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9. STRATIFICAZIONE SOCIALE, DISEUGUAGLIANZA E POVERTÀ
Che cos'è la disuguaglianza? L'analisi sociologica della stratificazione sociale ha come oggetto lo studio sistematico delle disuguaglianze tra individui e gruppi. La disuguaglianza è al cuore dello studio della stratificazione sociale.
La storia della disuguaglianza: La disuguaglianza è una caratteristica di tutte le società umane conosciute. Nelle comunità primitive era spesso in dubbio la mera sopravvivenza, e poco o nulla rimaneva dopo che erano stati soddisfatti i bisogni primari. Non esistendo significative opportunità per alcuni di arricchirsi a spese di altri, c'erano poche possibilità che emergessero grandi disuguaglianze.
La schiavitù è stata una delle prime forme in cui le disuguaglianze hanno iniziato a manifestarsi in modo sistematico. Il sistema schiavistico prevede la creazione di ricchezza per i loro padroni, una ricchezza a cui gli schiavi non hanno accesso.
partecipano.Il sistema dominante di disuguaglianza prima dell'avvento del capitalismo era quello conosciuto come feudalismo: un ordine sociale in cui coloro che possiedono la terra (i feudatari) ricevono i prodotti di coloro che la lavorano, i servi, obbligati per legge a lavorare il feudatario.
In tali società, il piccolo stato sociale delle élite economiche tendeva a vivere completamente separato dal resto della popolazione.
Oggi il mondo delle disuguaglianze è molto più complicato. La rivoluzione industriale ha reso possibile una crescita economica rapida e sostenuta; le società nel loro complesso sono diventate più ricche e al loro interno sono emerse disuguaglianze assai maggiori.
Il ritmo del cambiamento e il miglioramento del tenore di vita hanno subito un'accelerazione in anni recenti. Gli individui e le famiglie che, nella società odierna, godono di ricchezze straordinarie sono davvero senza precedenti nella storia umana.
tutto il mondo i ricchi sono diventati ancora più ricchi e oggi, complessivamente, controllano un'enorme quota della ricchezza mondiale. Secondo le stime di uno studio di qualche anno fa, l'1% della popolazione mondiale controlla circa il 32% di tutta la ricchezza mondiale. Il 30% costituito dalla fascia di popolazione mondiale meno abbiente possiede meno dell'1% della ricchezza totale e vive con meno di 2 dollari al giorno. Questo aumento della concentrazione della ricchezza è iniziato negli anni '80 del secolo scorso e rappresenta una significativa inversione di tendenza rispetto a un trend quasi secolare di riduzione progressiva della disuguaglianza. Soggetti e oggetti della disuguaglianza Quali sono i soggetti e gli oggetti della disuguaglianza? In modi specifici le società sono disuguali? E sono i soggetti che poniamo a confronto quando parliamo di disuguaglianza? Iniziamo con la prima domanda. In quali modi specifici sono le società disuguali? Gli scienziati sociali hanno concentratola maggior parte della propria attenzione sulladistribuzione disuguale di alcune risorse di particolare importanza: reddito ericchezza. Sono concetti fondamentalmente diversi. Reddito Esistono molteplici fonti di reddito. La maggior parte delle persone, prima di andarein pensione, ricavano il proprio reddito prevalentemente dall’attività lavorativa, maalcuni hanno molteplici fonti di reddito. Ricchezza La ricchezza è un altro importante indicatore delle risorse familiare di lungo periodo. La ricchezza più diffusa è la propria immobiliare. Poiché le case tendono adapprezzarsi nel corso del tempo, la proprietà immobiliare è stata storicamente il primobene attraverso il quale le famiglie con redditi modesti hanno potuto accumularericchezza. Un sottoinsieme più limitato della popolazione possiede risorse finanziarenette. Le differenze di ricchezza tra individui e gruppi sono spesso assai maggioridelle differenze di reddito.Il reddito e la ricchezza non sono le uniche misure rilevanti.
Consumo reale
Il consumo reale – ciò che gli individui e le famiglie sono davvero in grado di comprare e consumare – fornisce una prospettiva sulla disuguaglianza diversa da quella offerta considerando solo il reddito. È interessante notare che per le famiglie superapovere e appartenenti alla classe media il consumo supera spesso il reddito dichiarato. Per le famiglie povere, ciò si verifica solitamente perché altri familiari o amici prestano loro soldi o beni, o perché qualche entrata non è denunciata. Per le famiglie delle classi medie l’eccedenza dei consumi rispetto al reddito ha origini differenti: fin dagli anni ’80 del secolo scorso queste famiglie hanno potuto consumare più di quanto guadagnavano grazie al frequente ricorso a prestiti bancari, generalmente garantiti attraverso ipoteche sull’abitazione.
Infine, la disuguaglianza di benessere riguarda numerose
Dimensioni della vita. Tra gli aspetti più importanti del benessere troviamo la salute, l'esposizione al crimine e alla violenza. Le diseguaglianze di reddito e ricchezza sono spesso collegate al benessere.
Classi e disuguaglianza
Chi sono i soggetti che poniamo a confronto quando parliamo di disuguaglianza?
Il sistema delle disuguaglianze, oggi, non contrappone semplicemente i ricchi a tutti gli altri. Nella maggior parte dei paesi esiste un'ampia classe media. I membri della classe media e le loro famiglie possiedono un reddito abbastanza alto da permettersi di acquistare case, automobili, computer o televisori.
Per i sociologi la classe è stata a lungo un concetto centrale nello studio della disuguaglianza. Le classi sono gruppi, non individui.
Che cosa forma una classe? C'è disaccordo sul modo di definire le classi. Tuttavia, la maggior parte di essi concorda nel ritenere che le classi siano formate da persone che:
- Condividono una condizione economica
Hanno interessi economici in conflitto con quelli di altre classi;
Condividono simili possibilità di vita;
Hanno atteggiamento e comportamento simili;
Costituiscono, almeno potenzialmente, un soggetto collettivo in grado di intraprendere azioni collettive a sostegno dei propri interessi.
L’analisi delle classi è lo studio di come, quando e dove si collocano le classi in relazioni a queste molteplici dimensioni. Le classi sono maggiormente visibile quando presentano nette divergenze in merito a qualche fondamentale tema di discussione politica e le persone si riuniscono per protestare sulla base delle rimostranze economiche che le accomunano. Che cosa possiamo dire del ruolo delle classi nella vita di tutti i giorni? Manifesto del Partito comunista,
Il concetto di classe è stato utilizzato da Karl Marx nel scritto con Friedrich Engels. Il concetto di classe elaborato prevede che, in ogni società, esiste una singola divisione cruciale tra
due classi (dominante, subordinata) risultante dal sistema economico. Nelle società capitalistiche, la distinzione di classe fondamentale è quella fra i proprietari (la borghesia) e i lavoratori indipendenti (il proletariato). Possono esistere altre classi, ma sono di minore importanza.
Da tempo è chiaro che la concezione dicotomica della struttura di classe proposta da Marx è troppo semplice. Non è utile accomunare le diverse fasce della classe media agli operai dell'industria o ai commessi che lavorano in un negozio. Qualunque teoria delle classi che voglia descrivere compiutamente le società contemporanee dovrà prestare la dovuta attenzione ai "gruppi intermedi", cioè alle classi medie.
Cosa c'è di medio nelle classi medie? Sono state proposte tre risposte:
- La prima consiste nel distinguere le classi sulla base del reddito. L'uso del reddito nella definizione delle classi suscita un problema: la
assegnarlo a una classe specifica. La regole decisiva fondamentale è che i soggetti con punteggio alto in tutte e tre le dimensioni hanno uno status socioeconomico elevato, quelli con punteggio basso in tutte e tre le dimensioni hanno uno status socioeconomico basso, e tutti gli altri si collocano in posizione intermedia. Un'implicazione fondamentale della teoria delle classi è che i membri della stessa classe abbiano un contesto in cui agire insieme. Le persone che possiedono lo stesso status socioeconomico, però, non sempre agiscono in modo uniforme.
Per ovviare a questo milite è emerso un terzo approccio all'analisi delle classi che si concentra esclusivamente sull'occupazione svolta dalle persone in età adulta. I gruppi occupazionali condividono al loro interno visioni politiche simili e agiscono uniti per ottenere stipendi più alti o cambiare le politiche governative. La maggior parte di questi approcci classifica le varie
ma distinzione tra coloro che svolgono mansioni non manuali a medio o alto livello di qualificazione e coloro che svolgono mansioni manuali a medio o alto livello di qualificazione. Infine, viene identificata una classe lavoratrice che comprende lavoratori dipendenti di ogni tipo che svolgono mansioni a basso livello di qualificazione.