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PARTE II: ANALISI, LE DIMENSIONI DELLA CRISI

Capitolo 6 – Il crimine per intrattenere: dalle news alle news dramas di

Francesca Rizzuto

Il crimine ha sempre fornito al sistema mediale molto materiale da cui

attingere: processi, omicidi, attacchi terroristici, che influenzano il modo di

percepire la realtà.

Analizzando la relazione tra i media e i crimini, si nota un certo

sensazionalismo come criterio di rappresentazione in ogni formato informativo,

si nota una vetrinizzazione del sociale e una teatralizzazione degli eventi.

Si assiste alla nascita di un genere giornalistico molto fortuito: il criminalità

show, punto forte del news system. Si tratta di mettere in luce il processo di

riorganizzazione produttiva dell’informazione, seguito dall’affermazione delle

nuove tecnologie, ma anche di ridefinire il significato del rapporto tra news e

realtà e l’impatto del giornalismo nella delicata interazione tra cittadini,

istituzioni e sistema giudiziario.

Negli anni 80 Altheide sosteneva che i media sono divenuti le istituzioni più

importanti perché il potere ha a che fare con la definizione della situazione e i

3 Aumentano le pagine, le illustrazioni, ci sono supplementi e nuovi inserti, si amplia

l’intrattenimento divenendo un mix informativo spettacolare come dice Papuzzi, che diviene

diretto concorrente della tv, un esempio è Panorama.

messi di comunicazione forniscono stili, criteri, temi ed idee e li rendono

accessibili.

Le rappresentazioni mediali usano stereotipi e pregiudizi, costruendo una realtà

parallela.

Una delle grandi tendenze dell’infotainment è la diffusione di issues prodotte

con i criteri dell’informazione del mezzo televisivo, quindi spettacolari, che si

focalizzano su scandali, disgrazie e crimini.

Quindi una comunicazione che viene costruita attraverso i frames più rilevanti;

l’informazione diventa una rappresentazione di se stessa, di conseguenza il

giornalismo muta poiché il topic era un tempo indipendente dalla visione del

professionista ed offrirà un quadro neutrale, la tv, alterando questa situazione

impone la sfera dell’intrattenimento per vivere nel media system.

Il giornalismo non offre più una realtà vera, ma una drammatizzazione di eventi

reali.

Lance Bennett ha coniato il termine news dramas, che riassume le

contraddizioni del giornalismo moderno. Da un lato news, fa riferimento alla

notizia, dall’altro dramas si riferisce alla drammatizzazione teatrale.

Si qualificano come prodotti giornalistici lontani dai canoni tradizionali, ricchi di

elementi emotivi.

Si sono inoltre sviluppati molti generi, tra cui il criminalità show, secondo quello

che attrae l’audiences. In questi prevale la spettacolarizzazione delle disgrazie,

come è avvenuto per il caso di Cogne.

Il delitto viene ricostruito a puntino, vengono creati video per ricostruire i

percorsi, le persone, i fatti quindi diventa un vero spettacolo.

Il pericolo è che il pubblico non riesca più a riconoscere il confine tra realtà e

finzione, secondo ciò che dice Surette la notizia si trasforma in un racconto

mitico in cui i personaggi vertono in primo piano. Le persone credono di

apprendere la realtà ma la verità è che hanno solo una visione stereotipata e

parziale.

Il crimine si ispira alla struttura della fiction, è divenuto argomento punta tra gli

anni 80 in USA e 90 in Italia. Dalle news deriva proprio il genere dei crime

show, sensazionali episodi di cronaca nera, un genere pseudo informativo che

ricostruisce i fatti reali, narrando anche aspetti non legali come l’abbigliamento

o l’aspetto dei personaggi coinvolti ecc.

Surette sostiene che un processo mediale è proprio una miniserie drammatica

che parte dal reale.

Casi eclatanti sono stati il processo a Michael Jackson, il caso di Cogne, di Erba,

di Garlasco che hanno avuto un’attenzione mediatica eccessiva e si sono

dimostrati motivo di intrattenimento per il pubblico.

Il successo di questo genere impone una riflessione sulla funzione della cronaca

nera nel giornalismo odierno che trasforma in storia da raccontare la verità,

usando tecniche come il feuilleton e la serializzazione.

Si ha dunque una vetrinizzazione del sociale a discapito della privacy, viene

messa in mostra l’intimità di una persona, del suo quotidiano con una

4

patemizzazione esasperata.

Abbiamo una casa, un delitto, un cattivo e una serie di ricostruzioni

attentamente riprodotte.

Il rapporto tra crime reporting e percezione della criminalità è una questione

centrale, poiché l’impatto dei formati mediali ha cambiato la rappresentazione

giornalistica degli eventi.

Nell’era del giornalismo spettacolo occorre trovare una nuova legittimazione

dell’informazione, superando i limiti di generi informativi come il criminalità

show si può restituire all’informazione il ruolo di luogo fondamentale per la

costruzione del dibattito pubblico.

Capitolo 7 – Quando la cronaca diventa romanzo. Note su Lucarelli,

Deaglio, Saviano. Il neogiornalismo narrativo. Di Alessandro

Perissinotto e Guido Vitiello

La storia della comunicazione è ricca di esempi che mostrano la contiguità e

continuità tra informazione e narrazione. Quando un fatto di cronaca approda al

libro, il testo lo veicola e ne muta le caratteristiche:

4 La patemizzazione è la fase trasformatrice, è il momento in cui il soggetto capisce il suo

turbamento ed è in grado di identificarlo come passione. In pratica il soggetto può dare un

nome al suo stato sulla base delle codificazioni passionali della propria cultura.

- spazio, viene dilatato, perché i personaggi, da semplici etichette hanno uno

spessore psicologico.

- tempi e modi di fruizione, perché il tempo del racconto si separa dai fatti.

- permanenza, perché se la vita di un articolo è breve, il libro trasformando la

cronaca in storia è vivo nel tempo.

- diffusione, oggi i libri non competono con i numeri dei quotidiani, questo se da

un lato riduce l’incisività del giornalismo narrativo, aumenta la sua

indipendenza.

- Indipendenza dai condizionamenti editoriali, l’editoria italiana gode di

abbastanza libertà rispetto la carta stampata perché è più libera dal potere

politico ed economico e poi ciò che non si può dire sui giornali si dice nei libri.

Il neogiornalismo narrativo vuole dunque colmare i vuoti della storia ufficiale

degli ultimi anni, evocando fatti e situazioni. Esaminiamo di seguito tre casi

differenti ma rappresentativi.

NAVI A PERDERE di Lucarelli Carlo

Il testo è un esempio di testo che trae spunto dalla fiction, muovendosi sempre

all’interno del mondo reale.

5 6

Wu Ming definirebbero nel loro New Italian Epic questo prodotto come

Oggetto narrativo non identificativo ovvero che non rientra in un preciso

genere letterario ma anzi, allarga i confini del letterario inglobando elementi

testuali che producono effetti perturbanti.

Il tema del testo: In seguito alle rivelazioni del pentito di 'Ndrangheta Francesco

Fonti sono emersi i dettagli dell'affondamento nel Mediterraneo, al largo della

Spezia e di Livorno, ed in Somalia di navi contenenti di rifiuti tossici e

radioattivi, che venivano così rapidamente cestinati.

5 Wu Ming (per esteso: Wu Ming Foundation) è un collettivo di scrittori provenienti dalla sezione

bolognese del Luther Blissett Project (1994-1999), divenuto celebre con il romanzo Q.

6 New Italian Epic (in italiano: Nuovo [stile] epico italiano) è una denominazione proposta dallo

scrittore Wu Ming 1 per un insieme di opere letterarie scritte in Italia da diversi autori - tra cui

lo stesso collettivo Wu Ming - nel periodo dal 1993 (fine della "Prima Repubblica") al 2008. Tale

corpus di libri è descritto come formato da romanzi - in prevalenza, anche se non

esclusivamente, romanzi storici - e altri testi letterari, che avrebbero in comune diverse

caratteristiche stilistiche, costanti tematiche e una intenzione allegorica di fondo. Si tratterebbe

di un particolare tipo di narrativa metastorica, con tratti peculiari derivanti dal contesto italiano

di questi anni di fine e inizio secolo e millennio. Tra le caratteristiche previste abbiamo molte

che si ritrovano in Lucarelli e Saviano.

Nel libro troviamo anche elementi non verificabili, questo per dare spessore ai

fatti, umanizzarli e non renderli un semplice elenco di vicende. Questo non

vuole distrarre il terrore ma informarlo e coinvolgerlo al tempo stesso.

PATRIA 1978-2008 di Deaglio Enrico

Nel testo, lo scrittore, ripercorre in modo sintetico moltissime vicende per un

trentennio. Il processo di narrazione qui è diverso, infatti le vicende vengono

accostate mediante un’operazione particolare: l’autore crea una fabula, ovvero

una serie di azioni legate da nessi causali e temporali. Patria non è un romanzo

ma lo diventa nella mente di chi legge. Mette insieme i pezzi dell’Italia che è il

vero romanzo e come se il libro fosse un testo guida alla sua lettura.

GOMORRA di Roberto Saviano

Questo è un simbolo, un caso editoriale, nonché mito civile. Saviano nella sua

narrazione ricotte a un mix di strumenti: esperienze personali, testimonianze,

racconti, atti giudiziari, colmando i vuoti narrativi con storie verosimili.

Alessandro del Lago, saggista e sociologo, si è occupato di questo testo,

definendolo come un mix di finzione letteraria e documentarista, che non viene

esplicata da Saviano.

Uno degli episodi più discussi del libro è il funerale di Annalisa Durante, la

ragazza di 14 anni uccisa in un conflitto tra camorristi. Saviano racconta

dell’episodio, alludendo a tratti narrativi e la giornalista Matilde Andolfo che ha

seguito la vicenda gli ha imputato di aver modificato la verità solo per far si che

la ragazzina divenisse l’emblema di Forcella.

Antonio Pascale, prende in esame il mix di realtà e finzione e nota come sia

difficile sciogliere questo dilemma etico ma che comunque Saviano non voleva

inventare la storia ma solo darle dei tratti romanzeschi.

Capitolo 8 – Il declino dei fatti di Alberto Ferrigolo

La stampa, soprattutto in Italia, non è mai stata indipendente dal potere

politico. Ci sono stati adeguamenti nel rapporto potere-media, con frequenti

invasioni nei campi opposti.

Negli ultimi trent’anni si è affermato un giornalismo d’opinione. I giornali non

potendo più compete con altri media troppo rapidi, hanno ripiegato sulla

funzione commentizia dei fatti.

Soprattutto tra il 2000/2010 c’è stata una separazione tra il pubblico, i media e

la loro funzione di opinione mediata. Una divaricazione che è

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
39 pagine
2 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ladycroft17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Media partecipativi e giornalismo digitale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Antenore Marzia.