Anteprima
Vedrai una selezione di 14 pagine su 64
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 1 iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 2
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 6
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 11
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 16
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 21
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 26
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 31
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 36
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 41
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 46
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 51
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 56
Anteprima di 14 pagg. su 64.
Scarica il documento per vederlo tutto.
iassunto esame Diritto dell'informazione, prof Gardini, libro consigliato Le regole dell'informazione. L'era della post-verità, Gardini Pag. 61
1 su 64
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La registrazione al Registro degli operatori di comunicazione (ROC) per garantire trasparenza e pluralismo

Con la riforma del '97 si aggiungono gli operatori radiotelevisivi, delle telecomunicazioni e dell'editoria elettronica. Nel campo dell'informazione non si vuole favorire solo la concorrenza ma garantire il pluralismo nel settore e infatti è proibito il superamento di una dimensione critica in % ( ), tra acquisizioni e movimenti, sulla totalità dei quotidiani (e non 20% nazionale e 50% locale periodici) di una singola impresa editoriale. Il TUSMAR invece pone il divieto di più proprietà tra stampa e tv se quest'ultima supera l'8%. Il superamento di questi limiti porta l'AGCOM ad agire annullando gli atti che hanno condotto alla violazione e disporre l'eliminazione della posizione dominante raggiunta. Anche nella pubblicità, dal momento che finanziare un giornale e condizionarlo il passo è breve, vi

è il divieto di esclusiva nella raccolta pubblicitaria.

L'ordine dei giornalisti: evoluzione storica e legittimità costituzionale

L'istituzione dell'albo e dell'ordine dei giornalisti nata in realtà per esercitare un controllo sull'informazione, obbliga chiunque voglia esercitare la professione di iscriversi all'albo, tramutato in un secondo momento (1963) nell'ordine dei giornalisti in cui vengono rimossi gli strumenti di controllo politico e nel 1965 viene redatto il quadro normativo.

La legge non specifica cosa è il giornalismo ma lo si considera una attività intellettuale che provvede alla raccolta, elaborazione o commento di notizie destinate a essere diffuse tramite organi di informazioni. Il giornalista svolge quindi un'attività di mediazione intellettuale e rielaborazione della notizia. Anche se l'iscrizione all'albo sembra escludere chi non lo fosse da poter

manifestare il proprio pensiero la Corte si è espressa a favore di un'iscrizione all'albo perché sono i giornalisti che lo fanno di professione, e non saltuariamente, che fanno si che le strutture esistano e quindi garantiscono libertà di stampa. Questo obbligo è stato contestato anche dagli stessi giornalisti e editori ma sempre la Corte ha risposto che esso salvaguarda la dignità professionale e la libertà di informazione. In vari ordinamenti democratici la migliore garanzia dell'autonomia del giornalista è quella dell'assenza di limiti all'accesso della professione. La maggiore criticità del sistema italiano è la rigidità dell'Ordine professionale, i blog e l'informazione online è un'attività giornalistica e appare illogico estendere tutti gli obblighi delle testate editoriali a queste nuove forme di comunicazione. Struttura, organizzazione, finalità di

Ordine e albo

La legge del 63 affida all'Ordine tutte le funzioni inerenti all'albo (iscrizione, modificazione e cancellazione), tra le attribuzioni dell'Ordine vi è quello di vigilare sulla condotta degli iscritti e adottare provvedimenti disciplinari, diverse critiche attribuiscono all'ordine una azione lobbistica.

I giornalisti professionisti sono coloro che esercitano in modo continuativo ed esclusivo la professione di giornalista, i requisiti di esclusività e continuità è previsto a pena di cancellazione dall'albo. È disposta la cancellazione dopo due anni di inattività. L'albo è unico, diviso in giornalisti e pubblicisti, a questi 2 elenchi si affianca il registro di praticanti (18 mesi prima di essere iscritto ai professionisti).

L'ammissione al registro dei praticanti passa con il superamento di una prova generale su base regionale composta da una prova scritta e orale di teoria e pratica del giornalismo.

conoscenza delle norme giuridiche riguardanti la materia. Da ultimo vi è unalista in cui sono iscritti i giornalisti stranieri e i vari direttori responsabili di periodici o riviste. L'ordine è strutturato su due livelli: regionale e nazionale. A livello regionale il Consiglio è formato da 6 giornalisti e 3 pubblicisti e restano in carica 3 anni, a livello nazionale ha sede presso il ministero della giustizia, è composto da massimo 60 membri, due terzi giornalisti e un terzo pubblicisti, eletti dagli iscritti regionali e interregionali (Molise-Lazio). Il consiglio nazionale internamente ha un Comitato esecutivo composto da 6 giornalisti e 3 pubblicisti con a capo un presidente. L'Ordine, tramite i consigli regionali, esercita i compiti di tenuta dell'albo, trasferimenti, cancellazioni e reinscrizioni; il compito più significativo è quello del potere disciplinare, il giudizio compete al consiglio territoriale, le sanzioni possono.

essere dall'avvertimento alla censura e sospensione fino alla radiazione, a distanza di 5 anni dalla radiazione si può richiedere la reinscrizione. Contro le decisioni del consiglio regionale si può effettuare ricorso al consiglio nazionale e contro le decisioni di quest'ultimo si può chiedere ricorso davanti all'autorità giudiziaria nazionale.

I doveri del giornalista: L'indicazione dei doveri del giornalista contenuta nella legge del 1963: è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà di informazione e di critica e il rispetto della verità dei fatti, con obbligo di rettifica se le notizie risultino inesatte. La vittima di notizie false può richiedere la rettifica all'organo di stampa dotata dello stesso rilievo tipografico della notizia originale con pubblicazioni di proprie dichiarazioni di replica (nel caso di inottemperanza il giudice può sanzionare la testata).

segreto

La legge stabilisce il sulla fonte di notizie se venga richiesto l'anonimato e il codice di procedura penale riconosce il diritto al giornalista professionista di astenersi nel deporre in giudizio a meno che non sia ordinato dal giudice di rivelare le fonti.

A fianco dei principi generali si affiancano anche tra cui correttezza nelle informazioni, obbligo di rispettare il diritto della presunzione di innocenza si sofferma anche l'esigenza di tutelare la riservatezza dei cittadini sulla vita privata se non fossero di interesse pubblico, e soprattutto dei minori, nonché la diffusione di informazioni rispetto ai fenomeni dell'immigrazione e richieste d'asilo. Dal 2016 molte carte deontologiche sono state inglobate nei Testi unici dei doveri del giornalista. Il T.U introduce anche alcune novità, tra cui l'identità personale e il diritto all'oblio all'interno che vengono inseriti nei doveri nei confronti dei soggetti deboli.

Internet viene contemplato tra le fonti per attività di cronaca e l'obbligo di formazione professionale per tutti i giornalisti in attività attraverso master e seminari.

La figura del direttore responsabile

L'individuazione del direttore responsabile è frutto di una scelta autonoma dell'editore, la nomina e il contenuto di questi accordi devono essere comunicati al comitato di redazione. Il direttore è tenuto a illustrare quindi il programma politico-editoriale concordato e il contratto attribuisce la competenza specifica ed esclusiva di fissare e impartire le direttive per il lavoro redazionale, assumere giornalisti e stabilirne le mansioni.

Il direttore resta un importante centro di imputazione di responsabilità nel caso di articoli colpa personale anonimi, si tratta di una responsabilità diretta a titolo di L'impresa editoriale ha il diritto di essere caratterizzata da un preciso indirizzo ideologico cui sono tenuti ad aderire.

Nei casi di perdita di sintonia tra orientamento dei giornalisti e orientamento dell'editore esiste una clausola di coscienza che consente al giornalista di risolvere il rapporto di lavoro nel caso di cambiamento dell'indirizzo politico del giornale.

La radiotelevisione

La peculiarità del mezzo televisivo

La televisione è il mezzo di comunicazione di massa più diffuso insieme alla radio, e, proprio da quest'ultima trae le sue origini. La radio segna un punto di rottura e introduce una comunicazione nei confronti di un pubblico ampio. Dopo l'uso nel primo conflitto mondiale è entrato nella quotidianità delle persone, e l'Italia come altri paesi europei continuarono ad avere un sostegno pubblico al momento della diffusione, mentre negli USA applicando principi del liberismo diventa questione privata.

Le ragioni della nascita del servizio pubblico sono tecniche, economiche e politiche; le

di gestire direttamente il settore attraverso il monopolio pubblico. Questa scelta è stata motivata dalla volontà di evitare che il potere economico si concentrasse nelle mani di pochi e di garantire un controllo politico sull'informazione e sulla diffusione dei contenuti televisivi. Il sistema radiotelevisivo italiano è stato caratterizzato da una serie di concessioni, che sono state assegnate a diverse emittenti televisive. Inizialmente, il palinsesto era predefinito e le trasmissioni erano gratuite per gli utenti. Successivamente, con l'avvento della televisione digitale, sono state introdotte nuove modalità di fruizione, come la televisione on demand, che permette agli utenti di scegliere i contenuti da guardare in base alle proprie preferenze. La disciplina radiotelevisiva in Italia è stata oggetto di dibattito e critiche, soprattutto per la mancanza di pluralismo e per il controllo politico sull'informazione. Tuttavia, negli ultimi anni sono state introdotte riforme che hanno cercato di favorire la concorrenza nel settore e di garantire una maggiore indipendenza delle emittenti televisive. Nonostante le critiche e le controversie, la televisione rimane uno dei mezzi di comunicazione più importanti per la costruzione del consenso e per l'influenza sulla società. La sua evoluzione nel corso degli anni ha portato a una maggiore diversificazione dei contenuti e delle modalità di fruizione, offrendo agli utenti una vasta gamma di scelta e possibilità di accesso ai contenuti televisivi.diritto di accesso all'informazione e all'intrattenimento. La RAI, come ente pubblico, ha il compito di garantire un servizio di qualità e di interesse pubblico, senza fini di lucro. Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a una progressiva liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni, che ha portato all'ingresso di operatori privati nel mercato. Questo ha comportato una maggiore concorrenza e una diversificazione dell'offerta televisiva e radiofonica. La RAI, pur mantenendo il suo ruolo di servizio pubblico, si è adattata a questa nuova realtà, cercando di migliorare la qualità dei suoi programmi e di soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più variegato. Ha inoltre ampliato la sua presenza sul territorio, creando nuovi canali tematici e offrendo servizi interattivi attraverso il digitale terrestre e internet. La liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni ha portato indubbi benefici per i consumatori, che possono scegliere tra un'ampia gamma di programmi e servizi. Tuttavia, è importante garantire che il servizio pubblico non venga sacrificato a favore del profitto. La RAI, come ente pubblico, ha il compito di rappresentare e promuovere la cultura e l'identità italiana, offrendo programmi di qualità e di interesse generale. In conclusione, la liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni ha portato a una maggiore concorrenza e a una diversificazione dell'offerta televisiva e radiofonica. Tuttavia, è importante garantire che il servizio pubblico non venga compromesso e che la RAI continui a svolgere il suo ruolo di servizio di qualità e di interesse pubblico.cazione, intrattenimento), ma con una programmazione di qualità inferiore. Il secondo canale si propone di offrire una programmazione più accessibile al grande pubblico, con una maggiore attenzione all'intrattenimento e alla divulgazione. Tuttavia, a causa di limiti di budget e di risorse, la qualità dei programmi è spesso inferiore rispetto al primo canale. Nonostante ciò, il secondo canale ha avuto un ruolo importante nella diffusione della cultura e dell'informazione nel paese.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
64 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CriUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Gardini Gianluca.