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EPICENTRI DELL’ANALISI QUESTIONI DA APPURARE

Ciari e Frabboni assegnano alla scuola Bisogna verificare se nel pensiero della

d’infanzia il compito di garantire a tutti i Montessori sia presente in qualche forma il

bambini un adeguato sviluppo intellettuale, tema del condizionamento socio-ambientale

superando le differenze motivazionali e degli orientamenti motivazionali e delle

accorciando gli scarti cognitivi prodotti dai capacità cognitive del bambino e quale sia

condizionamenti socio-familiari l’interpretazione.

*** ***

Per realizzare il suddetto intendo, Ciari e Bisogna appurare se nel pensiero della

Frabboni sostengono la necessità di andare Montessori sia presente l’esigenza di dirigere

oltre una pratica educativa casuale ed l’esperienza infantile e un’ipotetica

estemporanea per indirizzare l’esperienza conciliazione tra la direzione consapevole

infantile secondo precise direzioni di crescita dell’educatrice e la spontaneità del bambino, e

intellettuale, superando il culto della quale rapporto vi sia tra questa e il rispetto

spontaneità infantile della libertà del bambino.

L’obiettivo di tale ricognizione è quella di riconoscere una specifica tradizione della scuola

d’infanzia italiana indirizzata sin dalle origini in direzione democratica e sociale. «Il rinvenimento

di una simile tradizione testimonierebbe l’esistenza di un tronco su cui innestare una nuova fase

della scuola d’infanzia nel nostro Paese»

Per rispondere a tali questioni è necessario compiere una prima sommaria ricognizione

sull’impostazione montessoriana. Essa si può articolare in tre componenti: NUCLEO e DUE

ESPANSIONI.

Il nucleo consiste nell’impostazione della pratica educativa montessoriana, solitamente definito

come metodo montessoriano (parte primigenia del pensiero montessoriano); le espansioni

hanno un carattere teorico volto a giustificare il nucleo pratico, sia in senso pedagogico che

scientifico.

Scopo dell’espansione orientata in senso pedagogico: mira a giustificare la pratica educativa

- e i suoi esiti alla luce di finalità educative più ampie, identificabile come la filosofia

dell’educazione montessoriana.

Scopo dell’espansione orientata in senso scientifico: giustifica la pratica educativa in base a

- fondamenti biologici e psicologici, denominabile come (bio)psico-pedagogia

montessoriana.

Tali espansioni teoriche sono concepite secondo due differenti paradigmi:

Positivista Spiritualista

Fonda la pratica educativa su basi scientifiche e Valorizza l’educazione come processo

fattuali. Influenza il metodo e la psico- spirituale di crescita interiore del soggetto.

pedagogia montessoriana. Ispira soprattutto la filosofia dell’educazione

montessoriana.

È importante sottolineare, però, che si registrano momenti di commistione e di sovrapposizione fra

i due paradigmi. La compresenza nella sua teoria di motivi sia positivisti che spiritualisti ha attirato

alla Montessori critiche da entrambi gli schieramenti.

Occorre, in ultimo, considerare il cammino diacronico della Montessori, ovvero il percorso di

sviluppo del suo pensiero. Il doppio impegno teorico e pratico, così come il duplice punto di vista –

positivista e spiritualista – l’hanno accompagnata in tutto il suo itinerario, ma si possono individuare

alcuni grandi periodi diversamente caratterizzati.

A parte, il periodo giovanile della formazione – dedicato ad approfondire il problema dei deboli

mentali – possiamo individuare due fasi:

Prima fase Seconda fase

Si apre col 1907, Inaugurazione della prima Si apre col 1936, con la pubblicazione di Il

• •

Casa dei bambini. segreto dell’infanzia, culmina con quella di

La mente del bambino (1949); riedizione

Prevale l’elaborazione del nucleo pratico e un

• del testo del 1909 col nuovo titolo La

taglio preminentemente positivista. scoperta del bambino (1948).

Opere: Il metodo scientifico della pedagogia

• Prevalenza delle espansioni teoriche in

(1909) e L’autoeducazione del bambino • entrambe le direzioni, preminenza

nella scuola elementare (1916). dell’ottica spiritualista.

Si parla di “nucleo” pratico perché questa è la parte primigenia del pensiero montessoriano, nonché

l’aspetto che, nei suoi tratti caratterizzanti, è rimasto relativamente costante nel pensiero di sviluppo

di tale pensiero.

Relativamente alla teoria montessoriana, si parla di “espansioni” perché tale elaborazione teorica

non ha avuto un carattere autonomo rispetto al nucleo, ma ha svolto soltanto il ruolo di

giustificazione di una prassi già determinata.

In altre parole, la Montessori prima ha ideato per via empirica (sperimentale) il nucleo pratico del

suo metodo, poi si è preoccupata di elaborarne le giustificazioni filosofiche e scientifiche,

espandendo quelle fornite inizialmente. ***

Il nucleo: il metodo montessoriano

Maria Montessori ha elaborato il proprio metodo a partire dalle esperienze con bambini affetti da

disabilità mentale. Il punto di avvio è costituito dalle indicazioni di Seguin e Itard e dai materiali da

essi predisposti, per poi mettere a punto una propria impostazione e sviluppare un sistema di

materiali strutturati di supporto all’attività formativa.

Secondo la Montessori, il bambino è caratterizzato da un intrinseco bisogno di attività e di

indipendenza: per svilupparsi in termini fisici e mentali ha la necessità di agire liberamente e di

fare da sole, senza che l’adulto ne condizioni l’azione o si sostituisca a lui, credendo di aiutarlo ma di

fatto intralciandolo. Allo stesso tempo, il tenore delle esperienze del bambino influenza in maniera

determinante i modi e le forme del suo sviluppo mentale. Inoltre, secondo la pedagogista, l’ambiente

adulto non è fatto a misura di bambino, e perciò limita e condiziona il suo agire.

***

LINEE CHE COSTITUISCONO L’IMPOSTAZIONE MONTESSORIANA

E GLI ASSUNTI PORTANTI

Il bambino montessoriano:

Intrinseco bisogno di attività e indipendenza;

- Necessità di agire liberamente e fare autonomamente per

- svilupparsi fisicamente e mentalmente;

Il tenore delle esperienze del bambino influenza modi e forme

- del suo sviluppo mentale;

L’ambiente adulto non è fatto a misura del bambino, limita e

condiziona il suo agire, ne consegue una dispersione dell’attenzione

e una frammentazione dell’attività del bambino.

Occorre predisporre un ambiente pensato scientificamente per i

bisogni del bambino e le sue caratteristiche.

Per aiutare lo sviluppo del bambino, occorre perciò un ambiente pensato scientificamente per i suoi

bisogni e le sue caratteristiche. La peculiarità di tale ambiente deve essere quella di favorire l’attività

e la libera iniziativa del bambino.

Le condizioni materiali di un ambiente pensato per favorire la libera attività dei bambini sono due:

1. Un ambiente con arredi proporzionati al bambino, che facilitano un’attività autonoma;

2. L’ambiente deve essere corredato da materiali di vita pratica (per la refezione, il riposo e

altro) e da materiali di sviluppo, pensati scientificamente per promuovere lo sviluppo

mentale del bambino.

La vita nella Casa dei bambini è articolata in due grandi versanti:

 Attività di vita pratica: riguardano la conduzione domenstica della Casa, e vedono i

bambini impegnati nel gestire direttamente le varie routine quotidiane (parte che avvicina la

Montessori alle Agazzi);

 Attività di sviluppo: col materiale strutturato riguardano il versante formativo in senso

stretto, destinato a facilitare lo sviluppo mentale del bambino. Questa parte costituisce il

«midollo» del modello montessoriano.

Il ruolo dell’esercizio sensoriale: per la Montessori l’attività sensoriale svolge il

 compito di risvegliare la coscienza e l’intelligenza. Pertanto, per garantire lo sviluppo

del bambino, occorre prima di tutto fornirgli occasione di esercitare e affinare la

propria sensorialità in tutto lo spettro delle sue possibilità (visiva, acustica, tattile,

termica…).

Il risveglio dei sensi non è fine a se stesso: la discriminazione delle qualità sensoriali

degli oggetti si accompagna all’acquisizione di concetti basilari (dimensioni,

forme,…), e quindi alla prima organizzazione dell’intelletto infantile secondo

strutture d’ordine fondamentali.

Nel pensiero della Montessori, la sensorialità non ha nulla di passivo, anzi possiede

un carattere attivo: essa presuppone un uso attivo del materiale di sviluppo; gli organi

sensoriali sono strumenti di “presa” sul mondo.

Il nesso tra attività sensoriale e strutturazione della mente non mette capo a un mero

incremento delle stimolazioni sensoriali ambientali. Per la mente del bambino, al

contrario, un ambiente eccessivamente saturo di stimoli sensoriali rischia di essere

percepito come caotico e di causare la dispersione dell’attenzione, impedendo così la

concentrazione su uno stimolo per il tempo necessario a elaborarlo adeguatamente.

È opportuno, quindi, che le fonti di stimolazione siano selezionate ed

essenzializzate, in modo da non sopraffare la capacità di attenzione e di

elaborazione del bambino.

Secondo la Montessori, per acquisite una struttura mentale ordinata, il bambino ha

bisogno di concentrarsi su una qualità alla volta, isolata dalle altre; e poiché egli

dispone solo di una debole capacità d’astrazione, è necessario che tale isolamento sia

realizzato artificialmente attraverso un materiale di sviluppo scientificamente

predisposto.

Il materiale di sviluppo: il materiale di sviluppo è studiato per isolare una singola

 qualità sensoriale, così da facilitarne la discriminazione da parte del bambino. Il

principio è quello del contrasto tra due oggetti identici in tutto tranne che per una

sola qualità (es. stessa forma e colore, ma differente dimensione), così da rendere

evidente la differenza relativa a tale qualità e facilitarne la sua discriminazione.

Tale materiale è messo a disposizione nell’ambiente in modo da renderlo

direttamente accessibile al bambino, che può scegliere quello che lo interessa ed

esercitarsi con esso. Tale esercitazione è di norma individuale, anche se i bambini

possono aiutarsi (ma non sono sollecitati in questo senso).

Solo in un secondo momento (quanto giudica che il bambino abbia assimilato la

discriminazione sensoriale) l’insegnante interviene a fornire il nome della qualità, e

poi a chiedere il riconoscimento dell’oggetto rispondente al nome e, successivamente,

la

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
40 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tinotina di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Michelini Maria Chiara.