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Il rapporto tra competenza e prestazioni

Il modello di competenza considera la competenza come caratteristica di una persona, capace di mobiliare le risorse possedute al fine di trovare una soluzione ad un compito-problema presentato dal contesto. Si parla di persona competente, capace di mettersi in gioco al momento giusto.

Spencet e Spencer affermano che la competenza è una caratteristica intrinseca individuale casualmente collegata ad una performance efficace e/o superiore in una mansione o in una situazione, e che è misurata sulla base di un criterio prestabilito, le prestazioni esplicite possono essere la condizione necessaria ma non sufficiente per descrivere la competenza, poiché i contenuti di sapere e le abilità che le sono proprie non sono riconducibili a singole manifestazioni e abilità. La competenza indica i modi di comportarsi o pensare che si ripetono nelle loro grandi linee delle diverse situazioni e perdurano per un periodo di

ma sono l'insieme di conoscenze, abilità e atteggiamenti che una persona possiede e che le permettono di affrontare efficacemente determinate situazioni. Le competenze sono quindi risorse interne che una persona può utilizzare per raggiungere determinati obiettivi. Le competenze possono essere sviluppate e migliorate attraverso l'apprendimento e l'esperienza. È importante sottolineare che le competenze non sono statiche, ma possono essere continuamente aggiornate e adattate alle nuove sfide e alle nuove situazioni che si presentano. Le competenze possono essere di diversi tipi, ad esempio competenze tecniche, competenze relazionali, competenze organizzative, competenze creative, ecc. Ognuna di queste competenze è importante e può contribuire al successo e alla performance di una persona. In conclusione, le competenze sono la parte nascosta dell'iceberg, sono ciò che sta dietro alle abilità visibili e sono fondamentali per il successo e la performance di una persona.ma mobilizzano e integrano tali risorse. Non è di per sé una competenza, se non in relazione ad una situazione, ad un compito problema che deve fronteggiare con successo. La definizione dell'OCSE (organizzazione che raggruppa i paesi più industrializzati) afferma che abilità e competenze sono diverse: la prima è la capacità di eseguire compiti semplici (derivati dalla scomposizione di compiti reali) e la seconda è la capacità di fronteggiare problemi complessi. Per una definizione di competenze: Le competenze sono la capacità di mobilizzare le proprie risorse. Le risorse sono rintracciabili nel documento OCSE: A) Conoscenze: i fatti o le idee acquisiti attraverso lo studio, la ricerca, l'osservazione o l'esperienza, e designa un insieme di informazioni che sono state comprese. Rappresentano il sapere che costituisce il patrimonio di una cultura. È il sapere preso in sé stesso e a prescindere dal suoutilizzando le proprie conoscenze in modo relativamente agevole per l'esecuzione di compiti semplici. Rappresenta l'aspetto del saper fare, consiste nell'intelligenza applicata, nella capacità di concretizzare un patrimonio innato o acquisito, in attività mentali o pratiche. C) Disposizioni interne stabili: rappresentano componenti motivazionali, etiche, sociali e relative a comportamenti (saper essere e saper stare con gli altri). Si tratta di caratteristiche personali non occasionali che attraversano il loro valore propulsivo e orientativo, consentono o non consentono alla persona di agire con successo. La competenza deriva da un'efficace integrazione di queste risorse, che avviene in funzione della risoluzione di un compito. CAP. 3: Progettazione Una prima parziale definizione La progettazione è un'azione o serie di azioni a livello virtuale, volte a preparare, a organizzare,

L'azione didattica, funge da guida agli atti educativi fino al loro compimento. Nel suo svilupparsi si impegna sia a livello teorico che pratico, si compone di mosse vissute non soltanto a livello mentale. La progettazione deve essere sempre un frutto collegiale.

Il rapporto con le istanze di azione e valutazione: evoluzione della definizione di progettazione

Progettazione + Azione + Valutazione = triade costituente ogni evento didattico

La loro analisi può assumere due diversi sviluppi:

  1. Di carattere razionalizzante/astratto: Risponde ad un'esigenza di ordine concettuale, per scandire una sequenza. Concentrarsi sul momento introduttivo dedicato al pensare, prefigurare, all'impostare, prima dell'agire vero e proprio. Fermarsi però ai parlamentari sequenziali in didattica può conferire eccessiva staticità a concetti e ad azioni rischiando di ignorare o trascurare la complessità dell'atto educativo.
  2. Di carattere dinamico; orientato

alla problematicità e alla complessità: La lettura dell'evento educativo può indifferentemente da qualsiasi vertice della triangolazione, tale analisi non esclude gli altri due ma li include come oggetti di riflessione su cui compiere interventi. La caratteristica fondamentale della triade è la circolarità o andamento a spirale. Successione dei tre elementi ma senza una fine. Ogni ciclo ripete sé stessa accresciuta delle conquiste o limiti precedenti. Estensione concettuale del termine progettazione a tre livelli:

  1. Il professionista dell'educazione stabilisce tutte le sei mosse future a priori, egli decide se e che cosa farà, perché e quando lo farà. La limitazione è che può trascurare elementi derivati dall'azione, scaturenti durante l'azione.
  2. L'evento progettuale considera anche le implicanze dell'azione didattica, lascia aperture, lascia alcune zone quasi definite, o non definite,

Considera possibilità.. Tiene conto della complessità dell'evento didattico, concependo progettazione e azione come un processo. Gli insegnanti devono allenarsi ad una progettazione, di tipo lunga e approfondita (prima dell'azione), ma anche una di tipo breve e di emergenza (durante l'azione).

Viene considerato oggetto di progettazione ogni elemento della triade. Viene inglobata la valutazione come oggetto e come fattore di progettazione. L'evento didattico scorre su due piani: quello di azione e di riflessione (prima: progettazione, dopo: valutazione).

Possiamo considerare progettazione e valutazione due punti di vista differenti per sottoporre ad analisi l'azione didattica, l'uno funzionale all'altro. La valutazione diventa fonte di rinnovamento della progettazione stessa.

Un metamodello interpretativo degli stili di progettazione

Ogni interpretazione e modalità di svolgimento si colloca entro un continuum ideale fra due

Estremi: razionalità e incertezza.

Razionalità: viene attribuito un ordine razionale alle proprie idee, a ipotesi, al fine di impostare un piano preciso articolato, che include tutti gli elementi necessari per la successiva fase esecutiva. Abbiamo precisione, certezza, ordine, organizzazione, in vista di un traguardo identificato. Il tutto viene esplicato nella documentazione tecnica.

Incertezza: progettare rappresenta un esercizio mentale che si misura con il piano dell'immaginazione, del possibile, virtuale, se non addirittura dell'impossibile. Formulare un progetto significa delineare anche in modo piuttosto vago, un proposito, un desiderio, un meta difficile da mettere in pratica.

Progettare significa anticipare la possibilità: l'accento verso la razionalità aiuta a cogliere l'intenzionalità della progettazione, l'accento verso l'incertezza significa che progettare implica un libero protenderei invanti.

L'opposizione razionalità-incertezza si può illustrare meglio applicando una visione sistematica: se pensiamo all'oggetto della progettazione, il progetto, come a sistema, possiamo parlare di progettazione come un'operazione o serie di operazioni atte a governare un sistema di elementi in reciproca interazione.

Secondo l'istanza razionale, la progettazione pone più attenzione alla dimensione strutturale di un progetto, mentre secondo quella dell'incertezza viene accentuata la processualità del sistema.

La progettazione, dal punto di vista strutturale, ha il dovere di tener presente gli elementi necessari per un progetto, che sono obiettivi, contenuti, metodo, esperienze di apprendimento e valutazione.

La progettazione accompagna le attività didattiche nel loro svolgersi: l'estremo razionale le interpreta come una sequenza di eventi, come una procedura rigida stabilita all'inizio e con scarsa possibilità di modifica.

Affronta un confronto tra un enunciato iniziale (un'intenzione, pianificata e definita) e un esito finale. Stabilisce un percorso posto tra una situazione di partenza e una di arrivo. L'estremo incerto le interpreta come un avvicendarsi di fasi, nella sua ricorsività, fino a perseguire obiettivi non immaginati. Definiscono l'enunciato iniziale come ipotesi, aperta a differenti sviluppi. Affrontano la relazione tra intento educativo di partenza e il concreto risultato, consapevoli dell'impossibile congruenza tra i due termini grazie all'introduzione di un terzo elemento, l'imprevisto. Esaltando il ruolo dell'imprevisto si sottolinea il carattere incoativo dei processi educativi, ciò genera nel destinatario creazioni, processi trasformativi, invenzioni, apprendimenti imprevedibili, più che mere ripetizioni o reazioni determinate. L'estremo razionale esprime una volontà di pianificazione volta all'efficienza.

piuttosto che all'efficacia, fino a rischiare di cadere in un'azione progettuale strumentale, che perde di vista i fini per cui è stata generata. Nell'estremo incerto il progetto è visto come una storia che si svolge, che si sviluppa, la progettazione si rende pronta ad ogni svolta di percorso a seguito di imprevisti, ostacoli, difficoltà. Questo può rendere un progetto troppo aperto a modifiche, fino a smarrire gli scopi originari. Abbiamo sempre due sguardi diversi per cogliere l'evento educativo e tutte le sue componenti. L'estremo razionale lo guarda in modo analitico, dedicandosi allo studio, alla messa a punto di ogni parte (es. definizione degli obiettivi, l'impostazione di ogni attività). Rischia di perdere di vista il sistema, i rapporti tra gli elementi, le reciproche influenze. L'estremo incerto lo guarda in modo olistico (osserva i legami fra le parti). Rischia di non conoscere in profondità ilsingolo elemento, tralasciando il singoloelemento, tralasciando il dettaglio.Ci sono differenti interpretazioni della causalità: L’estremo razionale concepisce il nesso causale in terminilineari: a un evento o fase di proget
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A.A. 2019-2020
27 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Eleonora-Bolzani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof De Santis Mina.