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PARTE SECONDA: I CONTROLLI PUBBLICI SULLE BANCHE

Perché le banche sono soggette a controlli pubblici: crisi, regolamentazione e vigilanza

Fragilità delle banche e instabilità sistemica

Di solito le banche conservano delle risorse liquide che ritengono sufficienti per far fronte alle richieste di rimborso da parte dei depositanti. Un‟eventuale notizia di difficoltà dell‟intermediario ad adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni può causare un‟ondata di panico, che può condurre i depositanti a ritirare in massa i propri risparmi.

La crisi di un solo intermediario potrebbe essere risolta ricorrendo ad un sistema di assicurazione dei depositi finanziato dall‟insieme degli intermediari finanziari.

Tuttavia l‟assicurazione non è risolutiva se si trasmette agli altri intermediari poiché non riesce a limitare l‟effetto crisi. Infatti le banche hanno una pluralità di rapporti reciproci.

derivanti da prestiti interbancari, tali interconnessioni rendono facile la trasmissione di situazioni di crisi da un intermediario all'altro. Le cause di una crisi possono essere: la cattiva gestione, elementi fraudolenti, le crisi dei primi anni '30 e del 2007-2009. Caratteri comuni delle crisi: riduzione di produttività delle imprese (ad esempio a causa della guerra); venire meno della fiducia del mercato nella correttezza del meccanismo di formazione dei prezzi di titoli e di altri valori mobiliari. La crisi degli anni Trenta del Novecento La causa della crisi finanziaria degli anni '30 fu dovuta al crollo del mercato borsistico di Wall Street nel 1929, avvenuto dopo il boom dei mercati mobiliari. Al crollo mobiliare seguì la crisi dell'economia, la perdita di fiducia nella Borsa condusse molti investitori sul lastrico e le famiglie a consumare meno, la riduzione di domanda complessiva dei beni condusse ad una caduta dei prezzi dei beni. Nel 1933 il PresidenteRoosevelt impose una chiusura forzata delle banche per fermare la corsa al ritiro dei depositi. In Europa la prima a fallire fu la grande banca austriaca. Nel novembre del 1893 entrò in crisi la Società generale di credito mobiliare, nello stesso anno vi fu lo scandalo della Banca Romana, accusato di aver duplicato il numero di serie dei suoi biglietti, nel 1894 vi fu il crollo della Banca Generale. Agli inizi degli anni '30 l'Italia, caratterizzata da un sistema economico arretrato, registrò una profonda crisi nel settore manifatturiero, ciò produsse effetti destabilizzanti sul sistema bancario a causa degli stretti rapporti tra banche e imprese. Solo le tre banche miste furono salvate da tale crisi, in un primo momento con un intervento pubblico a cui partecipò la Banca d'Italia, e poi con l'assunzione del controllo da parte dell'Iri (Istituto per la ricostruzione industriale). La crisi del 2007-2009 I primi problemi per le banche si sonomanifestati nel mercato interbancario internazionale e in Asset Backed Securities (ABS), quello degli strumenti finanziari innovativi come gli ABS emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione. Con le cartolarizzazioni, un blocco di crediti viene ceduto ad uno Special Purpose Vehicle (SPV) che emette titoli e il rimborso dei titoli è collocato ai flussi rivenienti dall'incasso dei crediti. Questa tecnica finanziaria ha origine negli Stati Uniti negli anni '70 e negli anni seguenti tale tecnica fu favorita per facilitare l'acquisto delle abitazioni da parte dei cittadini. La possibilità di trasferire facilmente al mercato il rischio creditizio aveva indotto le banche a pratiche gestionali poco prudenti di concessione dei prestiti, senza effettuare una corretta valutazione del rischio di mancato pagamento delle rate di rimborso. La difficoltà di

recuperare i mutui ,derivanti dalla caduta dei prezzi delle case, hanno prodotto incertezza sul valore dei titoli emessi nelle cartolarizzazioni, dovuta anche al fatto che i titoli derivanti da una cartolarizzazione possono essere oggetto di una nuova operazione di cessione: cartolarizzazioni di cartolarizzazioni.

Tali cartolarizzazioni hanno creato tensioni nel mercato interbancario, la banca Inglese Northem Rock è stata la prima istituzione a essere colpita nel settembre del 2007 e la crisi si è manifestata con la corsa al ritiro dei depositi. Negli Stati Uniti il primo intermediario in difficoltà è stata la Investment Bank Bear Stearns nel marzo 2008, ma per essa vi fu un intervento pubblico di sostegno.

L'intervento degli Stati a seguito delle crisi finanziarie:

Gli Stati hanno posto in essere importanti iniziative di sostegno del sistema economico generale e del sistema finanziario. Per realizzare i salvataggi, sostenuti con

ma comunque sono stati adottati alcuni provvedimenti per sostenere le imprese finanziarie in difficoltà. Ad esempio, è stato istituito un fondo di garanzia per favorire l'accesso al credito delle imprese e sono state introdotte misure fiscali per agevolare la capitalizzazione delle banche. In generale, i salvataggi delle imprese finanziarie sono stati oggetto di dibattito e critiche, poiché si tratta di un utilizzo di denaro pubblico per sostenere entità private. Tuttavia, in molti casi, è stato ritenuto necessario per evitare il collasso del sistema finanziario e prevenire conseguenze negative sull'economia. È importante sottolineare che i salvataggi delle imprese finanziarie non sono una soluzione definitiva ai problemi del settore, ma possono rappresentare un intervento temporaneo per stabilizzare la situazione e consentire una riorganizzazione delle attività. Inoltre, è fondamentale che vengano adottate misure per prevenire situazioni simili in futuro e garantire una maggiore stabilità del sistema finanziario.all'inizio le banche sono rimaste ai margini della crisi perché operanti prevalentemente nell'attività di intermediazione tradizionale, cioè raccolta dal pubblico nella forma dei depositi e obbligazioni e poco impegnate nel mercato dei titoli strutturati innovativi. Per fronteggiare possibili situazioni difficoltose per le banche si creano i "Tremonti bond", ovvero titoli privi di diritto di voto. Servono, soprattutto a rafforzare il patrimonio delle banche e consentire loro di competere nel mercato europeo. L'esigenza di regole speciali per le banche: le possibili forme della regolamentazione. La crisi ha dato luogo non solo ad interventi diretti dello Stato nell'economia, ma anche a riforme delle regole che riguardano i sistemi finanziari. Il settore più colpito è stato il bancario ed il mercato da solo non è in grado di far fronte alle esternalità derivanti dalla crisi di un intermediario bancario, in quanto dopo la Grandedepressione degli anni '30 furono imposte regole speciali e controlli pubblici sulle imprese bancarie in tutti i paesi a economia avanzata. Fermo restando la necessità di regole speciali, discussa è la quantità e la qualità delle regole e dell'assetto dei controlli pubblici sulle imprese. Vigilanza strutturale e vigilanza prudenziale ▲ Misure strutturali: intervengono sulla struttura del mercato, sul grado di concentrazione; misure prudenziali: mirano a controllare il grado di rischio dell'attività. Tipici esempi di interventi strutturali sono quelli che pongono vincoli all'entrata e all'uscita dal mercato, nonché all'espansione dell'attività, con l'obiettivo di separare i mercati e limitare la concorrenza, come ad esempio l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria, perché può essere utilizzata per limitare il numero dei nuovi intermediari, proteggendo così le quote di mercato di quelli già presenti.già insediati; lOMoAR cPSD| 7389389un altro strumento di vigilanza strutturale è rappresentato dalle regole di specializzazione, esse creano segmentazioni nei mercati, come è successo in Italia in passato con la distinzione fra aziende di credito che potevano operare a breve termine e istituti di credito che potevano operare a medio e a lungo termine. I controlli prudenziali: pongono vincoli sui rischi che gli intermediari possono assumere in relazione alla loro situazione patrimoniale, finanziaria e organizzativa. Per es. i limiti prudenziali sono: quelli che stabiliscono un determinato rapporto fra ammontare dell'attivo (ossia dei prestiti) e ammontare del patrimonio (come il coefficiente patrimoniale); limiti alla concentrazione degli affidamenti nei confronti delle singole imprese; la disciplina degli assetti organizzativi. Dagli anni '80 in poi sono state usate in misura maggiore le regole di vigilanza prudenziale. La discrezionalità delleautorità di controllo, che possono essere organi pubblici o enti indipendenti. L'indipendenza delle autorità di controllo è un elemento fondamentale per garantire l'imparzialità e l'efficacia delle decisioni prese. Le autorità di controllo hanno il compito di vigilare sull'applicazione delle regole e delle norme, di monitorare il rispetto delle leggi e di intervenire in caso di violazioni. Possono adottare misure correttive, sanzioni o altre azioni necessarie per garantire il rispetto delle regole. Nel corso degli anni, l'attribuzione di poteri discrezionali alle autorità di controllo è stata oggetto di dibattito e di cambiamenti normativi. In passato, le autorità di controllo godevano di ampi poteri discrezionali, ma con il tempo, soprattutto a seguito delle pressioni europee per favorire la libera concorrenza e la creazione di un mercato unico, questi poteri sono stati ridotti. Tuttavia, a seguito della recente crisi finanziaria, si è assistito a una tendenza a conferire alle autorità di controllo poteri discrezionali più ampi, al fine di affrontare situazioni di emergenza e di garantire la stabilità del sistema finanziario. In conclusione, le autorità di controllo svolgono un ruolo fondamentale nella supervisione e nel controllo delle attività economiche. L'indipendenza di tali autorità è cruciale per garantire l'efficacia delle decisioni prese e per tutelare l'interesse pubblico.autorità distinte dall'apparato amministrativo dello Stato ed indipendenti dal potere politico, ciò consente di limitare l'influenza dei partiti su scelte riguardanti attività imprenditoriali, di assicurare la continuità delle scelte della supervisione; di rafforzare la credibilità delle politiche di vigilanza. L'attribuzione delle competenze di vigilanza alla Banca Centrale In alcuni paesi la Banca Centrale è responsabile della vigilanza bancaria, in altri non lo è. In Italia la Banca d'Italia ha svolto un ruolo di primo piano nella supervisione pubblica sulle banche fin dalla legge del 1926. In Inghilterra, la vigilanza sulle banche è stata nella titolarità della Bank of England fino al 1998, quando il governo decise di sottrarla a tale istituzione per affidarla ad una nuova autorità indipendente, la Financial Services Authority (FSA). La distribuzione di competenze fra le autorità In alcuni paesi leoccupano della regolamentazione e della supervisione del sistema finanziario. Le autorità preposte ai controlli di stabilità sulle banche sono principalmente le banche centrali e le autorità di vigilanza bancaria. Queste istituzioni hanno il compito di monitorare la solidità finanziaria delle banche e di garantire che rispettino le norme prudenziali e i requisiti di capitale. Alcuni esempi di autorità preposte ai controlli di stabilità sulle banche sono la Federal Reserve negli Stati Uniti, la Banca Centrale Europea nell'area dell'euro e la Financial Conduct Authority nel Regno Unito. D'altra parte, le autorità che si occupano della regolamentazione e della supervisione del sistema finanziario includono organismi come l'International Monetary Fund (Fondo Monetario Internazionale) e l'Financial Stability Board (Consiglio per la stabilità finanziaria). Queste istituzioni hanno il compito di promuovere la stabilità finanziaria a livello globale e di sviluppare norme e standard internazionali per il settore finanziario.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
46 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaryUniTn di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto bancario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Sartori Filippo.