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MEMORIA
Memoria a lungo termine (Tulving)
- Memoria semantica: codifica, mantiene e recupera le conoscenze di tipo fattuale;
- Memoria episodico-autobiografica: contiene i ricordi di eventi con una precisa
collocazione spazio-temporale.
Autobiografica: è rappresentazione di sé, aiuta ad anticipare eventi futuri, a
condividere con gli altri, ad affrontare eventi attuali.
Relazione tra sistemi di MLT, coscienza, rappresentazione di sé
Ricordare gli eventi passati attraverso il tempo > viaggio mentale. Si associa ad
autonoesi (forma di consapevolezza che permette di distinguere quando un fatto è
vissuto, è ricordato o rappresentato).
Analisi di pazienti amnesici
Subito dopo l’incidente Vent’anni dopo
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Memoria autobiografica e personalità (modello Conway e Pleydell-Pierce)
Un evento autobiografico contiene tre tipi di conoscenze organizzate gerarchicamente:
- periodi di vita: consentono di collocare lungo la linea del tempo i nostri ricordi. È
l’ossatura della memoria autobiografica;
- eventi generali: riguardano eventi ripetuti nel tempo o un evento singolo. Sono gruppi
di ricordi legati ad un tema (es. ricordi della prima volta – il primo giorno di lavoro -);
- eventi specifici: dettagli che riguardano il ricordo. Centrale la capacità di immaginare
e di rivedere con l’occhio della propria mente il ricordo.
L’integrazione dei tre livelli di conoscenze permette l’accesso al proprio passato,
l’interpretazione del presente e previsioni del futuro.
Scollamento di questi tre livelli > disorientamento della nostra identità.
Ricordi autobiografici e fondamento del sé
- self-reference effect: informazioni coerenti con l’idea che si ha di sé ricordate in modo
più dettagliato e più facilmente accessibili rispetto a informazioni discrepanti;
- self-memory system: integrazione fra conoscenze autobiografiche e working self
(vissuto in continua modificazione che l’individuo ha di sé).
Nella costruzione dell’identità, l’individuo integra informazioni già possedute con
informazioni nuove > partecipazione della memoria di lavoro.
IL RICORDO DI EVENTI NEGATIVI
Ricordi negativi intrusivi e improvvisi sono frequenti nel disturbo post-traumatico da
stress (DPTS):
- pensieri e/o ricordi spiacevoli irrompono nella normale attività in modo rapido e
spontaneo;
- intensa rivisualizzazione delle scene traumatiche (flashback) accompagnate da
attivazione fisiologica (sudorazione, battito cardiaco accelerato). Come rivivere
l’esperienza traumatica;
- ricordi frammentari e disorganizzati.
Teoria della doppia rappresentazione
I ricordi degli eventi traumatici sono immagazzinati in due formati differenti:
- verbally accessible memory: viene recuperato sia automaticamente che
coscientemente, interagisce con altre conoscenze autobiografiche andando a modificare
schemi di pensiero e contribuendo quindi ad una nuova interpretazione di eventi passati,
presenti e futuri.
Ricordi negativi dal punto di vista emotivo
- i ricordi autobiografici ordinari legati al trauma suscitano sentimenti di colpa e di rabbia
perché ci si sente responsabili (depressione);
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- i ricordi “flashback” (intensa rivisualizzazione delle scene traumatiche) producono la
sensazione di rivivere quelle che è accaduto provocando paura, sensazione di essere
indifeso, le sensazioni provate al momento dell’evento traumatico (DPTS).
Differenze della qualità dei ricordi tra pazienti DPTS e depressi
- DPTS: più ricordi intrusivi con sensazione di estraniamento;
- Depressione: maggiori pensieri con valutazione della propria colpa rispetto all’evento
traumatico in sé.
Accomunanze: ricordi sempre molto vividi, disturbanti, presenti più volte durante la
settimana e accompagnati da sensazioni fisiche.
Terapia: strategie di distrazione o soppressione; il “non pensare a” produce l’effetto
contrario: funziona il distrarsi con un pensiero ricorrente (es. auto rossa).
L’OTTIMISMO DELLA MEMORIA
- persone con alta Estroversione > maggiori ricordi di eventi legati ad esperienze di
amore, amicizia o rifiuto;
- persone con alta Coscienziosità > maggiori ricordi di eventi legati al conseguimento di
scopi o al fallimento.
Anziani: maggiori ricordi di eventi più positivi (es. successi, vacanze); la valutazione
della propria vita migliora con l’aumentare dell’età.
Teoria delle selettività socioemotiva (Carstensen et al.)
Anziani > percezione del tempo come limitato:
- rivolgono l’attenzione verso emozioni più positive;
- sperimentano un maggiore senso di benessere psicologico;
- dimenticano aspetti più negativi degli eventi velocemente.
In uno studio di Schlagman et al., si è analizzato il contenuto di ricordi autobiografici
involontari esaminando eventuali differenze legate all’età.
Risultati:
- Ricordi positivi uguali per anziani e giovani;
- I giovani ricordano principalmente eventi stressanti;
- Gli anziani valutano meno negativamente gli eventi negativi rispetto ai giovani.
SENSIBILITÀ DELLA MEMORIA
Leopardisti: persone che amano ripensare ai propri ricordi e lo fanno molto più
frequentemente. Vivono ricordi più vividi.
Questionario di sensibilità alla memoria (QMS) valutava:
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- abitudine a ripensare ad eventi del passato, con frequenza ed intensità;
- piacere per il presente e orientamento al futuro (valorizzazione degli eventi);
- tendenza a riconsiderare eventi di vita recenti;
- implicazioni emotive e legame affettivo con il proprio passato;
- memoria autobiografica come punto di riferimento.
Risultati: ragazze, donne e anziani più leopardisti.
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CAPITOLO 5
STUDIO
Lo studio è una forma particolare di apprendimento, nonché un’attività tipicamente
umana.
STRATEGIE DI STUDIO
Le strategie di studio:
- sono caratterizzate dall’essere potenzialmente consapevoli e controllabili;
- sono finalizzate ad obiettivo: comprendere e ricordare.
STRATEGIE EFFICACI 31
STRATEGIE INEFFICACI
EFFICACIA DI DIVERSE TECNICHE DI STUDIO
Positive:
- auto-interrogarsi (testarsi sul materiale appena studiato, attraverso domande
formulate da sé o proposte dal libro);
- pratica distribuita (suddividere lo studio in momenti organizzati).
Neutre:
- pratica intervallata (intervallare più materie o tipologie di esercizi e compiti nella
stessa sessione di studio);
- fare associazioni (collegare i nuovi contenuti con conoscenze precedenti);
- elaborare (dare spiegazioni personali per concetto o fatto, chiedersi le ragioni dei
fenomeni studiati).
Negative:
- riassumere (scrivere riassunti);
- sottolineare (sottolineare parte del materiale durante la lettura);
- usare parole chiave (individuare parole chiave);
- immaginare (formare immagini mentali durante la lettura);
- rileggere (ristudiare il materiale dopo l’iniziale lettura).
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AUTOREGOLAZIONE
- conoscenza e uso di strategie;
- percezione di auto-efficacia e importanza data al compito;
- monitoraggio e riflessione su di sé come soggetto che apprende;
- capacità di organizzare e gestire pensieri, emozioni, comportamenti, ambienti per
raggiungere i propri obiettivi (Dove, Quando, Come, Perché);
- gestione del tempo (obiettivi concreti, realistici, sfidanti).
PERFEZIONISMO
Obiettivi molto elevati; bisogno di ordine e organizzazione, può avere effetti
demotivanti.
Due tipi:
- perfezionismo orientato a sé: stabilire personalmente obiettivi ambiziosi e intenso
criticismo. Caratterizzato da auto-efficacia, motivazione intrinseca, desiderio di
competere, ansai, persistenza, buon approccio strategico, bisogno di riconoscimenti;
- perfezionismo stabilito socialmente: motivato dall’apprezzamento altrui, per evitare
critiche. Caratterizzato da motivazione estrinseca, essere accettati, vergogna, paura,
misura di sé attraverso i risultati.
ATTEGGIAMENTO VERSO LO STUDIO
Atteggiamento come insieme di pensieri, comportamenti, emozioni.
- Rapporto positivo con compagni ed insegnanti;
- Senso di appartenenza;
- Obiettivi sociali;
- Valutabili con questionari self-report.
APPROCCIO ALLO STUDIO (BIGGS)
- superficiale: strategie veloci (leggo e ripeto); obiettivi: superare una prova,
raggiungere il minimo; emozioni: ansia e paura.
- profondo: strategie elaborate (collegamenti, esempi); obiettivi: comprendere, far
propria la materia; emozioni: sfida e coinvolgimento.
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- strategico: strategie facili (utili per quella prova); obiettivi: voti alti, organizzazione
ottimale; emozioni: sfida e soddisfazione.
PERSONALITÀ E STUDIO
- Coscienziosità, introversione e stabilità sono correlati al 15% con la media scolastica.
- L’instabilità emotiva favorisce i più brillanti, sfavorisce i meno.
- L’ansia eccessiva diminuisce le prestazioni.
- Le strategie e le motivazioni sono più importanti della personalità nella riuscita
accademica.
EMOZIONI NELLO STUDIO
Le emozioni hanno importanti funzioni cognitive adattive.
L’ansia da esame ha due componenti:
- componente emotiva (provoca rossore, tremore, aumento della sudorazione);
- componente cognitiva (provoca pensieri intrusivi, denigrativi, di preoccupazioni verso
lo svolgimento della prova)
Emozioni e strategie nello studio (ERONEN ET AL.)
- Difensivo-pessimista;
- Auto-sabotante;
- Impulsivo;
- Ottimista.
Emozioni nei contesti d’apprendimento
- Attivanti positive (piacere, speranza di successo, orgoglio);
- Deattivanti positive (sollievo e rilassamento dopo il successo);
- Negative attivanti (rabbia, ansia, senso di colpa);
- Negative deattivanti (noia e disperazione).
Strategie rigide e strategie elaborate.
Fredrickson: emozioni positive favoriscono successo nello studio.
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CAPITOLO 6
ORIENTAMENTO SPAZIALE
Abilità spaziale: capacità di rappresentare, trasformare, generare e recuperare
informazioni simboliche di tipo non linguistico (Linn e Petersen).
Prove di attitudine spaziale sono usate in ambito scolastico, di selezione e come misura
dell’intelligenza (si richiede di immaginare e trasformare oggetti di piccole dimensioni).
McGee individua due fattori di abilità spaziale:
- visualizzazione spaziale: capacità di visualizzare una configurazione dinamica,
comprendere il movimento, manipolazione mentale e trasformazione;
- orientamento spaziale: memorizzare delle relazioni spaziali tra elementi in una
configurazione statica, posizione rispetto al corpo dell’osservatore, identità dell’oggetto.
Linn e Petersen (1985):
- percezione spaziale;