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Digital Human Rights
un'organizzazione composta da hacker, programmatori e avvocati che si occupano di digitale e privacy. Sfruttando dei Tor Hidden Service e diversi protocolli di crittografia, questo consente di analizzare le comunicazioni tra il whistleblower e gli organizzatori che gestiscono le piattaforme e offre diverse possibilità di customizzazione.
SecureDrop è un software sviluppato negli USA e ora gestito dalla Freedom of the Press Foundation, un'organizzazione fondata nel 2012 al fine di finanziare diversi progetti giornalistici e sostenere la diffusione della sicurezza informatica nel giornalismo. Anche in questo caso può essere utilizzato per creare una piattaforma online per il whistleblowing che le fonti possono utilizzare per comunicare in modo sicuro con i giornalisti, sviluppato in open-source e sfrutta diverse tecnologie di crittografia per fornire ai suoi utilizzatori un framework completo.
10.3 Digital whistleblowing platform un principio, diverse
e supporto ai partner esterni per la pubblicazione dei contenuti). Alcune organizzazionihanno adottato un approccio ibrido, utilizzando entrambi i software per diversi scopi oin diverse fasi del processo di whistleblowing. Inoltre, alcune organizzazioni hannoscelto di utilizzare piattaforme open source, che consentono una maggiore personalizzazionee controllo del software, mentre altre hanno preferito piattaforme proprietarie, cheoffrono soluzioni più semplici e pronte all'uso. In ogni caso, l'utilizzo di questisoftware ha permesso alle organizzazioni di migliorare la sicurezza e l'anonimato deisecondi whistleblower, facilitando così la divulgazione di informazioni sensibili e lacollaborazione con i media.necessaria ma la pubblicazione degli articoli giornalistici avviene invece sugli spazi dei media partner coinvolti). Un elemento molto interessante e di novità della contemporanea costellazione di piattaforme di whistleblowing è dato da quei progetti che seguono un approccio multi-stakeholder. Contrariamente alle piattaforme che puntano alla collaborazione, che sviluppano partnership con i media perlopiù di volta in volta, quelle multi-stakeholder includono i media partner nel processo di whistleblowing fin dall'inizio. Queste piattaforme offrono al whistleblower la possibilità di scegliere tra diverse testate destinatarie al momento dell'invio dei documenti, alla fonte sarà quindi offerta la possibilità di inviare la propria segnalazione a tutte o solo alcune delle possibili testate giornalistiche coinvolte, bypassando anche lo staff della piattaforma stessa. I principi costituenti di queste multi-stakeholder sono: dare ai whistleblowerpiù controllo sulla destinazione delle loro segnalazioni; coinvolgere quante più testate possibile e infine fornire un servizio è uno strumento al giornalismo da un punto di vista infrastrutturale e tecnico e non direttamente contenutistico. Indipendentemente dall'approccio che le piattaforme decidono di seguire nel modo in cui gestiscono i contenuti ricevuti dai whistleblower e le modalità con cui attuare le pubblicazioni, tutte sono comunque accomunate dal carattere ibrido dato dalla loro commissione tra giornalismo e hacking, infatti tutti i progetti sono il frutto della collaborazione tra giornalisti e programmatori-hacker. 10.4 Hackerare il giornalismo L'ingresso della cyber security e della crittografia nel giornalismo rappresenta una novità di un peso molto importante: certifica la presa di coscienza e di posizione del mondo dell'informazione nei confronti dei diritti digitali, della consapevolezza tecnologica e della sua.la stampa o l'opinione pubblica. Il termine "whistleblowing" deriva dall'idea di fischiare per segnalare un'infrazione o un comportamento scorretto. Il whistleblowing può essere un atto di coraggio e di responsabilità, ma può anche comportare rischi per il whistleblower, come il licenziamento, la diffamazione o persino la violenza. Per questo motivo, è importante che esistano leggi e protezioni per garantire la sicurezza e la protezione dei whistleblower. Il whistleblowing può svolgere un ruolo fondamentale nella lotta alla corruzione, alla frode e all'abuso di potere. Attraverso la divulgazione di informazioni riservate, i whistleblower possono contribuire a mettere in luce comportamenti illegali o immorali e a promuovere la trasparenza e l'accountability. Tuttavia, il whistleblowing non è privo di controversie. Alcuni sostengono che i whistleblower possano danneggiare l'immagine delle organizzazioni o mettere a rischio la sicurezza nazionale. Altri ritengono che i whistleblower siano eroi che meritano protezione e sostegno. In conclusione, il whistleblowing è un'importante pratica per la protezione delle fonti e per la promozione della trasparenza e dell'accountability. È necessario garantire la sicurezza e la protezione dei whistleblower, al fine di incoraggiare la divulgazione di informazioni importanti per il bene pubblico.persone e organizzazioni potenzialmente in grado di causare un'azione. Il termine è mutuato dall'immagine simbolica dell'arbitro che soffia nel fischietto per segnalare una irregolarità e interrompere il gioco. Di norma si distinguono due diverse forme di whistleblowing, quello interno e quello esterno. Nel primo caso il processo si esaurisce all'interno dell'organizzazione stessa, mentre nel secondo vengono coinvolte parti terze. La storia anche recente del giornalismo è costellata di inchieste e scoop resi possibili grazie al contributo dei whistleblower: come, per esempio, il watergate e i pentagon papers, i più famosi della storia americana. Dal punto di vista contemporaneo la porta del digitale e gli strumenti di comunicazione on-line cifrati hanno contribuito in modo importante al whistleblowing: i nomi di Chelsea Manning che diede wikileaks oltre 700.000 documenti e Edward Snowden, il whistleblower all'origine del caso
NSA.Capitolo 11 – Le license creative commons 11.1 Il diritto d'autore nel giornalismo e nei contenuti on-line Avvalendosi del cosiddetto diritto di cronaca, larga parte dell'editoria on-line scarica video prodotti da utenti, senza autorizzazione da essi, e li carica sui propri server. L'obiettivo è ovviamente di tipo commerciale, a questi video viene aggiunto il cosiddetto preroll, il classico video pubblicitario che siamo abituati a vedere on-line prima di ogni filmato. Il caso forse tra i più clamorosi di violazione del diritto d'autore da parte di un editore fu la famosa pubblicazione del "Corriere della sera" del gennaio 2015 in occasione dell'attentato in Francia al giornale satirico Charlie Hebdo: violando simultaneamente i diritti d'autore non solo degli autori veri e propri delle vignette ma anche i termini di servizio di tutte le piattaforme sulle quali erano pubblicate. Guerre tra produttori di contenuti entertainment e lePiattaforme di condivisione ci sono daanni, si basti pensare a come sia iniziato da Napster e BitTorrent, che prevedevano agli utenti la possibilità di scambiarsi questi contenuti nonostante appunto la riproduzioneriservata o senza l'esplicito contenuto di diffusione. Oggigiorno i contenuti di questetipologie vengono o utilizzati come contenuti gratuiti da diffondere e quindi in chiavemarketing per promuovere un prodotto oppure commercializzati tramite contratti dilicenza che ne garantiscono al cliente la frizione. Il mondo dell'editoria solorecentemente si è accorto che una soluzione non solo è indispensabile, ma vitale perl'esistenza stessa delle aziende editoriali. Viviamo in una realtà editoriale el'informazione è un bene di consumo importantissimo ma anche deperibile, perchésiamo circondati da notizie che spuntano da ogni dispositivo. Il singolo contenutorimane dunque il fulcro della questione, "content is the king".
Ma come fa ad essere ilking se non è riproducibile perché tutti i diritti sono riservati? Infatti il nostro browser di navigazione scarica tutti i dati presenti nella pagina ogni volta che noi clicchiamo su un articolo on-line, nascondendosi appunto nella cache; inoltre Google quando cerchiamo una parola chiave sulla barra di ricerca, non cerca sui singoli siti, ma su copie di articolo che ha di questi costantemente in aggiornamento, dunque lui li indicizza su delle copie, non su originali. Se arriva così il 19 dicembre 2015, con Massimo Russo direttore all'epoca della stampa, alla spiegazione per il quale egli avrebbe pubblicato i contenuti del giorno del suo giornale applicando una licenza Creative Commons. La licenza applicata dalla stampa è la CC-BY-NC-ND, acronimo che sciolto si traduce in Creative Commons Attribuzione NonCommercial NoDerivatives. Chi usa questo contenuto deve sempre citarle la fonte e non può utilizzarlo né per scopi commerciali né per creare opere derivate.