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Riassunto esame Didattica della geografia, prof. Devecchis, libri consigliati: G. De Vecchis (con il contributo di Pasquinelli e Pesaresi), Insegnare geografia. Teoria, metodi e pratiche, De Vecchis, Morri, Disegnare il mondo Pag. 1 Riassunto esame Didattica della geografia, prof. Devecchis, libri consigliati: G. De Vecchis (con il contributo di Pasquinelli e Pesaresi), Insegnare geografia. Teoria, metodi e pratiche, De Vecchis, Morri, Disegnare il mondo Pag. 2
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Gli strumenti servono al geografo per supportare e affinare metodologie di indagine. Tali strumenti

conferiscono alla didattica un valore aggiunto in termini di efficacia e di risultati potenzialmente

raggiungibili. Il loro utilizzo innalza la soglia di attenzione, stimola le capacità di apprendimento,

sviluppa un approccio critico e suscita interesse. Negli anni ‘70 fu sviluppato negli USA e in

Canada ‘Odyssey’ che può essere ritenuto un prototipo per i moderni sistemi informativi geografici,

grazie al quale i dati venivano strutturati e spazialmente rappresentati. La letteratura internazionale

ha evidenziato come le applicazioni internet-based e le geotecnologie abbiano diverse potenzialità

anche a livello didattico-educativo. Le tecnologie geospaziali possono essere usate per promuovere

una didattica stimolante e l’integrazione di contenuti multipli. Permettono di creare basi concrete

per un efficace approccio cooperativo con piccoli gruppi che possono svolgere progetti di ricerca su

argomenti specifici, sentendosi motivati, raggiungendo interessanti risultati e sviluppando capacità

relazionali. Gli studenti possono modificare il loro ruolo, diventando collaboratori di ricerca. È

possibile sviluppare metodi che consentano di acquisire contenuti geografici e competenze

informatiche, lavorando in gruppo e secondo il processo del problem-based learning. Durante il

processo di apprendimento gli studenti dovrebbero acquisire talenti e abilità; imparare ad esporre le

proprie conoscenze e i risultati delle ricerche svolte; pensare in modo critico; diffondere la

conoscenza. La prospettiva costruttivista è finalizzata ad attività di problem-solving, attraverso

approcci e modelli interpretativi dei fenomeni; dovrebbe favorire un apprendimento tramite

esplorazione, esperienze di ricerca-azione, verifiche delle conoscenze attraverso valutazioni

autentiche che fungono da stimolo per l’acquisizione di conoscenze e competenze.

Le geotecnologie consentono di promuovere il passaggio verso attività laboratoriali, esercitazioni

sperimentali nell’aula informatica, attività di ricerca avvalorate da elaborazioni più o meno

complesse e comunicative. Ma non esplicano all’interno degli ambienti chiusi tutte le loro

potenzialità. L’uso dei GPS può contribuire a creare condizioni didattiche e di ricerca favorevoli in

cui gli studenti sono spinti a investigare e a scoprire il mondo, sviluppando pensiero critico,

capacità di problem-solving, senso di responsabilità e spirito collaborativo. Le tecnologie come il

GPS permettono di instaurare un nuovo rapporto tra docente e allievi, perché si impara insieme ad

usare lo strumento per sfruttarne al massimo le potenzialità. È possibile cimentarsi in attività

creative che sfruttano curiosità, competizione, spirito di squadra, e che tramite l’uso di

strumenti interfaccibili possono rivelarsi stimolanti e produttive. Un esempio è la caccia al tesoro

che utilizza le funzionalità di internet, dei visualizzatori di immagini dall’alto, dei GPS e dei social

network. L’integrazione di GPS e GIS in un contesto mobile permette l’acquisizione e la gestione in

forma georeferenziata di diverse tipologie di informazioni territoriali-ambientali.

GPS/GIS/geobrowser possono essere usati nella delineazione, restituzione digitale e visualizzazione

di itinerari turistico-escursionistici per valorizzare risorse ambientali e storico-culturali e per

anatomizzare una determinata area. Occorre trovare soluzioni tecnologiche semplici da usare che

suscitino nei docenti un desiderio di applicarsi, superando ostacoli e barriere psicologiche dovute al

timore di non riuscire a utilizzarle con destrezza e in maniera fluente.

Il ruolo nevralgico di GIS

I GIS (sistemi informativi geografici), associando banche dati numeriche e qualitative a basi

territoriali georeferenziate, permettono di elaborare cartografie computerizzate di diversa

complessità e di svolgere analisi per supportare lo studio distributivo e multitemporaledi variabili e

fenomeni, localizzati, quantificati e indagati in maniera dinamica e comparta; la definizione di

quadri sinottici e pluriscalari; la verifica di possibili relazioni di causa-effetto; la formulazione di

ipotesi previsionali; la scansione di fasi sequenziali per la valorizzazione delle componenti che

caratterizzano una realtà o per l’avvio di processi di pianificazione; la gestione di infrastrutture e

utilities. Alcuni esempi di applicazioni GIS riguardano l’analisi delle componenti fisico-

morfologiche, di uso del suolo e di natura soci-demografico-economica, le scelte localizzative di

servizi e attività produttive, la gestione delle infrastrutture di rete, le valutazioni di impatto

ambientale e le misure per la pianificazione territoriale, il monitoraggio dei contesti soggetti a

calamità naturali, la produzione di scenari di danno, la definizione di piani di emergenza in base a

vulnerabilità e priorità di intervento. Possono essere usati nella delibazione di itinerari turistici,

nell’ottimizzazione dei processi legati all’agricoltura di precisione, nelle ricerche geostoriche e

archeologiche, nelle zonizzazioni e valutazioni quali-quantitative inerenti il verde urbano, nella

progettazione di contestualizzazioni e rendering geografici tridimensionali, nella verifica di aspetti

inerenti l’adeguata presenza o l’eventuale carenza di strutture socio-sanitarie, i fattori di rischio e le

possibili direzioni e ree di forte espansione per alcune patologie. L’utilizzo dei GIS permette di

valorizzare e rendere più proficue le lezioni in quanto fornirebbe agli studenti chiavi specifiche per

l’analisi dei dati e abilità professionali richieste, offrirebbe la possibilità di lavorare in ruppi,

accrescerebbe le motivazioni e l’interesse, consentirebbe di dare risalto alle problematiche

affrontate. L’impiego dei GIS non può avvenire per iniziativa per singoli o sulla base di sporadici

progetti, può attuarsi solo con un’armonica programmazione, con un adeguato investimento di

denaro e tempo. I motivi che frenano la diffusione di simili strumenti nella scuola sono: la

complessità dei software; il costo dei software; l’indisponibilità di pc per tutti; la necessità di pc con

determinate caratteristiche tecniche; la mancanza di ore per sviluppare lesioni che prevedano l’uso

di GIS; lo scarso sostegno da parte del personale tecnico e amministrativo; la difficoltà nel reperire

dati utili; la carenza di conoscenze geografiche da parte degli studenti e la loro differente

preparazione informatica. Un utilizzo metodico, diffuso e combinato di GIS, geotecnologie e

strumenti tradizionali, consentirebbe di coniugare didattica e ricerca applicata, permettendo di

definire modelli logico-concettuali, affrontare i temi-problemi, relazionare dati, realizzare

cartografie digitali altamente rappresentative, cimentarsi nelle fasi di analisi e diffondere gli

elaborati.

Un viaggio didattico con i geobrowser

I geobrowser sono lo strumento didattico più semplice e accessibile, attraverso cui è possibile

attrarre l’attenzione dei ragazzi facendoli viaggiare con la mente, mostrando loro aspetti e

peculiarità di ogni luogo, a prescindere dalla distanza, rivelando quadri circostanziati a livello

fisico-morfologico, insediativo, storico-culturale, turistico... tramite il caricamento e la

consultazione di immagini da aereo o satellite è possibile simulare lo svolgimento di sopralluoghi.

I geobrowser permettono di disegnare percorsi, calcolare distanze, caricare e visualizzare profili

altimetrici, registrare tour virtuali, esaminare immagini storiche ottenute dallo stesso punto di vista

di quelle attuali, in modo da poter osservare le trasformazioni avvenute nel tempo. Applicazioni:

nelle lezioni in classe, possono stimolare considerazioni da discutere, favorendo

esercitazioni laboratoriali e lavori di gruppo; nei vari momenti di preparazione dell’osservazione

diritta, nella pianificazione preparatoria dell’itinerario, nella valutazione dei tempi necessari per gli

spostamenti, nelle riflessioni sugli strumenti più opportuni da usare sul posto; nel ripercorrere le

tappe effettuate durante l’escursione. Si tratta di globi (google earth e NASA world wind) e

mappamondi (google maps e bing) virtuali molto intuitivi, che non richiedono competenze tecniche

specifiche e non determinano freni psicologici, ma che a livello didattico possono generare vantaggi

su conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi e valutazione. I globi e mappamondi

virtuali possono essere usati: insieme a quelli tradizionali e agli atlanti per inquadramenti esaustivi e

consultazioni dettagliate; come integrazione dei libri di testo e delle enciclopedie; per scaricare

immagini, dati statistici, grafici; per condividere informazioni spaziali e immagini a scala globale;

per seguire le variazioni registrate nel corso di diversi decenni; per avere accesso a dati e

informazioni in tempo reale; per inserire dati rilevati direttamente sul terreno. L’uso di tali strumenti

favorisce la comprensione critica delle peculiarità del territorio e dei luoghi; la capacità di

rapportare le dinamiche spaziali a quelle temporali; l’abilità di sviluppare nuove e originali

metodologie didattiche e di ricerca incentrate sul territorio e su principali agenti e fenomeni che lo

connotano; l’opportunità di lavorare in gruppi; la possibilità di trasferire le

competenze geoinformatiche da un campo di ricerca all’altro.

Capitolo 7

Due applicativi per la didattica della geografia: i sistemi bt.Carto e DeA WING

Il principale ostacolo alla diffusione delle geotecnologie a livello didattico è la formazione dei

devoti. Per sopperire a ogni ritrosia psicologica e non incorrere in vuoti di memoria sarebbe

indispensabile disporre di applicativi semplici e già pronti per l’uso, anche per favorire la

preventiva riparazione della lezione da parte dell’insegnante. Due sistemi che vanno incontro a

queste esigenze sono bt.Carto, uno strumento per l’elaborazione di cartogrammi digitali messo a

disposizione dall’ISTAT, e DeA WING, uno strumento per la consultazione di cartografia digitale

realizzato dalla De Agostini. Possono essere usati in maniera integrata.

La struttura e le opportunità didattiche offerte da bt.Carto

L’applicativo bt.Carto fa parte del sistema informativo Gistat che archivia, organizza e gestisce il

patrimonio informativo a base geografica dell’Istat, consentendo di integrare la produzione statistica

tradizionale con l’analisi spaziali. Gistat è stato scelto dall’ISTAT per la diffusione dei dati

statistici georeferiti, specialmente quelli relativi al censimento della popolazione e delle

abitazioni. Bt.Carto consente di produrre rappresentazioni cartografiche interattive e dinamiche di

in

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A.A. 2017-2018
38 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaramadia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica della geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Vecchis Gino.