Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LA COMPLESSITA’
In un’ottica di sistema aperto, maggiore è la quantità e l’eterogeneità di elementi che lo compongono (e
maggiore è la quantità e la varietà delle relazioni tra essi), maggiore sarà la sua complessità.
Il concetto di complessità nei diversi livelli di analisi
Individuo) Complessità di una mansione: prodotto della varietà e della variabilità
Gruppo) Complessità di una microstruttura del lavoro: combinazione della numerosità di individui
(singole posizioni di lavoro) presenti nella forma e dell’eterogeneità (o differenziazione) delle mansioni
assegnate all’interno della forma
Azienda) Complessità di una forma organizzativa: valutata mediante i parametri della differenziazione
(numero di posizioni e unità organizzative presenti nell’azienda e differenziabili qualitativamente
orizzontale
in base alle caratteristiche tecniche delle attività a esse affidate), della differenziazione verticale o
(numero di livelli gerarchici nell’azienda) e
gerarchica della dispersione (o differenziazione) spaziale
(numero di unità organizzative fisicamente e territorialmente separate, ma che eseguono le stesse attività)
Differenziazione verticale Differenziazione orizzontale e verticale
Bassa Alta
Forme a complessità Forme complesse
Alta tecnologica
Differenziazione
orizzontale Forme semplici Forme a complessità
Bassa dimensionale dell’organizzazione
forme semplici: caratterizzate da un elevato coinvolgimento di tutti i membri
-
nelle attività decisionali e operative (es. aziende di ridotte dimensioni, di tipo artigianale o familiare; la forma
dell’impresa classica, in cui il singolo imprenditore svolge tutte le attività; a volte anche organizzazioni più
grandi, come un’impresa di consulenza che opera attraverso gruppi di progetto);
forme a complessità dimensionale: riscontrabili specialmente nelle organizzazioni della P.A. o in
-
aziende industriali che impiegano manodopera poco qualificata e fanno ricorso alla standardizzazione del
flusso di lavoro e nelle quali vi è una socio-struttura molto affollata (es. imprese che producono componenti
semplici di prodotti complessi; imprese che vendono al cliente finale);
basate su un’elevata
forme a complessità tecnologica: tipiche delle aziende differenziazione tra le
-
attività da eseguire e, dunque, tra le competenze professionali delle persone e delle unità ad esse preposte,
e che hanno bisogno di meccanismi di coordinamento diversi dalla gerarchia, più dinamici e rapidi, quali i
(es. aziende flessibili, orientate all’innovazione);
gruppi di progetto, le task force, i manager integratori
un’elevata differenziazione sia delle attività
forme complesse: caratterizzate da svolte sia dei livelli
- le numerose unità interne all’organizzazione
gerarchici necessari a coordinare (es. aziende multi-prodotto).
valutata mediante la numerosità e l’eterogeneità degli
Network) Complessità di una forma organizzativa:
attori, la differenziazione verticale; altra tipologia di misurazione è la stabilità (misura della persistenza nel
tempo di una determinata configurazione di relazioni tra attori, la quale a sua volta dipende da due fattori: la
molteplicità delle relazioni tra attori, e i meccanismi di coordinamento delle relazioni adeguati)
IL GRADO DI STANDARDIZZAZIONE E FORMALIZZAZIONE
Standardizzazione di una forma organizzativa: è espressa dalla frequenza e dal grado in base al quale le
attività dei suoi elementi costitutivi (mansioni a livello individuale e di gruppo, unità a livello di azienda e attori
a livello di network) sono codificate in procedure, in regole, in comportamenti già predeterminati.
Formalizzazione: supporti formali (documenti cartacei, comportamenti rituali, linguaggi condivisi) che
garantiscono la trasparenza delle prescrizioni.
Non necessariamente la formalizzazione si accompagna alla standardizzazione (es. si pensi alla dimensione
sovrastrutturale [cultura] in una forma di network del tipo dei distretti: gli standard della cultura sono
vincolanti, e la cultura stessa è molto forte, pur non essendo formalizzati, cioè scritti o ufficializzati)
Standard formali Il mix di standard formali e informali nei network:
Assenti Presenti formalizzazione e standardizzazione delle forme
organizzative
Burocrazie informali Burocrazie doppie
Standard Presenti
informali Forme organiche Burocrazie formali
Assenti caratterizzate dall’assenza di
forme organiche: standard di comportamento;
- dell’organizzazione
burocrazie formali: il comportamento dei membri è vincolato al rispetto di
-
norme e regole formali, ufficializzate in documenti, regolamenti e procedure; vi è perciò un codice di
comportamento già prestabilito, che può essere imposto dai sistemi tecnologici adottati, da regole giuridiche,
da programmi di azione e procedure, da riti e cerimonie, da espliciti obiettivi;
burocrazie informali: il comportamento di individui e gruppi è condizionato da regole, programmi,
-
procedure, riti, cerimonie, obiettivi non esplicitati o ufficializzati, ma che derivano da un tacito ed implicito
accordo tra i membri dell’organizzazione, da usi e consuetudini da tempo adottate, da un percorso di
formazione e apprendimento seguito dai singoli individui o da una tradizione che storicamente
contraddistingue quell’organizzazione; gli standard cioè non sono scritti ma possono essere appresi da
individui e da gruppi attraverso l’esperienza diretta, e, quando interiorizzati da questi, la loro influenza risulta
molto forte;
burocrazie doppie: quando sono presenti nella stessa organizzazione sia la burocrazia formale
-
che quella informale, in essa si crea un livello di ambiguità e di incertezza elevatissimo, dovuto alle possibili
contraddizioni tra regole scritte e non scritte, e alle relative scelte (situazione tipica delle organizzazioni della
P.A. o sanitarie, delle scuole, delle università).
IL GRADO DI ACCENTRAMENTO/DECENTRAMENTO
Accentramento di una forma organizzativa: esso si rileva verificando la distribuzione del potere al suo
interno, perciò se il potere decisionale è attribuito a un numero limitato di posizioni, unità organizzative o
attori di un network, la struttura sarà accentrata, se invece il potere è distribuito a un elevato numero di
posizioni, unità o attori, la struttura sarà decentrata.
L’accentramento/decentramento nei diversi livelli di analisi organizzativa
Gruppo) - maggiore accentramento: nei modelli di comunicazione accentrati (v. CAP. 3) e/o nei gruppi con
meccanismi di coordinamento basati sulla gerarchia, sull’autorità;
- maggiore decentramento: nei modelli di comunicazione decentrati (v. CAP. 3) e/o nei gruppi con
competenze eterogenee
ps. 1: il grado di accentramento/decentramento è influenzato anche dallo stile di leadership adoperato dal “capo” del gruppo
natura sono più “democratici”, come comitati direzionali, …
ps. 2: vi sono tipi di gruppo che per loro circoli di qualità, product task force,
Azienda) una forma può essere accentrata o decentrata a seconda che il potere è concentrato in poche
unità o distribuito tra molte unità, ma occorre distinguere anche se tale distribuzione del potere (e dunque la
(dall’alto in basso) o
creazione di una gerarchia) ha seguito un percorso di tipo Top Down Bottom Up (dal
basso verso l’alto)
ps. un ragionamento analogo lo si può fare anche per il gruppo, distinguendo ad es. gruppi in cui il capo/coordinatore viene scelto
all’esterno del gruppo, rispetto a gruppi che democraticamente eleggono/scelgono un proprio coordinatore
Distribuzione del potere Distribuzione del potere e delega
Accentrato Decentrato
Top Down Gerarchie Eterarchie
Processo di delega Bottom Up Democrazie Federazioni
• democrazie: il potere è assegnato a pochi membri dal basso, attraverso sistemi di legittimazione quali il
voto, l’acclamazione, il riconoscimento (tale tipologia di delega è tipica delle organizzazioni della P.A.); vi è
perciò un accentramento del potere nel vertice, eletto a seguito di un processo di delega a cui partecipano
tutti i membri dell’organizzazione;
• gerarchie: tale forma è quella tipica della realtà delle aziende di produzione e di servizi, per cui il potere,
ceduto verticalmente dall’alto verso il basso, trova una sua legittimazione nel riconoscimento che gli è
conferito dal vertice; perciò, vi è un forte accentramento e un elevato ricorso al controllo diretto
dell’organizzazione da parte del vertice;
• eterarchie: il vertice delega, in misura a volte estremamente rilevante, il potere decisionale alle diverse
unità che costituiscono l’organizzazione (es. le forme a rete interna, come le grandi aziende con unità
localizzate in diversi paesi): perciò, vi è un elevato grado di decentramento voluto dal vertice e la delega del
potere è attribuita secondo una direzione Top Down;
• il potere è equamente distribuito tra i membri dell’organizzazione che fanno ricorso a organi
federazioni:
collegiali di decisione nei quali sono direttamente presenti o equamente rappresentati e che possono
applicare meccanismi di tipo contrattuale per definire obblighi e diritti di ciascuno; perciò vi è un elevato
decentramento e un processo di delega Bottom Up (inoltre, vengono sì messi in comune i mezzi di
produzione, ma ogni partecipante alla federazione mantiene il controllo diretto delle proprie attività e
conserva i risultati economi che ne conseguono).
insieme a considerazioni analoghe all’azienda, per l’analisi dell’accentramento di un
Network) network si fa
riferimento: (espressione del ruolo svolto all’interno di un
- alla centralizzazione network da un particolare attore in
un’organizzazione focale,
riferimento a specifiche relazioni, per cui un network molto centralizzato presenta
un’impresa guida, da cui dipendono tutti gli attori del sistema); gli indicatori di centralizzazione (che misurano
centralità di un’organizzazione focale) sono l’indice di
cioè la centralità di grado ( Numero di legami che ogni
), l’indice del grado di
attore intrattiene con gli altri / Numero massimo di legami che il singolo attore può intrattenere
interposizione (frequenza con cui un attore rappresenta un passaggio obbligato per il contatto tra due attori:
), l’indice del
Numero di attori messi in collegamento da un attore / Numero totale dei collegamenti che questo potreb