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IL COUNSELLING PSICOLOGICO.
Assessment e interventi di ricerca basati sulla ricerca scientifica.
Cap. 1 – L’evoluzione della teoria nel Counselling psicologico.
• APPROCCIO PSICODINAMICO – PSICOANALITICO i principali autori di
tale approccio sono: Freud, Adler, Jung e Kout.
L’obiettivo di tale approccio era quello di comprendere il carattere
dell’individuo, la sua personalità e i suoi livelli di funzionamento.
Il modello psicodinamico spiega i fenomeni mentali come il risultato di un
conflitto. Tale conflitto deriva da forze inconsce che cercano di
manifestarsi e richiedono un costante controllo da parte di forze opposte
che ne impediscono l’espressione.
Gli psicoterapeuti che aderiscono a questo approccio si avvicinano ai
pazienti cercando di sottolineare cosa in questi sia unico, dando così un
estremo valore al loro mondo interno.
La massima importanza viene data al periodo infantile dato che gli
schemi formatasi in quel periodo persistono nella vita adulta: sin
dall’infanzia certe specifiche modalità di relazionarsi con gli altri vengono
interiorizzate e sono espresse automaticamente e inconsciamente come
parte del carattere dell’individuo. Da qui il concetto di transfert, che si ha
quando il paziente vive il medico come una figura significativa del proprio
passato e proprio per questo propone nella terapia materiale terapeutico
che va compreso.
Il modello psicodinamico moderno propone quattro aree teoriche
psiconanalitiche:
1) Psicologia dell’Io derivata dalla teoria psicoanalitica classica di
Freud.
2) La teoria delle relazioni oggettuali derivata dalla teoria di Melanie
Klein.
3) La psicologia del Sé fondata da Heinz Kohut;
4) Le prospettive post-moderne formate da un insieme di teorie tra cui
il costruttivismo, l’intersoggettivismo, le teorie interpersonali e il modello
conflittuale-relazionale.
• MODELLO UMANISTICO – ESISTENZIALE Rogers. Approccio centrato
sulla persona, focus su come l’individuo si trasforma nel suo percorso
verso la crescita ottimale. All’interno di questo modello troviamo anche:
ANALISI TRANSAZIONALE una corrente della psicologia
o umanistica che indica, nel potenziale umano e nelle decisioni
responsabili da prendere nel futuro, la risposta alle persone che
desiderano cambiare piuttosto che adattarsi e uniformarsi.
Tale analisi è stata pensata e sviluppata da Eric Berne negli anni
60, il quale mise in discussione gli elementi della teoria e della
pratica psicoanalitica focalizzandosi sull’Io e insistendo sul
cambiamento dei comportamenti, è una teoria che permette
l’analisi completa della personalità e dei cambiamenti
interpersonali. Un approccio clinico che utilizza una serie di
tecniche originali di cambiamento come il “contratto”, che viene
stipulato con il fine di facilitare l’autonomia rispetto al proprio
“copione” con cui l’individuo può, tramite una decisione conscia, “ri
– decidere” la propria vita.
Berne denomina gli Stati dell’Io le manifestazioni strutturali e
funzionali degli organi psichici. Gli Stati dell’Io – Genitore, Adulto e
Bambino – sono realtà psicologiche e fenomenologiche che
manifestano la loro radice storica nell’attualità dello stato d’animo
emotivo.
Quando avviene un incontro con un altro individuo gli Stati dell’Io
entrano in relazione attraverso transazioni che vengono effettuate
tramite due livelli: quello sociale e verbale e quello psicologico e
non verbale.
• MODELLO COGNITIVO – COPORTAMENTALE all’interno di questo
modello fanno parte diverse terapia, tra le quali:
Terapia Razionale Emotiva (RET).
o Terapia cognitiva di Beck.
o Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura.
o Terapia Multimodale di Lazarus.
o Mindfulness di Kabat – Zinn.
o
• APPROCCIO SISTEMICO – RELAZIONALE Gruppo di Palo Alto, Bateson
e Jackson. Hanno confluito la Teoria generale dei sistemi, i principi
dell’approccio cognitivista e la concezione cibernetica delle relazioni.
Approccio molto utile con la schizofrenia.
• APPROCCIO BIONFUNZIONALE – CORPOREO
Rolfing cambiamento dell’immagine di sé e sentimenti negativi
o con l’intervento corporeo sui tessuti connettivi.
Feldenkrais aumentare la consapevolezza dei movimenti del
o corpo rispetto all’ambiente, tramite attenzione sui minimi dettagli.
Training Autogeno (Schultz) aumentare la consapevolezza
o corporea e il rilassamento psichico per combattere lo stress.
Integrazione Posturale (Painter) lavoro corporeo.
o
Cap. 2 – Il movimento integrazionista.
Il movimento integrazionista è una costruzione di raccordi tra:
Psicoanalisi.
✓ Comportamentismo.
✓ Approcci umanistici.
✓
I principali sistemi di integrazione:
1. ECLETTISMO TECNICO selezione delle tecniche dei vari
orientamenti, sulla base dell’efficacia, dimostrata da ognuno di essi.
Vengono presi in considerazione le caratteristiche della persona, il
momento specifico e la situazione precisa.
L’obiettivo è trovare i trattamenti più idonei per la persona e il suo
problema, senza tenere conto delle teorie da cui derivano e della loro
compatibilità.
Esistono 2 tipi di eclettismo:
Quello che combina tecniche a livello pragmatico in base alla loro
➢ efficacia.
Quello che combina tecniche che sono prescritte come intervento
➢ più adeguato, secondo il tipo di problema, dando importanza al
contesto del processo clinico. (SELETTIVO).
I principali autori di questo sistema sono:
• Garfield approccio ai fattori comuni.
• Lazarus terapia multimodale.
• Beutler psicoterapia sistemica – eclettica.
Per individuare l’intervento più adeguato è importante tenere conto di:
Stile individuale.
✓ Capacità di legame.
✓ Livello di reattanza nella relazione di aiuto.
✓
2. INTEGRAZIONE TEORICA E ASSIMILATIVA
Teorica: sintesi concettuale di diversi sistemi:
➢ Psicodinamica ciclica.
o Terapia cognitivo – analitico.
o Psicoterapia comportamentale.
o Terapia cognitivo processuale – sistemica.
o Modello del sé.
o Psicoterapia processo – esperenziale.
o Psicoterapia interpersonale cognitivo – esperenziale.
o
Assimilativa: selezione di un orientamento teorico come modello
➢ centrale, che incorpori tecniche e concetti di un altro approccio,
secondo una linea teorica congrua, al fine di renderlo più efficace.
Modelli formali d’integrazione assimilativa, sono stati descritti sulla
base di un fondamento psicodinamico e sulla base di una terapia
cognitivo – comportamentale.
3. FATTORI COMUNI nucleo di elementi condivisi tra le diverse
psicoterapie, in modo da sintetizzare una teoria più agile.
2 variabili terapeutiche:
SPECIFICHE: tecniche tipiche di ogni approccio.
o ASPECIFICHE: elementi della relazione terapeutica.
o
Tra i modelli e approcci tipici di questo sistema di integrazione, troviamo:
Approccio a fattori di comuni di Beitman consta di 4 fasi:
1. Impegno.
2. Individuazione dei patterns.
3. Cambiamento.
4. Finale.
Il modello transteorico di Prochaska : per comprendere tutti gli stadi del
cambiamento.
Modello integrativo – sistemico di Clarkson.
4. PLURALISMO processo alla continua ricerca di un’integrazione.
Cap. 3 – La valutazione psicodiagnostica delle risorse e dei deficit.
I metodi più utilizzati per l’assessment:
• Test standardizzati.
• Inventari.
• Scale di valutazione.
• Tecniche proiettive.
• Osservazioni comportamentali.
• Misure biografiche.
• Misure psicofisiologiche.
I test sono utili sia per il clinico che per il paziente.
La percezione soggettiva del benessere e della qualità della vita si basano su
due prospettive:
EDONICA centrata sul concetto di benessere soggettivo riferito alla
✓
dimensione affettiva e alla soddisfazione della vita.
EUDAIMONICA benessere inteso come autorealizzazione, costruzione
✓
di significati e condivisione di obiettivi.
Le dimensioni del benessere sono sei:
1. Autoaccettazione.
2. Relazioni interpersonali positive.
3. Autonomia.
4. Padronanza.
5. Crescita personale.
6. Propositività.
Cap. 4 – Diagnosi categoriale e dimensionale.
Approccio DIMENSIONALE: ognuno possiede le stesse dimensioni psichiche di
base e ne valuta l’intensità tramite una misurazione quantitativa lungo un
continuum di intensità, frequenza o gravità.
Approccio CATEGORIALE: si interroga sull’esistenza di tratti, caratteristiche,
disagi in termini di presenza/assenza.
Due strumenti per effettuare questo tipo di diagnosi sono: DSM e ICD.
Approccio NOMOTETICO: ricerca delle somiglianze, delle costanti esistenti tra
più persone, delle leggi ritenute alla base del comportamento degli individui.
Approccio IDIOGRAFICO: evidenzia l’unicità del soggetto come portatore di
aspetti diversi che lo contraddistinguono da altri.
Approccio alla base del DSM:
NOSOGRAFICO E BASATO SULLA STATISTICA non vengono
❖
considerati aspetti psicologici e è presente una distribuzione di frequenza
del disturbo.
ATEORICO non fa riferimento a modelli teorici.
❖
ASSIALE non più dal DSM – V.
❖
ANEZIOLOGICO non dà importanza all’origine del disagio.
❖
Cap. 5 – Il counselling tra psicologia e psicoterapia.
Due stili di aiuto principali nel counselor:
PRESCRITTIVO (o direttivo) egli dà indicazioni, istruisce e guida il
✓
cliente verso un comportamento utile e una scelta sana.
FACILITATIVO (o sviluppante) c’è meno direttività, e il counselor ha
✓
un ruolo di sostengo e adattamento.
Le differenze tra counselling e psicoterapia si distribuiscono su 4 assi:
Per un counselor è di fondamentale importanza avere le seguenti
caratteristiche:
Empatia.
❖ Calore.
❖ Genuinità.
❖
Queste tre caratteristiche contribuiscono a creare un’alleanza terapeutica.
Cap. 6 Presa in carico e neuroscienze.
Emaptia neurobiologica sforzo teso a conoscere l’unità della mente –
cervello dei pazienti. Processo oggettivo che consente di acquisire una
conoscenza specifica dei processi mentali tramite la comprensione dei deficit
neurologico da cui dipende il disturbo del paziente.
I neur