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I CAMPI DELLA DIDATTICA
I campi della didattica sono quelle aree riconoscibili ed omogenee di azione la cui collocazione è
situata neo contesti (scuola, università,luogo di lavoro) e da questi riceve motivazioni e sensibilità
specifiche. La didattica generale instaura una dialettica stretta con i suoi ambiti istituzionali e
sociali di applicazione quindi trasferisce in essi i propri criteri e principi. Vi sono 5 ambiti principali
di applicazione della didattica:
- La scuola
- L’extrascuola
- L’università
- L’educazione degli adulti
- La formazione nelle organizzazioni
La didattica scolastica
La didattica scolastica è la forma di didattica storica per eccellenza tant’è che molti le identificano
(didattica-didattica scolastica). Può essere distinta in
- Prescolare: valorizza obiettivi globali come la socializzazione,l’autonomia fisica e manuale
- Scolare: (che si divide in primaria,secondaria e superiore) assumono spazio gli
apprendimenti organizzati nei saperi disciplinari.
La didattica scolastica ha subito varie ridefinizioni anche in rapporto all’evoluzione del sistema
sociale, al cambiamento dell’etica, delle concezioni dell’infanzia, delle teorie psicologiche. Subisce
inoltre ulteriori trasformazioni su piani diversi quali:
1. Il cambiamento negli atteggiamenti dei giovani: i giovani studenti hanno subito delle
trasformazioni di comportamenti e di atteggiamenti , appaiono con piu fragilità narcisistica,
si allontanano da forme tradizionali di pensiero analitico a si avvicinano a un pensiero piu
fluido ma superficiale.
2. Focalizzazione su nuove competenze chiave: la didattica scolastica sposta la sua
attenzione verso la ricerca di competenze chiave su cui investire.
3. Attenzione alle tematiche della qualità e della valutazione si sistema: la scuola viene
sempre più intesa in prospettiva sistemica come un’organizzazione complessa interrelata
con il contesto e le risorse disponibili a livello territoriale. La scuola ha una dimensione
interna (ordinamento degli studi, offerta didattica, insieme delle regole e delle persone che
vi lavorano) e una dimensione esterna (famiglia, quartiere, mass media, offerta culturale)
che si confrontano sempre tra loro. Il sistema scuola è un insieme costituito da sottoinsiemi
tra loro interagenti. Vi è interazione dinamica a 5 livelli: microsistema (sistema-classe, dove
si instaurano le relazioni studente-studente e studente-insegnante), meso-sistema(il
sistema scuola dove i soggetti interagiscono tra loro e con il contesto scolastico), exo-
sistema (sistema-società cioè il contesto esterno che influisce sull’insegnante) il macro-
sistema (livello culturale) il crono-sistema( livello temporale che scandisce gli eventi che
accadono nel sistema e nella vita)
Didattica universitaria
La didattica universitaria ha subito una profonda trasformazione poiché questi studi superiori
dipendono sempre di più dalla domanda del mercato globale. Si passa da una ristretta
partecipazione (elitaria) ad una partecipazione (oggi) di massa. Il tratto caratterizzante è quello
delle centralità dei saperi disciplinari e un avvicinamento al mondo della ricerca,inoltre questo tipo
di didattica inizia a prestare attenzione allo sviluppo di competenze nell’ottica dell’inserimento nel
mercato del lavoro. Compaiono corsi intensivi, comprati e online: l’e-learning diviene la maggiore
innovazione in campo universitario.
La didattica extrascolastica
Per didattica extrascolastica intendiamo le offerte che si rivolgono ai bambini e ai giovani in età
scolastica. È quel campo di azione formativa implicita da parte di personale specializzato per
completare la formazione dei bambini e dei giovani. La scuola quindi non è l’unico luogo di
apprendimento. L’extrascolastica pone in primo piano ambienti centrati sulle risorse, valorizza
forme di esplorazione e espressività, diversifica le esperienze, da spazi ad apprendimenti informali,
privilegia relazioni orizzontali, supera l’aula-classe tradizionale, si realizzano forme di
collaborazione e integrazione tra scuola,parchi scientifici, musei, ambienti ludici, sportivi, lavorativi.
La didattica degli adulti
Le istituzioni tradizionali (università, sindacati, enti e associazioni) iniziano a rivolgere la loro
attenzione a questa fascia di età, che è quella adulta, con un offerta formativa specifica o con
interventi classici facendo attenzione alle caratteristiche dell’adulto. Nell’educazione degli adulti
non vi è un obbligo formativo ma si muove nella direzione della crescita dell’individuo, cambia
quindi l’obiettivo rispetto ad altre fasce d’età( i più giovani con lo scopo di ottenere un titolo di
studio), gli adulti iniziano un percorso di apprendimento al fine di potenziare la propria autonomia,
l’autostima professionale,migliorare conoscenze e abilità in una prospettiva personale e sociale,
auto realizzarsi e aumentare la fiducia nelle proprie capacità. Si assiste anche ad un nuovo
apprendimento che è quello dell’insegnamento reciproco: gruppi di persone (solitamente 8-15) si
riuniscono per approfondire la conoscenza di tematiche di interesse comune attraverso lo scambio
di informazioni, discussione guidata e esperienza diretta. Vi è anche la trasformazione dei ruoli,
dove vediamo il ruolo dell’insegnante sempre meno marcato e sempre più vicino al ruolo di un
tutor poiché viene meno l’insegnamento diretto e si passa a promuovere forme varie ed articolate
di interazione, aiuto, sostegno che portano in primo piano anche i rapporti allievo-allievo. CARL
ROGERS ha coniato l’espressione facilitatore dell’apprendimento poiché secondo lui ogni
individuo tende la propria autonomia verso un cammino di autoapprendimento che implica un
coinvolgimento personale che coinvolge la dimensione motivazionale ed affettiva. In questa ottica:
- Non si può insegnare ma solo facilitare l’apprendimento
- Una persona apprende in modo significativo solo aspetti che gli sembrano rilevanti
- Le difese dell’apprendimento si irrigidiscono dove vedono una minaccia
- L’apprendimento si accompagna a una conquista dell’autonomia e della realizzazione della
personalità
Nella formazione in età adulta troviamo l’apprendimento non formale e l’apprendimento informale.
- Attività non formali: quelle svolte al di fuori delle principali strutture di formazione
- Attività informali: è l’apprendimento della vita quotidiana, non è necessariamente
intenzionale
Didattica nelle organizzazioni
La formazione sul lavoro si sviluppa a partire dall 800 ed è una delle conseguenze della modernità.
Prende avvio la specializzazione delle lavorazioni e l’importanza per le imprese di accentrare e
razionalizzare le linee di autorità al loro interno. Le prime business school sono spesso interne alle
aziende. questo tipo di formazione viene definita formazione continua sul lavoro. Si sono sviluppati
nuovi luoghi dell’attività di apprendimento e si è riconosciuto il valore formativo di esperienze
diverse non formali( meeting, congressi, presentazioni). Si afferma anche l’action learning che è
capace di ancorare il progetto formativo alla realtà concreta, vengono proposte situazioni
didattiche funzionali e coerenti con le esigenze di un adulto in formazione.
La didattica speciale
La didattica speciale si occupa di sviluppare linee operative per favorire l’integrazione di soggetti
svantaggiati e valorizzare la diversità. All inizio nacque per sostenere i portatori di handicap ma
successivamente ha ampliato il suo campo di azione includendo altre categorie di soggetti che
incontrano difficoltà nell’apprendimento. L’obiettivo è l’integrazione della società e dare attenzione
al soggetto alle sue specificità e caratteristiche peculiari. L’intervento didattico speciale si occupa
di leggere gli obiettivi specifici dell’insegnamento per favorire l’integrazione del soggetto nei vari
contesti, quindi il processo di intervento specifico vuole favorire lo sviluppo attivo e l’integrazione
sociale. La didattica speciale vuole rafforzare l’autocoscienza, l’identità personale, evitando
l’insuccesso e mettendo l’individuo nelle condizioni di poter disporre delle proprie funzioni
psichiche, fisiche e sociali. La ICF (classificazione internazionale del funzionamento, della
disabilità e della salute) accoglie questa prospettiva, non considera l’individuo partendo dalle
malattie ma mette in risalto le situazioni di vita quotidiana (sociali, familiari, lavorative) che possono
creare disabilità. Dagli anni 70 gli alunni con disabilità sono stati inseriti nelle scuole comuni
essendoci prima scuole specifiche o classi differenziali.
Didattica e tecnologia
Le applicazioni della didattica tecnologica possono impiegarsi in qualsiasi contesto educativo (al
contrario di quella educativa e di quella speciale). Nella didattica tecnologica vi sono 2 aree
principali:
1. Educational technology: si sviluppa nel secondo dopoguerra,si ispira inizialmente al
comportamentismo e al cognitivismo. Si possono distinguere 2 orientamenti
- Il primo (tecnologia dell’istruzione) ha portato a sviluppare metodologie e approcci nati
all’interno delle finalità stesse dell’istruzione (istruzione programmata, tecniche di
individualizzazione, istruzione a distanza)
- Il secondo (tecnologie per apprendere) parte dai media e dalle loro interfacce (tv, computer,
reti telematiche) valutando come questi possano favorire l’apprendimento.
2. Media education: deriva dalla teoria critica, si è occupata del rapporto con i media e le
dimensioni etiche e della necessità di un criterio educativo relativo al loro uso. Vi sono 2
orientamenti:
- Educare ai media: rendere i giovani consapevoli delle implicazioni etiche del rapporto con i
media
- Educare con i media: mettere in grado di impiegare i media a scopo di apprendimento
L’attività tecnologica trova oggi nei siti web altre possibilità per lo sviluppo di esperienze
significative. L’e-learning 2.0 estende gli spazi di apprendimento e la rete offre risorse utili ad
apprendere. Lo scopo è quello di migliorare l’apprendimento con allestimento di ambienti
tecnologici.
La didattica interculturale
Con l’emigrazione di popolazioni dai paesi poveri a quelli ricchi si assiste ad una società
multietnica e un internazionalizzazione nelle scuole dove nascono i nuovi concetti di tolleranza e
solidarietà. Cresce l’esigenza di trovare soluzioni concrete ad ogni livello e ai conflitti e alle
incomprensioni tra i popoli. La didattica interculturale si po