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P.A

SPAZI E TEMPI DELLA CITTADINANZA Paolo Molinari e Elena Riva

LUOGHI E STORIE COME RISORSE PER IMMAGINARE, COSTRUIRE E RAPPRESENTARE LA CITTADINANZA:

La cittadinanza è frutto di un esperienza che matura nel tempo e nello spazio per essere poi trasmessa ad

altri, e luoghi, storia, cultura e formazione sono risorse per la sua costruzione e la sua rappresentanza.

Come sottolinea Milena Santerini, negli ultimi anni è maturato un approccio pedagogico che ha iniziato a

prendere in considerazione il bambino cittadino e la cittadinanza in classe come modalità con cui i

bambini e le bambine iniziano a sperimentare consapevolmente, per mezzo di diritti, doveri e

responsabilità, una piena partecipazione al gruppo, alla scuola e alla società.

Le indicazioni nazionali per il curricolo del 2012 pongono lo studio della geografia e della storia al centro di

un nuovo umanesimo per le funzioni che queste discipline assolvono nel permettere al bambino di trovare il

proprio posto nel mondo e di rispondere a domande esistenziali importanti a proposito della propria

identità: da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni persona; dall altro, ognuno

tiene nelle sue stesse mani una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell umanità .

Essere cittadini, capaci di comprendere, di agire e di modellare il proprio territorio, di nutrire il sentimento

civico evocato da Bauman, è in primo luogo una questione di conoscenza locale. Da un lato ciò significa che

la geografia e la storia rappresentano due chiavi centrali per affrontare lo studio del territorio, quest ultimo

inteso come elemento che si trasforma nel tempo e nello spazio attraverso le interazioni frutto di flussi,

mobilità a scambi. In quest ottica la società ha offerto e offre all individuo ciò che è necessario alla

sopravvivenza, come il cibo, l acqua, un posto dove vivere, delle infrastrutture, la sicurezza e l educazione. In

cambio l individuo dà il suo contributo alla società attraverso i servizi e il lavoro, ma allo stesso tempo è

causa di problemi. Lo scambio tra l individuo e la società non comprende solo cose materiali, ma anche

conoscenze, idee, norme, valori e comportamenti . Proprio osservare, comprendere e trarre ispirazione da

come le società affrontano queste problematiche in epoche e luoghi differenti costituisce uno dei principali

e più preziosi contributi che la geografia e la storia possono offrire analizzando spazi e tempi della

cittadinanza. Dall altro lato, ciò permette di proporre il territorio come piattaforma interdisciplinare con cui

favorire l approccio esperienziale di tutte le discipline, che manifestano la loro utilità agli studenti in primo

luogo e nel contesto reale, dunque spazi e tempi per la comprensione e la costruzione di cittadinanza.

L alunno si rende conto di non essere un abitante passivo di un territorio di cui non ha consapevolezza, ma

di essere diventato, o di poter diventare, un soggetto attivo i cui bisogni, idee e intenzioni hanno

conseguenze concrete sullo spazio geografico.

PRIMA PARTE: DISCIPLINE, DIDATTICA E PEDAGOGIA IN DIALOGO

Cap 1 - GEOGRAFIA E CITTADINANZA: RENDERE CONSAPEVOLE UN LEGAME NECESSARIO

1. Cittadinanza e territorio: un rapporto essenziale

Le relazioni e gli scambi, la pluralità di sguardi, la solidarietà, la comunità locale sono alcune delle comuni

tematiche del sapere geografico e di quello storico che meglio ci permettono di entrare nei significati

essenziali della cittadinanza. La comunità locale è anzi l elemento costituente di qualsiasi discorso che ruoti

attorno alla cittadinanza; in tal senso, l urbanista Alberto Magnaghi ci ricorda che la comunità locale non è

un dato storico immutabile riservato agli abitanti autoctoni , bensì un entità in continuo rinnovamento. La

complessità sociale e territoriale deve portare a privilegiare un approccio basato sulle esperienze dirette;

poiché chi vive in un luogo, agisce, elabora simboli, manifesta il suo esserci, lo racconta agli altri.

Entra dunque in gioco la qualità delle esperienze fatte, che influenza il vissuto di ognuno.

P.A

Un altro elemento centrale di questa analisi è il progetto pattizio , perché il territorio diventa spazio

dell abitare, dove realizzare il proprio progetto di vita. –

Una vera conoscenza del territorio, fondata sullo sviluppo dell intelligenza spazio temporale e

sull esperienza diretta, ci porta a produrre un sapere geografico e storico che permette ai membri della

comunità di diventare cittadini attivi, capaci di valorizzare il proprio passato, di comprendere e interpretare

meglio il presente e di poter immaginare il proprio futuro su basi materiali e immateriali.

2. Una cittadinanza multilivello:

Del termine non esiste un unica definizione e si tratta di un concetto poliforme utilizzato da

cittadinanza

varie discipline.

Il concetto di cittadinanza fa riferimento alla gamma di processi formali e informali che determinano

l inclusione, o l esclusione, delle persone in una varietà di spazi e risorse materiali e simbolici.

Edgar Morin parla di cittadinanza concentrica: la sua proposta filosofica e politica di una cittadinanza

europea e planetaria vuole andare oltre le prerogative di cui le persone godono in quanto appartenenti a

uno stato per richiamarsi ai principi di responsabilità e di solidarietà necessari per prendersi cura del

pianeta, proprio perché oggigiorno concretamente viviamo in una rete di luoghi strettamente interconnessi

e interdipendenti. Nel corso dell evoluzione di una società, il continuo rinnovamento degli abitanti, dei loro

bisogni e del contesto culturale e tecnologico di riferimento causa costanti tensioni che possono condurre a

una ridefinizione della cittadinanza.

Accanto alla visione planetaria di Morin, in ambito geografico si parla di cittadinanza multilivello e di

cittadinanza plurale:

1. Nel caso della CITTADINANZA MULTILIVELLO, si fa riferimento alle diverse prerogative e modalità

con cui tale concetto può concretizzarsi dalla scala locale a quella globale, ancorandosi a quel

concetto geografico fondamentale che è la transcalarità;

2. Nel caso della CITTADINANZA PLURALE, si richiama il fatto che oggi i territori sono spesso abitati da

persone formatesi in contesti culturali diversi e ospitano valori, vissuti e pratiche polifonici.

Alcune considerazioni sulla cittadinanza globale:

1. In primo luogo, nella riflessione geografica è il modello ad arcipelago a essere privilegiato, i

quanto più adeguato a rappresentare le geometrie variabili del vissuto di ognuno, che può includere

certe scale geografiche ed escluderne altre.

2. In secondo luogo, sempre negli studi territoriali, si tende a contrapporre il localismo cosmopolita

alla cittadinanza globale, nel tentativo di amplificare la ricchezza di un luogo avendo in mente i

diritti di un mondo dalle molte sfaccettature . Questa proposta sembra essere particolarmente

feconda perché insiste sulla possibilità per il cittadino di partecipare e rielaborare attivamente, sulla

base delle caratteristiche e della vivacità locale, le spinte al cambiamento provenienti dall esterno.

3. In terzo luogo, una cittadinanza planetaria si realizza facendo stare insieme dimensione entropica,

urbana e rurale, e dimensione ambientale in un ottica di sostenibilità e di responsabilità, obiettivi

strategici che spesso si evocano solamente. –

3. Territorialità, senso del luogo e cittadinanza: potenzialità formativo educative e criticità di una

relazione in costante evoluzione:

Santerini delinea l education through citizenship e for citizenship per promuovere l apprendimento e le

abilità necessarie per partecipare alla vita della scuola e della comunità locale e per assumersi

P.A

costruttivamente le proprie responsabilità in tali ambiti.

Recenti studi pongono peraltro in evidenza come l esistenza di un patto sociale volto ad assicurare uguali

possibilità per tutti e giustizia sociale influenzi il benessere e la qualità della vita, che non dipendono

esclusivamente dal livello di ricchezza e da fattori meramente economici. In termini geografici ciò porta,

dunque, a occuparci di come lo spazio contribuisce concretamente alla realizzazione, nonché alla continua

rinegoziazione, di tale cittadinanza attraverso i confini, la densità, la prossimità, gli usi, i simboli, le

rappresentazioni, i conflitti presenti o latenti sul territorio.

La cittadinanza è innanzitutto una questione di conoscenza locale, cioè di rapporto con il capitale

territoriale, presupposto che permette agli abitanti di vivere con maggiore consapevolezza e di avvalersi

dello spazio come risorsa o patrimonio. Una geografia aperta al rapporto diretto con il territorio e gli attori

locali si inserisce pienamente in quest ottica. Oggetto di interesse è quindi la territorialità, cioè il processo di

costruzione del territorio che deriva dall insieme dei vissuti, delle pratiche e delle conoscenze locali che ne

influenzano le relazioni orizzontali e verticali. L attenzione è dunque posta sul rapporto tra soggetti e

territorio, cosa che ci porta a distinguere due tipi di territorialità, a seconda di come questo rapporto è

strutturato e di chi ha la possibilità di operare trasformazioni. Si parla così di territorialità passiva e attiva:

nel primo caso, con strategie di controllo e col sistema normativo ad esse associato si mira a escludere

soggetti e risorse ; nel secondo caso, con l azione collettiva territorializzata e territorializzante dei soggetti

locali che mira alla costruzione di strategie inclusive. In questo caso, i territori sono visti come territori

attivi , in cui territorialità svolge un ruolo di mediazione simbolica, cognitiva e pratica fra materialità dei

(Governa)

luoghi e l’agire sociale nei processi di trasformazione territoriale e di sviluppo locale.

Questo ci consente di ricollegarci alla crisi della mente locale descritta dall antropologo Franco La Cecla.

Per mente locale si intende l espressione della facoltà di abitare , ovvero la percezione, la definizione e

l uso dello spazio che solo chi vi appartiene come abitante può possedere fino in fondo2, consistente

anche e soprattutto in tutti gli invisibili processi che possono confluire o meno nell edificato . Quando

l attività di creazione di luoghi non è consentita e ogni sua traccia viene distrutta, quando gli abitanti

risiedono in spazi che non possono modellare, la mente locale si perde; di conseguenza, ci si perde nello

stesso ambiente in cui si vive, si diventa estranei , distratti, si è relegati a essere consumatori di spazi

privati. Oggi la nostra esperienza territoriale è il risultato di una vita di strada sempre più impoverita, di rare

possibilità di lasc

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Publisher
A.A. 2017-2018
35 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher PaolaArpini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Molinari Paolo.