Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La letteratura degli anni Settanta
Per quanto riguarda la letteratura degli anni Settanta (senza dividerla tra proibita e ufficiale), tra le tendenze più importanti abbiamo la letteratura catastrofica, determinata proprio dalla fine delle utopie del decennio precedente. Questo filone si esprime soprattutto in fantascienza. Negli anni Settanta, i fratelli Strugackij continuano a scrivere romanzi come "Trudno byt' bogom", ma più cupi, con futuri sempre più distopici. L'idea di catastrofe è inoltre calata nei tempi di guerra del passato. Il libro più importante di tutta quest'epoca, forse il libro più importante di tutto il dopoguerra russo, è "Moskva-Petuški" di Venedikt Erofeev, un'opera breve ma intrisa di senso di catastrofe e minaccia, tradotta in italiano ben quattro volte nel 2014, una volta anche con il titolo "Mosca-Petuški" è un sobborgo di.
Mosca e il titolo viene dalla tratta suburbana dei treni elettrici, sulla Vodka. La električka. È un testo molto cupo che ha il potere di influenzare la psiche del lettore in modo molto forte. [“ho scritto a macchina la prima edizione che è subito andata esaurita, con un riferimento al samizdat l’ho passata a qualcuno”]. Серп и Молот – Карачарово non è mai esistito e conteneva già in partenza solo la frase “И немедленно выпил”.
VENEDIKT EROFEEV
Venedikt Erofeev, da non confondere con Viktor Erofeev, scrittore ultracontemporaneo, è uno degli autori più significativi del dopoguerra fino ai giorni nostri. È un autore senza il quale probabilmente la letteratura russa contemporanea
apparirebbe molto diversa. La cosa paradossale è che Erofeev non si aspettava affatto di diventare un classico della letteratura russa. Non gli interessava pubblicare, non gli interessava avere dei seguaci né che lo si leggesse, scriveva perché gli andava di farlo. La sua vita è improntata al più estremo comportamento antisociale: alcolista, vive di espedienti, fa qualche in URSS non si poteva vivere senza lavorare e c'era il reato di lavoretto manuale (solo perché mondo tutto suo, con un'attitudine parassitismo per cui si poteva essere arrestati). Vive in un completamente visionaria, che coltiva per principio insieme alla marginalità e all'emarginazione. È un uomo di una certa cultura, sebbene autodidatta. Nato nel 1938, inizia l'università proprio nel periodo del disgelo, ma viene buttato fuori quasi subito per teppismo e ubriachezza. Venedikt ha che potrebbe essere definita scritto poco in generale e resta
Famoso per Moskva-Petuški, un'operamaledetta, così come maledetto è stato il suo autore, poiché egli ha inoculato un veleno potente nelle vene della letteratura russa, che non si è mai più ripresa, una letteratura che ancora oggi vive in buona parte grazie all'eredità dannata di Erofeev (ovviamente bisogna distinguere tra Erofeev, che viveva davvero in quel modo, e quelli che oggi lo imitano). Moskva-Petuški è un'operagogoliana e dostoevskiana. È un po' come mescolare Dostoevskij con Charles Bukowski (americano, nonostante il cognome) e Allen Gisberg. Si tratta di un libro di viaggio, seppur breve, che può ricordare Le anime morte di Gogol'. Quest'opera parla fondamentalmente di una cosa, ovvero che sotto l'apparente ordine tardo-sovietico del caos celava una società frammentata e
delle persone ridotte a larve. IlPetuški, protagonista compie un viaggio visionario, iniziatico, senza speranza, da Mosca al sobborgo di a 50 km da Mosca, In verità egli si muove in električka, il trenino sub-urbano un posto senza nulla di interessante. e va in cerca di riscatto, accompagnato dai suoi angeli che sono un po' come bambini dispettosi che cercano di guidarlo, ma anche di fargli la morale, prendendolo talvolta un po' in giro. Lui li vede concretamente, o perlomeno concretamente li sente, anzi forse sono gli unici con cui parla veramente, a differenza dei suoi compagni di viaggio che sono delle maschere, delle larve. IlPetuški, viaggio si dovrebbe concludere proprio a questa cittadina orribile che però Erofeev descrive con le parole del "il Cantico dei Cantici come luogo dove non sfiorisce mai il gelsomino e dove gli uccelli cantano sia di giorno che di notte", una sorta di locus amoenus. Non è facile infatti distinguere tra
Ciò che accade davvero sul treno e ciò che accade nella mente del protagonista. Egli salta da Venezia alla Sorbona, dal British Museum al cospetto della regina, per poi ritrovarsi d'improvviso catapultato sui binari e uscire di nuovo da sé. Tutto finisce in una specie di moto circolare, con lui che va verso Petuški, pensando che ad attenderlo ci sia la sua promessa sposa, una prostituta, barbona e alcolizzata come lui, dalla quale forse ha avuto un figlio (un figlio lui ce l'ha da davvero quelle parti, il bambino al quale deve portare dei doni, che a tre anni conosce la lettera JU), ma in realtà si ritrova a Mosca, al punto di partenza, non si sa bene come. In tal senso, l'alcol può forse narrativamente giustificare il tutto: da ubriaco, sarà sceso e avrà preso il treno in direzione opposta... Venička a Mosca incontra la sua Nemesi, quattro giovani che sul piano della realtà sono dei teppisti che si vogliono vendicare,
ma che sul piano simbolico richiamano i quattro Cavalieri dell'Apocalisse, i quattro soldati che i quattro "classici" crocifiggono Cristo, oppure ancora, del marxismo-leninismo: Marx, Engels, Lenin e Stalin. Uno diventa il più terribile, cioè Stalin. Venička viene pugnalato alla gola, mentre Erofeev morirà di tumore alla gola. La gola è il punto di passaggio dall'esterno verso l'interno. È un'opera scandita dalle stazioni, che corrispondono ai titoli dei capitoli, caratteristica che ricorda un'opera di fine Settecento: di Aleksandr Radiščev, con la differenza che in quest'ultimo la stazione di posta era inserita nella trama e il protagonista scendeva dalla carrozza e parlava con qualcuno. Al contrario, in Erofeev, la scansione delle stazioni è totalmente slegata dalla narrazione. Le stazioni fanno da sfondo al flusso di emozioni.ragionamenti, del protagonista Venička (alter ego dello stesso Venedikt Erofeev), che parte da una Mosca spettrale e inizia con la paradossale confessione di non essere mai riuscito in vita sua a vedere la Piazza Rossa e quindi il Cremlino. Nel tema del viaggio riecheggia il tema del sacrificio di Cristo, come una sorta di imitatio christi: il viaggio in treno, scandito dalle stazioni in una sorta di via crucis, ed è la tredicesima volta che Venička si reca a Petuški, viene intrapreso di venerdì tredici come i convidati all'ultima cena. L'autore-protagonista, in questo modo, esprime il proprio distacco ironico dalla realtà sovietica, il distacco dal centro del potere, centro della storia e della cultura, il centro di tutto; Mosca è infatti una città costruita ad anelli concentrici al cui centro di tutto c'è il Cremlino. Venička è invece un uomo l'unico punto di riferimento costante nella vita.del senza centro, senza autorità e senza gerarchia. Protagonista è l'abuso, cosa concreta di cui si parla ossessivamente di alcol, quindi la vodka, l'unica (dove procurarsi l'alcol, quanto costa, quali cocktail si possono fare, che e nei minimi particolari effetti fa sull'organismo...). Erofeev parla di cose di basso livello, dando spiegazioni quasi scientifiche (ad esempio la vodka del coriandolo agisce in modo da rafforzare il corpo e indebolire l'anima). In verità, tutti sanno che la vodka annebbia la mente e quindi agisce al contrario. L'ebrezza è presentata sul piano mistico come la Passione di Cristo, mentre il tornare sobrio come la Resurrezione. La sofferenza è la chiave di come accedere a questi mondi superiori. La narrazione si svolge su tre diversi piani. Innanzitutto, piano della realtà degradata,
Il mondo reale, che però paradossalmente è quello che appare come meno reale di tutti, fatto di frammenti confusi e persone che appaiono e scompaiono. Viene descritto con turpiloqui [in russo MAT, PAROLACCIA, gioco di parole con la parola MAT, MADRE], parolacce, frasi gergali che rappresentano un mondo cinico e privo di valori.
Esiste poi un piano metafisico, legato alle Sacre Scritture. Questo romanzo è in realtà tra i più cristiani della letteratura russa, un Cristianesimo però stravolto e dolente. Come già accennato, Il Maestro e Margherita ha un Cristo lontano da quello del Vangelo (è tolstoiano), così come Il Dottor Zivago che allo stesso modo presenta un Cristo hegeliano, che insegna agli uomini il valore assoluto dell'individualità, dando inizio alla Storia. Il Cristo di Erofeev è invece proprio quello del Vangelo, anche se visto dal punto di vista del protagonista, ovvero come un intercessore.
perdita di innocenza e la sua discesa nella corruzione morale sono rappresentate attraverso l'uso di simboli religiosi e profani. La trama si sviluppa in un intreccio di elementi sacri e profani, creando un'atmosfera di ambiguità e contraddizione. Il protagonista, Venička, è un personaggio complesso che incarna sia la purezza dell'anima che la sua caduta nel peccato. La sua relazione con gli angeli del Signore, nonostante sia blasfema, rappresenta la sua ricerca di redenzione e la sua lotta interiore. Il terzo piano narrativo, quello della propaganda politica, si mescola con gli altri elementi della storia, creando un effetto di autodistruzione. Questo piano rappresenta anche il fallimento della società e la sua discesa verso il caos. Il tono comico-grottesco si mescola con il tragico, creando un'atmosfera di ironia e disperazione. La Venička è una rappresentazione della caduta dell'umanità e della sua lotta per la redenzione. In conclusione, "Mondol'Anticosuperiore" è un'opera che mescola elementi sacri e profani, creando un effetto di ambiguità e contraddizione. Rappresenta la caduta dell'umanità e la sua ricerca di redenzione, attraverso un intreccio di simboli religiosi e profani.ella fine di un periodo di transizione e l'inizio di una nuova fase. Durante l'iniziazione, si attraversano prove e sfide che permettono di crescere e maturare. È un momento di passaggio, in cui si lasciano alle spalle vecchi modelli e si abbracciano nuove opportunità. L'iniziazione può essere un momento di grande importanza e significato nella vita di una persona, in cui si acquisiscono nuove conoscenze e si sviluppano nuove abilità. È un momento di trasformazione e di apertura verso nuovi orizzonti.