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L H
nei domini della catena leggera sia in quelli della catena pesante
-Le HV si intervallano con 4 porzioni “framework” FR1-4 presenti sia nei domini della catena leggera sia in
quelli della catena pesante importanti per il folding
- Le 6 HV (3 della catena leggera + 3 della catena pesante) formano il sito di legame per l’antigene e sono
complementari alla superficie dell’antigene e perciò sono anche definite complementarity-determining
regions CDRs
- Poiché le CDRs sono formate dalle due catene, la specificità anticorpale può essere influenzata anche dalla
combinazione delle due diverse catene
- Una IgG presenta 2 CDRs
- Gli apteni sono piccole molecole che solitamente interagiscono con la superficie (solco) che si genera fra
le due catene senza provocare l’attivazione della risposta
- L’epitopo è la superficie dell’antigene riconosciuta dalla CDR
Recettori per gli antigeni dei leucociti
- I linfociti B riconoscono e rispondono ad antigeni specifici grazie a recettori BCRs (B-cell receptors) esposti
sulla membrana cellulare
- La struttura dei BCRs è identica a quella delle IgG con la differenza che il dominio C-terminale è idrofobico
per permetterne l’ancoraggio alla membrana
- I linfociti T riconoscono gli antigeni grazie a recettori TCRs (T-cell receptors) esposti sulla membrana
cellulare
- Un TCR ha una struttura simile al frammento Fab ed è costituito da una catena TCRα e una catena TCRβ
unite da un ponte disolfuro
- Entrambe le catene possiedono un dominio variabile V, un dominio costante C, un segmento di
collegamento contenente il legame disolfuro, dominio idrofobico transmembrana e una coda citosolica
- I TCRs riconoscono gli antigeni solo se processati e presentati da APCs tramite le molecole del complesso
maggiore di istocompatibiità MHC (nel timo durante la maturazione sono uccise tutte le cellule T non in
grado di riconoscere MHC self)
- Le MHCs sono glicoproteine di membrana che associandosi all’antigene ne permettono il legame con i
TCRs
- Le MHCs devono essere in grado di interagire con peptidi derivati dal processamento di una grande
varietà di antigeni diversi
- Una caratteristica del legame MHC-peptide è che le molecole MHC sono più stabili conformazionalmente
dopo l’interazione con il peptide
- Le MHCs sono suddivise in:
classe I: composte da catena α (tre domini) e catena β2-microglobulina
o i domini α1 e α2 sono polimorfici (diversi alleli) e formano la superficie legante il peptide
o il domino α3 è ancorato alla membrana
o la catena β2-microglobulina è conservata in tutti gli individui
o presentano peptidi di 8-10 aa derivati specialmente da virus
o espressi da tutte le cellule nucleate dell’organismo
o presentano l’antigene ai linfociti T citotossici
classe II: composte da catena α e catena β entrambe da 2 domini
o i domini β1 e α1 sono variabili e formano il sito di legame per il peptide
o i domini β2 e α2 sono costanti e sono ancorati alla membrana
o presentano peptidi di 13-17 aa
o espressi da linfociti B, macrofagi e cellule dendritiche
o presentano l’antigene ai linfociti T helper
- Un TCR stabilisce contatti sia con il peptide presentato sia con lo MHC
- Lo studio della cinetica di binding suggerisce che il legame avvenga in due fasi:
1. interazione tra MHC e TCR
2. interazione tra TCR e peptide antigenico
- Avvenuta la costituzione del complesso TCR-peptide-MHC sono reclutati dei co-recettori presenti sulla
membrana dei linfociti T
- I co-recettori interagiscono con i domini costanti dei MHCs e sono necessari per attivare una risposta
efficace nei linfociti T
- Sono distinti in:
CD4
o 1 catena transmembrana
o caratteristici dei linfociti T helper
o interagiscono con MHC II
CD8
o 2 catene transmembrana
o possono essere omo- o etero-dimeri
o caratteristici dei linfociti T citotossici
o interagiscono con MHC I
Biosintesi delle Ig
- Il numero totale di anticorpi disponibili per ogni individuo è di almeno 100 miliardi di molecole differenti
11
(10 !)
- Questa diversità molecolare deriva solo parzialmente dalla linea germinale, infatti è principalmente
generata da riarrangiamenti genici nelle cellule produttrici
- I domini Ig sia delle catene pesanti sia delle catene leggere sono codificati da diversi loci genici
- Ogni catena è codificata da un set di loci genici specifico
- Inoltre I vari loci genici possono contenere più isoforme del gene
- Loci:
V e J partecipano per codificare i domini variabili delle catene leggere e pesanti (partecipa anche il
locus D nelle catene pesanti)
C delle catene pesanti distinguono le diverse classi di Ig e sono importanti per le funzioni legare la
Ig al recettore, al sistema del complemento o alle proteine del latte
- I complessi riarrangiamenti genici necessari devono avvenire correttamente nello spazio e nel tempo
- Le recombination signal sequences RSSs sono sequenze costituite da 7 nucleotidi conservati + un numero
variabile di nucleotidi spacer + 9 nucleotidi conservati
- Le RSSs sono localizzate agli estremi di ogni copia genica
- La lunghezza degli spacer determina l’accoppiamento dei vari geni
- Nella maggior parte dei casi, i due segmenti che vanno incontro a riarrangiamento hanno lo stesso
orientamento sul DNA
- Gli enzimi che effettuano la ricombinazione sono chiamati V(D)J ricombinasi:
RAG-1 e RAG-2: sono specifici dei linfociti
o Se espressi in cellule non leucocitarie permettono riarrangiamenti genici
DNA-PK, Artemis e DNA ligase IV: sono enzimi normalmente coinvolti nella riparazione del DNA
- Il ruolo di questi enzimi è stato stabilito studiando le loro mutazioni
- Nell’uomo la sindrome di Omenn è causata da mutazioni di RAG1 o RAG2 (assenza di linfociti B circolanti e
problemi ai linfociti T)
- Mutazioni nei geni codificanti per gli enzimi necessari alla riparazione del DNA causano altri tipi di malattie
complesse
- Nel topo mutazioni nei geni ricombinasi danno origine a individui SCID (severe combined immuno
deficiency)
- Le combinazioni possibili derivate dalla ricombinazione della linea germinale (Ig costituite da 2 catene
pesanti e 2 catene leggere (2 isoforme) codificate da 3 diversi segmenti genici contenenti più loci a loro
6
volta presenti in più copie) sono 2
- Inoltre il meccanismo di riarrangiamento è impreciso in quanto alcuni nucleotidi possono venire aggiunti o
sottratti nel sito di giunzione causando variazioni casuali della sequenza aminoacidica
- Certe Ig sono in grado di polimerizzare:
• IgM: formano pentameri
• IgA: formano dimeri quando secreti
- Le regioni C di queste Ig contengono una coda di 18aa che contiene un residuo di cisteina essenziale per la
polimerizzazione
- Una catena di 15kD chiamata catena J (che non corrisponde con il locus J) promuove la polimerizzazione
legandosi alla cisteina della coda delle regioni C
- La polimerizzazione potrebbe essere utile per il legame delle Ig ad epitopi ripetitivi come quelli presenti
sulle superfici batteriche
- Inoltre l’aumento del numero di siti di legame per molecola (10 per IgM) porta ad un legame molto forte
con l’antigene per maggiore avidità
- Il riarrangiamento genico avviene durante la maturazione dei linfociti B
- Tuttavia i linfociti B naïve utilizzano solo due geni per il locus C (Cm e Cd, localizzate in vicinanza della
regione V) che permettono l’espressione di sole IgM ed IgD
- Al momento del riconoscimento dell’antigene il linfocita B naive va incontro ad attivazione, inducendo
nuovi meccanismi di diversificazione
- I linfociti B non-naive possiedono l’enzima AID (activation-inuced cytidine deaminase) attivato
- AID provoca lesioni nel DNA che inducono l’attivazione dei meccanismi di riparazione del DNA
- Il tipo di meccanismo di riparazione attivato determina il tipo di evento ricombinativo:
ssDNA break sono responsabili della conversione genica
o prevede la traslocazione dei geni per il locus V
dsDNA break sono responsabili del class switching
o permette l’uso di tutti i geni per il locus C e quindi la sintesi di tutte le classi di Ig
mutazioni puntiformi sono responsabili della mutazione ipersomatica
o avviene nei centri germinativi dei linfonodi indotta dai linfociti T
o le mutazioni puntiformi casuali che determinano una minore affinità sono scartate tramite
eliminazione dei linfociti B corrispondenti
o le mutazioni puntiformi casuali che determinano un aumento di affinità della Ig per
l’antigene sono selezionate
o le mutazioni ipersomatiche sono responsabili della maggiore efficacia della risposta
immunitaria secondaria (seconda esposizione ad un antigene) 11
- L’attività di AID è quindi fondamentale per raggiungere la massima variabilità (10 ) possibile
- Individui malatti da deficit di AID producono solo IgM e non si verifica la mutazione ipersomatica
Biosintesi dei TCRs
- I TCRs sono composti da due catene polipeptidiche transmembrana
- Le catene sono codificate da due segmenti genici:
• α contiene loci V e J i quali sono composti da più geni e un singolo gene C
• β contiene loci V, D e J composti da più geni e 2 geni C
- La struttura dei loci è simile a quella delle Ig
- I meccanismi di riarrangiamento dei loci è molto simile a quello delle Ig e d è attuato dagli stessi enzimi
- I geni C sono molto minori rispetto a quelli delle Ig perché queste svolgono diverse funzioni effettrici
- I TCRs non vanno incontro a ipermutazione somatica probabilmente perché non sono recettori solubili
Ruolo delle APCs
- I linfociti T riconoscono l’antigene solo se presentato tramite le MHCs
- Le MHC di classe I e II trasportano sulla superficie cellulare peptidi che derivano dal processamento di
antigeni avvenuti in compartimenti cellulari diversi:
• MHC I: trasportano peptidi che originano nel citosol
• MHC II: trasportano peptide che originano nelle vescicole
- L’uso di diverse molecole MHC garantisce che sia attivata l’appropriata strategia di eliminazione
dell’agente infettivo
- Passaggi della presentazione dell’antigene tramite MHC I:
1. la catena α neosintetizzata di MHC I è accumulata nel reticolo endoplasmatico associata alla
proteina calnexina
2. la catena ß2-microglobulina rimuove la calnexina e forma un MHC I non completamente folded
3. MHC I si associa al trasportatore TAP attraverso un adattatore (tapasina), la chaperone ERp57 e la
calreticulina
4. i proteaosomi nel citosol frammentano vecchie proteine, defective ribosomal products (DRiPs) e
antigeni in peptidi
5. TAP trasferisce dal citosol al RE i peptidi prodotti
6. nel RE i peptidi sono ult