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BC?
Perché NO
Il Ministero può sempre vigilare sui BBCC e imporre le eventuali misure di conservazione che si
1. rendessero necessarie se il bene è di proprietà privata.
I beni culturali non possono mai abbandonare in modo definitivo il nostro territorio nazionale. Neanche
2. quelli di proprietà privata
Con l'obbligo della "denuncia", infine, il Ministero tiene sempre d'occhi ogni cessione della proprietà e
3. dunque ogni eventuale trasferimento del bene sul territorio nazionale.
Perché SI 37
1. Per la fruizione pubblica (Art. 1 Codice commi terzo, quarto e quinto "3. Lo Stato, le regioni, le città
metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e
ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione.
4. Gli altri soggetti pubblici, nello svolgimento della loro attività, assicurano la conservazione e la pubblica
fruizione del loro patrimonio culturale.
5. I privati proprietari, possessori o detentori di beni appartenenti al patrimonio culturale, ivi compresi gli
enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, sono tenuti a garantirne la conservazione.")
Sommario
Tutela dei BBCC (Parte II - Titolo I)
Misure di protezione (Art. 20 -28)
• Misure di conservazione o misure di protezione esecutive (Artt. 29 - 44)
• Vigilanza e ispezione (Artt. 18 e 19)
• Altre misure di protezione (Artt. 45 - 52)
•
Sezione I
Sezione II
Sezione III
Protezione e conservazione (artt. 20 e segg.)
Norme che stabiliscono una serie di divieti e prescrizioni.
Il contenuto delle misure/regole di protezione:
vietare o limitare attività incompatibili o comunque pregiudizievoli per l'integrità fisica, la trasmissione
A. dei valori culturali e la pubblica fruizione dei beni tutelati (misure limitative)
Imporre attività dirette alla conservazione dei BBCC (misure esecutive o conservative)
B.
Gruppo A = obblighi di NON FARE= DIVIETI (misure limitative)
Gruppo B = obblighi di FARE (misure esecutive o conservative)
Capo III (Protezione e Conservazione)
Sezione I - Misure di protezione
Sezione II - Misure di Conservazione
Sezione III - Altre forme di protezione
I soggetti destinatari:
Proprietario
1. Possessore: non è proprietario ma ha la materiale disponibilità del bene
2. Detentore: come il possessore, ma con minori prerogative
3.
(PPD = proprietario, possessore, detentore)
Interventi vietati (Art. 20)
"1. I beni culturali non possono essere distrutti, deteriorati, danneggiati o adibiti ad usi non
compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro
conservazione.
2. Gli archivi pubblici e gli archivi privati per i quali sia intervenuta la dichiarazione ai sensi
dell'articolo 13 non possono essere smembrati."
Elencazione puntuale:
Distruzione
• Deterioramento
• Danneggiamento
• Uso incompatibile con il carattere storico artistico o tale da recare pregiudizio alla conservazione
• 38
Smembramento degli archivi
•
Un divieto assoluto è un divieto per il quale la norma che lo prevede non contempla l'autorizzazione.
Interventi vietati ma autorizzabili (art. 21)
Interventi vietati ma superabili previa autorizzazione
Articolo 21 (Interventi soggetti ad autorizzazione) 1. Sono subordinati ad autorizzazione del Ministero:
la rimozione o la demolizione, anche con successiva ricostituzione, dei beni culturali; (beni immobili)
a) -> anche una demolizione può essere approvata
lo spostamento, anche temporaneo, dei beni culturali mobili, salvo quanto previsto ai commi 2 e 3;
b) lo smembramento di collezioni, serie e raccolte;
c) lo scarto dei documenti degli archivi pubblici e degli archivi privati per i quali sia intervenuta la
d) dichiarazione ai sensi dell'articolo 13, nonché lo scarto di materiale bibliografico delle biblioteche
pubbliche, con l'eccezione prevista all'articolo 10, comma 2, lettera c), e delle biblioteche private per le
quali sia intervenuta la dichiarazione ai sensi dell'articolo 13;
il trasferimento ad altre persone giuridiche di complessi organici di documentazione di archivi pubblici,
e) nonché di archivi privati per i quali sia intervenuta la dichiarazione ai sensi dell'articolo 13.
Come è possibile che la "distruzione" sia vietata (art. 20) mentre la "demolizione" è ammessa previa
autorizzazione (art. 21)?
Qual è la differenza tra "distruzione" (assolutamente vietata) e "demolizione" (ammessa se autorizzata)?
Nell'aspetto materiale sono la stessa cosa, si richiama la medesima azione materiale volta a modificare
definitivamente la conformazione fisica del bene culturale.
La differenza tra i due concetti si comprende, allora, sul piano dei presupposti di tale condotta.
La "distruzione" (sempre vietata) è espressione di un unico interesse (di colui che agisce) e non contempla
affatto l'esigenza di tutela.
La "demolizione" presuppone - in genere - il confronto tra interessi pubblici: quello che si intende
perseguire con la demolizione (prevalente) e quello di tutela (recessivo).
Per tali evenienze il contenuto dell'atto autorizzato dovrà valutare (motivare)
L'assenza di ogni alternativa tecnica rispetto alla demolizione o alla significativa modificazione del bene
1. Contenere, laddove possibile, la prescrizioni necessarie per procedere alla sua ricostruziione
2. Interventi vietati ma autorizzabili (art. 21)
Elencazione puntuale:
Definizione aperta (quarto comma)
"4. Fuori dei casi di cui ai commi precedenti, l'esecuzione di opere e lavori di qualunque genere su
beni culturali è subordinata ad autorizzazione del soprintendente. Il mutamento di destinazione
d'uso dei beni medesimi è comunicato al soprintendente per le finalità di cui all'articolo 20, comma
1."
L'esecuzione di "opere e lavori di qualunque genere su beni culturali" comprende ogni tipologia di
intervento, anche quelli diretti alla conservazione. Anche per questa specifica categoria di opere è
sempre necessaria l'autorizzazione della soprintendenza
Art. 31 (quando si usa il presente significa che è un obbligo imposto dalla legge) (1. Il restauro e gli
altri interventi conservativi su beni culturali ad iniziativa del proprietario, possessore o detentore a
qualsiasi titolo sono autorizzati ai sensi dell'articolo 21.)
Esempio
Pensate alle seguenti opere/lavori su un edificio vincolato:
la realizzazione di un ascensore nel vano scale o all'esterno
* La realizzazione di un impianto di condizionamento d'aria all'interno di uno degli appartamenti
* Installazione di una veranda in corrispondenza della terrazza
* La realizzazione di garages nel seminterrato
* 39
La conversione di un appartamento in un ristorante
*
Cosa hanno in comune queste opere/lavori?
Incidono sull'integrità del bene in modo potenzialmente pregiudizievole
1. NON sono diretti alla conservazione di esso ma hanno altre finalità, riconducibili all'interesse (privato)
2. dei proprietari dello stabile
Altre opere/lavori sullo stesso edificio:
il consolidamento strutturale (adeguamento alla normativi antisismica)
* Il rifacimento delle facciate
* Il restauro della superfici decorate
* La rimozione dell'intonaco per mette in luce una parte affrescata
*
Cosa hanno in comune?
Sono anche queste opere/lavori che incidono sulla integrità del bene, anch'essi potenzialmente lesivi
1. In tutti questi casi però, la finalità è quella conservativa
2.
Entrambi i gruppi di interventi sono potenzialmente pregiudizievoli quindi hanno bisogno di una
autorizzazione da parte del Ministero.
Misure di conservazione (artt. 29 e segg.) [elencazione delle modalità di restauro]
1. La conservazione del patrimonio culturale è assicurata mediante una coerente, coordinata e
programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro.
2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio
connesse al bene culturale nel suo contesto. [la definizione del codice sembra richiama re il concetto
di misure di protezione e carattere limitativo. In realtà la prevenzione è un misura di protezione e
carattere conservativo. La differenza, ciò che caratterizza la prevenzione è il fatto che si un obbligo
di fare. La norma ci impone interventi di prevenzione.]
quale differenza rispetto alle altre due misure di conversazione ovvero manutenzione e restauro?
12/04/2016
Protezione e conservazione
Prevenzione -> in quanto rivolta al "contesto" in cui è collocato il bene, la "prevenzione" si definisce misura
conservativa "indiretta" perché non si tocca il bene.
Proprio per differenziarsi
Nello scavo archeologico
Lo studio e i saggi preliminari per individuare la zona ove si presume si trovino i reperti
Allestimento del cantiere
La messa in sicurezza del cantiere di scavo
La collocazione di una copertura al cantiere per proteggere i reperti e il lavoro degli archeologi
Tutte attività riconducibili alle fasi di studio e prevenzione.
La conservazione (art. 29)
"3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo
delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e
dell'identità del bene e delle sue parti.
4. Per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni
finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla
trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio
sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l'intervento di miglioramento
strutturale. 40
Manutenzione Restauro
controllo condizioni recupero
integrità/identità materiale Identità culturale
La manutenzione: serve a mantenere l'integrità di ciò che è "visibile" dell'opera
Il restauro: serve e recuperare ciò che è ancora nascosto/inespresso
Misure di protezione:
Limitative Esecutive
(obblighi di fare)
Divieti studio - opere e lavori
Opere e lavori-> sul "contesto" o indiretti (prevenzione) - manutenzione - restauro
Perché il legislatore
Art. 34 - Definizione di restauro (testo unico - 1999)
1- ai fini del presente Capo, per restauro si intende l'intervento diretto sulla cosa volta e mantenere l'integrità
materiale e ad assicurare la conservazione e la protezione dei suoi valori culturali
Nel testo