e di accoglimento. In quanto la scelta dell'uno o

dell'altro schema deve anzitutto rispondere in ragione delle considerazioni di carattere tecnico-giuridico, che si riassumono nella suscettibilità o meno delle formule normative di assumere, alla stregua dei canoni che reggono l'interpretazione della legge, un significato non contrastante con le norme costituzionali di riferimento. Una riprova la si ha guardando alle decisioni che hanno risolto questioni di legittimità costituzionale per omissione, giudicando di disposizioni censurate per quel che avrebbero dovuto prescrivere. Quando siano praticabili entrambe le soluzioni, un significato conforme a Costituzione sia ricavabile dal testo, la scelta del dispositivo potrebbe essere ispirata da ragioni politiche inducendo la Corte ad optare inizialmente per una decisione interpretativa di rigetto, ma riservandosi di intervenire successivamente per stroncare l'eventuale ribellione dei giudici o di autorità amministrativa alla precedente sentenza per impedire

l'interpretazione costituzionale è un tema complesso e dibattuto. Ruotolo sostiene che, di fronte a una disposizione ambigua, la Corte costituzionale può suggerire un'interpretazione conforme alla Costituzione attraverso una sentenza interpretativa di rigetto. Se la Corte ritiene che il testo consenta comunque un significato conforme alla Costituzione, non ci sarebbe nulla di contrario a suggerire questa interpretazione in una decisione di rigetto. Tuttavia, Pace obietta che la Corte costituzionale dovrebbe ricordarsi di utilizzare le sue competenze, come ad esempio l'annullamento della disposizione. Il principio alla base della preferenza per l'interpretazione adeguatrice è quello della presunzione di legittimità costituzionale delle leggi. Possiamo chiederci perché proprio alla Corte sarebbe precluso seguire la via dell'interpretazione conforme alla Costituzione. La diversità di opinioni è il risultato di presupposti diversi a cui si parte considerando che...

Il giudizio di costituzionalità si svolge prevalentemente sulle disposizioni ed è lo strumento primario nelle mani della Corte sia quello demolitorio, ora come ultima ratio. Le evoluzioni della giurisprudenza costituzionale mettono in discussione la separazione dei campi: da un lato la legge, la giurisdizione comune con al vertice i poteri interpretativi della Corte di Cassazione; dall'altro la Costituzione e la giurisdizione costituzionale. Se la questione di costituzionalità deve essere considerata in funzione dell'interpretazione, la dichiarazione di incostituzionalità pure semplice è Extrema Ratio. Il significato del requisito della non manifesta infondatezza si evolve perché si attenua la netta separazione dei campi tra giurisdizione comune e giurisdizione costituzionale. Anche la preferenza per le sentenze interpretative di rigetto può spiegarsi con la medesima chiave di lettura in quanto la separazione tra ordine

costituzionale e ordine legislativo ordinario, attenuata se non completamente superabile dall'invito ai giudici di collaborare all'opera della correzione dati equazione della legislazione vigente ai principi e alle norme costituzionali. Alla ricerca di una soluzione che contemperi le due esigenze: per il recupero e lo sviluppo di una risalente intuizione di Vezio Crisafulli Ruotolo ritiene che la dichiarata preferenza per la collaborazione con gli altri poteri possa eccessivamente sacrificare le esigenze la certezza del diritto. Una risposta la si può trovare sviluppando intenzioni Crisafulli, che auspicava fosse possibile interpretare il testo in modo costituzionale, la sentenza potesse essere di rigetto dell'impugnazione. Appunto perché la disposizione può restare in vigore, esprimendo altra norma compatibile con le norme di grado superiore. Quindi la tempesta sarebbe di mero annullamento solo quando la formulazione a disposizione offre una.

resistenzaInsuperabile ha una sua interpretazione conforme a Costituzione, mentre ove questa possibilità sia data dovrebbe essere insensibili jet di accoglimento rispettivamente riferendosi alla norma compatibile alla norma ritenute invece incostituzionali. Una doppia pronuncia formale sarebbe insieme propositiva del significato rispetto all'interpretazione della disposizione che si Rivale sicuramente in contrasto con la Costituzione. Ciò non Osta che Nella prassi trovi applicazione un diverso significato, Fermo restando che se non fosse conforme a Costituzione La Corte dovrebbe adottare una decisione interpretativa di accoglimento di volta a eliminare il nuovo significato e riconferma nel precedente. Se i notificato poste conferma Costituzione la decisione potrebbe essere semplicemente interpretativa di rigetto. Non si possono sottacere difficoltà che ti avrebbero ad applicare lo schema sopra descritto nell'attuale realtà giurisprudenziale. Salvo a ritenere che

la parte demolitoria della doppia pronuncia formale sia utilizzabile solo per colpire la norma vivendo ormai da ricavata. Il predetto trattamento dovrebbe riguardare anche il seguito o anzi il mancato seguito della originaria doppia pronuncia. L'eventuale norma alternativa potrebbe essere scrutinata dalla corte solo quando sia talmente consolidata da assurgere a diritto vivente. La questione potrebbe essere destinata a essere dichiarata inammissibile ragione il fatto che la corte stessa aveva già indicato come soluzione conforme quella tradotta nel ghiaccio nella norma precedente. C'è uno dei principali problemi della dottrina di interpretazione conforme, in quanto il giudice non potrebbe in realtà esprimere dubbi di costituzionalità non solo sulla soluzione ermeneutica già proposta dalla Corte Costituzionale in presidente decisione interpretativa di rigetto ma anche su quella alternativa. Si finisce così per tornare alla questione della

preferenza per la collaborazione tra i poteri e del limite oltre il quale questa ricerca determina il sacrificio della certezza del diritto. L'incidenza dell'inerzia della politica sulla evoluzione delle tecniche decisionali della Corte costituzionale. Parliamo ora dell'inerzia della politica nel dar seguito alle pronunce della Corte. In un saggio del 1965 Pace ha sottolineato che la tendenza della Corte volta a salvare i testi a scapito delle sole norme è dovuta alla mancata collaborazione del legislatore ordinario che non dà alcuna sicurezza di essere capace di riempire tempestivamente le ben più gravi lacune prodotte dall'incostituzionalità delle disposizioni. L'esigenza di garantire un equilibrio tra il principio di superiorità della Costituzione e il principio della preminenza della legge ha illuminato l'operato della Corte, il quale si è dovuto tradurre in esercizio di funzione paralegislativa, rendendosi necessario.colmare vuoti legislativi per ovviare a dimostrata inerzia del legislatore. Di qui la rilevata tendenza della Corte a salvare i testi a scapito delle sole norme, attraverso nuove tecniche decisorie di tipo interpretativo e manipolativo. Vi è ampio ricorso ai moniti verso il legislatore, diversamente graduati ora tramite considerazione della costituzionalità provvisoria della disciplina censurata, ora nella forma dell'incostituzionalità accertata ma non dichiarata, ora attraverso l'individuazione della lacuna incostituzionale, da colmare nell'osservanza del principio indicato in dispositivo dalla Corte. La Corte così colma la lacuna limitandosi ad individuare il principio da cui il giudice potrà ricavare la regola da applicare. La sperimentazione di tecniche decisorie siffatte può essere letta come espressiva di precisa volontà di non sconfinare nell'ambito della politica. Nel segno di rispetto profondo dell'autonomia.indipendenza del Parlamento, che trova riscontro nella prescritta esclusione da parte della Corte di ogni valutazione di natura politica e ogni sindacato sull'uso del potere discrezionale del Parlamento, e anche nella esclusione della sindacabilità dei regolamenti parlamentari o della loro utilizzabilità come parametro nel giudizio di legittimità costituzionale delle leggi. Entro tale quadro deve essere valutata la sperimentazione delle nuove tecniche decisorie e anche il loro tendenziale fallimento. Salvo eccezioni, i dati dimostrano che le additive di principio hanno avuto scarso seguito da parte del legislatore, avendo più riscontro presso giudici. La politica non si rileva disponibile ad accogliere i moniti, espressi in forme più/meno stringenti. Significa che la Corte ne ha piena consapevolezza, che bisogna tendenzialmente rinunciare a tecniche decisorie che hanno come loro indefettibile presupposto il seguito legislativo; le additive di principio.

Potrebbero sortire i loro effetti in quanto si instauri un effettivo rapporto di collaborazione tra Corte e Parlamento.

Esame di alcune vicende giurisprudenziali

Può risultare utile richiamare alcune vicende giurisprudenziali che hanno destato riflessioni in ordine all'utilizzo del canone dell'interpretazione conforme a Costituzione.

quaestio

La prima vicenda ha avuto come esito la pronuncia di inammissibilità della legittimitatis dell'art. 219 CP, nella parte in cui non consente al giudice, nei casi ivi previsti, di adottare, in luogo del ricovero in casa di cura e custodia, una diversa misura di sicurezza, idonea ad assicurare adeguate cure all'infermo di mente e a far front alla sua pericolosità. La Corte ha ritenuto inammissibile la questione in quanto è presente nella disciplina sulle misure di sicurezza il principio secondo il quale si deve escludere l'automatismo che impone al giudice di disporre comunque la misura detentiva, anche

ce può decidere di adottare una misura di restrizione della libertà personale, come ad esempio l'affidamento in una struttura protetta o l'assegnazione di un tutore legale. Queste misure devono essere proporzionate e rispettare i diritti fondamentali della persona interessata.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
18 pagine
6 download
SSD Scienze giuridiche IUS/08 Diritto costituzionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marghe0110 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto costituzionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Ruotolo Marco.