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L'AGIRE DIDATTICO

L'agire didattico è l'azione che l'insegnante compie; è un agire situato perché l'azione del docente avviene in un contesto all'interno del quale abbiamo l'interazione che avviene tra ambiente e attori, ovvero il discente e il docente. Nel contesto scuola l'insegnante deve mediare tra il bambino e l'oggetto culturale attraverso la dimensione metodologica, organizzativa e culturale e assieme a queste tre dimensioni, ciò che caratterizza l'agire è il numero di studenti, la personalità, gli stili cognitivi e di apprendimento, le diversità di capacità, le motivazioni nei confronti della scuola, il background educativo familiare e le esperienze di apprendimento scolastiche pregresse. Le tre modalità di azione dell'agire didattico sono: mediazione, comunicazione e relazione.

Mediazione: può essere intesa come un mezzo di trasporto che veicola informazioni fra due o

più soggetti, e nel contesto scuole è la trasmissione di contenuti tra il docente e l'alunno e lavora sul trasporto di informazioni da parte dell'insegnante. Ad oggi però ciò non è più possibile: se si va infatti a ricercare la composizione del termine, possiamo vedere come sia composto da "Medium" e "Azione". Da un lato quindi necessita di media, cioè di strumenti che consentano il passaggio, l'elaborazione e la costruzione dell'informazione, che attraverso il medium non è più la stessa, ma assume valenze differenti. È didatticamente importante l'utilizzo progettato e finalizzato dei diversi mediatori, intesi come strumenti atti a presentare l'informazione sotto diversi punti di vista per far si che essa possa essere effettivamente analizzata in modo completo. I media tradizionali analogici, come il libro, la voce, si completano e si rapportano con quelli digitali.Secondo dell'obiettivo da perseguire o dell'oggetto affrontato. Si deve mettere in atto una didattica metodologica ed ecologica attiva, che organizza l'ambiente di apprendimento in modo che i media si rimandino a vicenda, cogliendo i diversi aspetti della persona, da quelli cognitivi a quelli emotivi. La mediazione è quindi implicitamente un'opera di trasformazione, ed è l'educatore l'attore di questa trasformazione, perché è lui che sceglie tutto quello che gira attorno all'informazione, comunicazione, interazione e relazione didattica. Mediazione come trasformazione del sapere: il sapere viene adattato al discente da parte dell'insegnante. Strutture, concetti, contenuti, vengono scelti, organizzati e rielaborati dall'insegnante in forme accessibili al livello di sviluppo del discente, per poter essere da lui metabolizzati. Ci sono delle variabili della mediazione, che riguardano la cultura del bambino, l'età,utilizzando una serie di strategie didattiche che favoriscano l'apprendimento degli studenti. Queste strategie possono includere l'utilizzo di esempi concreti, l'uso di immagini o diagrammi, la creazione di attività pratiche o esperienziali, e così via. Inoltre, durante il processo di mediazione, l'insegnante deve tenere conto delle diverse caratteristiche degli studenti, come il loro livello di sviluppo cognitivo, le loro abilità e competenze, e le eventuali difficoltà di apprendimento o bisogni educativi speciali (BES). Questo significa adattare la mediazione in base alle esigenze individuali degli studenti, fornendo sostegno aggiuntivo o adattamenti specifici, se necessario. L'obiettivo finale della mediazione didattica è quello di facilitare l'apprendimento degli studenti, aiutandoli a comprendere e acquisire le conoscenze in modo significativo. L'insegnante svolge quindi un ruolo fondamentale nel guidare gli studenti attraverso il processo di apprendimento, fornendo loro gli strumenti e le risorse necessarie per raggiungere i risultati desiderati.gli viene proposto. La comunicazione può avvenire in diversi modi, come ad esempio attraverso il linguaggio verbale, non verbale o tramite mezzi di comunicazione di massa come la televisione o internet. La tecnologia ha avuto un impatto significativo sulla comunicazione, influenzando le nostre strategie di elaborazione delle informazioni. Le Brainframes, ovvero le strutture a cornice interne al nostro cervello, vengono modificate dalle diverse tecnologie che utilizziamo. Queste modifiche determinano come percepiamo, elaboriamo e condividiamo le informazioni. La comunicazione è un processo che coinvolge la condivisione di qualcosa tra più persone. È basata su codici e segni che veicolano significati. Per comunicare efficacemente, è necessario un interpretante, ovvero un soggetto che si mette in comunicazione utilizzando le proprie coordinate linguistiche, etiche, valoriali, cognitive e sociali. In conclusione, la comunicazione è un processo complesso che coinvolge la condivisione di significati attraverso codici e segni. Le tecnologie influenzano le nostre strategie di elaborazione delle informazioni, modificando le strutture interne del nostro cervello. È importante comprendere e adattarsi a queste dinamiche per comunicare in modo efficace e reale.fornisce un'interpretazione. I principi base della comunicazione sono quattro: i sistemi (insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti e i loro attributi), il contesto (inteso come insieme di regole implicite che permette di comprendere la situazione interazionale), il concetto di funzione (insieme di regole che connette le variazioni di un termine con quelle di un altro termine) e il repertorio (insieme di simboli, parole, disegni, gesti, sui quali si basa l'interazione comunicativa. Comunicazione interpersonale didattica: "inter" rievoca una connotazione sociale, "personale" riguarda gli aspetti essenziali coinvolti nel processo comunicativo e "didattica" si riferisce al fatto che la comunicazione è finalizzata a evidenziare gli aspetti della comunicazione in funzione delle metodologie e della preparazione e allestimento di un ambiente di apprendimento. Uno dei modi per approcciare la teoria e la pratica della comunicazione è allenarsi a raccontarla, e ciòsignifica imparare a seguire essenzialmente tre fasi: tresensibilizzazione (capacità di leggere e esercitarsi con diversi tipi di linguaggi e conoscerli), esercitazionediversi (prevede situazioni organizzate e mirate per sperimentare le diverse tipologie di comunicazione) e debriefing (momento della narrazione vera e propria). Raccontare la comunicazione è molto utile anche per evidenziare uno dei fattori più importanti dell'interazione: il feedback, ovvero la risposta di ritorno, consapevole o no, che i comunicanti si scambiano all'interno di un'interazione. Il feedback presenta cinque aspetti particolarmente rilevanti: funzionale, linguistico, metodologico, relazionale e formativo. La comunicazione non è mai fine a sé stessa, per cui è necessario sottolineare gli aspetti sociali del linguaggio. Quest'ultimo può essere suddiviso in tre grandi settori, che però interagiscono continuamente tra loro: verbale (coinvolgono direttamente il parlato),non verbale (coinvolge i gesti e i segni) e para-verbale (comprende i fenomeni fonici, i tratti del linguaggio articolato e le diverse sonorità prodotte oralmente). Per la didattica i linguaggi sono fondamentali in quanto la didattica stessa è un'azione di mediazione fra più soggetti e oggetti. Il verbale solitamente qualifica l'informazione, mentre i non verbali e para-verbali qualificano la relazione. Per un professionista dell'educazione è importante allenarsi a leggere e a parlare le diverse tipologie di linguaggi e soprattutto gestire i codici comunicativi, rendendoli il più possibile funzionali al contesto di insegnamento-apprendimento. Comunicazione umana: possiede caratteristiche proprie inerenti all'oralità e gestualità; l'atto comunicativo è sempre mediato da qualche strumento che ne consente l'espressione. È il corpo il primo medium, in quanto in questo tipo di comunicazione.interazione sociale e dei ruoli. La comunicazione di gruppo viene studiata come un processo complesso in cui si analizzano le dinamiche relazionali, i meccanismi di influenza e il modo in cui si costruiscono significati condivisi. La comunicazione di gruppo può avvenire attraverso diversi medium, come ad esempio la comunicazione verbale, la comunicazione non verbale e la comunicazione mediata dalla tecnologia. Ogni medium ha delle caratteristiche specifiche che influenzano il modo in cui avviene la comunicazione e il significato che viene trasmesso. Ad esempio, nel caso della comunicazione verbale, il medium principale è la parola parlata. La voce, l'intonazione e il linguaggio utilizzato possono influenzare il modo in cui il messaggio viene interpretato e recepito dagli altri membri del gruppo. Nel caso della comunicazione non verbale, il medium principale è il linguaggio del corpo. Gesti, espressioni facciali, postura e contatto visivo possono trasmettere significati e emozioni che integrano e arricchiscono la comunicazione verbale. Infine, nel caso della comunicazione mediata dalla tecnologia, il medium principale è rappresentato da strumenti come il telefono, la videoconferenza o i social media. Questi strumenti permettono la comunicazione a distanza e possono influenzare il modo in cui avviene la comunicazione di gruppo, ad esempio attraverso la possibilità di condividere documenti o di interagire in tempo reale. In conclusione, la relazione tra soggetto e medium è fondamentale per comprendere come avviene la comunicazione di gruppo. Il medium utilizzato influisce sul modo in cui il messaggio viene trasmesso e interpretato, e può influenzare anche le dinamiche relazionali e la costruzione di significati condivisi all'interno del gruppo.decisione e delle reti di comunicazione. Il quadro di insieme di queste tre scuole va a delineare tre elementi che costituiscono la comunicazione umano-tecnologica: la sintassi (codici che regolano la grammatica della comunicazione), la semantica (capacità di fornire un senso agli atti comunicativi) e la pragmatica (il comportamento manifesto derivante dal campo e dai fenomeni nel corso dell'esperienza). Da un punto di vista didattico è importante sottolineare la valenza delle interazioni faccia-a-faccia in un gruppo e si possono considerare efficaci quando hanno la possibilità di essere frequenti, significative e approfondite. Comunicazione personale: dall'avvento digitale, il rapporto fra l'uomo e la macchina si è modificato, in quanto l'uomo ha consapevolizzato il fatto di quanto stretto fosse il suo legame con gli strumenti che lui stesso creava. Il computer e il telefonino diventano due strumenti di comunicazione personale, una conquista.

individuale che ognuno gestisce da sé. Il termine più ricorrente diventa quello di essere "linkati", cioè essere sempre reperibili, sempre presenti. L'accessibilità alla rete ha consentito un progressivo sganciamento da un luogo fisico introducendo la CMC (Comunicazione mediata al computer), che si esprime nella chat, forum, blog, Wikipedia. Si assiste ad una personalizzazione dello scambio, una comunicazione fluida e dinamica.

Comunicazione di massa: nasce a inizio '900, quando la stampa diventa stampa di massa ed è perseguita con la continua invenzione di medium sempre più evoluti. Che conseguenze ha portato alla didattica?

Re-mediation:

  1. il libro non sostituisce la voce dell'insegnante, così come il computer non sostituisce il libro; è il conduttore che con il ruolo di mediatore, fa interagire i differenti media in funzione dell'obiettivo e del contesto.

Interdipendenza:

  1. i messaggi dei veri media vengono

veicolati e condivisi mediante

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
15 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Aletre02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof De Santis Mina.