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EMPATIA E SVILUPPO ATIPICO
Sindrome di Down
- Personalità più piacevoli, costruiscono legami più positivi e prestano più attenzione
alle espressioni facciali;
- Fino a tre anni, capacità normali di riconoscimento delle emozioni fondamentali > da
3 anni lo sviluppo rallenta > tra i 7 e 12 anni si blocca completamente;
- Compromissione del social referencing: grossa attenzione alle emozioni osservate ma
difficoltà a collegarle al contesto;
- Studi condotti tramite FASTE: bambini SdD poco empatici, molto meno del gruppo di
controllo, ma capiscono meglio il distress offrendo conforto e aiuto molto più del gruppo
di controllo.
Autismo
- Compromissione grave e perdurante dell’interazione sociale: anomalie in
comportamenti non verbali che regolano la comunicazione con gli altri (evitano lo
sguardo, poco espressivi, rigidi nelle posture, ecc.);
- Difficoltà ad instaurare relazioni adeguate con i compagni: i più piccoli con scarso
interesse nel fare amicizia, i più grandi con interesse ma difficoltà a comprendere le
convenzioni sociali; poco inclini alla condivisione emotiva e mancano di reciprocità
sociale ed emotiva.
- Studi condotti da Bacon su bambini autistici ad alto funzionamento (senza ritardo
mentale) faticano a:
- riconoscere e condividere le emozioni di chi gli sta accanto;
- comprendere i contesti appropriati in cui si esprimono le varie emozioni;
- riconoscere che le espressioni facciali, vocali e gestuali sono legate tra loro e
concorrono ad esprimere una particolare emozione;
- non osservano le espressioni facciali e falliscono nei compiti di social
referencing.
- Studi condotti da Bacon su bambini autistici AF:
- lo sperimentatore finge di farsi male e simula distress > bambini autistici meno
empatici e attenti ad espressioni facciali;
- lo sperimentatore finge di non trovare un oggetto a lui non visibile ma visibile
dal bambino, per poi esplicitare una richiesta di aiuto > bambini autistici = meno
comportamenti di aiuto.
- Studi condotti da Yrmija su bambini autistici AF:
- somministrazione del FASTE: autistici AF riconoscono le emozioni della storia,
capacità di role taking e risposte empatiche > in assenza di restrizioni di tipo temporale,
pressioni ambientali e contatto riescono a manifestare comportamenti di responsività
emotiva ed empatica. 7
CAPITOLO 3
È POSSIBILE MISURARE L’EMPATIA?
Problemi legati alla misurazione
- L’empatia è un processo intimo, privato, non direttamente osservabile;
- Diversità nel definire l’empatia e i suoi confini determinano difficoltà nel trovare misure
univoche e onnicomprensive;
Strumenti per la misurazione
Tre “famiglie” di strumenti:
- Indici che si basano su resoconti verbali:
- storie figurate (es. il FASTE: brevi storie, in sequenza, sotto forma di diapositive
o testi scritti. Nelle storie, il protagonista è un bambino coinvolto in situazioni
emotivamente rilevanti, che si concludono con il protagonista che esperisce
un’emozione. Segue un’intervista di due domande: Cosa provi? e Cosa prova il
protagonista della storia? L’empatia è data dalla concordanza affettiva tra cosa prova il
bambino intervistato e cosa è attribuito al protagonista. PRO facilmente applicabile,
permette la valutazione delle esperienze e di vissuti interni CONTRO 1) gli stati emotivi
non sono così facilmente manipolabili 2) i testi scritti possono confondere la valutazione
di abilità linguistiche invece che empatiche 3) non è detto che il bambino voglia o riesca
a verbalizzare i suoi pensieri 4) alcuni stimoli possono provocare più emozioni, ma il
test ne riconosce una come corretta 5) gli stimoli visivi possono risultare artificiosi e
non avere valenza sufficiente a suscitare emozioni 6) utilizzabile sono per bambini fino
a 9/10 anni;
- interviste;
- questionari self-report ACCOMUNANZE gli item descrivono scenari emotigeni
rispetto ai quali viene chiesto ai soggetti di valutare le sensazioni che essi provano
DIFFERENZE sondano aspetti diversi del comportamento empatico Differenze
rispetto alle storie figurate 1) Rilevano un’empatia disposizionale (quanto
frequentemente avviene un comportamento, descrivono uno stile comportamentale) 2)
Di facile utilizzo e valutazione.
Il più utilizzato è l’IRI di Davis, con struttura a quattro componenti (perspective taking,
fantasia, considerazione empatica, disagio personale) ognuno con sette item. Scala
likert.
Altro questionario è il SEE di Wang per misurare l’empatia etnoculturale, anch’esso con
quattro scale: sentimento ed espressione empatica (reazioni emotive esperite di fronte
ad esperienze di discriminazione) perspective taking (comprendere emozioni con
background razziale o etnico differente) accettazione delle differenze culturali (capire,
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accogliere tradizioni e costumi differenti) consapevolezza empatica (consapevolezza
circa le esperienze di discriminazione che avvengono e sono subite da persone di gruppi
etnici differenti)
- Osservazione:
- indizi somatici (l’empatia viene misurata osservando la frequenza e la durata di
comparsa di espressioni comportamentali esplicitate es. postura, sguardi, espressioni
facciali, vocalizzi. Valutazione valida e promettente CONTRO Già dal secondo anno di
vita, i bambini perdono spontaneità nelle loro manifestazioni);
- indizi comportamentali (anche se l’empatia è la leva del comportamento
prosociale, non è esclusa la presenza silente di empatia in caso di non comportamenti
prosociali, e viceversa).
- Indici psicofisiologici e neuroimmagini: valutazione delle risposte del sistema nervoso
autonomo (es. sudorazione, battito cardiaco, temperatura) a stimoli visivi. PRO liberi
da bias CONTRO solo da laboratorio, interpretazione complessa, possibili cause spurie
(cambiamenti corporei possono essere causati da pensieri particolari, umore,
attenzione). È necessario anche un resoconto verbale per verificare la veridicità.
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CAPITOLO 4
EMPATIA, PERSONALIT , CONDOTTE
À
SOCIALI E ANTISOCIALI
EMPATIA E PROCESSI INTRA-INDIVIDUALI
Modello Eysenck Eysenck crea un questionario di autovalutazione che identifica tre
superfattori per definire la personalità:
- estroversione: definisce il livello di adattabilità sociale, affiliazione, partecipazione;
- nevroticismo: livello di ansietà, emotività e isolamento sociale;
- psicoticismo: tendenza all’egocentrismo, insensibilità e al non curarsi degli altri.
Relazioni positive tra responsività empatica e nevroticismo;
Relazioni negative tra responsività empatica e psicoticismo.
QUINDI le persone più emotive e ansiose manifestano una reattività empatica
superiore a quelle dotate di una maggiore stabilità emotiva, mentre le persone
tendenzialmente egocentriche e incuranti degli altri manifestano bassi livelli di empatia.
Modello Big Five Caprara crea un questionario di autovalutazione che individua cinque
superfattori, categorie sovraordinate che riassumono una serie di fattori specifici:
- Apertura mentale: ricerca proattiva, tolleranza e piacere a esplorare ciò che non è
familiare;
- Coscienziosità: grado di organizzazione, perseveranza che le persone hanno nel
perseguire i loro obiettivi;
- Energia: qualità e intensità dei rapporti interpersonali, capacità di entusiasmarsi;
- Amicalità: socievolezza, preferenza per il lavoro di gruppo e la collaborazione;
- Stabilità emotiva: tendenza a esperire emozioni positive e pochi sbalzi d’umore,
predisposizione a stress.
Relazioni positive tra responsività empatica e dimensioni di amicalità, energia, apertura
e coscienziosità.
Nessuna relazione tra responsività empatica e stabilità emotiva.
QUINDI L’empatia è importante nella qualità delle relazioni interpersonali, controllo dei
propri impulsi, curiosità verso ciò che è nuovo e nel bisogno di stimoli.
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EMPATIA E CONDOTTE ANTISOCIALI
Aggressività L’empatia svolge un ruolo di mediatore delle condotte aggressive e
antisociali, nelle diverse manifestazioni per forma e motivazione: alti livelli di empatia
sono associati a bassi livelli di comportamenti aggressivi e antisociali, dall’infanzia all’età
adulta.
Com’è possibile? Grazie all’intervento delle due dimensioni dell’empatia:
- dimensione affettiva: l’essere spettatori delle conseguenze dolorose dell’aggressività
causa angoscia in un osservatore empatico, a maggior ragione nel caso in cui egli stesso
è la causa della sofferenza altrui;
- dimensione cognitiva: l’abilità di adottare la prospettiva di un’altra persona permette
al soggetto di avere maggiore comprensione e tolleranza della posizione altrui,
rendendo meno probabile la messa in atto di un comportamento aggressivo.
EMPATIA E CONDOTTE PROSOCIALI
I comportamenti prosociali comprendono tutte quelle azioni volte a produrre,
mantenere e accrescere il benessere delle altre persone;
I comportamenti altruistici comprendono una gamma di azioni volte ad aiutare gli altrui,
che si mettono in atto a prescindere da benefici attesi (es. riconoscimenti sociali,
evitamento di sensi di colpa).
L’empatia è promotore del comportamento prosociale (alto lv. d’empatia = alto lv. di
comportamento prosociale, dall’infanzia all’età adulta).
Com’è possibile? Grazie all’intervento delle due dimensioni dell’empatia:
- dimensione affettiva: l’essere spettatori della sofferenza dell’altro potrebbe far nascere
in un osservatore empatico il desiderio di migliorare le condizioni dell’osservato;
- dimensione cognitiva: l’abilità di adottare la prospettiva di un’altra persona,
comprendendo la sua situazione e il suo punto di vista può far sì che chi osserva riesca
a fornire all’altro un aiuto appropriato.
BULLISMO
Il bullismo è una particolare manifestazione di aggressività, perpetrata da uno o più
individui (bulli o bulle) ai danni di uno o più individui (vittime). Un bullo può aggredire
una vittima in modo diretto (picchiandola o insultandola) o in modo indiretto
(escludendola, diffondendo calunnie sul suo conto).
Caratteristiche del bullismo:
- intenzionalità: nasce da azioni intenzionali nel arrecare danno a qualcuno;
- persistenza nel tempo: il fenomeno ha una durata temporale da settimane ad anni;
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- asimmetria nella relazione: squilibrio tra il bullo e la vittima in termini di forza fisica o
psicologica. Il bullo in genere esercita il suo potere non in virtù di quest’ultimo ma
perch&eacu