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1.GRAN BRETAGNA E STATI UNITI
Nella prima parte dell’’800 la Gran Bretagna gode di una grande supremazia, che si attenua verso la fine del secolo
a favore degli Stati Uniti. Alcuni fattori che favoriscono lo sviluppo degli Stati Uniti sono:
ricchezza delle risorse naturali;
mercato interno molto dinamico;
crescita demografica dovuta alle ondate migratorie;
equilibrio interno;
nascita di grandi imprese nei settori strategici.
Le cause del declino inglese sono economiche (la Gran Bretagna deve sostenere costi maggiori degli Stati Uniti) e
sociali (la Gran Bretagna ha una mentalità conservatrice, mentre gli Stati Uniti hanno una mentalità innovatrice e
manageriale).
Nel 1914 le 3 maggiori potenze economiche in ordine di importanza sono: Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna.
2.BELGIO
La più grande impresa belga è tessile e si trova in Vallonia. Altre industrie importanti sono: mineraria,
metallurgica, meccanica, siderurgica, chimica. Il Belgio si sviluppa sul modello inglese, ma, a differenza degli
Inglesi, crea uno strumento finanziario originale che ha come obbiettivo quello di sostenere le attività industriali:
la Banque de Belgique, una banca che matura gli interessi delle imprese investitrici.
3.FRANCIA
La Francia si differenzia rispetto al processo di sviluppo inglese. L’industria francese risulta bipartita: da una
parte ci sono le industrie naturali, dall’altra ci sono le industrie moderne. Le industrie naturali comprendono tutte
le attività artigianali, cioè che necessitano di manodopera. L’industria francese conosce una grande crisi a causa di:
epidemie;
perdita dell’Alsazia e della Lorena a causa della sconfitta nella guerra francoprussiana;
la svolta protezionistica che penalizza la Francia, cioè un paese fortemente esportatore.
4.GERMANIA
La Germania si differenzia rispetto al processo di sviluppo inglese. Il processo di sviluppo tedesco si caratterizza
per partecipazione attiva dello stato, stretto legame tra banche e imprese, ruolo fondamentale della banca mista. Le
industrie maggiori sono quella chimica e quella elettromeccanica. Tra le imprese tedesche nascono forme di
cooperazione come i Konzerne e le InteressenGemainshaft.
5.L’IMPERO ASBURGICO, LA RUSSIA E LA SPAGNA
L’impero asburgico imita il sistema finanziario tedesco, ma la sua situazione economica è ben diversa, poiché
caratterizzata dall’industria leggera (alimentare, tessile, vetro, carta). Austria, Boemia e le regioni italiane sono le
zone più avanzate dell’impero.
Alla vigilia della prima guerra mondiale la Russia è ancora un paese agricolo, dove le terre appartengono allo stato.
Uno sviluppo economico si verifica grazie alle riforme del ministro Stolypin, che favorisce la privatizzazione delle
terre, la costruzione delle ferrovie e la riorganizzazione delle banche. L’industria pesante decolla a partire dal
1980.
La Spagna si caratterizza per agricoltura arretrata e istruzione carente. Le uniche zone non soggette a tale
condizione sono: Catalogna, caratterizzata da industria cotoniera, meccanica e elettrica, e i Paesi Baschi,
caratterizzati dall’industria siderurgica.
6.L’ITALIA
Lo sviluppo italiano parte dalla fascia compresa tra la pianura padana e le valli alpine. L’Italia è caratterizzata
da numerose zone con economia, livello di istruzione e condizioni socioculturali differenti e proprio per questo
motivo l’unificazione tarda ad avvenire. I fattori che penalizzano lo sviluppo italiano sono:
mancanza di carbone;
mercato interno ridotto;
scarso livello di istruzione.
LA RIVOLUZIONE NEI TRASPORTI E NELLE COMUNICAZIONI
Tale rivoluzione viene determinata da invenzioni e innovazioni:
la ferrovia, la nave a vapore e il telegrafo determinano rispettivamente dei progressi nel trasporto via terra, nel
trasporto via mare, nelle comunicazioni. La ferrovia sostituisce il trasporto a cavallo per i lunghi tragitti. Tuttavia
il cavallo resta il mezzo principale per i brevi tragitti fino agli inizi del Novecento. La ferrovia nasce grazie
all’unione di elementi già esistenti in precedenza: i binari, i carrelli, la macchina a vapore. Ponti, viadotti e gallerie
permettono alle ferrovie di superare gli ostacoli naturali, cioè fiumi, valli e montagne. Le ferrovie comportano
anche una riduzione del traffico. La diffusione della nave a vapore è molto più graduale rispetto a quella della
ferrovia per 2 ragioni: lenta evoluzione della tecnologia e scarsa competitività della marineria di vela. Progressi
relativi alla nave a vapore sono: sostituzione del legno con ferro e acciaio, sostituzione della ruota a pale con
l’elica, aumento dello spazio riservato a merci e viaggiatori. Le golette si evolvono e portano alla creazione del
clipper, che ha una minore capacità di tonnellaggio, ma una maggiore velocità. Un altro progresso è rappresentato
dai piroscafi, che inizialmente vengono utilizzati solo nella navigazione a corto raggio. Prima del telegrafo ottico,
le informazioni viaggiavano alla velocità dei cavalli. Il telegrafo, perfezionato poi da Morse, consente di mettere in
comunicazione in tempo quasi reale città e continenti diversi. Esiste una simbiosi tra telegrafo e ferrovia. Infatti il
telegrafo deve consentire il trasferimento delle informazioni necessarie alla gestione delle ferrovie. Il passo
successivo al telegrafo è il telefono, che inizialmente viene utilizzato solo nell’ambito lavorativo. Un’altra
invenzione nel campo delle comunicazioni è rappresentata dalla radio (Guglielmo Marconi);
il treno permette di raggiungere luoghi distanti in un tempo relativamente breve;
l’automobile compare tra Ottocento e Novecento;
l’aviazione esce dal semplice utilizzo sportivo e viene utilizzata anche per i trasporti, sia di persone che di merci.
Vengono costruite moltissime strade: solo quelle principali erano in buono stato, mentre le altre, affidate alle
autorità locali, erano in cattivo stato, per la mancanza di soldi. La Francia è il paese europeo con la migliore rete di
comunicazioni. Inoltre vengono costruiti molti canali per facilitare la navigazione interna. I mezzi di trasporto
svolgono sia una funzione passiva che una funzione attiva. La funzione passiva consiste nel trasferimento di
merci e persone, la funzione attiva consiste nel promuovere e moltiplicare lo sviluppo. La ferrovia stimola
l’industria delle costruzioni, l’industria siderurgica, l’industria meccanica e il settore dei servizi. La ferrovia
determina inoltre l’estensione dei mercati e l’aumento del lavoro disponibile. (309).
SCAMBI INTERNAZIONALI E SISTEMI MONETARI
La rete degli scambi internazionali svolse una funzione fondamentale per lo sviluppo economico europeo. Già in
età moderna il continente europeo aveva rapporti con America, Asia, Africa. Con la rivoluzione dei trasporti nel
XIX secolo il mondo intero diventa un unico mercato dominato dall’Europa. Dal 1800 al 1914 protagonista
assoluto del commercio mondiale era il Regno Unito seguito dalla Francia che però poi, agli inizi del XX secolo, fu
superata da Germania e Stati Uniti.
Sull’intensificazione delle relazioni commerciali e finanziarie internazionali tra 1815inizio prima guerra mondiale
influiscono in maniera decisiva 5 fattori:
1. Il progresso tecnologico (prodotti a bassi costi, necessità di commerciare materie prime come il cotone, processi
imitativi)
2. L’ aumento in generale delle risorse naturali impiegate nei processi produttivi: aumentano sia le importazioni che
le esportazioni.
3. La rivoluzione dei trasporti e delle comunicazioni;
4. La crescita marcata della popolazione mondiale, con annesso fenomeno migratorio;
5. L’accumulazione di capitali (che nei Paesi inseguitori dovevano essere forniti da quelli più sviluppati:
investimenti esteri).
Prima dell’Ottocento l’economia mondiale era mercantilistica, cioè basata sul rapporto tra importazioni ed
esportazioni. A partire dall’Ottocento l’economia mondiale si caratterizza per una costante dialettica tra
protezionismo e liberismo.
PROTEZIONISMO VS LIBERISMO:
Il protezionismo sosteneva la necessità dei dazi doganali e quindi puntava sulle risorse interne al paese; il
liberismo invece si opponeva ad essi e quindi puntava sulle importazioni estere;
Il protezionismo venne adottato prevalentemente dai paesi maggiori (USA e Russia); il liberismo nacque in
Inghilterra e venne adottato prevalentemente dai paesi minori (Olanda e Danimarca);
Gli esponenti del protezionismo erano Hamilton e List; gli esponenti del liberismo erano Smith, Ricardo e Mill.
In ogni caso, per raggiungere lo sviluppo, un paese doveva adottare un compromesso tra protezionismo e liberismo.
Nessun paese infatti raggiunse lo sviluppo o solo con il protezionismo o solo con il liberismo.
Nell’Ottocento si diffuse anche il fenomeno del colonialismo. Molti paesi europei, primo tra tutti l’Inghilterra,
occuparono numerose zone americane, africane e asiatiche e lì fondarono le proprie colonie. I rapporti tra un paese
e le sue colonie potevano essere sia economici che politici. Per quanto riguarda i rapporti economici, le colonie erano
utili sia per l’approvvigionamento di materie prime sia per la destinazione di prodotti finiti.
L’economia internazionale imponeva ad ogni paese di prestare attenzione alla propria BILANCIA DEI
PAGAMENTI, cioè lo strumento contabile che permetteva il confronto tra i pagamenti effettuati all’estero e
ricevuti dall’estero. Il saldo della bilancia dei pagamenti doveva essere equilibrato, però poteva essere anche o
positivo o negativo. In caso di saldo positivo, l’equilibrio veniva ristabilito mediante esportazioni. In caso di saldo
negativo, l’equilibrio veniva ristabilito attraverso l’utilizzo delle riserve o attraverso l’ottenimento di prestiti. Il
saldo della bilancia dei pagamenti dipendeva dalla somma di alcuni fattori:
bilancia commerciale: importazioni ed esportazioni di merci;
partite invisibili: importazioni ed esportazioni di servizi, rimesse degli emigranti;
bilancia degli interessi e dei dividendi.
La bilancia dei pagamenti inglese non conobbe mai un saldo negativo e questo fu uno dei principali punti di forza
della sterlina. Quest’ultima divenne la moneta di riferimento del GOLD STANDARD, cioè il sistema monetario
internazionale. Il gold standard nacque per regolare i crescenti rapporti commerciali e finanziari tra gli stati. Il
gold standard comprendeva stati che utilizzavano valute differenti e proprio per questo motivo era necessario
stabilire un’unità di conto in cui tutte le valute potevano essere convertite: l’oro. In passato il mondo comprendeva
tre zone monetarie:
paesi a monometallismo aureo: il loro sistema monetario si basava esc