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ARGOMENTO: COMUNITA’ VIRTUALE: UN AMBIENTE PER GESTIRE CONOSCENZA
Altre caratteristiche della comunità virtuale sono:
1.IPERMEDIALITA’;
2.INTERCONNESSIONE: gli utenti sono connessi sia alla rete che tra di loro. Gli utenti accedono
alla rete tramite gli HOST, cioè calcolatori connessi alla rete. Gli host rappresentano i nodi della
rete;
3.INTERATTIVITA’: si tratta della comunicazione uomo-uomo mediata dalla macchina. Le
caratteristiche dell’interattività sono: PLURIDIREZIONALITA’ (è possibile comunicare con più
persone contemporaneamente), ALOCALIZZAZIONE (la comunicazione può avvenire tra persone
che si trovano in luoghi diversi), ATEMPORALITA’ (la comunicazione può avvenire in tempi
diversi), RUOLO ATTIVO DELL’UTENTE (l’utente è PROSUMATORE, cioè sia produttore che
consumatore di informazioni. PRODUTTORE: egli arricchisce il sapere sociale grazie al proprio
sapere individuale. CONSUMATORE: egli richiede e riceve informazioni). L’interattività determina il
fenomeno della DISINTERMEDIAZIONE, cioè la mancanza di un centro che invii le informazioni
agli utenti passivi;
4.NAVIGAZIONE: l’utente connesso alla rete può navigare al suo interno grazie alla presenza dei
LINK;
5.CORRISPONDENZA: la comunità virtuale è una simulazione della comunità reale.
Una comunità virtuale comprende alcuni elementi:
-INFRASTRUTTURA: si tratta del sito web;
-CONTENUTI: si tratta del materiale che viene messo in comune;
-DATI e INFORMAZIONI: i dati vengono raggruppati in informazioni, le informazioni vengono
raggruppate in documenti eterogenei e distribuiti. DOCUMENTO: testimonianza conservabile.
ETEROGENEO: documento costituito da informazioni collegate, ma diverse. ES: documento
contenente contemporaneamente informazioni relative ad un quadro, alla biografia del suo autore,
al paese nativo dell’autore. DISTRIBUITO: ogni componente del documento può trovarsi in un
archivio differente sia in senso fisico che in senso virtuale.
MULTIDATABASE TEMATICI: si tratta di database che contengono dati omogenei dal punto di
vista semantico.
COMUNITA’: gruppo sociale i cui membri condividono scopi, sentimenti, ideali, intenti o interessi. I
membri partecipano attivamente alla comunità e sono collegati da relazioni.
Esistono vari tipi di comunità:
-COMUNITA’ REALE DI PERSONE
-COMUNITA’ REALE DI COSE: archivio materiale della memoria umana; comprende dati e
informazioni raggiungibili solo fisicamente, poiché situati in un determinato luogo e in un
determinato tempo;
-COMUNITA’ VIRTUALE DI PERSONE
-COMUNITA’ VIRTUALE DI COSE: archivio immateriale della memoria umana; comprende dati e
informazioni raggiungibili virtualmente, indipendentemente dal luogo in cui si trovano, dal luogo in
cui l’utente è connesso, dal tempo in cui l’utente è connesso.
ARGOMENTO: ESTRAZIONE DI CONOSCENZA DALLE BASI DI DATO E SUA GESTIONE
CONOSCENZA: insieme di informazioni derivanti dall’esperienza o dall’apprendimento; le
informazioni che costituiscono la conoscenza hanno un valore e un’utilità inferiori se prese
singolarmente. POLANYI ha distinto due tipi di conoscenza:
-CONOSCENZA ESPLICITA: può essere descritta e documentata;
-CONOSCENZA TACITA: può essere espressa solo tramite intuizione e capacità.
Il linguaggio viene considerato fondamentale per l’elaborazione e la condivisione della
conoscenza.
ECONOMIA DELLA CONOSCENZA: si basa su due concetti:
1.la conoscenza ha valore: è un prezioso bene di mercato, che viene protetto attraverso alcuni
sistemi, come i brevetti e i diritti d’autore;
2.la conoscenza è un vantaggio: i soggetti dotati di conoscenze specifiche e particolari sono
avvantaggiati. Grazie alle tecnologie, essi possono ostacolare la libera diffusione della propria
conoscenza attraverso l’imposizione di condizioni per potervi accedere.
MALHORA ha formulato un tipo di gestione della conoscenza che può essere adottata da qualsiasi
organizzazione. L’obbiettivo di questo tipo di gestione della conoscenza è quello di creare una
combinazione sinergica tra capacità di elaborare dati e informazioni, fornita dalla tecnologia, e
capacità innovativa e creativa, fornita dalle persone. La gestione della conoscenza di Malhora si
fonda su alcune constatazioni:
-l’informazione di un’organizzazione non è eterna;
-l’informazione è la principale ricchezza di un’organizzazione;
-senza il supporto della tecnologia, in un’impresa l’informazione sarebbe gestita dai soli dipendenti
e quindi sarebbe soggetta a numerosi imprevisti: indisposizione, licenziamento, pensionamento;
-senza il supporto della tecnologia, i membri di un’organizzazione non sarebbero in grado di
identificare le informazioni necessitate tra le numerosissime informazioni esistenti.
Possiamo identificare due generazioni di gestione della conoscenza:
-PRIMA GENERAZIONE: considera l’aspetto teorico più importante di quello pratico: l’obbiettivo è
la diffusione della conoscenza teorica, cioè dei dati e delle informazioni;
-SECONDA GENERAZIONE: considera l’aspetto pratico più importante di quello teorico:
l’obbiettivo è la diffusione della conoscenza pratica, cioè del come usare i dati e le informazioni.
DATA MINING: supporta la gestione dei molti dati presenti nei database.
DATA WAREHOUSING: metodo che organizza dati dinamici. Caratteristiche del data warehousing:
1) favorisce l’analisi dei dati raggruppandoli per attività o argomento; 2) consente il continuo
aggiornamento dei dati; 3) i dati sono validi e attendibili.
ARGOMENTO: ARCHITETTURA PER I SERVIZI DI COMMUNITY
Un’architettura client-server è un’architettura a due livelli:
-CLIENT: computer utilizzato dall’utente per richiedere applicazioni. Le applicazioni consentono
all’utente di usufruire dei servizi ad esse corrispondenti.
-SERVER: computer che gestisce dati e che fornisce all’utente le applicazioni richieste.
Un’architettura tri-polare è un’architettura a tre livelli:
-CLIENT: computer utilizzato dall’utente per richiedere applicazioni. Le applicazioni consentono
all’utente di usufruire dei servizi ad esse corrispondenti.
-SERVER D’APPLICAZIONE: fornisce all’utente le applicazioni richieste, ma per poterlo fare ha
bisogno dei dati del server di dati.
-SERVER DI DATI: fornisce al server d’applicazione i dati di cui ha bisogno.
Il termine WEB SERVER viene utilizzato per indicare sia il programma che gestisce dati e
applicazioni che il computer su cui il programma è istallato.
E’ possibile distinguere tra client leggeri e client pesanti:
-CLIENT LEGGERI: svolge funzioni utili per l’interazione utente-applicazione; il server esegue la
maggior parte dei calcoli;
-CLIENT PESANTI: esegue la maggior parte dei calcoli; il server si occupa della comunicazione e
dell’archiviazione dei dati.
I client leggeri sono più economici e semplici da amministrare rispetto ai client pesanti, ma
richiedono una larghezza di banda maggiore per gestire la comunicazione.
ARGOMENTO: I PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE IN RETE
La corretta comunicazione tra due o più macchine viene regolamentata da insiemi di norme
chiamati PROTOCOLLI.
CARATTERISTICHE DEI PROTOCOLLI:
1.ogni protocollo regola solo un aspetto della comunicazione;
2.i protocolli sono organizzati in una pila di livelli; in uno stesso livello possono essere presenti
diversi protocolli tra cui scegliere: questo fenomeno prende il nome di PROTOCOL SUITE;
3.ogni protocollo comunica solo con il protocollo immediatamente inferiore e con il protocollo
immediatamente superiore;
4.i protocolli di un determinato livello utilizzano i servizi offerti dal livello inferiore e offrono al livello
superiore servizi più complessi;
5.i livelli superiori sono più vicini all’utente e si occupano della gestione concettuale dei dati;
6.i livello inferiori sono più lontani dall’utente e si occupano della gestione fisica dei dati.
Esistono diverse pile di protocolli. La pila di protocolli OSI è una pila standard per la
comunicazione in rete. Essa comprende 7 livelli, che dal livello inferiore al livello superiore sono:
-FISICO: descrive la connessione fisica necessaria per intraprendere la comunicazione;
-COLLEGAMENTO DATI: descrive la delimitazione dei pacchetti di dati, cioè con quale dato
iniziano e con quale dato finiscono;
-RETE: affronta le questioni relative al trasferimento dei dati da una rete sorgente ad una rete
destinazione;
-TRASPORTO: affronta le questioni riguardanti l’affidabilità del trasporto, cioè la sua capacità di
mantenere integri i dati e di raggiungere la destinazione corretta;
-SESSIONE;
-PRESENTAZIONE;
-APPLICAZIONE: si occupa di come istallare e utilizzare le applicazioni.
La pila di protocolli TCP/IP comprende solo 5 livelli, poiché i livelli sessione, presentazione e
applicazione costituiscono un unico livello denominato applicazione.
ARGOMENTO: PROTEZIONE DALLE INTRUSIONI
Il FIREWALL è fondamentale per la sicurezza informatica. Si tratta di un dispositivo hardware o
software che può essere personale o di rete. FIREWALL PERSONALE: controlla lo scambio di dati
tra un singolo elaboratore connesso ad Internet e Internet. Esso protegge l’elaboratore filtrando i
dati ad esso destinati e da esso provenienti. FIREWALL DI RETE: controlla lo scambio di dati tra
una rete interna e una rete esterna. La rete interna è una rete locale connessa ad Internet. La rete
esterna è Internet. Esso protegge la rete interna filtrando i dati ad essa destinati e da essa
provenienti. Il filtro dei dati eseguito dal firewall si basa su diversi parametri: 1)origine e
destinazione dei dati; 2)contenuto dei dati; 3)caratteristiche fisiche dei dati (dimensione, formato).
ROUTER: strumento che definisce il percorso dei pacchetti dati all’interno di una rete. Il processo
di routing o instradamento si serve di routing table, cioè tabelle che contengono informazioni sui
nodi di una rete e che sulle vie migliori per raggiungerli. Se un nodo non è disponibile, poiché
spento o rimosso, il router definisce percorsi alternativi. Il processo di routing è completamente
automatizzato e questo rende le reti molto autonome. I router comunicano con altre reti tramite
PROTOCOLLI DI ROUTING. Nel modello OSI i protocolli di routing sono contenuti nel livello di
rete.
HUB o SWITCH: svolgono la stessa funzione dei router, ma solo all’interno di reti locali. A
differenza dei router che sono sempre individuabili, gli hub sono invisibili agli elaboratori collegati
dalla rete.