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RIFORME DELLE LEGGI ELETTORALI
Il termine "riforme" nel gergo politico italiano si riferisce alle riforme costituzionali. La rivoluzione, intesa come cambiamento di regime, è una possibilità concreta presente nel contesto politico italiano.
Nell'Italia del '900 si sono avute due principali riforme:
- La presa del potere da parte di Benito Mussolini, che curiosamente non abrogò mai lo Statuto Albertino.
- L'entrata in vigore della Costituzione repubblicana.
Sui quattro livelli di cambiamento politico si può disporre la triade classica:
- Grado zero e grado uno: Conservatorismo
- Grado uno e grado due: Riformismo
- Grado tre: Rivoluzione
È interessante notare che proprio contemporaneamente all'esplosione mediale del tema della creatività alla fine degli anni '70, si è determinata la paradossale appropriazione del tema del "nuovo" da parte del conservatorismo. In questo modo, il conservatorismo ha prodotto delle varianti e si è difeso il grado zero e il grado uno della novità politica.
trasformato in àriformismo di destra, sotto il nome di “neoliberismo”
SCIENZA
Altro ambito in cui il nuovo ha valorizzazione positiva
ripetizione
Il grado zero ( ) gioca un ruolo solo didatticoà
variazione
Il grado uno ( ) la norma del progresso scientifico che arriva a:
riconfigurazione
Il grado due nuova( ) quando arriva a far formulare unaà
teoria rivoluzione
Il grado tre si ha( ) se una o più teorie giungono ad abbattereà = che renderà vane:
un paradigma scientifico e a instaurarne uno nuovo
- ripetizione
le = bisogna riscrivere i manuali
- variazione
le = si mutano le prassi di ricerca
- iconfigurazione
le r = si mettono in campo teorico teorie del tutto inedite
DA UN GENERE ALL’ALTRO
È possibile applicare la griglia delle 4 forme di nuovo di genere diverso?
Esempio: Avventure di Pinocchio:
studiamo le diverse versioni delleð - abbiamo diverse versioni del libro in cui variano il formato – aspettoàgrafico
– tipo di illustrazione- abbiamo le versioni sceniche – le versioni audiovisive – le “riscritture”letterarie- come comparare poi libro ad un film? …In termini semiotici = occorre individuare il livello del percorsoègenerativo in cui 2 testi risultano comparabili
Conclusioni e orizzonte di ricercaL’articolazione dei livelli del NUOVO dovrebbe essere utile a stabilireàparametri per valutare la distanza fra le esecuzioni individuali e le convenzionivigenti (+ o – codificate)Questione sensibile x la semiotica MA lo è diventata di + da quando la cultura dimassa ha accentuato progressivamente la sua enfasi sulla novità:La deviazione dalla norma;§ La fuoriuscita dalla banalità sin dai principi fondamentali:§ - del giornalismo (la notizia)- dello spettacolo (lo stupore)- della moda (la distinzione/ l’eccentricità)- della propaganda (l’enfasi)- fino a elaborare una sorta di norma
della trasgressività, fenomeno diventato cruciale nella seconda metà nel Novecento. CREATIVITÀ, proprio nel si è incominciato a parlare di, fondando la relativa mitologia. La cultura "alta". Nel relativo avvicinamento intervenuto fra La cultura di massa, la nozione di (= nuovo che si mostra come tale), originalità è arrivata ad entrare nei parametri valutativi della cultura "alta" anche come opposto di "banale", "convenzionale", "pedissequo", "epigonale". La valorizzazione del NUOVO anche nella cultura "alta", è oggi più intesa di quanto fosse in passato: una marca di spettacolarità è richiesta in contesti tradizionalmente austeri (es. mostre d'arte, le nuove tendenze grafiche editoriali...). Fra Variazione e Riconfigurazione si gioca una battaglia semiotica che ha ampie conseguenze sociali.E commerciali. Già l'adozione in campo tecnologico di metafore provenienti dal campo semantico della vita umana ("generazione") segnala la tendenza a vedere nell'avvicendamento di prodotti commerciali una forma di evoluzione non così dissimile da quella biologica, né estranea a essa.
La radice enfatica del termine "CREATIVITÀ" => funziona come un nucleo energetico che sovrappone l'innovazione alla vita stessa e proietta la sua predicazione dai soggetti agli oggetti. È creativo il produttore del nuovo o il nuovo in sé? Chi, propriamente, agisce?
Fra la visione soggettiva e oggettiva della creatività par di intravvedere che la mitologia in atto consideri la creatività come l'attore di sé stessa = Forza - naturale - e sovrannaturale al tempo stesso che si incarna in figure eroiche e divine oggetti sacralizzati (Steve Jobs fra tutti) o in.
Ogni mitologia ha parlato.
sempre di passaggi e alternanze fra vecchio e nuovo semiotica della creatività. Una potrebbe:
- sancire il carattere mitologico di un feticcio discorsivo (come il nuovo)
- proporsi di vedere più chiaro nelle pratiche (non mitologiche) di produzione del nuovo e nelle modalità con cui il discorso sociale riflette, rappresentandole a sé stesso
IL QUADRATO SEMIOTICO DELLA CREATIVITÀ
mappa
Lo strumento del quadrato semiotico funziona come una mappa, come un diagramma.
Come:
- Segnala l'articolazione di un campo semantico mostrando come una categoria si sviluppi attraverso relazioni di:
- contrarietà (bianco / nero)
- contraddittorietà (bianco / non bianco)
- complementarità (bianco / non nero)
- subcontrarietà (non bianco / non nero)
- Diagramma:
- traccia i percorsi di trasformazione che consentono dal bianco di arrivare al nero, quindi di rappresentare la dinamica interna della
certamente è necessaria. Creatività è un termine particolarmente votato alla trasversalità, lo dimostra il fatto che gli altri "metatermini" (che derivano da congiunzione dei poli del quadrato) non sono definibili univocamente.
Ciò che è nuovo e non sembra nuovo può essere:
- la derivazione di un canone (nuovo numero di una collana editoriale)
- il proseguimento di una tradizione
- il filologico
- il vintage
- l'"anticato"
- il ripristinato
Ciò che non è nuovo ma lo sembra può essere esito di:
- un camuffamento
- un maquillage
- il giovanile
- il durevole
- l'inossidabile
Ciò che non è nuovo né lo sembra è:
- l'identico
- il già noto
- il banale valorizzazione
In questi 3 casi la può essere:
- l'antico positiva o negativa
- il resistente euforica o disforica
- a seconda dei contesti
LA CREATIVITÀ COME PROGRAMMA
NARRATIVO La creatività come mitologia Conclusione che si può trarre da analisi di usi teorici e comuni del termine è che: la creatività, non è un concetto filosofico cioè non corrisponde a un'astrazione è che organizza una varietà di fenomeni osservabili, MA è una mitologia Si sta usando questo termine in molti sensi diversi Roland Barthes 1- Nel senso di = si è mostrato come il termine "creatività" sia stato coniato proprio all'inizio degli anni '50 del '900 quando la cultura di massa incominciò a fornire allo sguardo barthesiano i primi oggetti mitologici dal resto: - la cancellazione di un senso letterale e denotativo del termine "creatività" è coerente con la definizione di mitologia come connotazione, - così come la considerazione della creatività come qualità ineffabile, non intellettuale, nativa espirituale => ricorda la funzione tipica della mitologiabarthesiana Occultare lo status culturale dei suoi oggetti,predicarne la “naturalità”
2- Si può anche aggiungere la circostanza sintomatica per cui non si allude mai allastoria del lemma, e anzi un’opera come la ’”Encyclopedia of Creativity”Platone e Aristoteleattribuisce a le prime riflessioni sulla creatività
3- La costruzione di un’antica nobiltà è evidente in una delle prime opere chehanno sostenuto e lanciato il tema della creatività = “The Creative Process” in cuiGhilsen – dopo 2 anni dall’esordio ufficiale del lemma “creativity” nel dibattitoculturale americano – ha tradotto come “to create” e “creativity” i terminiHenri Poincaré.“inventer” e “invention” usati alla fine dell’800 daLa fabula della creatività sin dagli esordi
(1050-52) ha tenuto a dare un'età di creatività si parla sempre, da che mondo è mondo messaggio del tipo: "La creatività è una mitologia in quanto "mitismo" è Paolo Fabbri – commentando il Claude Lévi-Strauss di Antropologia Strutturale – ha detto che non esistono miti MA esiste il mitismo costituito da "strutture semantiche che si oppong