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Riassunto esame di teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Le fiabe non raccontano favole. Credere nell'esperienza, 2013, S.Petrosino Pag. 1 Riassunto esame di teorie della comunicazione, prof. Silvano Petrosino, libro consigliato Le fiabe non raccontano favole. Credere nell'esperienza, 2013, S.Petrosino Pag. 2
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CAPPUCCETTO ROSSO

La fiaba di Cappuccetto Rosso si concentra sul viaggio che porta una bambina a diventare donna.

La fiaba si concentra su tre figure femminili: la bambina, la mamma e la nonna. La bambina è

chiamata a diventare donna lasciando la mamma per raggiungere la nonna. Il colore rosso

rimanda al sangue. Il sangue è collegato alla crescita, poiché rimanda:

-al ciclo mestruale che determina l’inizio della fertilità e del desiderio sessuale;

-alla distruzione, alla violenza e alla morte, cioè condizioni tipiche della vita umana.

Cappuccetto Rosso passa dall’infanzia alla maturità. All’inizio della fiaba è una bambina

spensierata, priva di sapere, legata alla mamma con cui vive pacificamente all’interni di una casa

sicura. Un giorno deve recarsi dalla nonna malata a portarle del cibo e per far questo deve

allontanarsi dalle sue sicurezze, cioè la madre e la casa. Inizialmente la bambina sembra una

semplice mediatrice tra la mamma e la nonna. La bambina obbedisce alla mamma e porta il cibo

alla nonna. Ben presto risulta però chiaro che è lei la vera protagonista della fiaba. Durante il

viaggio, Cappuccetto Rosso capisce che è arrivato il suo momento e che al centro della scena non

ci sono più né la mamma né la nonna, ma soltanto lei. Nella fiaba sono presenti molti riferimenti

alla dimensione orale della bocca: il cibo, il mangiare, l’essere mangiati. Questo potrebbe

confermare l’interpretazione di Schopenhauer circa la voglia di dominare e vincere l’altro. L’unica

legge della natura sembra quindi essere: o si mangia o si è mangiati.

SIGNIFICATO DEL BOSCO

La mamma dice a Cappuccetto Rosso: “Mettiti in via prima che faccia troppo caldo; e, quando sei

fuori, và da brava, senza uscir di strada”. Uscire dalla casa della mamma è necessario, ma quando

si è fuori non bisogna uscire di strada. Infatti il fuori è sia luogo di maturazione/crescita che luogo

di possibile smarrimento/distruzione. In Cappuccetto Rosso il fuori è rappresentato dal bosco. Il

bosco suggerisce alcuni concetti:

-l’uomo appartiene al mondo animale;

-la vita è una giungla di persone che usano la bocca, ma non si sa mai quale sia il loro obbiettivo:

parlare, divorare o parlare per divorare;

-riti di iniziazione: in alcune culture i ragazzi e le ragazze diventano adulti solo dopo essere stati

allontanati dalle proprie famiglie e essere rimasti isolati in dimore collocate nella foresta per un

certo periodo.

SIGNIFICATO DEL LUPO

Nel bosco, cioè il fuori, Cappuccetto Rosso incontra il lupo, cioè un essere maschile e seduttore. I

due dialogano. La bambina risponde a tutte le domande del lupo (Dove vai? Cosa hai sotto il

grembiule? Dove abita la nonna?) e si lascia convincere dal lupo ad intraprendere una strada

alternativa per raccogliere dei fiori da portare alla nonna. Allontanandosi dalla strada principale

Cappuccetto Rosso disobbedisce alla mamma. Il dialogo tra Cappuccetto Rosso e il lupo apre due

questioni:

1.Perchè il lupo non mangia la bambina appena la incontra?

2.Perchè la bambina dialoga con il lupo e gli offre informazioni dettagliate circa il luogo in cui si sta

recando?

Risposta di Bettelheim al primo interrogativo. Egli offre due interpretazioni differenti:

1.Il lupo rappresenta il padre di Cappuccetto Rosso e Cappuccetto Rosso come ogni bambina ha

un inconscio desiderio di essere sedotta dal padre. Per poter sedurre la bambina il lupo deve

prima sbarazzarsi della nonna, cioè sua madre. Per lasciarsi sedurre dal padre Cappuccetto

Rosso deve prima liberarsi della madre. Per liberarsi della madre disobbedisce alle sue indicazioni.

2.prima di divorare la bambina il lupo vuole convincerla ad andare a letto con lui.

Risposta di Bettelheim al secondo interrogativo: Cappuccetto Rosso sta maturando dal punto di

vista sessuale, ma non è ancora pronta ad accettare e affrontare la cosa. Offrendo al lupo

informazioni dettagliate circa il luogo in cui la nonna abita è come se la bambina invitasse il lupo a

lasciarla stare e ad andare a disturbare la nonna, cioè una donna fatta in grado di sopportare ciò

che lei ancora non può.

Altre risposte al secondo interrogativo:

-Cappuccetto Rosso è una bambina che ignora i pericoli. La bambina non teme il lupo, cioè il

pericolo, proprio perché non lo conosce;

-Cappuccetto Rosso è affascinata dal lupo. Nella bambina il principio del piacere (raccogliere i fiori

seguendo il consiglio del lupo) comincia a prevalere sul principio del dovere (andare dalla nonna).

Il principio del dovere riemerge solo quando il principio del piacere svanisce.

SIGNIFICATO DI BOSCO E LUPO

Il bosco rappresenta la maturità e il lupo rappresenta i mali e i pericoli della maturità. Scegliere il

bosco è necessario, ma sceglierlo significa scegliere anche il lupo. Tuttavia scegliere il lupo non

significa accettare il lupo, bensì essere consapevoli della sua presenza e non lasciarsi tentare da

lui. Si tratta di un insegnamento fondamentale, poiché l’uomo non tende al proprio bene, bensì al

proprio godimento, anche se quest’ultimo è cattivo e pericoloso, anzi proprio perché quest’ultimo è

cattivo e pericoloso. Questa è l’idea di pulsione di morte riscontrata da Freud nei suoi pazienti.

SIGNIFICATO DELLA NONNA

La nonna è l’iniziatrice del ciclo della donna. Infatti ha generato la mamma che a sua volta a

generato Cappuccetto Rosso. La nonna dovrebbe essere la donna matura, ma facendosi

ingannare dal lupo non si dimostra affatto tale. Questo indica che il tempo della natura non

coincide con il tempo dell’esperienza e cioè che la maturità non dipende dall’età adulta e dalla

vecchiaia, bensì da una decisione del soggetto.

INGANNO DEL LUPO ALLA NONNA E ALLA BAMBINA: il lupo arriva a casa della nonna prima di

Cappuccetto Rosso. Quindi finge di essere la bambina imitando la sua voce e mangia la nonna. A

questo punto si corica nel letto in attesa di Cappuccetto Rosso. Quando la bambina giunge a

destinazione si meraviglia di trovare la porta di casa aperta e avverte qualcosa di strano. Si dirige

in camera della nonna e nota il suo aspetto strano. Comincia dunque ad elencare le stranezze

della nonna: orecchie grosse, occhi grossi, mani grosse, bocca spaventosa. Il lupo risponde che le

orecchie grosse gli servono per sentirla meglio, gli occhi grossi per vederla meglio, le mani grosse

per afferrarla meglio e la bocca spaventosa per mangiarla meglio. Torna sempre l’immagine del

linguaggio come mezzo per divorare gli altri. Nella fiaba il lupo utilizza la lingua solo per godere e

divorare.

La fiaba di Perrault e la fiaba dei fratelli Grimm presentano finali differenti.

FINALE DI PERRAULT: la fiaba termina con la vittoria del lupo ed è seguita da una poesiola in cui

le belle bambine vengono invitate a non dare ascolto agli sconosciuti se non vogliono essere

aggredite e divorate. Dare ascolto agli sconosciuti impedisce il raggiungimento della maturità. La

morale di Perrault è la morale del lupo, cioè non diventate mai prede ma siate sempre predatori.

Predatori che utilizzano la parola per prevalere sulle prede.

FINALE DEI FRATELLI GRIMM: vi è l’introduzione di un nuovo personaggio, cioè il cacciatore.

Quindi nella vita di Cappuccetto Rosso sono presenti due figure maschili che rappresentano due

lati opposti del padre: il lupo in quanto seduttore è padre castratore; il cacciatore in quanto amico è

padre salvatore. Il cacciatore è colui che salva Cappuccetto Rosso non colui che uccide il lupo.

Questo dimostra che nessuno può uccidere il lupo al posto di un altro e cioè che nessuno può

diventare maturo al posto di un altro. Essere maturi significa decidere liberamente e

autonomamente di non lasciarsi sedurre dal lupo. In una seconda versione i fratelli Grimm

aggiungono una postilla che racconta lo stesso episodio ma con un finale diverso: Cappuccetto

Rosso si reca dalla nonna per portarle del cibo e anche questa volta un lupo tenta di deviarla.

Forte di quanto accaduto precedentemente, la bambina non dà retta al lupo, prosegue dritta per la

sua strada e raggiunge sana e salva la casa della nonna.

PASSAGGIO DA CAPPUCCETTO ROSSO A BIANCANEVE

Entrambe le fiabe si concentrano sugli ostacoli da affrontare per diventare donna, però c’è una

differenza:

-in Cappuccetto Rosso la maturità della bambina viene ostacolata da una figura maschile: il lupo;

-in Biancaneve la maturità della fanciulla viene ostacolata da una figura femminile, cioè la

matrigna, e viene favorita da diverse figure maschili, cioè il cacciatore, i nani e il principe. A

dispetto delle credenze femministe, l’uomo non è sempre nemico della donna e la donna non è

sempre amica della donna.

BIANCANEVE

INIZIO DELLA FIABA

EPISODIO: In un giorno nevoso una regina cuciva appoggiata ad una finestra di legno. Ad un certo

punto si punse con l’ago e tre gocce di sangue caddero nella neve. La regina rimase incantata

dalla bellezza del rosso sul bianco della neve e desiderò di avere una bambina bianca come la

neve, rossa come il sangue e dai capelli neri come il legno della finestra. Poco tempo dopo partorì

una bambina con le caratteristiche desiderate. La nascita della bambina, che venne chiamata

Biancaneve, causò la morte della regina.

SPIEGAZIONE:

-il bianco della neve e il rosso del sangue anticipano il problema al centro della fiaba: il contrasto

tra innocenza sessuale, rappresentata dal bianco della neve, e desiderio sessuale, rappresentato

dal rosso del sangue. Il sangue rimanda sia alle mestruazioni che alla rottura dell’imene

determinato dal primo rapporto sessuale completo;

-la morte della madre determina l’entrata in scena della matrigna, cioè l’altra donna.

EPISODIO: Biancaneve cresceva e diventava sempre più bella. All’età di sette anni era bella come

la luce del giorno e ancora più bella della regina.

SPIEGAZIONE:

-il numero sette ricorre anche in altre situazioni: sette sono i nani, sette sono i monti che separano

la reggia della matrigna dalla casa dei nani. Il numero sette rimanda ai riti di iniziazione giovanile,

che cominciavano appunto all’età di sette anni. Durante questi riti la fanciulla veniva condotta nella

foresta, dove, in una capanna, si esercitava a svolgere le mansioni di madre e di moglie. Questo è

molto simile a ciò che succede a Biancaneve, che per restare a casa dei nani deve rispettare una

sola condizione: tenere in ordine la casa e cucinare per loro. In questo caso manca il compito di

moglie.

EPISODIO: Quando Biancaneve compie sette anni lo specchio magico dice alla matrigna che

Biancaneve è più bella di lei.

Dettagli
A.A. 2016-2017
9 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.cozzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Petrosino Silvano.