Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 84
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 1 Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 84.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame di storia dell'arte antica Pag. 81
1 su 84
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Sulla superficie superiore (stilobate) di

una piattaforma, sopraelevata rispetto al

terreno circostante, per mezzo di pochi

gradini (crepidoma), si elevava la

struttura del tempio, caratterizzata

dalle colonne. La disposizione delle

colonne determina la classificazione dei

tipi di pianta del tempio greco, che ci è

stata tramandata da Vitruvio (De

architectura.):

• Naos : si tratta della cella di forma rettangolare alla quale si accede tramite una porta. Il

tempio a Naos è la tipologia più semplice di tempio. E’ l'ambiente che ospitava

l'immagine della divinità (una statua di solito), i bottini di guerra e simbolicamente era

la casa del dio stesso; per questo era proibito entrarvi, vi accedevano regolarmente soltanto

alcuni tipi di sacerdoti.

• Tempio in Antis : era caratterizzato dalla presenza, sulla facciata, di due colonne tra due ali

di muro, chiamate ànte, che prolungano in avanti le pareti laterali della cella.

Naos/ cella

• Tempio a Figura Tempio in

doppio Antis : si

Antis

tratta del

tempio in Antis precedente con l’aggiunta di due colonne anche sulla parte retrostante

del tempio, sempre tra due ali di muro che prolungano la cella. 29

Figura Tempio a doppio

Antis

• Tempio Periptero : e circondato da un solo giro di colonne lungo tutto il perimetro del

tempio. Si crea così un porticato continuo chiamato peristasi. Figura Tempio

Periptero

• Tempio Pseudoperiptero : si indica una tipologia in cui le colonne perimetrali, quelle che

.

compongono la peristasi sono sostituite da semi-colonne addossate al muro della cella

Figura Tempio

• Tempio Diptero : Consiste in un doppio

colonnato che circonda l'intero perimetro in

modo che ogni colonna della serie interna sia

perfettamente allineata alla corrispondente colonna

della serie esterna. 30

Figura Tempio

Diptero

• Tempio Pseudodiptero : presenta due file di colonnati che circondano tutto il perimetro

del tempio. Si differenzia del tempio diptero in quanto la prima fila di colonne che

circonda la cella è formata da semicolonne addossate alla parete della stessa.

Figura Tempio

Pseudodiptero

• Tempio a Tholos : Se poi la pianta, invece di essere rettangolare, è circolare, il tempio

prende il nome di tholos, per similitudine con la pseudocupola micenea o di periptero

circolare. In tal caso il nàos assume forma cilindrica e la peristàsi si trasforma in un

porticato circolare. Figura Tempio a Tholos 31

• Tempio Monoptero : o a Tholos Periptera, è infine l'unico, insieme a quello a tholos, ad

avere una pianta non rettangolare. Esso ha forma circolare ed è circondato da una sola

circonferenza di colonne (mònos, solo). Caratteristica unica che lo differenzia da tutti gli

altri templi è il fatto che in esso non vi è nàos, e l'ara con la statua del dio è dunque posta al

centro del colonnato. Figura Tempio Monoptero

• Tempio Prostilo : Il tempio pròstilo ha, in genere, la stessa pianta di quello in antis, soltanto

che davanti alle ante e al nàos si ergono quattro o più colonne. Tra le ante e le colonne viene

così a crearsi una specie di porticato. Il numero delle colonne sul fronte anteriore è variabile

in relazione alle dimensioni del tempio il quale si può definire: tetràstilo (tèttares,

quattro); esàstilo (hèx, sei); eptàstilo (hepta, sette); octàstilo (oktò, otto); ennàstilo (ennèa,

nove); decàstilo (dèka, dieci). Figura Tempio Prostilo 32

• Tempio Anfiprostilo : E' il raddoppiamento di quello pròstilo. In esso, infatti, vi sono due

colonnati: uno anteriore, di fronte al prònao, e uno uguale, posto sul retro.

Figura Tempio Anfiprostilo

Tetrastilo

Gli Ordini architettonici

L’ordine architettonico è la più grande novità che i Greci introducono nell’arte del costruire e

risponde a una profonda esigenza concettuale nell’architettura greca: quella di eliminare qualsiasi

forma di casualità nella realizzazione di un edificio. Esso consiste in una serie di regole geometriche

e matematiche che fissano forme e dimensioni delle varie parti che compongono il tempio in modo

che tutti gli elementi dell’edificio siano in rapporto proporzionale fra di loro e con l’insieme. Tre

sono gli ordini architettonici impiegati dai Greci: il DORICO, lo IONICO e il CORINZIO.

Ciascuno di essi presenta caratteristiche formali proprie e ben definite. Ciò che li accomuna è l’uso

di una serie di rapporti proporzionali, di accordi armonici e di regole geometrico - matematiche tali

da renderli il fondamento stesso dell’arte del costruire.

• Ordine dorico :

Caratterizzato da proporzioni massicce e da una rigorosa semplicità di forme, è il più antico e 33

maestoso dei tre. I primi esempi documentati risalgono all’inizio dell’epoca arcaica. Le sue

principali zone di diffusione sono il

Peloponneso, la Magna Grecia e la Sicilia.

Il tempio dorico poggia su un crepidòma in

pietra, un massiccio basamento costituito da

tre o più gradini con la funzione di

sopraelevare l’edificio, separando

simbolicamente la residenza degli dei dal

livello terreno.

La parte superiore del crepidòma prende il

nome di stilòbate e costituisce il piano

orizzontale sul quale poggiano tutte le

colonne del tempio. La colonna si compone

di due elementi distinti: il fusto (composto di

rocchi fissati con un perno centrale di bronzo)

e il capitello. Fusto e capitello sono uniti tra

loro mediante un elemento anulare

di raccordo chiamato collarino. Il

fusto è rastremato verso l’alto.

A circa un terzo della sua altezza

la colonna presenta un leggero

rigonfiamento detto Èntasi che

serve a correggere la percezione

ottica della colonna che

altrimenti vista da lontano

sembrerebbe innaturalmente

sottile.

Il fusto non è lascio, ma scanalato.

Queste scanalature, uguali e Figura Capitello dorico

semicilindriche, sono accostate in

modo da formare spigoli vivi. Tale accorgimento comporta una netta individuazione di fasce di luce

alternate a fasce d’ombra, il che le conferisce un ulteriore senso di compattezza e di solidità. Il

capitello costituisce il coronamento della colonna. È formato da due elementi sovrapposti chiamati

echìno e àbaco. L’echìno ha la forma di un catino circolare dal profilo convesso. L’àbaco invece ha

34

la forma di un parallelepipedo molto basso. L’insieme degli elementi strutturali e decorativi che si

appoggiano sui capitelli prendono il nome generico di trabeazione.

La trabeazione è formata a sua volta da tre elementi sovrapposti chiamati architrave, fregio e

Cornice. L’architrave collega orizzontalmente fra loro le varie colonne del tempio e serve da

appoggio per le travi del tetto. Nell’ordine dorico l’architrave è sormontato per tutta la sua

lunghezza da un fregio che si sviluppa lungo l’intero perimetro del tempio con un ordinato e ritmico

alternarsi di mètope e trìglifi. Le mètope sono delle lastre, originariamente lisce e a partire

dall’epoca classica dipinte o decorate a bassorilievo, con scene tratte dalla mitologia. I trìglifi sono

decorati da quattro profonde scanalature che li percorrono verticalmente.

La cornice, infine, aggetta sul fregio sottostante al fine di proteggerne i bassorilievi dalla pioggia.

La facciata è chiusa dal frontone, entro il quale si distingue la parte triangolare, il timpano. Esso

ospita sculture in altorilievo o a tutto tondo, narranti episodi mitologici.

• Ordine ionico :

Si sviluppa con un ritardo di pochi decenni rispetto al dorico, a partire dalle coste orientali

dell’Asia.

La colonna non si appoggia direttamente sullo

stilobate, ma ha una propria base costituita da

due elementi circolari sovrapposti, una

convessa, sporgente (toro) e una concava,

rientrante (trochilo).

Il fusto è meno rastremato di quello dorico, non

ha entasi e presenta un numero maggiore di

scanalature, che non si succedono più mediante

spigoli vivi, ma sono smussate. Ciò

contribuisce ad accentuare quel senso di grazia

e di leggerezza che è uno dei fattori

caratterizzanti dell’ordine ionico. 35

Nel capitello l’echìno è ornato con decorazioni ovoidali (ovoli) e, fra esso e l’àbaco, quadrato, un

elemento intermedio, il pulvino, si curva lateralmente in due ampie volute sottolineate da listelli.

L’architrave si divide in tre fasce, progressivamente aggettanti, ed è sormontato da un fregio

continuo raffigurante esseri viventi. Figura Capitello

ionico

• Ordine corinzio : Risale al V secolo a. C e raggiunge la sua

massima diffusione in età ellenistica. Sarà

utilizzato molto dagli architetti Romani.

Simile allo ionico, presenta un capitello

caratterizzato dalla presenza di un motivo

decorativo a foglie di acànto.

Dal punto di vista stilistico il dorico è

quello più usato in età arcaica e

classica. Lo Ionico in Sicilia non

apparteneva non prende piede, pertanto

la sua presenza nei templi siciliani è

alquanto rara, si limita al caso del

tempio di Artemide a Siracusa. 36

Non abbiamo templi Corinzi in Sicilia. Come detto l’architettura corinzia caratterizza

principalmente i templi romani. Il Pantheon, ad esempio, è costituito da colonne di granito con

capitelli corinzi, lo stesso vale per altre architetture romane.

Figura Capitello corinzio

I Templi delle Sicilia

I templi dell’età greca in Sicilia sono numerosi e sono tutti in stile dorico, ad eccezione di uno che è

in stile ionico, mentre corinzi non ne abbiamo. I templi greci in Sicilia si trovano in diverse località

sparsi per tutta l’isola: Himera 37

Il tempio della Vittoria è un tempio

greco dell'antica città di Himera, o

Imera, sito nell'area archeologica

di Termini Imerese, comune

italiano della città metropolitana di

Palermo in Sicilia. A Himera nel 480

a.C. si tenne uno scontro di guerra tra

Cartaginesi e Greci. Questi erano

capeggiati dai Tiranni delle città più

importanti di allora, Siracusa e

Agrigento. Dall’altro lato c’erano le

truppe Puniche. Lo scontro avviene nel

limite tra l’aria di influenza greca e

quella di influenza punica. Come

abbiamo detto la parte occidentale della Figura Resti del Tempio della Vittoria di Imera

Sicilia era stata colonizzata dai Fenici,

popolazioni africane, e sulla scia di

queste popolazioni si insediano le famiglie puni

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
84 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Grace96018 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Giansiracusa Paolo.