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FOREIGNER TALK TEACHER TALK BABY TALK

→varietà semplificata (varietà diafasica) di una data lingua

TEACHER TALK utilizzata da un docente per facilitare agli allievi (apprendenti della L2) la comprensione delle lezione

e cosi il compito da imparare

Il è molto simile al (in particolare nella fonologia)

TEACHER TALK FOREIGNER TALK

Si differenzia per due aspetti: - non è mai sgrammaticato

- data l’esperienza degli insegnanti è più calibrato sui bisogni degli allievi

→ varietà linguistica usata dagli adulti nel rivolgersi ai bambini piccoli

BABY TALK MOTHERNESE = MATERNESE: è caratterizzato essenzialmente da due strutture:

- semplicità (con l’intento di favorire l’acquisizione del linguaggio)

- la componente affettiva

Input negoziabile

La modifica dell'input fino ad ora ha lasciato l'ascoltatore in uno stato passivo ma al contrario,

egli può segnalare attivamente quale sia esattamente la misura necessaria perché ci sia comprensione

Oltre a queste modifiche offerte dal parlante nativo in modo spontaneo

→ parlante nativo e apprendente insieme, possono ricorrere alla negoziazione dell'input

Negoziazione → può avvenire in vari modi:

- espressione del viso o gestualmente (segnalazione dell'incomprensione; è proprio in questo momento che il

parlante nativo ripete la domanda cambiando un solo elemento)

- abbondanza di ripetizioni e riformulazioni (le quali includono modifiche sia a livello fonologico che grammaticale)

- scomposizione: il parlante segmenta enunciati troppo lunghi o densi

La variabilità dell'input negoziabile dipende da:

- tipo di compito che accompagna lo scambio linguistico

- differenza di status tra i partecipanti

- le loro conoscenze extralinguistiche

- livello di competenza linguistica

Risultato della negoziazione →l'input negoziato è più facile da comprendere rispetto all'input modificato

unilateralmente dal parlante nativo

Negoziazione → Comprensione → Apprendimento

Se ad una persona si fornisce un input comprensibile allora il LAD si deve mettere in moto e procede all'acquisizione

perché si verifichino le condizioni che seguono, in riferimento a - ORDINE NATURALE ED INTERLINGUA

- FILTRO AFFETTIVO

c) Ordine Naturale ed Interlingua

La prima condizione affinché l'input venga acquisito è che esso sia collocato al gradino dell'ordine naturale

immediatamente successivo all'input acquisito fino a quel momento

Formula Krasheniana << i+L>> → distanza tra la parte di un compito che una persona è già in grado di eseguire e

il livello potenziale cui può giungere nel tentavo di compiere la parte richiesta

dal compito.

Tale distanza può essere percorsa dal solo allievo o sotto la guida di una persona più esperta (magister)

- i →parte del compito linguistico o comunicativo che si è già in grado di eseguire sulla base della competenza acquisita

- +L → area di sviluppo potenziale

Ordine Naturale di Acquisizione → successione degli elementi linguistici nelle sequenze di acquisizione,

cosi come emergono nella linguistica acquisizionale

Linguistica acquisizionale → scienza del linguaggio che studi

- il formarsi dell'Interlingua

- il meccanismo di acquisizione linguistica, in particolare le sequenze acquisizionali

Conseguenze possibili:

1) prendendo un elemento a caso nella sequenza → tutti gli elementi che vengono prima di quel punto sono condizione

necessaria per poterlo acquisire

2) il fatto di aver già acquisito gli elementi precedenti è condizione sufficiente perché l'acquisizione del nuovo avvenga;

nozioni empiricamente (0separabili) note per chi insegna una lingua (es: si inizia dal presene non dal passato

si inizia dal grado base e non dal comparativo)

Esempio:

Se si fornisce allo studente la nozione i+3, che nell'ordine naturale si colloca tre passi avanti rispetto ad i, essa darà

come risultato solo apprendimento e non acquisizione. Se nei giorni successivi a i+3, vengono presentati anche i+1 ed

i+2 ed essi vengono acquisii allora automaticamente il LAD acquisirà anche i+3; se invece i due mancano / non

vengono forniti, i+3 dopo un po’ di tempo sarà perduto.

d) Filtro Affettivo

La seconda condizione affinché l’input venga acquisito è che non deve inserirsi il filtro affettivo

In presenza di un filtro affettivo non si può avere acquisizione ma solo apprendimento.

Metafora del filtro affettivo → corrisponde a stimoli ben precisi:

- stato di serenità → l'adrenalina si trasforma in noradrenalina (neurotrasmettitore) che facilita la memorizzazione

- stato di paura e stress → uno steroide blocca la noradrenalina e si crea uno scontro tra:

- amigdala: ghiandola emotiva che vuole difendere la mente da eventi spiacevoli

- ippocampo: ghiandola che ha un ruolo attivo nell'attivare il processo di memorizzazione

Filtro affettivo → meccanismo di autodifesa che la mente erge quando si verificano alcuni stati:

- ansia

- attività che pongono a rischio l'immagine di sé che lo studente vuole offrire al resto della classe

- attività che mirano l'autostima

- attività che provocano la sensazione di non essere in grado ad apprendere

Conclusione → perché si attivi il LAD occorre che non sia presente alcun filtro affettivo e che esso riceva un input

comprensibile, allocato nel giusto livello dell'ordine naturale di acquisizione e cioè dal punto i+L,

il gradino immediatamente successivo all'input i che fino a quel momento è stato acquisito

Importante è la → si ha acquisizione senza problemi solo se ci si dimentica che si sta imparando

RULE OF FORGETTING una lingua e ci si concentra sul contenuto pragmatico e sul portare a termine ciò

in cui si è impegnati

6.1 Il Metodo Naturale Di Krashen

Krashen riprende il nome di tale metodo del 1900, dall’approccio naturale diffuso ad opera di Berlitz del 1800.

L’Approccio Naturale si impose in Europa Centro-Settentrionale e in America nell’800 come reazione all’approccio

formalistico che dominava la scena.

I vari aspetti del metodo naturale:

a) teorie di riferimento → - Psicologia umanistica: scuole della psicologia e della psicodidattica che mettono al centro

della riflessione il rispetto delle caratteristiche dell’uomo inteso

come entità complessa, razionale ed emozionale governato da

processi neuro-psicologici che non si possono ignorare in un

insegnamento significativo

- Studi: intelligenza emotiva, acquisizione linguistica

- Ricerche: sull’ordine naturale di acquisizione

b) percorso → induttivo: dal particolare al generale

c) lingua → strumento pragmatico di comunicazione: improntato a senso pratico;

la correttezza formale (morfosintassi) è secondaria in quanto

vi è la prevalenza del lessico

d) cultura → può creare problemi comunicativi: tenuta in considerazione sotto questo aspetto

e) studente → protagonista del suo apprendere: fulcro emotivo e razionale

f) docente → guida, regista, punto di riferimento

g) materiali → di varia natura: graduati sulla base dell’ordine naturale

h) strumenti operativi → - curricolo: basato sull’ordine di acquisizione della lingua

- input: base di questo metodo – deve essere comprensibile

i) tecniche didattiche → legate alla comprensione dei testi e all’interazione

l) strumenti tecnologici → non molto presenti

6.2 Approccio comunicativo – Metodo: “clinico”

Sono stati definiti in questo modo molti dei metodi degli anni Settanta-Ottanta che sono nati da applicazioni delle teorie

psicologiche, quasi che l’apprendimento linguistico fosse una sorta di cura ad una malattia chiamata monolinguismo

La “corrente clinica” è una delle tendenze confluite in quella che oggi si chiama glottodidattica umanistica.

Si tratta infatti, di metodi che spesso ricalcano le dinamiche della psicoterapia e che comunque si interessano alla

dimensione psicodidattica piuttosto a quella linguistica

Psicodidattica →insieme alla psicologia dell’apprendimento studiano i meccanismi che presiedono all’acquisizione

linguistica e non

I vai aspetti del metodo clinico:

a) teorie di riferimento → - teoria di psicodidattica e psicologia relazionale

- studi sull’intelligenza emotiva e sul filtro affettivo

b) percorso → fortemente induttivo: dal particolare al generale

c) lingua → strumento pragmatico di comunicazione (aspetto concreto), in cui la correttezza formale è secondaria

d) cultura → non riceve attenzione specifica

e) studente → protagonista del suo apprendere: fulcro emotivo e razionale

f) docente → guida ma molto più consigliere e “psicoterapeuta”

Psicoterapeuta: viene ripreso il modello del rapporto tra psicologo e paziente nella psicoterapia

L’insegnante parla poco, stimola lo studente a parlare, lo incoraggia con sorrisi, lo corregge tenendogli

mano protettiva sulla spalla. Agisce sulla psiche dell’allievo.

g) strumenti operativi / tecniche didattiche / materiali → - mancanza di un curricolo

- mancanza di una progettazione

Ogni metodo si basa su una tecnica caratterizzante che assorbe quasi tutta l’attività didattica.

h) strumenti tecnologiche → - registratori: per la diffusione di musica di sottofondo

- ascolto di testi orali

Tra i principali “metodi clinici” vi sono:

1) Total Phisical Response → approccio di matrice umanistico-affettivo messo a punto dall’americano Asher

(Risposta fisica totale) negli anni 70’ del 1900

Insegnante → da ordini ed indicazioni via via più complessi, finché induce gli studenti ad usare

in modo spontaneo la lingua per eseguire tale ordine

Principio di base: accoppiamento parola-azione per: - produrre un coinvolgimento dei mezzi espressivi dell’allievo

- permettere la DOP

DOP → (Delayed Oral Pratice)= pratica orale ritardata

Metodologia che prevede una notevole distanza temporale tra il

momento in cui un testo viene presentato per la comprensione e il

momento in cui si chiede di utilizzare elementi presenti in quel testo.

Questa prassi si fonda sull’osservazione che sia nell’acquisizione della lingua

materna sia nell’apprendimento spontaneo di una seconda lingua si registra un

periodo silenzioso, che può essere superato mediante la ripetizione o forme di

drammatizzazione (simulazione) che riducono il filtro affettivo.

Si tratta di un approccio ludico molto usato nella scuola primaria per l’insegnamento precoce delle lingue straniere

2) Community Language Learning → approccio proposto da Curran negli anni 70’ del 1900

Insegnante → è u

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Publisher
A.A. 2018-2019
131 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/02 Didattica delle lingue moderne

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mi.na.23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica delle lingue moderne e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Renzo Francesco.