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FINANZA PUBBLICA. XVI SECOLO PAG 65
La finanza pubblica nell'età moderna risente ancora degli schemi ereditati dal sistema feudale. Le fonti di entrata dei Sovrani si basano:
- sull'impostazione fiscale;
- sul reddito dei domini della Corona;
- sull'alimentazione di beni e privilegi;
- sull'indebitamento.
L'imposizione fisica delle Corona trova maggiore consistenza nelle imposte indirette: dazi, imposte dei consumi e imposte doganali. A livello locale, invece, prevale la forma del prelievo diretto sia su beni mobili che immobili.
La finanza straordinaria (attivata per far fronte alle esigenze emergenti), provoca invece una sorta di mix tra le due forme di organizzazione.
Le imposte.
L'imposta, genericamente, può essere definita come erariale, statale o locale. In relazione all'oggetto dell'imposta, la distinzione tradizionalmente più importante è quella tra imposte dirette e imposte indirette.
Le imposte sono definite dirette,
quando colpiscono in via immediata la ricchezza espressiva della capacità contributiva in capo al soggetto passivo che la ha manifestata; sono, quindi, imposte dirette quelle sul reddito o sul patrimonio, oggi costituite nel sistema tributario italiano, da Ires, IRAP e ICI. Le imposte indirette, invece, sono finalizzate a colpire le manifestazioni secondarie di forza economica: esse generalmente prendono in esame la spesa, i consumi, gli investimenti, i trasferimenti. In poche parole le imposte indirette colpiscono la ricchezza ma solo nel momento in cui essa viene consumata o trasferita. Nel nostro ordinamento, fra le imposte indirette importanti, troviamo L'IVA, le accise (benzina) e l'imposta di registro, la quale colpisce i trasferimenti di ricchezza come l'acquisto di una casa. Nell'Europa moderna, le imposte dirette sono aperiodiche e, quindi ben altra cosa rispetto a quelle dell'epoca contemporanea, dove sono previsti ruoli d'imposta ai quali ognisingolo contribuente viene associato per un reddito dalui dichiarato e poi controllato dalle autorità. In età moderna è tutta un'altra cosa: l'esazione avviene per contingenti, cioè per quantum; non era il singolo che agisce in prima persona, ma il corpo di cui fa parte. Fisicamente il corpo può essere rappresentato dalla città, dal territorio, dal ceto sociale. L'autorità indica il quantum, cioè il contingente che deve essere riscosso presso i singoli corpi e per il quale essi sono responsabili verso i pubblici poteri. Il prelievo avviene per contingenti e quindi si deve fissare la quota del contingente per ogni singolo corpo. Le autorità indicano il contingente generale (A), cioè l'importo complessivo dovuto che viene suddiviso in contingentispecifici (X) determinati in relazione alle singole città. Il contingente specifico (X), rappresenta dunque il quantum dovuto dalla città e si ricava.col metodo delle proporzioni, dopo aver stabilito i criteri con i quali si deve indicare la capacità contributiva complessiva della città (C), la quale si determina in relazione alla capacità contributiva di tutte le altre città (B). Si imposta, dunque, la seguente proporzione:
A:X = B:C
Il contingente generale (importo complessivo dovuto) : al contingente specifico (quantum dovuto alla città) = la capacità contributiva di tutte le altre città : alla capacità contributiva complessiva delle città (C)
Una volta stabilito il dovuto dalla singola città, si provvede a dividerlo fra i contribuenti a seconda della loro capacità contributiva: e cioè, sulla base delle dichiarazioni dei soggetti fiscali si arriva ad una stima dei singoli patrimoni. Questa cifra rappresenta il quantum (è detta carato d'estimo), la quota partecipativa del singolo che si rapporta a quella complessiva dovuta alla
città. Pertanto si reimposta la proporzione:
Contingente specifico dovuto alle città : al contingente del singolo = laquota partecipativa ( quantum) della città : alla quota partecipativa( quantum) del corpo
Il carato d'estimo/quantum, dunque, non è altro che un coefficiente che diventa esecutivo quando le autorità stabiliscono che ve ne sia bisogno. In questo caso, scatta un moltiplicatore e così, ogni contribuente, si vede aumentare il proprio coefficiente contributivo di tante volte, quanto è la quota unica fissata per raggiungere la cifra richiesta.
Mutui.
Un fatto è certo: nell'Europa moderna gli Stati hanno sempre più bisogno di denaro, ed è proprio tra gli operatori del terziario che si trovano i più convinti sottoscrittori dei prestiti pubblici lanciati dagli Stati. Per lo stato moderno indebitarsi era estremamente facile: guerre, carestie, eserciti sempre più costosi, fanno aumentare la spesa pubblica.
Si ricorre anche a forme di prestiti pubblici, cioè a forme di mutui che possono essere distinti in: mutui a breve termine e a lungo termine. Per quanto riguarda i mutui a breve termine, si esercitano due meccanismi: l'appalto d'imposta e l'assegnazione. Appalto d'imposta: con esso lo Stato affida al creditore il diritto di riscuotere una determinata imposta indiretta (generalmente un dazio indiretto: ferro, sale, tabacco ecc.). In buona sostanza il creditore, in cambio di una somma prestata allo stato, può riscuotere per un periodo di tempo determinato, un'imposta. Il profitto consiste nell'abilità da parte del creditore di riscuotere più denaro possibile in questo lasso di tempo. Nel regno di Napoli prende il nome di arrendamento. Assegnazione: questo secondo meccanismo si differenzia dal primo solo per la modalità di riscossione. Lo Stato è sempre debitore verso un privato che gli concede un prestito, cui è affidata la riscossione dell'imposta.L'assegnazione della riscossione di unadeterminata imposta, fino a quando il suo credito non viene del tuttosoddisfatto. Queste forme di mutui a breve termine, col passare del tempo e in ragione delfatto che lo Stato il più delle volte è costretto ad ipotecare anche il gettitofuturo, si trasformano in mutui a lungo termine e il tasso di interesse si abbassasempre di più (dal 32% del XV secolo a poco più dell'11% nel XVI e XVIIsecolo). Esse assumeranno il nome di asiento in Spagna e Partì in Francia.La costante diminuzione dei tassi di interesse sui prestiti pubblici, conobbe nelcorso del XVII secolo (in Inghilterra e soprattutto in Olanda) una forteconcentrazione dei tassi di interesse che si attesta intorno al 4%. La tendenzacomune a questi due Stati è stata quella di aver trasformato il debito fluttuante(cioè quei titoli di credito verso lo Stato a breve scadenza) in debitoconsolidato (cioè quei titoli obbligazionari.
il cui rimborso non è prefissato al momento dell'emissione).
Olanda.
Durante il XVII secolo, nei Paesi Bassi, si concretizza un sistema dualistico: da un lato Anversa e dall'altro Amsterdam.
Per quanto riguarda Anversa, essa si pone come capitale finanziaria e principale centro commerciale per prodotti di alto valore (seta, spezie, argento e lane inglese); per quanto riguarda Amsterdam, essa assume sempre più un ruolo predominante nel Baltico soprattutto per la commercializzazione dei cereali, del pesce e del legname.
A fine della Guerra dei Trent'anni questa giovane nazione si presenta come la nazione più sviluppata d'Europa e non subisce le forti crisi, riesce a resistere.
Amsterdam diviene sempre di più il centro propulsivo dello sviluppo della Nazione che inizia a essere identificata con il termine di Olanda. Non vi è dubbio che, proprio la città di Amsterdam, è diventata il centro della più ampia rete di
Commerci grazie alla presenza della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali. Di fatto, il successo olandese non è legato solo al commercio. Molto è dovuto anche al grande sviluppo manifatturiero e delle altre aree agricole di Olanda e Zelanda.
I Paesi Bassi con successo hanno saputo inserirsi nel gioco degli scambi dei prodotti manufatti, coprendo una buona fetta di mercato; in questo modo, le altre città Olandesi si sono inserite brillantemente nella produzione di tessuti di lana pettinata, di rasi e tele. Allo stesso modo, le città dei distretti agricoli, specializzandosi nella produzione di tessuti meno pregiati ma di fatto competitivi a causa del basso costo del lavoro (che sempre più diviene un fattore decisivo del successo olandese).
Un'agricoltura molto avanzata, infine, concorre ad affermare il predominio olandese. La cosa ha dello straordinario se si considera la piccola dimensione territoriale della Nazione e l'opera di ingegno umano volta.
A recuperare nuovaterra dal mare, grazie a un complesso sistema di dighe aggiunto ad altrettanti sistemi di canalizzazione e di irrigazione. Dunque le ragioni dello sviluppo olandese sono diverse e tutte rilevanti. Religione, tecnologia, forma di governo, inoltre contribuiscono a circa 150 anni di ininterrotto successo Olandese.
La VOC. Ruolo fondamentale lo gioca la Compagnia Olandese delle Indie Orientali (da ora VOC) istituita dal 1602. La presenza di una così straordinaria istituzione economica permette all'Olanda di poter usufruire (per i propri commerci internazionali) di più denaro e navi di quanto non possano fare Portogallo e Inghilterra messe insieme.
La VOC è divisa in 6 camere e ognuna partecipa al capitale sociale; le singole camere rilasciano delle azioni di valore nominale variabile, fino al raggiungimento della propria quota. La novità consiste nella durata della sottoscrizione delle azioni: non più limitata come in passato al singolo
viaggio,ma ora il capitale risulta vincolato per 10 anni. Le azioni sono al portatore equindi si crea subito un mercato dei titoli legato al fatto che alcuni investitoridecidono di smobilizzare una parte, o tutto il loro capitale, prima dellascadenza naturale dei 10 anni, e ciò avviene soprattutto perché altri sonodisposti a pagare azioni più del loro valore nominale.Altra novità si ha quando allo scadere dei 10 anni, la VOC ( con l'appoggio delloStato) si rifiuta di liquidare ai sottoscrittori delle azioni che ora valgono più deldoppio del valore iniziale. Da quel momento la VOC si trasforma in una sorta diS.p.a ante litteram e il suo capitale non è più soggetto a scadenze, ma divieneoggetto di contrattazione della Borsa di Amsterdam.In conclusione, il fatto che la VOC sia diventata responsabile solo di fronte aipropri azionisti, ha come immediata conseguenze che il valore delle azioni puòaumentare o diminuire in base alla domanda e all'offerta sul mercato.