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Equivoci sulla tutela giurisdizionale dei provvedimenti esecutori

Un equivoco potrebbe essere quello di credere che di fronte a provvedimenti esecutori, il cittadino sia privo di tutela giurisdizionale, ma non è così. Quando l'amministrazione emana un provvedimento imperativo, il cittadino può rivolgersi al giudice affinché ne verifichi la conformità alla legge e proceda al suo annullamento in caso di non conformità. Può anche chiedere di sospendere l'esecuzione del provvedimento ancor prima che ne sia verificata la conformità nel caso possano derivargli danni gravi e irreparabili.

Un altro equivoco potrebbe essere quello di credere che l'esecutorietà possa darsi esclusivamente in relazione a un provvedimento imperativo.

Un ulteriore equivoco si potrebbe avere se si citasse l'esecutorietà in riferimento agli effetti reali di un provvedimento imperativo; ha senso parlare di esecutorietà solo in riferimento ad atti che abbiano effetti obbligatori perché.

gli effetti reali sono auto-esecutivi. L'annullamento d'ufficio e la revoca sono altre manifestazioni di autorità. Queste ultime vengono chiamate provvedimenti di secondo grado in quanto hanno per oggetto altri provvedimenti. La revoca si basa su una decisione unilaterale e implica l'eliminazione di un atto inefficace, sacrificando gli interessi e le posizioni giuridiche fondate sull'atto stesso. Secondo un'opinione tradizionale, i provvedimenti amministrativi possono essere revocati quando non risultano più conformi all'interesse pubblico. Secondo il principio di tipicità dei provvedimenti amministrativi autoritativi, la legge individua gli atti che possono avere effetti autoritativi, i loro effetti, in presenza di quali presupposti possono essere presi e quali organi possono emanarli e con quale procedimento, a seconda del contesto in cui l'amministrazione opera. Quest'ultima può emanare ordinanze contingibili ed urgenti.

Cioè, provvedimenti che possono essere emanati solo in caso di urgenza e in relazione alla situazione contingente, quindi in situazioni impreviste e imprevedibili per fronteggiare le esigenze più immediate.

Il principio viene attuato anche quando il campo d'azione dell'amministrazione è caratterizzato da problemi tecnici complessi e in continua evoluzione, se la competenza a prendere tali provvedimenti sia attribuita ad organismi competenti in materia, e se le finalità da queste perseguite sono chiare.

Secondo il principio di nominatività, la deroga ad alcuni aspetti del principio di tipicità è possibile solo per i provvedimenti nominati, cioè previsti.

Secondo il principio di proporzionalità, il potere deve essere esercitato in modo che si abbia il minor sacrificio degli interessi dei destinatari. I provvedimenti autoritari devono essere idonei al raggiungimento del fine, devono essere effettivamente necessari a questo.

fine e non devono incidere sulle situazioni giuridiche soggettive in misura superiore a quella indispensabile in relazione al fine, ovvero l'esigenza di evitare lo stesso. La proporzionalità è caratterizzata dal criterio di semplicità, restrizioni delle libertà non necessarie e l'imposizione di adempimenti burocratici evitabili. Tale esigenza viene espressa nell'art. 1 c. 2 LPA, secondo il quale la pubblica amministrazione non può aggravare il procedimento se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell'istruttoria. Nella LPA, è previsto inoltre che il Governo presenti annualmente un disegno di legge di semplificazione. Nel diritto comunitario, una direttiva sui servizi nel mercato interno relativa all'accesso ad un'attività stabilisce che gli Stati membri devono esaminare le procedure e le formalità in caso in cui quest'ultime non siano semplici, gli Stati di servizi e al suo.

Esercizio; nel membri devono provvedere a semplificarle. I provvedimenti autoritativi possono essere generali, cioè riguardare gruppi nel loro insieme e individuali, cioè riguardare individui.

Fanno parte di quelli generali i provvedimenti conformativi che hanno effetti imperativi consistenti nella definizione del contenuto di un diritto in termini di poteri e facoltà del suo titolare. Non implicano problemi di esecutorietà in quanto non si richiede una separata attività di esecuzione. Incidono su diritti preesistenti e viene riconosciuta la tutela degli interessi legittimi.

Sono provvedimenti conformativi i regolamenti, atti normativi generali ed astratti, alcuni dei quali hanno un contenuto essenzialmente tecnico e ad essi si applica il regime degli atti amministrativi, e i piani, atti generali non astratti in quanto si riferiscono a situazioni attuali e concrete. Quest'ultimi sono talvolta costituiti da un insieme di prescrizioni contestuali che si

integrano in modo reciproco e che sono tenute insieme da una determinata coerenza rispetto ad un obiettivo. Tra i piani ci può essere un rapporto gerarchico nel senso che le prescrizioni di un piano potrebbero essere tenute a rispettare le prescrizioni di un piano di un livello superiore. Ai piani ci si può anche riferire utilizzando il termine programmi ma solo in riferimento ad un insieme di prescrizioni volte a coordinare delle attività rispetto ad un obiettivo. Ad esempio, sono provvedimenti conformativi quelli che stabiliscono le tariffe dei servizi di pubblica utilità o i livelli di qualità che questi devono possedere, e vengono ritenuti generali in quanto riguardano l'insieme degli utenti dei servizi e dei fornitori. I provvedimenti individuali che possono avere effetti conformativi sono quelli relativi ad esempio alla tutela del paesaggio, quelli che conformano diritti di proprietà e le cosiddette autorizzazioni. I provvedimenti ablatori oprivativi producono effetti imperativi che consistono nel privare un soggetto di un diritto personale, reale o patrimoniale senza il suo consenso. I provvedimenti ablatori personali privano i soggetti di poteri inerenti le loro libertà costituzionali o i diritti alla persona; sono costituiti dagli ordini, che possono avere un contenuto positivo e che (es: l'obbligo sanitario di sottoporsi a una vaccinazione), perciò vengono detti comandi o negativo e che perciò vengono detti divieti (es: quelli attinenti alla circolazione stradale). Non tutte le libertà sono oggetto di ablazione in quanto vige la riserva di provvedimento giudiziario. Sussiste il problema dell'esecuzione, ma l'esecutorietà viene esclusa in quanto si è in mancanza di previsione legislativa delle ipotesi e delle modalità. I provvedimenti ablatori reali incidono sui diritti patrimoniali, su diritti reali estinguendoli, privandoli oltre un certo limite del contenuto o.

costituendone nuovi su cosa altrui. L'espropriazione per esempio, pubblica utilità, il cui effetto consiste nel privare coattivamente un soggetto di un diritto attribuendone la titolarità ad un altro soggetto. L'espropriazione per pubblica utilità secondo la disciplina originaria, veniva presa da un prefetto su del soggetto che doveva realizzare l'opera, dopo che con la dichiarazione di pubblica utilità veniva riconosciuta la necessità di realizzarla. Il soggetto a cui favore veniva pronunciata l'espropriazione doveva versare un'indennità di espropriazione, ovvero una somma di denaro corrispondente al valore di mercato del bene espropriato. Attualmente, non viene più fatta la dichiarazione di pubblica utilità in quanto è implicita nella destinazione di un suolo ad uso pubblico da parte di un piano urbanistico. Il provvedimento può essere preso anche dal soggetto che acquisisce il bene.

espropriato l'indennità di espropriazione è determinata in misura inferiore al valore di mercato del bene. L'espropriazione ha efficacia reale ed ha effetti obbligatori. La giurisprudenza ritiene non eliminabili gli effetti di provvedimenti ablatori illegittimi, dando vita a un istituto privo di fondamento legislativo, la cosiddetta occupazione acquisitiva, dell'acquisto della proprietà e si è tenuti al risarcimento del danno. Un altro esempio è la requisizione, che riguarda beni immobili dei quali viene normalmente sottratto l'uso, e beni mobili dei quali viene sottratta la proprietà. Il presupposto deve essere una situazione di emergenza di tipo militare, come una guerra, o di tipo civile, come un cataclisma. Per quanto attiene all'istituto della prelazione su beni culturali, se un bene viene ritenuto d'interesse storico o artistico secondo l'apposito procedimento,

è oggetto di compravendita tra privati; le parti sono tenute a notificare il contratto all’amministrazione competente che può esercitare il diritto di prelazione acquistando essa stessa il bene al prezzo convenuto tra le parti.

I provvedimenti ablatori obbligatori (art. 23 Cost.) consentono l’imposizione di prestazioni personali o patrimoniali. Sono ad esempio quelli che impongono tributi, cioè che comportano il pagamento di una somma di denaro.

I provvedimenti che impongono la prestazione di un’attività lavorativa.

Le precettazioni sono provvedimenti sanzionatori hanno una funzione punitiva o affittiva con lo scopo di infliggere una punizione in relazione a dei comportamenti che sono ritenuti meritevoli di pena. Necessitano dell’esecutorietà e le posizioni giuridiche soggettive rilevanti sono i diritti soggettivi. Ad esempio, le sanzioni pecuniarie come le ammende per la violazione del codice della strada, o le revoche di provvedimenti.

avviene previa valutazione dei requisiti richiesti dalla legge e può essere soggetto a condizioni e limitazioni specifiche. L'autorizzazione può essere revocata o sospesa in caso di violazione delle condizioni imposte o di cambiamenti nelle circostanze. I provvedimenti sanzionatori, invece, sono quelli che prevedono l'applicazione di sanzioni o pene in caso di violazione della legge o delle norme. Questi provvedimenti hanno lo scopo di punire il comportamento illecito e di deterre da future violazioni. I provvedimenti ripristinatori, invece, sono quelli che mirano a ripristinare la situazione precedente alla violazione della legge. Ad esempio, se un'attività viene svolta in violazione delle norme urbanistiche, il provvedimento ripristinatorio potrebbe prevedere la demolizione delle opere abusive e il ripristino dello stato originario del terreno. Le autorizzazioni o licenze sono provvedimenti autorizzatori che consentono a un privato di svolgere determinate attività o di ottenere determinati benefici. Questi provvedimenti possono essere rilasciati dall'amministrazione pubblica previa valutazione dei requisiti richiesti dalla legge. In conclusione, i provvedimenti sanzionatori, autorizzatori e ripristinatori sono strumenti utilizzati dall'amministrazione pubblica per garantire il rispetto della legge, promuovere il raggiungimento degli obiettivi dell'ordinamento e tutelare l'interesse pubblico.

avviene esclusivamente previa verifica dei presupposti e dei requisiti previsti dalle leggi

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
17 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sandrauselli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Piras Paola.