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Yoast analizza un contenuto in real time

Yoast analizza un contenuto in real time, modificando i bullet che ci avvertono dell'ottimizzazione dei fattori SEO on page a mano a mano che effettuiamo delle modifiche al contenuto. Ogni bullet ha 3 colori come quelli del classico semaforo stradale: rosso, elemento non ottimizzato; arancione, elemento non pienamente ottimizzato, verde l'elemento ha raggiunto un grado di ottimizzazione completo.

Inventario quantitativo

L'inventario quantitativo serve ad affilare un elenco corposo di tutti i contenuti, dettagliati e ordinati con precisione. L'obiettivo deve essere quello di avere sempre a portata di mano l'archivio completo nel modo più rapido possibile, utilizzate un foglio Excel per compilare le seguenti celle:

  • titolo e argomento;
  • numero o codice identificativo;
  • URL, posizione;
  • formato;
  • metadati: scrivere parole chiave, tag, descrizioni;
  • performance: scrivere le statistiche relative alle performance di ogni singolo contenuto;
  • storico, data di
creazione e ultima modifica.

Inventario qualitativo

L'inventario qualitativo consiste invece in una strategia più complessa che va oltre la semplice catalogazione. È importante confrontare quello che avete visto negli archivi con le best practice nel settore di riferimento, ovvero esaminare chi ha successo nel vostro settore e trovare magari degli spunti interessanti. Importante è non copiare poiché si potrà rischiare nel fallimento.

Da dove state partendo e dove volete arrivare

Cercate una vostra idea di buoni contenuti, valutando secondo dei parametri definiti. Per esempio:

  • usabilità, per cosa potrebbe essere utile il post;
  • rintracciabilità, è facilmente raggiungibile, sennò come posso migliorare?
  • pubblico, capire il tipo di target;
  • accuratezza, preciso e puntuale, approfondito;
  • call-to-action;
  • messaggi chiave;
  • aderenza al marchio, deve essere in linea con l'identità aziendale che si vuole comunicare.
vuole creare;vantaggi per l'azienda.
  • Contenuti e tasso di conversione (CRO)

Le persone desiderano informazioni, intrattenimento e contenuti di valore. Tutto diventa importante, anche il testo per mandare le email. Per esempio il testo standard non converte, ovvero trasformare il potenziale interessato in cliente, così si è provato anche a personalizzare le risposte alle email, così ogni contatto rappresenta un investimento, ha un valore. Abitualmente per l'analisi dei dati si adopera Google Analytics. Il primo passo consiste nel definire quali obiettivi raggiungere, ogni sito e ogni campagna persegue obiettivi differenti. Sui siti web si prende come riferimento il cosiddetto CRO (Conversation Rate Optimization, ottimizzazione del tasso di conversione), un indicatore che segnala quanti utenti hanno aderito alla proposta fra tutti i visitatori. Le abitudini degli utenti vi diranno quali sono le tematiche che stanno loro maggiormente a cuore. Importante è

Anche ovviamente controllare le tendenze, un modo per attirare anche utenti che non hanno a che fare con voi.

2.3 Brand heritage e musei aziendali

La Brand Heritage è la dimensione dell'identità del brand, della sua storicità e dei suoi valori. Un patrimonio fatto di oggetti, immagini, prodotti, marchi, pubblicità ed eventi. Gli archivi storici di un'impresa conservano un'infinità quantità di documenti oltre quelli strettamente legati all'attività amministrativa ed economica. Fonti inestimabili se si vuole fare narrazione di impresa, un tesoro che può diventare strumento a disposizione per comunicare la sua identità. Per misurare il livello di Brand Heritage è necessario avere come riferimento cinque elementi fondamentali: storia, longevità, valori fondanti, simbolismo e track-record, ovvero l'insieme delle performance realizzate nel tempo dall'impresa e riconosciute dalle varie categorie di stakeholder.

Se è vero che la comunicazione di impresa va verso la direzione dello storytelling e del content marketing, ecco che un museo di impresa diventa luogo di rappresentazione della storia e al tempo stesso produzione di nuovi contenuti e vetrina del Brand Heritage. Molte aziende danno vita a musei per comunicare agli autenti e appassionati la loro storia, ingrediente identitario per farli sentire parte integrante del brand. Nell'ambiente italiano la Brand Heritage fa proprio riferimento al concetto di impresa familiare, artigianalità e qualità del prodotto. Per questo raccontare la storia dell'azienda permette di differenziarsi, di comunicare i propri valori, di creare una connessione emozionale con il malore e affermare la propria autenticità e solidità nel mercato. - Il caso Musei impresa Nel 2001 a Milano viene creata "Musei impresa" con l'obiettivo di individuare, promuovere e mettere in rete le imprese che hanno scelto diprivilegiare il proprio patrimonio culturale attraverso una serie di strategie comunicative. Le aziende che aderiscono al progetto offrono agli utenti una ricca panoramica della storia produttiva, progettuale e culturale del nostro paese e delle sue eccellenze nei vari settori del made in Italy. Il racconto è affidato a documenti tecnici, amministrativi e commerciali, ma anche a fotografie, prodotti e disegni conservati all'interno degli archivi e dei musei d'impresa. Attraverso la sponsorizzazione sui social network di eventi e incontri, ma anche gli archivi storici e musei, "Musei impresa" è diventata un'associazione che per numeri è la più importante e la più seguita d'Europa. Capitolo 3 – Ottimizzare i vecchi contenuti Dunque il content marketing è: - l'opposto della pubblicità, fornisce ai consumatori che desiderano veramente in modo funzionale gli obiettivi e gli ideali dell'azienda, senza

distrarlidall'esigenza di informazione. È l'evoluzione della pubblicità, più efficace emeno gradevole;- incorpora gli elementi fondamentali del brand di un'organizzazione, utilizzauna varietà di formati multimediali per raccontare la storia dell'azienda. I suoicontenuti sono fruibili ovunque;- è una strategia vincente nel momento in cui il lavoro delle persone si integracon la tecnologia, le macchine sono utili, ma il tocco umano è in grado di creareuna Brand Experience nuova e coinvolgente;- si tratta di una strategia pull, marketing dell'attrazione.

3.1 Le persone al centro

Un punto comune da considerare quando si parla di content marketing è lacentralità dell'esperienza e delle esigenze del cliente. Un buon contenuto èessenziale in qualunque contesto, proporlo in modo intelligente e altrettantofondamentale. Si tratta di marketing descrittivo, che fornisce ai clientiinformazioni utili, nel

Momento in cui sono interessati a riceverle, in una forma coinvolgente. Tutto ciò permette di superare il rifiuto indotto dal messaggio pubblicitario che soprattutto la generazione Z respinge maggiormente. I ragazzi sono più propensi a saltare gli annunci pubblicitari, prediligono i contenuti brevi e vorrebbero più opportunità per interagire con la pubblicità stessa. Lo humor nella pubblicità è l'arma principale per evitare che le persone saltino gli annunci e distolgano la loro attenzione da un messaggio. La generazione Z è la più digitale mai esistita finora, tutti gli appartenenti possiedono uno smartphone, sono connessi quasi ogni minuto del giorno, sono propensi a guardare la TV online e a utilizzare i servizi per lo streaming, per non parlare ovviamente dell'uso dei social network.

3.2 Trasparenza e semplicità

Tra i principali ostacoli delle imprese c'è la difficoltà nella cura dei contenuti,

La capacità di garantire in modo costante contenuti originali e la mancanza di risorse finanziarie. I brand dovranno puntare a creare forme di contenuto più immediate, i nuovi utenti del resto pensano ed esprimono se stessi tramite contenuti visivi e video. Diventano fondamentali la capacità di reazione, motivo per cui i brand chiedono alle persone di partecipare, collaborare ed essere parte del cambiamento fornendo gli strumenti necessari per apprendere e fare autonomamente e l'approccio multiforma, una trasparenza e semplicità che rimangono le parole chiave per conquistare i consumatori del futuro.

3.3 Come sfruttare i vecchi contenuti

Tornando all'analisi dei vecchi contenuti è importante valorizzare quelli che in qualche modo si sono distinti positivamente. A volte è utile aggiornare un vecchio post per restituirgli una nuova vita, renderlo ancora più piacevole per il pubblico e per Google grazie ad alcuni accorgimenti SEO.

può partire da un macro contenuto per arrivare a micro-contenuto e viceversa. Partendo dal macro, puoi dividerlo in unità più piccole da condividere in rete, un modo per avere una grande quantità di contenuti sempre attuali. Esempi di contenuti che possono essere ripensati in aggiunta a quello iniziale di partenza: - Blog post: una serie di post dedicati a un argomento specifico, e magari periodicamente riunire il tutto in un posto unico di approfondimento sul singolo tema. - Presentazioni: molte persone preferiscono gli slideshow ai post perché sono più facili da fruire. Le presentazioni non devono contenere ogni frase dell'articolo, basta includere soltanto un punto chiave del post per ogni diapositiva. Si potrebbe creare per esempio su PowerPoint o Canva e poi caricare la presentazione su SlideShare insieme alle parole chiave, il titolo e una descrizione. - Foto: postate nei blog post magari più corti, da trasformare in gallerie.

fotografiche al momento di pubblicare l'approfondimento. In questo periodo storico è anche importante fare una riflessione sui formati delle foto, realizzarli anche in verticale, è importantissimo per quanto riguarda anche nelle Instagram Stories e la frizione da mobile;

infografiche, metodi che trasformano noiosi dati in accattivanti e memorabili immagini;

video, sono i contenuti più popolari del web, un'idea sarebbe che una volta creato uno slideshow con Powerpoint si può creare una seconda copia della presentazione in formato video e caricarla su Facebook e Instagram;

Tweet, convertire qualsiasi posto del blog in una serie di tweet, includendo un link nel messaggio;

Podcast, un modo utile per trasmettere il proprio contenuto le cui immagini sono parole, non si tratta però di riversare il contenuto di una brochure. Il formato parlato è una costruzione narrativa.

Dettagli
A.A. 2019-2020
35 pagine
5 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecconimarta96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Digital marketing e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Falcone Paola.