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PARTE SECONDA: ESPERIENZE DI PRIVATIZZAZIONE IN ITALIA
Anche se la privatizzazione in Italia è agli inizi, esistono esperienze significative pubblico-private:
(In ordine crescente di maturità/complessità)
Museo delle Navi di Pisa, Museo Egizio di Torino, progetto di rinnovamento della sede degli Uffizi a Firenze,
Fondazione di gestione del Teatro della Scala a Milano.
Capitolo 4: Fondazioni museali, due esperienze in corso
4.1, Progetto per il Museo delle Navi di Pisa e per la fondazione di gestione:
Il progetto fa parte di un altro progetto di trasformazione del centro storico pisano, ancora ipotetico.
Vicenda:
Seconda metà degli anni ’90, parte l’iniziativa di potenziamento della stazione ferroviaria di San Rossore. Gli
scavi archeologici preventivi non rilevano nulla, i lavori continuano.
Nel 1998 vengono rinvenuti alcuni relitti di navi, che ostacolano la costruzione prevista. L’area diventa un
cantiere archeologico in cui si trovano: scafi di navi, oggetti quotidiani (anfore, monete, utensili), resti
umani e animali, di un’età compresa tra l’età ellenistica e tardo-antica. I materiali organici corrono il rischio
di deterioramento, creando uno stimolo per ideare un museo/centro di ricerca specializzato.
2001-2002, il Comune di Pisa crea la possibilità di istituirlo come soggetto misto pubblico-privato insieme ai
progetti di trasformazione e valorizzazione del centro storico. Prevede l’ampliamento dell’ospedale di
Cisanello, la realizzazione di una caserma.
Se 3 caserme nel centro si fossero liberate allora sarebbero state concesse all’Agenzia del demanio, che le
avrebbe cedute a proprietari privati.
Finanziamenti:
Il Ministero beni e attività culturali promuove la costruzione del museo, cercando l’aiuto delle istituzioni
bancarie e locali.
Tramite ARCUS SPA è stato stanziato 1 milione per continuare le indagini archeologiche di San Rossore.
La “Cassa di risparmio di Pisa commissiona uno studio di fattibilità del museo.
Il Ministero si impegna al finanziamento della stazione archeologica (3 milioni di euro).
Al momento nessuna nave trovata è stata restaurata.
2005 il Cantiere delle Navi Antiche di Pisa è stato aperto al pubblico ed è stato inaugurato il Centro di
restauro del legno bagnato, da parte della Soprintendenza toscana.
Si è fatta l’ipotesi che si possa istituire una fondazione a cui affidare le funzioni di gestione e valorizzazione,
con la finalità di coinvolgere anche gli attori locali nel supporto del museo.
Riassunto esame di Geografia BC, prof. Pappalardo, testo consigliato Il territorio dei Beni Culturali di Ponzini
Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è interessato a potenziare e valorizzare la stazione di San
Rossore.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali è coinvolto in almeno 3 differenti articolazioni istituzionali.
Due ipotesi di musealizzazione:
-Museo di limitate dimensioni, che si concentra sui reperti.
-Museo articolato, con attività che gravitino attorno al tema della navigazione nel periodo antico.
La prima ipotesi di localizzazione sarebbe la struttura degli Arsenali Medicei.
Quello che sembrerebbe mancare è una regia per il coordinamento delle differenti politiche in merito.
4.2, Fondazione “Museo delle antichità egizie” di Torino, e progetto per il nuovo museo.
Vicenda:
Il Museo egizio di Torino contiene una collezione di antichità egizie seconda solo a quella del Cairo.
La collezione proviene da una spedizione dell’Ottocento di Bernardino Drovetti, comprata poi da Carlo
Felice di Savoia ed è proprietà di stato dal 1909.
Il Museo non era valorizzato a causa dei mezzi insufficienti e delle inadeguate strutture.
Nel 2001 si costituisce a Roma il comitato promotore per la Fondazione “Museo Egizio”.
Partecipano: Ministero beni e attività culturali, sindaco di Torino, presidenti di Regione Piemonte e
Provincia di Torino, fondazioni bancarie San Paolo e Cassa di risparmio di Torino con probabili altri soggetti
pubblici o privati.
La Fondazione è da considerare un esempio per l’istituzione di fondazioni museali, un modello efficiente.
Il Collegio dei fondatori nomina il Consiglio di amministrazione.
Il Consiglio di amministrazione è composto da 9 membri (2 decisi dal Ministero, 3 dalle amministrazioni
locali, 3 dai fondatori privati, 1 dal soprintendente regionale). Lo Stato è in minoranza.
Il Consiglio di amministrazione nomina il direttore della Fondazione e il Comitato scientifico.
Il Comitato scientifico è composto da 6 egittologi di fama, in diverse parti del mondo.
Nei progetti è previsto un raddoppio degli spazi museali, con spazi per mostre temporanee, convegni,
biblioteche, istituti di alti studi di egittologia e bookshop.
Il Museo sarebbe anche in grado di attivare un sistema di prestiti ad alto livello, valorizzando la collezione
egizia torinese e potenziando l’immagine della stessa città.
Attualmente la Fondazione è stata un progetto valido per la convergenza tra nazionali/locali,
pubblici/privati + no-profit, ma è un caso singolare. Altre città italiane infatti non sembrano nelle condizioni
comuni a Torino per poter creare simili fondazioni.
Capitolo 5, Progettazioni e gestioni miste: due casi maturi
5.1, Il progetto dei Nuovi Uffizi a Firenze:
Tra le gallerie d’arte più famose al mondo. Fu commissionata da Cosimo I De’ Medici con un progetto di
Giorgio Vasari continuato poi da Buontalenti.
Al primo piano stavano gli uffici/magistrature, da cui il nome, e nel 1737 per mancanza di eredi fu ceduto
alla città di Firenze, per evitare di disperdere la collezione.
Il complesso comprende il Palazzo della Signoria, Uffizi, Corridoio Vasariano, Palazzo Pitti, Giardino di Boboli
ed è importante per l’aspetto funzionale e per la sua integrazione al centro storico.
Riassunto esame di Geografia BC, prof. Pappalardo, testo consigliato Il territorio dei Beni Culturali di Ponzini
Galleria ed Uffizi fanno oggi parte del Polo museale fiorentino, a capo di una Soprintendenza con molta
autonomia.
Progetto:
Costituzione dei Nuovi Uffizi con un’uscita posteriore che porti in piazza Castellani, di fronte all’ex cinema
Capitol, inutilizzato da anni.
La piazza andrebbe risistemata, e il cinema andrebbe utilizzato per altri scopi, e risistemato.
Al progetto partecipano vari architetti, il concorso viene vinto da Arata Isozaki.
La società Edizione Property SPA (gruppo Benetton) acquista la sala cinematografica.
L’ex sala cinematografica rientra nel progetto di realizzazione dell’Uffizi Center.
2000: il ministero presenta il progetto di ampliamento “Grandi Uffizi” stanziando 26 miliardi di lire.
2001: la coalizione di centrodestra vince le elezioni, ed il sottosegretario del ministero blocca il progetto di
Isozaki.
Quando il sottosegretario viene sollevato dall’incarico il progetto riprende.
2003: Nasce la possibilità con un decreto legge di istituire una fondazione per la gestione e la valorizzazione
della Galleria, a cui parteciperebbero: ministero, Regione Toscana, Comune di Firenze e privati.
Si porta a compimento il progetto preliminare dei Nuovi Uffizi e l’architetto è disponibile a cambiare il suo
progetto in seguito a ritrovamenti archeologici in piazza Castellani.
Vengono terminati i lavori di progettazione esecutiva, prendono il via i lavori per modificare i percorsi visita.
Progetto dei Nuovi Uffizi: ampliamento degli spazi di 30.000 mq con percorsi visita più ampi.
Dal 1997 ad oggi son stati stanziati circa 51 milioni di euro.
L’istituzione della fondazione è atipica, perché promossa tramite una legge e non tramite dei fondatori.
Secondo lo Statuto i soci fondatori sarebbero: Ministero per i beni culturali, Regione Toscana e Comune.
È però possibile integrare altri soggetti pubblici o privati.
Lo Stato cederebbe le funzioni di gestione/valorizzazione, ma manterrebbe la tutela esclusiva.
L’esperienza lunga e faticosa non ha dato impulsi innovativi a progetti simili in altre città e non ha ridotto il
raccordo istituzionale e le politiche pubbliche.
5.2, Fondazione “Teatro alla Scala” di Milano e rinnovamento del suo sistema di produzione:
L’esperienza della Scala è significativa perché ha indotto effetti potenzialmente critici per l’istituzione
culturale.
È tra i teatri lirici più noti e prestigiosi al mondo, progettato nel 1778 dall’architetto Giuseppe Piermarini.
Ha cambiato forme di proprietà e gestione nel tempo, pubbliche e private.
1990: Necessita di rinnovare palcoscenico e struttura. Il comune di Milano elabora il progetto Grande Scala
che non viene realizzato.
1996: gli enti lirici statali sono trasformati in fondazioni miste pubblico-private. Viene formulato il progetto
Scala 2001 con l’intento di realizzare un nuovo teatro nell’area Bicocca per ospitare le rappresentazioni
durante la chiusura della Scala per ristrutturazioni. Il progetto viene rallentato.
La coalizione tra gruppo Pirelli, Scala, Comune di Milano e privati avvia 3 interventi:
1. Costituzione di nuovi laboratori per la produzione teatrale, con sale prova.
2. Ristrutturazione della sede di Piermarini.
3. Costruzione del Teatro degli Arcimboldi, per le rappresentazioni durante la ristrutturazione.
Riassunto esame di Geografia BC, prof. Pappalardo, testo consigliato Il territorio dei Beni Culturali di Ponzini
1997: l’Ente autonomo Teatro alla Scala si converte in una “Fondazione di diritto privato Teatro alla Scala”.
I soci fondatori sono partecipano all’assemblea per nominare il Consiglio di amministrazione, composto da
4 membri + sindaco pro-tempore di Milano, un membro nominato dal presidente della Regione e uno
nominato dal ministero per i Beni. Gli altri 4 membri provengono da: Fondazione bancaria “CARIPLO”, ENI,
Camera di commercio di Milano, gruppo Pirelli.
Lo Stato con il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) garantisce una quota di circa 36 milioni di euro.
Lo Stato prende meno decisioni nell’organizzazione, ma è importante a livello finanziario.
I soci privati concorrono per un totale di circa 11,5 milioni di euro.
Finanze: 44% dal settore pubblico, 36% da ricavi propri, 20% da soci privati.
I costi degli interventi vertono attorno ai 130 milioni di euro.
1999: Iniziano i lavori per realizzare gli Arcimboldi.
2002: il Teatro degli Arcimboldi viene inaugurato, mettendo in scena gli spettacoli della Scala.
2003: La Giunta comunale approva i lavori di restauro/ristrutturazione della Scala. Durante gli scavi
vengono rinvenuti i resti di insediamenti romani per la lavorazione dei metalli (matrici per la fusione,
oggetti di bronzo), ma non si ritiene necessaria la conservazione in loco. I lavori procedono.
La coalizione tra i vari enti ha saputo superare situazioni critich