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Gli strumenti servono al geografo per supportare e affinare metodologie di indagine. Tali strumenti
conferiscono alla didattica un valore aggiunto in termini di efficacia e di risultati potenzialmente
raggiungibili. Il loro utilizzo innalza la soglia di attenzione, stimola le capacità di apprendimento,
sviluppa un approccio critico e suscita interesse. Negli anni ‘70 fu sviluppato negli USA e in
Canada ‘Odyssey’ che può essere ritenuto un prototipo per i moderni sistemi informativi geografici,
grazie al quale i dati venivano strutturati e spazialmente rappresentati. La letteratura internazionale
ha evidenziato come le applicazioni internet-based e le geotecnologie abbiano diverse potenzialità
anche a livello didattico-educativo. Le tecnologie geospaziali possono essere usate per promuovere
una didattica stimolante e l’integrazione di contenuti multipli. Permettono di creare basi concrete
per un efficace approccio cooperativo con piccoli gruppi che possono svolgere progetti di ricerca su
argomenti specifici, sentendosi motivati, raggiungendo interessanti risultati e sviluppando capacità
relazionali. Gli studenti possono modificare il loro ruolo, diventando collaboratori di ricerca. È
possibile sviluppare metodi che consentano di acquisire contenuti geografici e competenze
informatiche, lavorando in gruppo e secondo il processo del problem-based learning. Durante il
processo di apprendimento gli studenti dovrebbero acquisire talenti e abilità; imparare ad esporre le
proprie conoscenze e i risultati delle ricerche svolte; pensare in modo critico; diffondere la
conoscenza. La prospettiva costruttivista è finalizzata ad attività di problem-solving, attraverso
approcci e modelli interpretativi dei fenomeni; dovrebbe favorire un apprendimento tramite
esplorazione, esperienze di ricerca-azione, verifiche delle conoscenze attraverso valutazioni
autentiche che fungono da stimolo per l’acquisizione di conoscenze e competenze.
Le geotecnologie consentono di promuovere il passaggio verso attività laboratoriali, esercitazioni
sperimentali nell’aula informatica, attività di ricerca avvalorate da elaborazioni più o meno
complesse e comunicative. Ma non esplicano all’interno degli ambienti chiusi tutte le loro
potenzialità. L’uso dei GPS può contribuire a creare condizioni didattiche e di ricerca favorevoli in
cui gli studenti sono spinti a investigare e a scoprire il mondo, sviluppando pensiero critico,
capacità di problem-solving, senso di responsabilità e spirito collaborativo. Le tecnologie come il
GPS permettono di instaurare un nuovo rapporto tra docente e allievi, perché si impara insieme ad
usare lo strumento per sfruttarne al massimo le potenzialità. È possibile cimentarsi in attività
creative che sfruttano curiosità, competizione, spirito di squadra, e che tramite l’uso di
strumenti interfaccibili possono rivelarsi stimolanti e produttive. Un esempio è la caccia al tesoro
che utilizza le funzionalità di internet, dei visualizzatori di immagini dall’alto, dei GPS e dei social
network. L’integrazione di GPS e GIS in un contesto mobile permette l’acquisizione e la gestione in
forma georeferenziata di diverse tipologie di informazioni territoriali-ambientali.
GPS/GIS/geobrowser possono essere usati nella delineazione, restituzione digitale e visualizzazione
di itinerari turistico-escursionistici per valorizzare risorse ambientali e storico-culturali e per
anatomizzare una determinata area. Occorre trovare soluzioni tecnologiche semplici da usare che
suscitino nei docenti un desiderio di applicarsi, superando ostacoli e barriere psicologiche dovute al
timore di non riuscire a utilizzarle con destrezza e in maniera fluente.
Il ruolo nevralgico di GIS
I GIS (sistemi informativi geografici), associando banche dati numeriche e qualitative a basi
territoriali georeferenziate, permettono di elaborare cartografie computerizzate di diversa
complessità e di svolgere analisi per supportare lo studio distributivo e multitemporaledi variabili e
fenomeni, localizzati, quantificati e indagati in maniera dinamica e comparta; la definizione di
quadri sinottici e pluriscalari; la verifica di possibili relazioni di causa-effetto; la formulazione di
ipotesi previsionali; la scansione di fasi sequenziali per la valorizzazione delle componenti che
caratterizzano una realtà o per l’avvio di processi di pianificazione; la gestione di infrastrutture e
utilities. Alcuni esempi di applicazioni GIS riguardano l’analisi delle componenti fisico-
morfologiche, di uso del suolo e di natura soci-demografico-economica, le scelte localizzative di
servizi e attività produttive, la gestione delle infrastrutture di rete, le valutazioni di impatto
ambientale e le misure per la pianificazione territoriale, il monitoraggio dei contesti soggetti a
calamità naturali, la produzione di scenari di danno, la definizione di piani di emergenza in base a
vulnerabilità e priorità di intervento. Possono essere usati nella delibazione di itinerari turistici,
nell’ottimizzazione dei processi legati all’agricoltura di precisione, nelle ricerche geostoriche e
archeologiche, nelle zonizzazioni e valutazioni quali-quantitative inerenti il verde urbano, nella
progettazione di contestualizzazioni e rendering geografici tridimensionali, nella verifica di aspetti
inerenti l’adeguata presenza o l’eventuale carenza di strutture socio-sanitarie, i fattori di rischio e le
possibili direzioni e ree di forte espansione per alcune patologie. L’utilizzo dei GIS permette di
valorizzare e rendere più proficue le lezioni in quanto fornirebbe agli studenti chiavi specifiche per
l’analisi dei dati e abilità professionali richieste, offrirebbe la possibilità di lavorare in ruppi,
accrescerebbe le motivazioni e l’interesse, consentirebbe di dare risalto alle problematiche
affrontate. L’impiego dei GIS non può avvenire per iniziativa per singoli o sulla base di sporadici
progetti, può attuarsi solo con un’armonica programmazione, con un adeguato investimento di
denaro e tempo. I motivi che frenano la diffusione di simili strumenti nella scuola sono: la
complessità dei software; il costo dei software; l’indisponibilità di pc per tutti; la necessità di pc con
determinate caratteristiche tecniche; la mancanza di ore per sviluppare lesioni che prevedano l’uso
di GIS; lo scarso sostegno da parte del personale tecnico e amministrativo; la difficoltà nel reperire
dati utili; la carenza di conoscenze geografiche da parte degli studenti e la loro differente
preparazione informatica. Un utilizzo metodico, diffuso e combinato di GIS, geotecnologie e
strumenti tradizionali, consentirebbe di coniugare didattica e ricerca applicata, permettendo di
definire modelli logico-concettuali, affrontare i temi-problemi, relazionare dati, realizzare
cartografie digitali altamente rappresentative, cimentarsi nelle fasi di analisi e diffondere gli
elaborati.
Un viaggio didattico con i geobrowser
I geobrowser sono lo strumento didattico più semplice e accessibile, attraverso cui è possibile
attrarre l’attenzione dei ragazzi facendoli viaggiare con la mente, mostrando loro aspetti e
peculiarità di ogni luogo, a prescindere dalla distanza, rivelando quadri circostanziati a livello
fisico-morfologico, insediativo, storico-culturale, turistico... tramite il caricamento e la
consultazione di immagini da aereo o satellite è possibile simulare lo svolgimento di sopralluoghi.
I geobrowser permettono di disegnare percorsi, calcolare distanze, caricare e visualizzare profili
altimetrici, registrare tour virtuali, esaminare immagini storiche ottenute dallo stesso punto di vista
di quelle attuali, in modo da poter osservare le trasformazioni avvenute nel tempo. Applicazioni:
nelle lezioni in classe, possono stimolare considerazioni da discutere, favorendo
esercitazioni laboratoriali e lavori di gruppo; nei vari momenti di preparazione dell’osservazione
diritta, nella pianificazione preparatoria dell’itinerario, nella valutazione dei tempi necessari per gli
spostamenti, nelle riflessioni sugli strumenti più opportuni da usare sul posto; nel ripercorrere le
tappe effettuate durante l’escursione. Si tratta di globi (google earth e NASA world wind) e
mappamondi (google maps e bing) virtuali molto intuitivi, che non richiedono competenze tecniche
specifiche e non determinano freni psicologici, ma che a livello didattico possono generare vantaggi
su conoscenza, comprensione, applicazione, analisi, sintesi e valutazione. I globi e mappamondi
virtuali possono essere usati: insieme a quelli tradizionali e agli atlanti per inquadramenti esaustivi e
consultazioni dettagliate; come integrazione dei libri di testo e delle enciclopedie; per scaricare
immagini, dati statistici, grafici; per condividere informazioni spaziali e immagini a scala globale;
per seguire le variazioni registrate nel corso di diversi decenni; per avere accesso a dati e
informazioni in tempo reale; per inserire dati rilevati direttamente sul terreno. L’uso di tali strumenti
favorisce la comprensione critica delle peculiarità del territorio e dei luoghi; la capacità di
rapportare le dinamiche spaziali a quelle temporali; l’abilità di sviluppare nuove e originali
metodologie didattiche e di ricerca incentrate sul territorio e su principali agenti e fenomeni che lo
connotano; l’opportunità di lavorare in gruppi; la possibilità di trasferire le
competenze geoinformatiche da un campo di ricerca all’altro.
Capitolo 7
Due applicativi per la didattica della geografia: i sistemi bt.Carto e DeA WING
Il principale ostacolo alla diffusione delle geotecnologie a livello didattico è la formazione dei
devoti. Per sopperire a ogni ritrosia psicologica e non incorrere in vuoti di memoria sarebbe
indispensabile disporre di applicativi semplici e già pronti per l’uso, anche per favorire la
preventiva riparazione della lezione da parte dell’insegnante. Due sistemi che vanno incontro a
queste esigenze sono bt.Carto, uno strumento per l’elaborazione di cartogrammi digitali messo a
disposizione dall’ISTAT, e DeA WING, uno strumento per la consultazione di cartografia digitale
realizzato dalla De Agostini. Possono essere usati in maniera integrata.
La struttura e le opportunità didattiche offerte da bt.Carto
L’applicativo bt.Carto fa parte del sistema informativo Gistat che archivia, organizza e gestisce il
patrimonio informativo a base geografica dell’Istat, consentendo di integrare la produzione statistica
tradizionale con l’analisi spaziali. Gistat è stato scelto dall’ISTAT per la diffusione dei dati
statistici georeferiti, specialmente quelli relativi al censimento della popolazione e delle
abitazioni. Bt.Carto consente di produrre rappresentazioni cartografiche interattive e dinamiche di
in