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L'ACQUA SUL PIANETA

La Terra è stata chiamata dagli astronauti "pianeta azzurro"; la superficie della Terra è coperta per il 71% di acqua, di cui però il 97% è acqua salata contenuta nei mari e negli oceani e non è disponibile per gli esseri viventi delle terre emerse. Il rimanente 3% è invece rappresentato dalle acque dolci, che però per quasi il 70% sono imprigionate nei ghiacciai e nelle nevi perenni. Quasi tutta l'acqua dolce che si trova nelle falde sotterranee, oppure sotto forma di umidità nel terreno e nell'aria, è quindi anch'essa di difficile utilizzo. Da questi calcoli risulta che l'uomo può attingere solo a uno striminzito 0,3% delle risorse d'acqua dolce del Pianeta. La pioggia poi cade in modo irregolare sui diversi continenti: nelle regioni equatoriali piove in abbondanza e al contrario, nelle zone tropicali, piove pochissimo ed è là infatti che si.

trova la maggior parte dei deserti. A creare ulteriori squilibri ci si mette anche l'uomo, quando per l'opera di deforestazione, per un errato sfruttamento dei sistemi d'irrigazione e per la realizzazione di grandi progetti di sbarramento è responsabile di ulteriori fenomeni di desertificazione.

In ogni caso, nonostante la dispersione, in linea di principio l'acqua dolce utilizzabile potrebbe sostenere una popolazione mondiale di dimensioni doppie rispetto a quella attuale, ma tuttavia questa valutazione sembra essere in contraddizione con le previsioni secondo le quali, se rimangono invariati gli attuali modelli di consumo, entro l'anno 2025 sul nostro pianeta due persone su tre vivranno in condizioni di tensione idrica, con una carenza d'acqua tale da considerarla un bene raro all'origine di numerosi conflitti. È inevitabile dunque iniziare a discutere di un uso sostenibile dell'acqua.

IL CICLO DELL'ACQUA

Noi sappiamo che non

È possibile produrre nuova acqua., ma sappiamo che può essere sempre riutilizzata. Ma come si è prodotta l'acqua che ora si trova sul nostro pianeta? La Terra si è formata circa 4,6 miliardi di anni fa. Circa 4 miliardi di anni fa era ancora un pianeta caldissimo e, quando la temperatura cominciò ad abbassarsi, il vapore poco per volta si trasformò in pioggia: fu un vero e proprio diluvio che durò senza pause per milioni di anni e formò gli oceani. Da qui iniziò il ciclo dell'acqua: tramite il fenomeno dell'evaporazione delle acque superficiali di mari e oceani l'acqua sale nell'atmosfera. Da qui scende sulla superficie terrestre sotto forma di pioggia: quella che cade sulla terraferma in parte penetra nel sottosuolo e alimenta le falde acquifere, in parte dà origine a torrenti e fiumi; sia i corsi d'acqua che le falde sotterranee hanno come destinazione finale il mare. E il 18LB –

CONSUMARE L'ACQUA: COME SI USA, COME SI SPRECA, COME SI SPORCA

Le numerose attività umane consumano l'acqua e la rendono sempre meno disponibile e soprattutto inquinata. L'agricoltura assorbe la maggior parte delle risorse idriche (69%), seguita dall'industria (23%) e dagli usi civili (8%). L'acqua gioca un ruolo fondamentale in agricoltura; in molti luoghi le coltivazioni devono essere irrigate artificialmente: ciò consiste nel deviare un corso d'acqua mediante canalizzazioni per distribuirla sull'area coltivata. L'improvviso aumento della richiesta ha determinato l'instabilità degli equilibri idrici perché gli imponenti progetti di irrigazione hanno scaricato sull'ecosistema una quantità d'acqua superiore a quella sopportabile dal sistema naturale di flusso/drenaggio. Inoltre, se l'irrigazione inizialmente assicura migliori rendimenti, sul periodo medio-lungo

può innescare fenomeni di salinizzazione, desertificazione, degrado del suolo per erosione che comportano la perdita di terreni anche estesi nei quali sono stati compiuti ingenti investimenti. Come si spreca? A livello mondiale l'efficienza dei metodi di irrigazione viene stimata inferiore al 40%: ciò significa che più della metà dell'acqua viene sprecata perché evapora o si perde durante le fasi di raccolta e distribuzione lungo decine o centinaia di chilometri di sistemi di canalizzazione inadeguati o obsoleti. L'industria consuma molta acqua, sia come materia prima nella lavorazione di molti prodotti, sia per tutte le operazioni di raffreddamento e lavaggio degli impianti. Per quanto concerne gli altri usi, in alcuni paesi come l'Italia, ogni abitante consuma mediamente, fra usi privati e collettivi, circa 290 litri di acqua al giorno. Le città consumano moltissima acqua per la pulizia delle strade, per innaffiare i giardini pubblici,

Alimentare le fontane e riempire le vasche delle piscine. L'acqua che utilizziamo nelle nostre case ci giunge dai rubinetti, innovazione però piuttosto recente. A partire dal Medioevo in molte città europee esisteva infatti un vero e proprio commercio dell'acqua, gestito dai portatori d'acqua che riempivano i loro secchi delle fontane o nei fiumi e andavano di via in via annunciando il loro arrivo. L'acqua che sgorga dal rubinetto di casa, a seconda del luogo in cui si trova l'abitazione, può arrivare direttamente dalle sorgenti di montagna oppure essere pompata dalle falde sotterranee. Alcune grandi città si riforniscono con acqua di fiume resa potabile dagli impianti di depurazione, mentre alcuni paesi a clima arido come l'Arabia si procurano l'acqua potabile dissalando l'acqua del mare.

ACQUE, MALATTIE E INQUINAMENTO

L'acqua, fonte di vita, può essere anche causa di malattie o di inquinamento.

morte.Quali cause?

  • Nei paesi caldi l'acqua che stagna e imputridisce contiene numerosi germi portatori di malattie. Queste ultime trasmesse dall'acqua sono tanto più presenti quanto meno vengono rispettate le condizioni igieniche, come nei paesi in cui mancano fognature nei centri abitati, motivo per cui escrementi, rifiuti, carcasse di animali restano a cielo aperto o vengono buttati nei fiumi. La gente che si reca a questi fiumi per lavare la biancheria e alimenti o addirittura per bere, corre rischi enormi.
  • Nei paesi industrializzati a fare vittime è invece il saturnismo, un'intossicazione da piombo che colpisce in special modo gli operai che lavorano alle condutture in piombo o le persone che bevono acqua rimasta a lungo in queste stesse tubature. Indirettamente i processi industriali sono anche responsabili dell'inquinamento da petrolio versato in mare, principalmente a causa di incidenti che vedono coinvolte le petroliere.
  • Le piogge acide,

provocate principalmente dai gas emessi dalle centrali energetiche, sono ormai diffuse in tutto il mondo e non inquinano solo il terreno su cui cadono, ma defluiscono anche nei fiumi e nei laghi uccidendone flora e fauna.

  • producono inquinamento: l'urina e gli escrementi

Anche le attività agricole degli animali producono liquami ricchi di azoto che distribuiti sui campi inquinano, così come i fertilizzanti che contengono nitriti e fosfati.

LAVARE L'ACQUA

Spesso si ritiene l'acqua un mezzo ideale per l'eliminazione di scorie e rifiuti, per lavare via tutto quello che riteniamo di dover eliminare. Ma chi lava l'acqua? La perché l'acqua un po' si lava da sé e un po' viene ripulita da qualcun altro. La filtrazione attraverso i suoli e le rocce, l'assorbimento da parte delle piante, l'evaporazione sono alcuni dei meccanismi che aiutano le acque a ripulirsi, lasciando dietro di loro

sostanze che gli uomini vi hanno riversato, ma che si rivelano utili ad altri organismi viventi. La quantità di acque di scarico prodotta da città densamente popolate però è tanto elevata che non si può far conto solo sull'opera della natura: occorrono dei sistemi di depurazione artificiale: i depuratori sono impianti che lavano l'acqua attraverso diverse fasi. Anche l'acqua delle sorgenti e dei fiumi, per essere potabile, deve subire un trattamento appropriato, viene testata in continuazione e viene anche assaggiata da alcuni specialisti. Generalmente l'acqua potabile viene raccolta in cisterne situate in luoghi elevati, in modo che possa raggiungere le abitazioni sfruttando semplicemente la differenza di livello, secondo il principio dei vasi comunicanti oppure messa in cisterne di riserva. IL RAPPORTO UOMO-ACQUA NELLA STORIA Dalle origini ai nostri giorni l'uomo ha progressivamente imparato a gestirele acque in relazione ai propri usi e costumi; tale apprendimento è stato un processo molto lento, durante il quale si sono modificate sia le tecniche di utilizzo dell'acqua che gli atteggiamenti mentali nei confronti di questa risorsa. Vediamo l'evoluzione di questo rapporto: DALLA NASCITA DELL'UOMO ALLE PRIME CIVILTÀ: l'uomo era totalmente dipendente dalle acque e dalla loro disponibilità. Epoca dominata da un atteggiamento mitico, divinità acquatiche, fonti rigenerative. EPOCA FRA LA NASCITA DELLE PRIME CIVILTÀ E LA CADUTA DELL'IMPERO ROMANO: uomo artefice di grandi opere idrauliche come canali, dighe e acquedotti (addomesticamento). I romani impiegarono architetti ed ingegneri per realizzare acquedotti lunghi anche decine di km. EPOCA SECCA: poco prima del Medioevo molti acquedotti furono messi fuori uso per motivi igienici e strategici. TRIONFO DELL'IGIENE: si diffondono le stanze da bagno e la cura del corpo. EPOCA DEL CONFORTO: cura del corpo, benessere e relax diventano sempre più importanti nella società moderna. Utilizzo delle acque termali per scopi terapeutici e ricreativi. EPOCA DELLA SOSTENIBILITÀ: cresce la consapevolezza dell'importanza di preservare e utilizzare in modo responsabile le risorse idriche. Si promuovono pratiche di risparmio idrico e di tutela dell'ambiente. Questo è solo un breve riassunto dell'evoluzione del rapporto tra l'uomo e le acque nel corso dei secoli.sistema fognario, così come alcuni metodi di disinfezione. È questa però anche l'epoca dello spreco e dell'inquinamento. ACQUA DOMINARE LA FORZA DELL' Mentre procedeva a costruire i grandi sistemi di canalizzazione e gli acquedotti, l'uomo cercava di dominare e sfruttare la forza dell'acqua a vantaggio del suo lavoro quotidiano. Applicò alle macchine da lavoro una ruota che funzionava con la forza prodotta dallo scorrimento dell'acqua e questa ruota metteva in moto un macinatore di grano, una sega e poi i generatori di elettricità. L'uomo affidò alla corrente dell'acqua anche il trasporto di materiali pesanti e voluminosi come i tronchi degli alberi abbattuti nelle regioni montuose perché raggiungessero le zone di pianura, dove sarebbero stati utilizzati per le costruzioni. Questa tecnica, un tempo utilizzata ovunque, in Canada è praticata ancora oggi. Si imparò ad usare i
Dettagli
A.A. 2022-2023
32 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LAURA_BONTEMPI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Molinari Paolo.