Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il sistema delle regole del partito nel diritto sovietico
PCUS strettamente inteso e il sistema delle regole del partito. Le decisioni e le direttive del non venivano formalmente incorporate all'interno dell'ordinamento delle fonti del diritto sovietico e non ne facevano formalmente parte sotto il profilo organico: le statuizioni del partito, tuttavia, riflettevano la volontà del partito e, nella misura in cui esso operava quale soggetto fondamentale corpus del sistema di governo sovietico, il normativo partitico esercitava un'autorità determinante destinata a prevalere sul diritto statale ed era in caso di antinomia tra le due seconde sfere normative. Quanto al dualismo, il diritto sovietico comprende due nozioni morali dell'ambizione e la morale del dovere. Le due morale sono concentriche, la prima morale è superiore alla seconda: la morale dell'ambizione sopravviverà alla morale del dovere, il destino di quest'ultima è storicamente connesso alla nozione di diritto, destinato.
a scomparire nella fase ultima del comunismo e, con il medesimo, verrà assorbita la nozione di moralità del dovere; al contrario, la morale dell'ambizione - in quanto regola della vita comunitaria socialista - sopravvivrà "according to Marx's theory, law will wither away under communism, but morality will not. In fact, communism is seen as a celebration of morality". Il conferimento di uno spazio concettuale e classificatorio autonomo alla tradizione giuridica socialista insieme alla tassonomia prescelta trova conferma nella delineazione della tipologia dei grandi sistemi giuridici invalsi insieme a varie posizioni dottrinali nella fase temporale successiva agli eventi connessi alla caduta del muro di Berlino, al crollo dell'Unione Sovietica e allo smantellamento dei regimi socialisti nell'Europa centro-orientale e nell'area dell'Asia centrale ex-sovietica, che depongono nel loro.complesso in senso positivo ai fini di tale convalida.
J.H. Merryman ha registrato il declino del diritto socialista dopo la fine dell'unione sovietica, il Civil Law ritorno alla tradizione di degli ordinamenti dell'Europa centrale ed orientale qui era stato imposto quali sovrastrutture di concetti socialisti in Stati sulla base della tradizione giuridica occidentale, ma ha opportunamente sottolineato la sopravvivenza di un sistema politico socialista a Cuba, in Cina, Corea del Nord e Vietnam. Dei tre sottogruppi che formavano la tradizione giuridica socialista, uno (quello dell'Europa centrale e orientale) ha abbandonato il diritto socialista Civil Law; e ha fatto ritorno alle proprie radici di gli altri due (quello cinese e dell'Asia sud-orientale, nonché quello delle emergenti culture del terzo mondo) sono rimasti fedeli ai principi e ai fondamenti del modello socialista. Pertanto, la cronaca della riunificazione del ramo europeo della tradizione giuridica
Socialista con la tradizione giuridica occidentale non equivale a una dichiarazione di morte del modello socialista, non rappresenta un del diritto socialista. Il centro di gravità del ridotto universo del diritto socialista si è spostato da Mosca a Pechino. La tradizione giuridica socialista non assume autonomo rilievo, se non in una prospettiva diacronica, nell'ambito di una pluralità di opere, in cui si rinvengono analisi dedicate al modello post-socialista, al modello della transizione, ai sistemi giuridici dell'Europa centrale ed orientale eccetera, ma non la famiglia giuridica socialista in un contesto sincronico. Nei casi dei sistemi giuridici dell'Europa centro-orientale e dell'area ex-sovietica, Russia compresa, si è assistito, dopo il 1989, ad un riposizionamento dei medesimi, dopo l'esperienza socialista, all'interno del profilo giuridico formale, modello offerto dalla tradizione giuridica occidentale. Avuto riguardo
al profilo Civil Law. Quindi, tali ordinamenti vanno classificati insieme al modello di Avuto riguardo il sostanziale, sul versante del funzionamento materiale dei sistemi medesimi, possono riscontrarsi prassi che appaiono quale chiaro retaggio dell'esperienza socialista e attengono all'attuazione politica dell'ordinamento costituzionale, che ne suggeriscono la classificazione, secondo i diversi casi, insieme alla categoria dello Stato autoritario, delle democrazie elettorali, delle democrazie incompiute eccetera. È imprescindibile interrogarsi sull'effettiva funzionalità delle categorie dello Stato di derivazione liberale in sede di verifica dello stato di avanzamento del consolidamento democratico in una pluralità di ordinamenti e di esperienze costituzionali che sembrano tuttora trovarsi agli albori o alla metà del guado della propria transazione e recano indice di incertezza e incompiutezza quanto alla piena realizzazione dell'opera.
di convergenza fra dato costituzionale formale e garanzia dell'effettività dei principi e degli strumenti codificati insieme al medesimo. In tal senso, l'opera del comparista è resa particolarmente ardua dalla necessità di individuare in via tertium comparationis preliminare quale una nozione minimale di democrazia funzionale in via propedeutica alla non facile comparabilità tra sistemi giuridici spesso profondamente diversi, nonché dal dovere di rendere oggetto di indagine una pluralità di fattori emergenti da ambiti diversi da quello strettamente giuridico e capace di incidere ampiamente sulla caratterizzazione descrittiva e contenutistica delle due fasi delle transizioni costituzionali e del consolidamento democratico. La richiede che le dimensioni dense - come la libertà individuale sostanziale di credo, pensiero, opinioni, l'elettorato attivo e passivo di tutti cittadini, un potere giudiziario indipendente
che applichi la legge in modo neutrale e protegga i diritti dei singoli e dei gruppi, il giusto processo e la libertà dei singoli da una tortura, dal terrore e dalla detenzione arbitraria, un autentico pluralismo delle fonti di informazione e delle forme di organizzazioni indipendenti dallo Stato - sussistano in misura sostanziale. Diversamente, diviene pseudo democrazie, inevitabile rilevare l'esistenza di in cui le istituzioni democratiche possono operare effettivamente, ma il sistema elettorale produce risultati alterati, ovvero di democrazie illiberali. Il percorso compiuto dalla tradizione occidentale quanto alla propria penetrazione negli ordinamenti considerati nel periodo successivo al controllo dello Stato socialista sembra giunto ad un punto di irreversibile non-ritorno. Tale conclusione non può essere smentita dall'individuazione di episodiche tracce del modello antecedente, che ha definitivamente ceduto il passo - nei casi sloveno, croato, ungherese.polacco…- al modello occidentale. Appare parimentinon revocabile in dubbio la permanenza di un'ampia forcella, in altre esperienze, tra il datomono-partitismo, laformale e quello sostanziale che declina, tra gli altri, fenomeni quali ilverticalizzazione del potere a favore dell'organo presidenziale, il personalismo politico,l'appiattimento del potere giudiziario e su quello esclusivo esecutivo, la mancatarealizzazione della pluralizzazione dei circuiti di indirizzo politico attraverso politiche didecentramento, la scarsa incidenza degli organi di giustizia costituzionale, l'incerta tuteladei diritti fondamentali eccetera: è la situazione che si manifesta, secondo un diverso grado diintensità, in Russia e nei paesi dell'area caucasica ed ex sovietica, ove gli isotopi socialistirule of lawmostrano un decadimento più accentuato. Si tratta di ordinamenti in cui la nonché ilprincipio dell'eguaglianza di tutti cittadini
davanti alla legge, ideologicamente asettico ed impermeabile rispetto ad un inquinamento traviamento politico, tende a stemperarsi e sfumare rule by law, nella locuzione che evoca modalità di esercizio del potere da parte di un'elite di governo o di un autocrate che si traducono nella produzione ed applicazione del diritto secondo canoni di opportunità e convenienza. Riforme giuridiche ed economiche nella direzione del modello del libero mercato e di timide liberalizzazioni sotto il profilo politico, non ha simultaneamente provocato la scissione e avulsione dei sistemi medesimi dalla tradizione giuridica e socialista, cui restano saldamente agganciati. Non sembra condivisibile la completa obliterazione della tradizione giuridica socialista dal novero delle tradizioni giuridiche contemporanee da parte di una pluralità di autori. Tale opzione appare quale frutto di un inaccettabile appiattimento allateoria della simultanea estinzione dell'Unione Sovietica e del crollo dei sistemi socialisti nell'Europa centro-orientale e della tradizione giuridica socialista, dall'altro. Tale tradizione è pienamente sopravvissuta agli eventi occorsi tra la fine degli anni 80 e gli inizi degli anni 90 ed è completamente vitale nell'esperienza dei socialismi dell'Asia orientale e di Cuba. Un quarto della popolazione mondiale continua a essere eletto da sistemi giuridici incontrovertibilmente operanti secondo le coordinate essenziali della tradizione socialista. La resilienza dei sistemi socialisti dopo il crollo delle economie socialiste si è manifestata nel liberalismo giuridico, capacità di recepire e assorbire categorie, concetti e istituti del diritto senza tuttavia rinunciare all'adesione normativa alle fondamenta statalistiche della concezione marxista-leninista del diritto socialista: da una parte i sistemi socialisti hanno assimilato categorie.concettuali compatibili con l'economia capitalista, ma dall'altra hanno denotato un rigetto dei principi fondamentali della tradizione giuridica approccio tradottosi nel occidentale, tra cui la neutralità politica degli organi statali, l'indipendenza del potere giudiziario, l'autonomia della società civile. Il diritto socialista, pur riformato e reso parzialmente permeabile alla penetrazione di alcune categorie della tradizione giuridica occidentale, rimane uno strumento saldamente nelle mani del partito unico comunista, la cui posizione di preminenza e priorità insieme all'assetto politico-istituzionale, economico e sociale rimane indiscussa in attaccabile. Vergottini collocazione Nella dottrina italiana, ha sempre assegnato un'autonoma alla forma di Stato socialista in seno alla tipologia delle forme di stato accolta. La categoria della forma di Stato socialista è stata, peraltro, oggetto di analitica trattazione da parte
dell'autore in seno a edizioni ampiamente successive sotto il profilo cronologico rispetto all'avvio dei processi di superamento delle tradizioni.