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DIRITTI DELLA PERSONA

Riassumendo, notiamo che la Costituzione rappresenta la legge fondamentale su cui poggia ogni sistema giuridico ed ha la prevalenza su tutte le fonti del diritto. A fianco di una Costituzione formale, cioè l'insieme di regole giuridiche fondamentali che danno identità ad un ordinamento, si può teorizzare l'esistenza di una Costituzione materiale, intesa come l'insieme dei valori, dei fini condivisi, delle forze politiche e sociali che garantiscono l'effettiva unità e permanenza di un ordinamento: si ritiene per questo che caratteristiche fondamentali delle Costituzioni moderne siano la rigidità (che ne impedisce la modifica attraverso una deliberazione a semplice maggioranza) e l'elasticità, cioè la capacità delle disposizioni costituzionali di rinnovarsi e adattarsi ai mutamenti del tessuto sociale, di poter essere interpretate a seconda dei tempi e delle.

esigenze e i valori fondamentali dell'essere umano. Essi includono diritti civili, politici, sociali, economici e culturali. I modelli costituzionali vigenti in Europa mantengono un equilibrio tra diritti politici, che si riferiscono ad una dimensione statuale e oggettiva, e diritti individuali, che si riferiscono invece ad una dimensione personale e soggettiva. All'interno delle Costituzioni moderne sono presenti dei diritti fondamentali della persona, i quali prendono come riferimento "La Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789" e dalla "Dichiarazione di Indipendenza americana" del 1776. I diritti e i doveri individuali sono rappresentati nella parte prima della Costituzione, dall'art. 13 e seguenti. Nonostante essi vengano definiti "Diritti e doveri dei cittadini", in realtà molti di essi sono riferibili alla totalità degli individui come essere umani (solo i diritti politici e alcuni di quelli civili vengono riconosciuti ai soli cittadini italiani). I diritti umani sono una categoria in espansione, dinamica per esprimere le esigenze e i valori fondamentali dell'essere umano. Essi includono diritti civili, politici, sociali, economici e culturali.necessità dei vari momenti storici; vengono individuate diverse "generazioni" di diritti fondamentali: I generazione: diritti tradizionali (forme di libertà prevalentemente negative, rivendicate soprattutto nei confronti dello Stato, libertà da...); II generazione: diritti sociali, politici ed economici (forme di libertà positive, si richiede un fare positivo da parte dello Stato, libertà nello Stato); III generazione: valori assoluti e globali (diritto alla pace, diritto allo sviluppo dei popoli, all'ambiente). L'art. 2 riconosce e garantisce i diritti dell'uomo e viene considerato come una fattispecie aperta: Da una parte si intende che l'Art.2 non aggiunge niente di nuovo ai diritti individuali previsti dalla prima parte della Cost. ma avrebbe una funzione "riassuntiva" di ciò che le norme costituzionali prevedono. Dall'altra parte si sostiene che l'Art.2 permetta...

L'inserimento e l'integrazione di nuovi valori che nel corso del tempo vengono espressi dalla società, in questa visione permette di riconoscere non solo i diritti e le libertà derivanti dalla costituzione ma anche quelle che vengono dal basso.

A livello comunitario si sta accentuando l'attenzione ai diritti di informazione soprattutto nel secondo dopoguerra; l'art. 10 (+ Art.9 "Libertà di pensiero, coscienza e religione") della CEDU (convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà del consiglio d'Europa) prevede che: "Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di ricevere e comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli stati di sottoporre ad un regime di autorizzazione le imprese di."

radiodiffusione, cinematografiche o televisive". Secondo l'art. 117 della nostra Costituzione, le leggi, sia statali che regionali, sono tenute al rispetto "dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali; ne consegue che l'individuo assume una ulteriore protezione dei propri diritti. Nell'interpretazione della Corte le disposizione della CEDU rappresentano norme che "integrano il parametro costituzionale, ma rimangono pur sempre ad un livello subcostituzionale" quindi è necessario che siano conformi alla Costituzione e soggette al controllo di legittimità costituzionale della Corte costituzionale. Inoltre possiamo ricordare l'Art 11 (+ Art.10 "Libertà di pensiero, coscienza e religione") della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, che riguarda la Libertà di espressione e di informazione. "Ogni persona ha diritto alla libertà di

espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati.

Tra i diritti individuali, importanza centrale occupa la libertà di manifestazione del pensiero. È un diritto fondamentale dell'individuo che caratterizza tipicamente la formazione dello Stato liberale a garanzia della libertà di coscienza, di opinione e del pluralismo delle idee; viene definita la pietra angolare dell'ordinamento democratico. Questa libertà sta alla base di molte altre come ad esempio: libertà di associazione, libertà di votare, libertà di comunicare con altri ecc...

In dottrina si è sviluppato un dibattito che ha visto contrapporsi da un lato i sostenitori della tesi della libertà di

manifestazioni del pensiero che avvengono online sono soggette alle stesse dinamiche e conflitti tra individualismo e funzionalismo. Da un lato, ci sono coloro che vedono Internet come uno spazio di libertà totale, dove ogni individuo può esprimere liberamente le proprie opinioni e idee senza restrizioni. Questi sostenitori dell'individualismo considerano la libertà di manifestazione del pensiero come un valore supremo dell'individuo, che deve essere protetto e difeso da qualsiasi forma di controllo o limitazione. Dall'altro lato, ci sono coloro che ritengono che la libertà di manifestazione del pensiero debba essere bilanciata con gli interessi della collettività. Questi sostenitori del funzionalismo sono disposti ad accettare limitazioni e controlli se giustificati dalle esigenze della società nel suo insieme. Ritengono che la libertà di espressione non debba ledere i diritti o la sicurezza degli altri, e che sia necessario stabilire regole e norme per garantire un ambiente online sicuro e rispettoso. Oggi si ritiene che la tradizionale contrapposizione tra individualismo e funzionalismo sia superata, e che sia possibile una coesistenza armonica tra questi due approcci. La Costituzione italiana tutela la libertà di manifestazione del pensiero, ma allo stesso tempo stabilisce dei limiti per garantire il rispetto dei diritti altrui e la tutela dell'ordine pubblico. Con l'avvento del Web, si è tornati a discutere dell'opposizione tra individualismo e funzionalismo. Internet è diventato uno spazio virtuale che riflette il mondo reale, e quindi tutte le manifestazioni del pensiero che avvengono online sono soggette alle stesse dinamiche e conflitti. È importante trovare un equilibrio tra la libertà di espressione e la responsabilità individuale, al fine di garantire un ambiente online sano e inclusivo.

attività svolte in esso hanno ripercussioni nella vita offline. In compenso, però, la presenza dello schermo può rendere le attività pericolose e dannose ancora più aggressive e subdole: se da una parte il web come strumento di comunicazione ha determinato un ampliamento degli spazi entro cui gli individui possono esercitare la propria libertà di espressione, ha parallelamente allargato anche la sfera dei reati legati all'abuso di questa libertà.

Per questo il fenomeno di internet non può sottrarsi alla regolamentazione giuridica. Internet è oggi il principale mezzo di costruzione della sfera pubblica e incarna anche i problemi socio-economici esistenti. Perciò, in internet dovrebbero essere garantite il pluralismo delle voci e la completezza, veridicità, imparzialità e attendibilità delle notizie che vi circolano. Un eventuale legislatore dovrebbe garantire

anche la trasparenza delle fonti, in quanto è irrealistico pensare che nel web non permeino anche i poteri politici-economici dominanti, né che essi sfruttino l'utilizzo di internet. Il TFUE (=Trattato x il funzionamento dell'UE) prevede la possibilità per l'UE di adottare regolamenti contro il terrorismo, nel quale viene ormai incluso il "terrorismo informatico"; esistono poi regole comunitarie minori per prevenire e reprimere il cybercrime. Il sistema della comunicazione di massa è sottoposto ad una disciplina antitrust speciale che dovrebbe essere più rigorosa, in quanto volta a garantire il pluralismo delle idee mediante l'accesso al mercato del maggior numero possibile di soggetti e portatori delle diverse tendenze politiche, culturali e sociali. Per svolgere la loro funzione sociale di costruzione della coscienza collettiva, i mezzi di comunicazione di massa devono garantire informazioni complete, varie, critiche, attendibili.e degne di fiducia, ma il solo "pluralismo esterno" (= diversificazione proprietaria) sia importante, essa rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente a garantire il pluralismo dei mezzi di comunicazione e delle voci. In questo settore occorrono interventi di promozione e di sostegno al pluralismo che vanno oltre il controllo antitrust della concorrenzialità del mercato. Le libertà di informazione nel quadro costituzionale "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione" Nonostante la Costituzione, per definizione, sancisce i diritti e i doveri dei cittadini, questa parte è riferibile alla generalità dei soggetti, come esseri umani a prescindere dal loro status di cittadini italiani. In particolare l'art 21 indica che tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero senza alcuna distinzione di qualifica e status. Questa formulazione

di carattere così generale implica dunque, un dovere da parte del legislatore italiano di trattare in modo uguale e non discriminatorio tutti i soggetti che agiscono nell'ordinamento. In realtà facendo una disamina più precisa della casistica, emerge un eguale latitudine del diritto di manifestazione del pensiero. - Solo una parte degli interpreti ricava l'estensione delle garanzie in esame anche agli stranieri e ai apolidi in quanto si riconduce la libertà di espressione alla gamma dei diritti dell'uomo "inviolabili". - Dall'altra parte si ritiene che l'art. 3 della Costituzione imponga l'eguaglianza di fronte alla legge dei soli cittadini; pertanto la condizione dello straniero è da considerarsi solo in relazione ai contenuti dei trattati internazionali che comunque ne garantiscono la libertà di espressione. La libertà di manifestazione del pensiero è da ritenersi a favore anche delle

persone giuridiche, ovvero soggetti diversi dai singoli, come associazioni, enti, fondazioni, imprese… in quanto centri autonomi di rapporti giuridici. In effetti il principio prevarica anche la personalità giuridica

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Publisher
A.A. 2022-2023
40 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CriUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Gardini Gianluca.