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CONFLITTI:
- Individuazione – Dipendenza: l’affetto guida è l’angoscia (di frammentazione o di
abbandono), importante la questione di vicinanza-distanza nelle relazioni con gli altri
(tematica fondamentale), ad es. la persona evita troppa intimità o troppa lontananza.
Se la persona si avvicina troppa aumenta l’angoscia di frammentazione mentre se si
allontana troppo aumenta l’angoscia di abbandono. Bisogna sempre lavorare sul fatto
che ci sarà sempre un allontanamento e poi un avvicinamento. Questo conflitto esprime
la lotta tra la possibilità di stare o meno nelle relazioni e si esprime come paura della
vicinanza distanza Modalità passiva:
e della . Stare con gli altri vs stare da soli. nella
vicinanza c’è il bisogno dell’altro per la propria sopravvivenza, nella tensione continua a
stabilire relazioni molto strette, vengono evitate responsabilità e indipendenza.
Modalità attiva: si manifesta la necessità di una certa distanza, e se l’altro si avvicina
troppo c’è il bisogno di allontanarsi per paura della simbiosi e dell’essere soffocato
Controtransfert:
dall’altro. nella modalità passiva si ha la sensazione di non poter
nemmeno andare in vacanza. Nella modalità attiva si percepisce il bisogno di una
distanza poiché c’è il rischio che il paziente se ne vada avvertendo la minaccia della
dipendenza.
- Sottomissione – Controllo: l’affetto guida è la rabbia, sia che la persona si trova in
una dimensione di sottomissione (rabbia per qualcosa che si subisce) sia di controllo
(rabbia agita nel controllare l’altro). La logica motivazionale è legata al piacere di
essere sottomesso o di dominare gli altri. Sono centrali gli affetti di natura aggressiva.
Modalità attiva: m
odalità passiva:
c’è il piacere di controllare l’altro (rabbia agita), c’è la
Controtransfert:
ricerca di sottomettersi all’altro (rabbia subita-cercata nella passività).
nella modalità passiva si ha la sensazione che il paziente si adatti e compiaccia, nella
modalità attiva si ha la sensazione di essere sotto esame.
- Bisogno di cura – Autosufficienza: l’affetto guida ha a che fare con una dimensione
di tenerezza-tristezza per la minaccia della perdita, è un affetto in termini di lutto e
depressione; inizialmente è difficile distinguere il terzo dal primo tipo di conflitto, per
questo è importante sentire il controtransfert. Questo conflitto esprime il bisogno di
Modalità attiva
“sostenere” gli altri o essere “sostenuti” dagli altri. : i propri bisogni sono
soddisfatti attraverso l’autosufficienza, la mancanza di richieste e la modestia. L’
atteggiamento “altruistico di base” volto alla cura dell’altro allo scopo di ottenere
Modalità passiva:
(inconsciamente) accudimento e protezione. Intensamente legati
all’altro a livello emotivo richiedono accudimento e protezione. Reagiscono ad ogni
forma di separazione, di rifiuto o dell’essere lasciati soli con vissuti depressivi. Fame di
Controtransfert
contatti nel tentativo di riempire il vuoto depressivo. : nella modalità
passiva il clinico sente preoccupazione e l’aggrapparsi del paziente, nella modalità
attiva sente tristezza o nostalgia per l’accudimento identificandosi con quella parti del
sé del paziente.
- Conflitto di Autostima: narcisismo ferito, fragilità dell’autostima vs. eccessivo
gonfiamento dell’autostima. L’affetto guida è l’”astio”, collera-irritabilità nella modalità
attiva, che ha a che fare con una dimensione di vergogna (modalità passiva) , che è
uno degli affetti che fa più fatica ad emergere, perché è un affetto che implica molto
una dimensione corporea e ha a che fare anche con una dimensione superegoica. La
difetto di autostima)
vergogna può essere vista come un desiderio di nascondersi ( e
eccesso di autostima.
d’altra parte la vergogna viene proiettata sugli altri attraverso un
Modalità passiva: la persona biasima se stessa poiché è avvenuta una rottura critica del
Modalità attiva:
senso di autostima e viene attribuita la colpa agli altri. la persona ha
una stima di sé molto elevata, una forte autoaffermazione ma si avverte l’insicurezza di
Controtransfert
fondo. : il clinico sente o l’ammirazione e l’idealizzazione imbarazzante
(P) oppure si sente offeso e svalutato dal paziente e avverte che la sua competenza
viene messa in discussione (A).
- Conflitto di Colpa: attribuire tutta la colpa a se stessi o agli altri, l’affetto guida è la
colpa, bisogna capire quanto è rivolta verso il sé (depressione) e quanto verso l’altro.
Modalità passiva : il paziente sente di essere lui il colpevole, attribuisce sempre la colpa
Modalità attiva:
a sé e trova sempre una giustificazione per gli altri. il paziente ritiene
che la colpa è sempre degli altri. C’è un blocco inconscio a percepire ed ammettere i
Controtransfert
sensi di colpa. : si corre il rischio di giustificare o condannare la persona
dal punto di vista morale. Possono essere presenti impulsi aggressivi.
- Conflitto Edipico: dimensione del mostrarsi e del nascondersi, con l’esprimere un
desiderio e con la castrazione del desiderio. In questo conflitto rientrano i concetti di
identità sessuale, mascolinità, femminilità e ruolo. Il desiderio di essere qualcuno vs il
tenersi in disparte; competere vs cedere; provare piacere fisico vs rinunciare alla
Modalità passiva:
sessualità. L’affetto è “assente”, legato a attrazione – desiderabilità.
il paziente toglie dalle esperienze l’affetto in modo inappropriato, non c’è attrazione
Modalità attiva:
verso gli altri e non compaiono affetti (infantilità, innocenza). il paziente
mette in atto comportamenti per attrarre gli altri con modalità sessualizzate-erotizzate
Controtransfert
inappropriate. : nella modalità P si possono percepire affetti che vanno
dalla neutralità sessuale alla mancanza di interesse, mentre nell’attiva si alterna
un’attrazione affascinante a una delusione rabbiosa.
- Conflitto relativo all’identità: Non si intende diffusione d’identità, ma più la
presenza di modi diversi di comportarsi in vari contesti e diversi ruoli sociali. C’è
dissonanza tra diversi aspetti di sé. Il conflitto emerge quando due aspetti di identità
sono stabili, strutturati, ma anche in conflitto tra loro. Affetti: nella modalità passiva
compaiono problemi ma non affetti specifici, nella modalità attiva si avverte la paura e
Modalità passiva
l’angoscia che il sistema d’identità venga minacciato. : c’è un vissuto
cronico e generalizzato di mancanza di identità, prevalgono banalizzazione e
Modalità attiva
razionalizzazione fino al diniego delle dissonanze d’identità. : si
evidenzia l’assunzione di ruoli diversi come tentativo di superare l’insicurezza.
- Assenza di percezione dei conflitti e delle emozioni: Persone che hanno elevate
difficoltà nel percepire emozioni e bisogni, in se stessi e negli altri, che tentano di
ignorare conflitti interni e interpersonali. Non sono in grado di esprimere desideri e la
sofferenza si manifesta come disturbo fisico. Affetti: mancanza o rifiuto degli affetti.
Modalità attiva Modalità
: manca la percezione di emozioni o conflitti propri e altrui.
attiva : l’emotività propria e altrui viene sostituita con descrizioni oggettive di eventi. Le
Controtransfert:
emozioni vengono ignorate o banalizzate. nella modalità P si avverte
un senso di noia; nella A si manifestano i sentimenti eliminati o mascherati nelle
descrizioni del paziente.
- Situazioni stressanti conflittuali esterne: Sono conflitti legati a situazioni
traumatiche piuttosto recenti, che nel tempo possono venire elaborati e superati (lutto).
Modalità
Sono conflitti collegabili con eventi stressanti acuti temporalmente più vicini.
passiva: Modalità attiva:
ritiro su di sé nella rassegnazione-adattamento. vissuto-
comportamento-azioni attivi, difensivi e contro fobici.
15/03/19
Continuum nevrotico-psicotico-borderline . Per capire i livelli evolutivi ci chiediamo che
cosa mette in pericolo la persona che ci ha chiesto una consultazione, ovvero cosa è successo
nella sua realtà concreta che l’ha portata nel qui e ora a chiedere una consultazione, quali
elementi hanno portato ad una destabilizzazione; se i meccanismi di difesa venissero utilizzati
per mantenere un equilibrio interno la persona non si sarebbe presentata. Dobbiamo
identificare i motivi per cui la persona si rivolge a noi. Cerchiamo di individuare tra le cose che
ci racconta un fattore precipitante, ma può darsi che non riusciamo e dobbiamo
chiederglielo esplicitamente, e capire se c’è stato un tempo prima in cui la persona stava
meglio, per capire qual è il più alto livello di funzionamento della persona e qual è il più basso
livello di funzionamento. Chiedere anche come la persona è riuscita ad uscire da quello star
male, per capire le sue risorse. Bisogna capire il tipo di angoscia, poiché abbiamo angosce
diverse in base ai livelli di organizzazione:
- In un funzionamento nevrotico è il timore di perdere l’amore dell’oggetto
- Nel borderline è il timore di perdere l’oggetto, quindi il legame
- Nello psicotico è la paura della distruzione di sé da parte dell’oggetto (angoscia di
frammentazione, morte psichica)
Questi tre livelli hanno meccanismi di difesa evoluti o primitivi. Se la persona usa un solo
meccanismo di difesa, il meccanismo può essere evoluto ma la struttura non lo è. E’
importante la variabilità di utilizzo dei meccanismi di difesa oltre al loro livello di
maturità.
Persone con organizzazione borderline sono caratterizzata da preoccupazione di tematiche
di separazione e individuazione. In una fase molto precoce è successo ripetutamente più venti
traumatici che hanno portato il bambino a non riuscire a risolvere la fase simbiotica precoce.
Le persone con organizzazione nevrotica invece hanno preoccupazioni rispetto a tematiche
edipiche, ovvero rispetto alla capacità di avvertire al loro interno dimensioni conflittuali: mano
a mano che andiamo da un’organizzazione nevrotica, a borderline, a psicotica abbiamo
problemi relativi alla sfera intrapsichica, interperso