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Riassunto del libro "New journalism. Teorie e tecniche del giornalismo multimediale", Marco Pratellesi

Questo documento è un riassunto del libro di Marco Pratellesi "New journalism. Teorie e tecniche del giornalismo multimediale" riguardante la professione del giornalista e le trasformazioni che negli ultimi trent'anni ne hanno determinato la trasformazione. Oggi con il termine New Journalism si indicano le trasformazioni che la rapida evoluzione dei nuovi media hanno introdotto nel lavoro del giornalista.

Il libro si costruisce su 2 tesi:

  1. La professione del giornalista, non è cambiata con l'avvento delle nuove tecnologie digitali. Oggi più che mai il giornalista è un mediatore che seleziona e gerarchizza le notizie. Il suo dovere è quindi quello di sempre: dare notizie che valga la pena dare, informare, interpretare i fatti rispettando le regole deontologiche della professione.
  2. Ciò che cambia è il suo modo
di lavorare. L'accesso alle informazioni è cambiato con l'avvento del digitale, tutto è più veloce, condivisibile, interattivo. Tutto cambia e cambiano pure gli strumenti di lavoro (mail, immagini digitali, video ecc.) Oggi le notizie vivono sempre in uno stato di work in progress, si aggiornano in tempo reale.

CAP. 1 - Giornalista tra museo e futuro

Qui si parla dell'etica giornalistica. L'esempio è il giornalista americano Tom Howard, che nel 1928 immortala un'esecuzione capitale. La foto fa vendere un milione di copie al Daily News che la pubblica. Da questo evento nasce un dibattito etico, da quel momento non sarà più consentito pubblicare foto di esecuzioni. Vicende come queste sono raccontate e raccolte nel NewsMuseum, l'unico museo interattivo del mondo dedicato al giornalismo (le tecnologie, le testimonianze, i pass che permisero ai giornalisti di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.)

Il mestiere del giornalista è profondamente condizionato dal progresso delle tecnologie. Ritornando a Tom Howard possiamo porci la domanda: "è giusto violare il momento più intimo di qualcuno, riprendendolo proprio nell'attimo che separa la vita alla morte?" La risposta non è banale, bisogna riflettere su alcuni punti. La fotografia di un miliziano morente scattata dal fotoreporter Capa, è così diversa da quella di Howard? Forse no. Di sicuro i giornalisti si trovano davanti a scelte etiche difficili. Bisogna invece riflettere sui limiti del diritto di cronaca, sul rischio che il diritto di informare si trasformi in un morboso spettacolo televisivo, ai confini tra il reale e il virtuale. In Iran, le esecuzioni capitali sono pubbliche; in Guatemala il governo ha autorizzato la messa in onda dell'esecuzione di 2 mafiosi; in America nel 2001 lo stato dell'Indiana concede ai genitori dei bambini morti a causa dello scoppio

di una bomba provocato da un pazzo bombarolo, di guardare l'esecuzione trasmessa in diretta a telecamere a circuito chiuso. Oggi lo spettatore percepisce a stento la differenza tra reale e virtuale e paradossalmente si emoziona davanti un film che alle immagini reali dei prigionieri delle Twin Towers che per salvarsi dalle fiamme, si gettano dal grattacielo.

Un po' di storia:

La storia della comunicazione è il tentativo di aumentare le capacità di inviare messaggi e informazioni oltre le barriere fisiche. L'invenzione della scrittura introduce la comunicazione indiretta: la scrittura ha avuto sempre bisogno di supporti e strumenti per realizzarsi (pietre, tavolette, creta, carta, inchiostro ecc...)

Le prime forme di scrittura compaiono nell'antico Egitto nel 4000 ac con i geroglifici. Nel 3000 ac sono i sumeri che inventano la scrittura fonetica (ad ogni simbolo corrisponde un suono) e poi nel II millennio in Libano, Israele e Siria si introduce la

scrittura alfabetica.Il primo esemplare di documento stampato è il Disco di Terracotta di Festo (trovato a Creta). La stampa a caratteri mobili si afferma in Europa solo nella metà del XV secolo con la Bibbia stampata di Gutenberg. Con l'uso di un torchio, caratteri metallici e inchiostro si ottimizzano i processi di stampa che diventano più veloci ed economici, è la nascita della tiratura. Grazie alla tiratura il "libro" diventa popolare e con le scoperte geografiche, la curiosità del diverso, del Nuovo Mondo, si scrivono i primi racconti dei viaggi. Le idee circolano con maggiore velocità e l'informazione diventa bene di consumo. Il giornalismo si intreccia sempre più con la nascita delle nuove tecnologie: telegrafo elettrico, linotype ecc. In Italia il quotidiano moderno compare alla metà dell'800, ma l'obiettivo non era quello di informare ma di formare gli italiani su idee politiche. Fino ai

primi del '900 gli editori non consideravano il giornalismo come una professione o attività redditizia, ma un modo per esercitare potere politico ed economico. Qualcosa cambia con la nascita della tv commerciale che favorisce gli investimenti pubblicitari. Tutto si evolve con la Radio e la TV, ma la vera svolta avverrà con Internet! (Per storia Internet vedi appunti quaderno). L'avvento dei nuovi media non ha comportato la morte dei precedenti, quanto piuttosto una ridefinizione degli stessi. La rivoluzione elettronica ha introdotto nel mondo dell'editoria 4 proprietà: testi, foto, audio e video su Internet sono continuamente aggiornabili e non vincolati dai palinsesti. Si tempestività: ha una maggiore flessibilità del mezzo. In Internet le info sono aggiornate continuamente, il lettore è coinvolto e non subisce passivamente il flusso delle informazioni come succede con tv e radio. Interattività: anzi partecipa alla selezione.dei contenuti, grazie ai file di log, che tracciano e analizzano il traffico sui siti, i lettori finiscono per influenzare le scelte della redazione con un click. La combinazione di parole, immagini, video e audio permette una fruizione a più linguaggi. La personalizzazione diventa fondamentale: l'utente non ha più davanti a sé un prodotto rigido ma personalizzabile, adattabile secondo i suoi gusti. Sulla base di questi nuovi concetti, il giornalismo deve rimodellarsi, è la professione del giornalista che invece cambia radicalmente.

CAPITOLO 2- L'informazione in rete

La storia dei giornali online ha da sempre prodotti timori ed incertezze; i visionari avevano previsto la morte imminente dei quotidiani mentre gli scettici non si erano fatti spaventare, pensando che la stagione del giornalismo online sarebbe stata una moda che sarebbe finita presto.

La storia dei giornali online inizia in Usa (1992), in Italia arriva più tardi nel 1995. Tra il 1998 e il 2000, periodo

dellaNew Economy e speculazioni in borsa legate ai titoli delle dot com, molti giornalisti della carta stampata si spostano inrete. Dopo lo scoppio della bolla speculativa e l'11 settembre le cose cambiano. Infatti si afferma il web 2.0, diffusionedella banda larga, alfabetizzazione digitale e maggiori ricavi pubblicitari.

In USA 1992Iniziano i giornali medio piccoli, vedendo la possibilità di far veicolare notizie mantenendo costi bassi, dal 93 ciprovano anche le grandi testate come Usa Today che però adotta una strategia sbagliata subendo grosse perdita.Anche altri colossi come il New York Times conoscono il fallimento in questa fase. Non si intravedeva un modello dibusiness chiaro.

In Italia 1995C'era molta diffidenza ma curiosità, gli editori visti i risultati americani non volevano sbilanciarsi.Si muove per prima l'Unione Sarda seguita dall'Unità, poi Corriere della Sera e Gazzetta dello sport. Si tratta però diuna semplice

trasposizione dei contenuti del giornale in edicola. Si pensava di fare successo nel web riproponendo gli stessi modelli della carta stampata, ma si sbagliavano. Gli utenti di internet in quegli anni erano davvero pochi. Nel '96 scende in campo la Repubblica riscuotendo più successo, la loro strategia fu quella di proporre notizie in tempo reale (oltre a riportare le news del giorno) realizzando una redazione apposita.

Dopo lo scandalo del sexgate alla Casa Bianca nel '98 tutto non sarà più come prima. Questo evento ha segnato l'ingresso nell'era dell'informazione al tempo di Internet. (Vedi cap. 3 per dettagli).

Dopo quegli anni anche in Italia si vede un'ascesa del giornale online, Il Corriere della Sera rivede le sue strategie e crea un vero e proprio giornale online, realizzato da una specifica redazione.

Dopo la crisi del 2000, solo 2 anni dopo si vede una progressiva ma lenta crescita. È il periodo della nascita di

Myspace, dei blog, di Wikipedia, Youtube e del citizen journalism. Il pubblico più giovane si sposta sul web, molti investimenti pubblicitari si spostano quindi in rete. Il giornale elettronico suscita sentimenti contrastanti anche tra i giornalisti, c'è chi vede una minaccia per la professione (troppa velocità nell'elaborazione delle notizie, scarsa affidabilità delle fonti), e invece c'è chi sperimenta le nuove frontiere della professione con entusiasmo. C'è una visione di un giornalismo moderno, rapido, interattivo e multimediale.

Ma giornale di carta e online non sono concorrenti, sono solo destinati a occasioni di consumo diverse. Gli elementi del sistema dei media sono strettamente collegati tra loro.

Secondo le analisi dei file log si notò che i picchi di traffico si registravano nei giorni lavorativi dalle 8-18 (quindi la gente si collegava in ufficio). Anche i più giovani si avvicinano alla realtà.

del Drudge Report a far scoppiare la bomba. La notizia si diffonde rapidamente grazie alla potenza di internet e diventa un caso di portata nazionale. Il giornalismo tradizionale si trova impreparato di fronte a questa nuova forma di comunicazione. I tempi di pubblicazione sono molto più rapidi, le notizie si diffondono in tempo reale e il controllo editoriale diventa più complesso. I giornalisti devono imparare a gestire questa nuova realtà, adattandosi alle nuove tecnologie e alle nuove modalità di lavoro. Ma non è solo il giornalismo a essere influenzato da internet. Anche la politica subisce profonde trasformazioni. I politici devono fare i conti con la possibilità che ogni loro mossa venga registrata e diffusa in rete. La privacy diventa un concetto sempre più sfumato e la trasparenza diventa una richiesta sempre più pressante. Internet diventa uno strumento potente per la democrazia, ma anche un terreno fertile per la diffusione di fake news e teorie del complotto. La verità diventa sempre più difficile da distinguere e il ruolo dei giornalisti diventa ancora più importante. Il giornalismo online si sviluppa rapidamente, con l'apertura di nuovi siti e la nascita dei blog. I lettori diventano protagonisti, possono commentare e condividere le notizie, diventando a loro volta fonte di informazione. Il giornalismo tradizionale cerca di adattarsi a questa nuova realtà, aprendo i propri siti online e sfruttando le potenzialità di internet. Ma la sfida è grande e il futuro del giornalismo è ancora incerto. In conclusione, il giornalismo dopo internet è un mondo completamente diverso. Le regole sono cambiate, le dinamiche sono diverse e i giornalisti devono imparare a navigare in questo nuovo mare. Ma la passione per la verità e il desiderio di informare rimangono immutati.

A mettere in moto la macchina dei media. Dopo l'uscita della notizia il newsweek dovette pubblicare il suo articolo con novizie diparticolari. Da quel momento tutte le redazioni fanno a gara per accaparrarsi lo scoop. Inzia una frenesia famelica.

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
9 pagine
26 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vipviper di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Giornalismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Milan Marina.